Approfondiamo punto per punto il decalogo con cui avevo concluso l’ultimo articolo: quali sono le strategie vincenti per prevenire l’osteoporosi e, ove possibile, limitarne i danni? 1. Ridurre il quantitativo di caffeina La caffeina contribuisce in modo significativo a creare acidosi metabolica: meglio non superare le 2 (massimo 3) tazzine di espresso al giorno, ciascuna[…]
Avevamo parlato, ormai più di un mese fa, di come latte e formaggi siano in grado di aggravare il rischio di osteoporosi anziché essere un fattore di protezione: eppure sono prodotti ricchissimi di calcio!, mi direte. Riassumo velocemente quanto avevo scritto in quest’articolo. Il latte e i suoi derivati non sono fonti consigliabili di calcio[…]
Quasi primavera: belle giornate di sole, aria frizzantina ma gradevole e luce fino alle sei di sera. In primavera l’acqua torna a fluire: i fiumi pian piano si ingrossano, favorendo l’irrigazione dei campi seminati; torna a fluire anche la linfa vitale nelle piante: ecco i primi boccioli sui rami, i primi timidi fiori e l’erba[…]
QUI il sito di una mia paziente per ricette creative, sane e… low-FODMAP! *** *** *** La sindrome del colon irritabile (IBS) è un insieme di fastidi intestinali che affligge migliaia di persone in tutto il mondo; l’intensità e la peculiarità della sintomatologia varia da persona a persona: si possono avere problemi di meteorismo, formazione[…]
L’osteoporosi è una patologia sintomo di fragilità ossea; è asintomatica, e spesso passa inosservata fino a quando non si verifica una frattura. L’impatto negativo della patologia non si limita ad una momentanea immobilità fisica a seguito di frattura, ma si ripercuote sullo stato di salute generico: i dolori osteoporotici possono affliggere per anche 10 ore[…]
L’alimentazione è un campo complesso, e per molti aspetti inesplorato. Le conseguenze positive o negative degli alimenti possono essere evidenti solo sul lungo termine: per questo motivo i consigli alimentari di oggi non sono uguali a quelli di trent’anni fa, e saranno ancora diversi tra altri trenta. L’alto grado di incertezza che regna nella scienza[…]
Eccomi giunta all’ultimo articolo riguardante ciò che influenza l’indice glicemico dei pasti (trovate tutti gli articoli su questo tema qui). Sicuramente tratterò ancora l’argomento, ma l’associazione tra IG e proteine è l’ultimo approfondimento mancante per avere le conoscenze necessarie per costruire un pasto a basso impatto glicemico. Così come grassi, fibre e temperatura, anche la[…]
Avevamo parlato qui di come la presenza di fibra aiuti a diminuire l’impatto glicemico del pasto. La fibra non è l’unico costituente in grado di esercitare questa azione: anche i grassi e le proteine sono in grado di interagire con il rilascio di zuccheri nel sangue, evitando i pericolosi picchi della glicemia. Grassi e proteine[…]
Torniamo a parlare di indice glicemico, e più precisamente della sua correlazione con la fibra. Sapevate che la fibra ha il potere di abbassare l’indice glicemico di un alimento e di un pasto? Il meccanismo di azione è piuttosto semplice: la fibra trattiene il rilascio di zuccheri nel sangue, per cui la curva glicemica aumenta[…]
Indice glicemico, si diceva. Settimana scorsa ho fatto un breve elenco di alimenti a basso, medio ed alto indice. Non si deve però pensare che ciascun alimento sia contraddistinto da un valore assoluto, o meglio: la glicemia dopo un pasto viene influenzata da molti fattori, e non esclusivamente dall’IG di ciò che si è mangiato.[…]
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