QUI il sito di una mia paziente per ricette creative, sane e… low-FODMAP!
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La sindrome del colon irritabile (IBS) è un insieme di fastidi intestinali che affligge migliaia di persone in tutto il mondo; l’intensità e la peculiarità della sintomatologia varia da persona a persona: si possono avere problemi di meteorismo, formazione di gas, flautolenza, senso di gonfiore, crampi addominali, diarrea (specialmente dopo l’assunzione di determinati alimenti) o -all’opposto- stipsi persistente. Le cause che portano a sviluppare il quadro patologico sono ancora in buona parte ignote, anche se la maggior parte dei medici è concorde nel definire l’IBS una malattia psicosomatica.
I cibi che creano disturbo
Sebbene la causa prima sia dunque di natura prettamente psicologica (stress ed ansia in primis), spesso scelte alimentari poco azzeccate contribuiscono nell’accentuare la sintomatologia: tra i maggiori responsabili abbiamo il caffè e il tè, i cibi piccanti o speziati, l’alcol, i cibi fritti o ricchi di grassi (salumi, insaccati, dolci a base di creme, salse come la maionese…). Inoltre, anche alcuni ortaggi danno problemi di meteorismo e gonfiore: broccoli e cavoli, ravanelli, rape, fagioli, cipolle, porri, cetrioli e peperoni con buccia; la maggior parte della frutta crea problemi di distensione addominale e fermentazione se assunta dopo il pasto. La formazione di gas intestinale viene favorita anche da alimenti insufflati di aria (gelati, creme, mousse, schiuma del cappuccino, frappè…) e dall’uso di chewing-gum. Infine, le persone intolleranti al lattosio accusano problemi di velocizzato transito intestinale e di diarrea a seguito di ingestione di latte e formaggi freschi.
FODMAPs: cosa sono e dove sono contenuti?
L’acronimo FODMAPs sta per “oligosaccaridi, disaccaridi e monosaccaridi fermentabili e polioli”. Si tratta di forme di carboidrati che, in persone sensibili, creano problemi intestinali associabili all’IBS. I carboidrati incriminati sono lattosio, fruttosio, fruttani, polialcoli e galattani: una persona può essere più sensibile ad alcune di queste forme e meno ad altre; una dieta a basso contenuto di FODMAP aiuta a diminuire i sintomi connessi a IBS, e a migliorare lo stato di benessere della persona soprattutto a livello di soddisfazione sociale: spesso infatti i fastidi intestinali inducono a rinunciare a cene in compagnia e uscite con gli amici.
Lattosio: latte, formaggi freschi, yogurt (ma parzialmente scisso), alimenti addittivati di lattosio (es. prosciutto cotto)
Fruttosio: succhi di frutta, frutta (in particolare pere, anguria, melone e frutta con nocciolo: pesche, albicocche, ciliegie), miele, alimenti contenenti zucchero (il saccarosio è infatti costituito da una molecola di fruttosio e una di glucosio): biscotti, marmellate, yogurt con zucchero, dessert, merendine, snack, bibite dolci…
Fruttani: pasta, riso, segale, prodotti raffinati (farina bianca e derivati), carciofo, aglio, scalogno, cipolle, cicoria, banana, topinambur
Polialcoli: si tratta di additivi alimentari sostitutivi dello zucchero, quindi presenti in moltissimi alimenti “senza zucchero” (es. gomme da masticare, caramelle sugar-free, yogurt magri alla frutta, dolci ipocalorici, biscotti ipocalorici…) e, in forma naturale, nei funghi
Galattani: legumi (fagioli, lenticchie, ceci, fave, piselli…)
La low FODMAPs diet
Gli studi riguardanti i FODMAP sono piuttosto recenti: sono iniziati solo nel 2005, per intensificarsi poi nel 2009. Tra gli ultimi pubblicati di notevole importanza ce n’è uno del 2011, che ha coinvolto un centinaio di persone divise in due gruppi: al primo gruppo è stata somministrata una dieta standard per la sindrome del colon irritabile, al secondo gruppo è stata consigliata un’alimentazione a basso contenuto di FODMAP. Analizziamole più da vicino:
Dieta standard per IBS: limitazione dei cibi ricchi di grassi; eliminazione di caffeina (non solo caffè ma anche energy drink); limitazione delle bevande frizzanti; limitazione o aumento della fibra insolubile (cereali specie se integrali) a seconda che ci fosse diarrea o stipsi; limitazione dei prodotti “senza zucchero” e/o contenenti sorbitolo; limitazione della frutta; limitazione degli alimenti ricchi di amido resistente (pop-corn, banana non matura, pane raffermo, cereali bolliti e consumati freddi); introduzione giornaliera di avena e semi di lino; applicazione di altri principi salutari (masticare a lungo, pasti regolari…).
Dieta a basso contenuto di FODMAP: restrizione degli alimenti ricchi di FODMAP (sopra elencati); introduzione di frutta povera di fruttosio e sorbitolo.
Al termine dello studio, i pazienti appartenenti al gruppo “senza FODMAP” hanno riportato un livello più alto di soddisfazione circa la regressione dei sintomi: il 76% di loro si è dichiarato soddisfatto, contro il 54% del primo gruppo. Clinicamente si è riscontrato un miglioramento soprattutto nella formazione di gas (86% vs 49%), dolore addominale (85% vs 61%) e flautolenza (87% vs 50%).
Il punto di forza della dieta FODMAPs è la restrizione simultanea di tutti gli alimenti che possono creare problemi in soggetti sofferenti di colon irritabile, al contrario di altri approcci dietetici che mirano alla completa eliminazione di solo una parte di essi (ad esempio bandendo tutti i latticini e prodotti contenenti lattosio). Importante è sradicare la convinzione che la persona sia “intollerante” al cibo: non si tratta di intolleranza, ma di malassorbimento. I cibi non devono essere banditi, ma moderati nelle quantità, e al regime dietetico low-FODMAPs deve essere associata anche una rieducazione alimentare: come accennato all’inizio dell’articolo, esistono anche altri alimenti in grado di iper- o ipo-stimolare la mucosa intestinale (caffè e grassi in primis). Va comunque ricordato che la low FODMAPs diet non è una cura per la sindrome dell’intestino irritabile, bensì un modo di alleviarne i sintomi.
Bibliografia
P.R.Gibson, S.J.Shepherd – Evidence-based dietary management of functional gastrointestinal symptoms: the FODMAP approach, J Gastroenterol Hepatol. 2010 Feb;25(2):252-8
H.M.Staudacher, K.Whelan, P.M.Irving, M.C.Lomer – Comparison of symptom response following advice for a diet low in fermentable carbohydrates (FODMAPs) versus standard dietary advice in patients with irritable bowel syndrome, J Hum Nutr Diet. 2011 Oct;24(5):487-95
Aggiornamento del 01 agosto 2012: qui trovate un articolo che approfondisce l’argomento.
63 Comments
Il mio post su richiesta! Grazie mille, come sempre davvero bello e fatto bene.
Io ho di recente fatto ricerche sui FODMAP perche’ gli ultimi dati sembrano suggerire, e io ne sono personalmente convinta, che una dieta di questo tipo possa essere utile sia nell’IBS (che mi riguarda soprattutto per motivi personali) che nelle IBD, che mi riguardano dal punto di vista professionale.
Gli studi sui FODMAP in effetti sono tutti ancora molto recenti e vengono fuori dati nuovi, spesso contrastanti con i precedenti, in ogni momento.
Per esempio: sembra che, per quanto riguarda il fruttosio, esso venga assorbito in modo piu’ ampio se bilanciato da pari quantita’ di glucosio. Per cui, piccole quantita’ di saccarosio (per quanto io sia assulutamente contraria all’assunzione di saccarosio ‘on a regular basis’) sarebbero ok, mentre assolutamente non lo sarebbero miele, agave, melassa.
Le banane dovrebbero andar bene se mature (fruttosio + glucosio), ma non se piu’ acerbe (fruttani).
Per quanto riguarda i polioli, c’e’ da dire che oltre ai dolcificanti artificiali che hai nominato tu (dai quali sono d’accordissimo di stare alla lontana) e nei funghi, si trovano anche nell’avocado, nelle albicocche, nelle more, nei broccoli, nelle prugne, nelle melanzane, nel mais…
Comunque, credo che il punto della dieta low FODMAP sia fare una iniziale dieta a bassissima quantita’ di FODMAPs per regolarizzare la situazione, e poi passare all’introduzione controllata (qualcuno li chiama ‘challenges’) di ognuno dei gruppi, per verificare in quale quantita’ sono tollerati. Lo scopo e’ mangiare in maniera piu’ varia possibile, senza scatenare sintomi.
Sull’IBS, sono d’accordo con la maggioranza di quello che hai detto, ma non tutto.
E’ vero che e’ il classico disturbo psicosomatico, ma non sono d’accordo che la mente sia sempre il motivo principale. Deficit di lattasi, malassorbimento di carboidrati fermentabili, SIBO (small intestine bacterial overgrowth syndrome) e dismotilita’ intestinale per vari motivi (o idiopatica) sono cause concrete di sintomi etichettati classicamente come IBS.
Dalla mia esperienza personale, ti posso dire che, e’ vero che quando ero studentessa mi capitava di avere mal di pancia prima di un esame, ma mi e’ capitato anche di avere dei sintomi di malassorbimento anche nei periodi piu’ sereni e felici della mia vita. E’ vero che per alcuni e’ un problema del tutto psicosomatico, ma decisamente non e’ cosi’ per tutti.
Come al solito ti lascio con un’altro spunto. Non so quanto tu sia interessata all’argomento, visto che in Italia ancora non e’ in commercio, ma come la vedi la stevia come dolcificante naturale?
Baci!
Sono d’accordo con le precisazioni che hai dato: avrei voluto approfondire di più l’importanza del rapporto fruttosio/glucosio e il metodo del challenge test ma mi sarei dilungata forse troppo 🙂
Per quanto riguarda la natura psicosomatica di questa sindrome -e di altri stati patogeni- mi trovo a discostare un po’ dal tuo approccio (giustamente) medico: per la ricerca eziologica sono molto più vicina ai principi della medicina cinese che non a quella occidentale. Il che non significa che ‘rinnego’ tutti i meccanismi biochimici che danno luogo alla patologia, ma che credo che un dis-equilibrio psicologico/mentale della persona sia in grado di influenzare le sue funzioni organiche, e che i vari tipi di somatizzazione dipendano poi dalle peculiarità della persona: c’è chi somatizza in eczemi, e chi in malesseri intestinali. Una volta innescato il processo biochimico, non è detto che il fastidio si presenti solo in momenti infelici o negativi (es. esami universitari), ma anche in periodi felici (così come hai detto tu): secondo me agendo su più fronti con un approccio olistico, la medicina sarebbe in grado di aiutare le persone molto di più che non con anni di terapie farmacologiche. So che probabilmente è un punto di vista che non condividerai…!
Stevia: sto giusto aspettando di vedere come si smuovono le cose da queste parti prima di dedicarmici. Per ora non riesco a capire fin dove siano interessi commerciali , e quali siano quelli salutistici… Non mi sembra un cattivo prodotto: so che si è tanto sentito parlare di ‘effetti collaterali’, ma non ho approfondito le modalità con cui questi studi sono stati portati avanti. In altre parole: su che campione? In che dosi? Per quanto tempo?
Tu cosa ne pensi? Lì è molto usata?
Ho notato ora che non avevo risposto alla domanda… Scusa! Qui e’ moltissimo usata, io personalmente la uso ma non ne abuso, sembra promettente ma penso che non ci siano ancora evidenze a sufficienza per usarla in modo sconsiderato. Poi, sono comunque contraria all’abuso di dolcificanti, anche se acalorici, perche’ credo sia molto meglio abituare il palato a cibi poco dolci…
Be’, non è facile commentare un argomento che mi ha riguardato e mi riguarda ancora.
Purtroppo, ne soffro da moltissimo tempo e mi ha causato non molti problemi fisici e psicologici.
Sono stata “in cura” da numerosi medici, fatte numerose analisi, presi troppi medicinali per esser, alla fine, etichettata come stressata o ansiosa e, purtroppo, curata, nel modo più sbagliato.
E, strano a dirsi, proprio quando non ne potevo più, proprio quando pensavo che non avrei mai trovato una soluzione, per fortuna, ho parlato con un medico che mi ha solo consigliato di non assumere, per un paio di settimane, tutti i farinacei e vedere un pò come andava. E, andò bene.
Da allora, cominciai non ad eliminare pasta-riso-pane-biscotti etc., ma semplicemente a ridurne e a sostituirli con dell’altro e, soprattutto, iniziai a capire che avrei dovuto variare spesso.
Come ha ben scritto WinniePruh: “lo scopo e’ mangiare in maniera piu’ varia possibile, senza scatenare sintomi” e per l’IBS questo è l’approccio fondamentale ed essenziale.
Purtroppo, però, come ho già scritto nei miei commenti precedenti, è stata ed è tuttora, per me, una notevole difficoltà dover diversificare nel modo più sano ed equilibrato , ma, fra un tentativo e l’altro, ci provo, sperando di non cadere di nuovo in uno stato psicofisico pietoso.
Ad esempio, son riuscita a ridurre e a variare alcuni cibi (farinacei e zuccheri), ma altri, come il lattosio o i lieviti, proprio non ci riesco. Un po’ perché non li gradisco (latte, panna, burro e latticini) e un altro po’ (i lieviti) perché dovrei aver più tempo per provare qualcosa (pane?) con il lievito madre.
Insomma, la buona volta c’è, ma non sempre è fattibile ed, ahimè, economico.
Concordo anche con quel che tu affermi che “un dis-equilibrio psicologico/mentale della persona sia in grado di influenzare le sue funzioni organiche, e che i vari tipi di somatizzazione dipendano poi dalle peculiarità della persona: c’è chi somatizza in eczemi e chi in malesseri intestinali e, una volta innescato il processo biochimico, il malessere compare sempre, sia in situazioni fortemente stressanti sia in situazioni tranquille”. Ma, imputarlo solo ad un fattore mentale, sarebbe di gran lunga riduttivo.
Ad ogni modo, fare una dieta FODMAPs non è cosa semplice, anzi, direi, piuttosto complicata e servirebbe davvero l’aiuto di una persona competente e il mio consiglio è quello sì di mangiare nel modo più naturale possibile, è quello sì di non limitare il nostro mangiare, ma, soprattutto, è quello di recuperare un pò di quell’istinto naturale che ci fa sentire se un cibo ci fa bene oppure no.
Grazie Arianna per aver messo un post per nulla semplice.
Hai detto bene: non è stato per nulla semplice scrivere quest’articolo, ma sono stata molto soddisfatta del risultato perché mi ha permesso di conoscere più a fondo l’argomendo fodmaps, di cui sapevo ben poco.
Secondo me sia per IBS che per molte altre patologie non esiste la “dieta perfetta”, bensì un proprio cammino di equilibrio, possibilmente seguito da figure competenti (e certificate, che c’è in giro di tutto!) nel campo dell’alimentazione. Indubbiamente ci vuole una base di educazione alimentare: si cade spesso in sbagli grossolani senza nemmeno accorgersene; ma si deve anche imparare a sentire il proprio corpo, soprattutto se si soffre di patologie a eziologia psicosomatica come il colon irritabile: magari a volte tolleri perfettamente i legumi, altre volte ti gonfi solo a guardarli. Insomma: capirsi e conoscersi per curarsi, non sei d’accordo?
Tornando ai FODMAPs… Beh, non è per nulla semplice eliminarli dalla propria alimentazione e trovare i giusti sostituti. Sembrerebbe però che sia sufficiente l’eliminazione completa per qualche settimana, per poi procedere a un graduale reintegro in piccole dosi, proprio come hai fatto tu per cereali e farinacei. Come se il corpo dicesse: ok, troviamo un compromesso tra quello che fa bene a me e quello che piace a te.
Concordo con tutto ciò che hai scritto e ti ringrazio d’aver posto l’attenzione sui carboidrati FODMAPS.
E’ un discorso molto recente e sul web non ho trovato in italiano molti articoli che trattano questo argomento, anzi, forse, il tuo è uno dei pochissimi.
Chi soffre di questi malesseri deve armarsi di tanta pazienza e buona volontà per trovare “un giusto equilibrio tra quel che fa bene e quel piace”, come scrivi giustamente tu ed esseri consapevoli che è difficile, ma non impossibile e che, con il tempo, darà i suoi risultati.
Grazie Arianna
Ho trovato questo blog per caso, l’articolo è davvero interessante così ho pensato di scrivere la mia storia.
Sono un uomo di 37 anni e soffro da tutta la vita e quotidianamente di disturbi intestinali…da bruciori a dolori addominali, dalla dissenteria alla flautolenza.. forse dimentico qualcosa ma in pratica li ho tutti!
Nel corso della vita ho fatto tantissime visite, gastroscopie, colonscopie per sentirmi dire alla fine sempre la stessa cosa…che avevo il colon irritabile. Le cure che mi venivano date non hanno mai funzionato e anzi i farmaci mi davano sempre molto fastidio tanto che i miei sintomi solitamente aumentavano. Con il tempo ho capito che il termine colite fondamentalmente non vuol dire nulla e che viene usato tutte le volte in cui non si riesce a definire meglio il problema in questione.
Negli ultimi anni ho deciso di farmi carico di questi problemi (anche perché mi sono accorto che spesso i dottori ne sapevano meno di me) ed ho iniziato a documentarmi da solo…piano piano ho capito che ciò che mi faceva male erano proprio i cibi elencati nell’articolo…quasi tutta la frutta, alcune verdure, pasta, pane e pizza, gli alcolici, tutti i dolci (anche in questa lista dimentico di sicuro qualcosa)…in particolare non avrei mai pensato che la pasta e il pane mi potessero far male in quanto li consideravo degli alimenti semplici e naturali.
Più leggevo e mi informavo e più mi si apriva un mondo.
Al di là comunque dei disturbi prettamente organici mi vorrei soffermare sui problemi psicologici e relazionali che questo tipo di disturbi comporta.
Per anni sono uscito con gli amici e non potevo nemmeno bere una birra, così di solito prendevo un succo di frutta che oltretutto mi faceva ancora più male. Scontato dire che venivo sempre preso in giro per questo.
Anche i rapporti di coppia che ho avuto sono sempre stati condizionati da questi disturbi, innanzitutto perché è davvero difficile programmare i pasti e mettere qualcosa nel piatto quando si è intolleranti a tutti questi alimenti…poi perché si è sempre schiavi del cibo…quando si esce non si è mai liberi di mangiare quello che capita ma bisogna sempre organizzarsi prima e questo non sempre è possibile.
La mia vita è condizionata da questi problemi e in alcuni momenti lo sconforto è grande perché ad oggi non esiste una cura ma sopratutto perchè viene a mancare la speranza di poter guarire…i consigli che avete menzionato (variare molto gli alimenti e mangiare poco gli alimenti incriminati) li metto in pratica tutti i giorni ma è dura lo stesso…le cose sono leggermente migliorate ma la qualità della vita risulta comunque essere molto bassa.
Io ritengo che questi problemi siano interconnessi con quelli psicologici ed è possibile che siano nati come una valvola di sfogo (disturbi psicosomatici) ma credo anche con il tempo si siano cronicizzati e ora sono fondamentalmente organici.
Scusate lo sfogo ma dopo tanti anni a combattere inutilmente questi problemi la stanchezza è tanta.
Come ti capisco… a me hanno dato della “malata immaginaria”… Impossibile che tutto mi faccia male mi ha risposto piu’ di un dottore… Finalmente un medico dell’ospedale di Padova mi ha indirizzata da una dietista e mi ha parlato della dieta fodmaps… iniziata oggi . Spero mi dia qualche beneficio.
caro Marco leggendoti mi sono rivisto al 100%. Praticamente la mia stessa storia ti sei solo dimenticato la caffeina e ovviamente la nicotina. Non ci sono medicine, non c’è cura solo dieta e tantissima pazienza.
I medici ti guardano quasi come un extraterrestre e alla fine tutti ti dicono eh ma comunque non ti lamentare c’è di ben peggio. Cosa che mi fa venir voglia di dire ti venisse a te !!!!!!!!
ciao
Ah dimenticavo un’altra cosa importante. Negli ultimi tempi ho capito anche che alcuni problemi che ritenevo scollegati da quelli alimentari, come spossatezza, problemi respiratori e problemi del sonno sono invece diretta conseguenza dell’assunzione di cibi che l’organismo non tollera. E’ come se provocassero una sorta di intossicazione che inevitalebilmente si ripercuote su tutto l’organismo.
Sto proprio messo bene eh 🙁
Grazie per aver lasciato la tua testimonianza, Marco: la sindrome da colon irritabile non è assolutamente una patologia da banalizzare come spesso si fa. Purtroppo la linea che divide i sintomi organici e le cause psicologiche è molto labile, dunque c’è chi enfatizza i sintomi in atteggiamenti volti a suscitare compassione, e chi glissa sul reale disagio che si viene a creare in chi ne soffre. Quanto mi hai scritto ne è la piena dimostrazione.
E’ anche verissimo, come tu dici, che l’intolleranza a così tanti alimenti si va poi a ripercuotere sul sistema immunitario in generale, creando problemi collaterali come quelli respiratori e del sonno cui accenni. L’intestino è il nostro secondo cervello, ma oltre a essere sede di un’innumerevole quantità di connessioni nervose è anche l’organo deputato alla creazione di cellule a funzione immunitaria… L’equilibrio mente-intestino-salute è un asse delicatissimo.
Purtroppo non posso fare altro che farti un grosso in bocca al lupo, e suggerirti -se già non l’hai- di tenere un taccuino su cui appuntare tutte le reazioni avverse che puoi notare su te stesso, di modo da avere una sorta di ‘vademecum’ per saperti destreggiare nel modo migliore possibile quando sei fuori casa.
Grazie Arianna, cercherò di seguire il tuo consiglio.
Ciao , come al solito la disperazione e nervoso porta da google a .. un sito che parla di quello che cerchi!
Bene (direi male 😕 ) , io ho 23 anni, da pochi anni mi sto accorgendo che qualcosa non va più nel mio sistema digerente, o nello specifico nell’ intestino. Tutto è cominciato 2/3 anni fa forse , quando autodocumentandomi in rete per un altro problema di cui avevo vergogna , mi resi conto che prima o poi avrei dovuto affrontarlo probabilmente (io ho la fobia degli ospedali questo lo posso confermare!!) . Passò qualche anno prima che i fastidi cominciavano a farsi sentire, suppongo da li è iniziato uno stato di stress “inconscio” che man mano si manifestava in “conscio” per così dire. Fatto sta che con una serie di avvenimenti che purtroppo a volte capitano nella vita a tutti che portano qualche dispiacere, alla fine non ce la facevo a far finta di nulla, e decisi di affrontare pure il mio problema di cui mi vergognavo. Dopo una serie di visite e un anno fui operato e sembra ho risolto il primo problema iniziale.(E’ stato un disastro il giorno prima dell’intervento per colpa dell’ansia/fobia !)
Comunque in quegli anni pre e post intervento cominciai a sentire anche i primi fastidi alla pancia, fitte/bruciori nella parte bassa, destra e sinistra, stipsi, diaree (forse dipende dai cibi) , gonfiore dopo i pasti, flatulenza, meteorismo, etc alla fine temendo peggio decisi di fare un ecografia per scongiurare eventuali cose peggiori per fortuna sembra non fu trovato niente. Da allora cominciando a documentarmi pure sui fastidi alla pancia, ho sospettato fosse l’ansia la causa e che dovevo comunque provare a moderare certi cibi almeno quelli più ovvi (fritti e grassi) e calmarmi un pò per ristabilire l’equilibrio. Ma da li ad oggi niente..tra lavoro e ritmo di vita stressante non ho avuto modo di approffondire la cosa, dal medico di famiglia non ci vado più nemmeno sapeste quante volte mi ha detto che ero troppo fissato di calmarmi senza suggerire niente. Leggendo in rete vedo che affrontandolo pure con specialisti (vai a trovarli..) non si risolve molto la cosa ed è solo un via vai di visite / esami fastidiosi e così via..Sinceramente sono sconcertato non ci si può fidare dei medici che ti sottopongono a esami e stress per alla fine dirti le stesse cose e senza cure/con cure che potrebbero peggiorare la situazione…Probabilmente l’unica cosa che farò è il test per l’intolleranza ai latticini, ultimamente con questo problema certi prodotti a base di latte mi accorgo che mi provocano diarrea..
Come qualcuno afferma quando inneschi il disequilibrio sembra proprio non c’è modo definitivo per risolverlo ma bisogna solo capire cosa fa bene e noi e cosa no. Io so che ci sono periodi che non soffro molto e posso mangiare certe cose. Altre volte no..Certi cibi si altri no..Suppongo debba capire questo e purtroppo vivere con queste differenze in casi di uscite e cose del genere.O sbaglio ? Mi sa di no..
Chissà se in futuro si trova un modo per risolvere questi problemi pure.. Si fanno progressi in campi che servono a poco (estetica, clonazioni etc etc) e ancora non si conosce a fondo l’intestino e trovare dei modi per risolvere questi problemi che sono alla base di tutto..No comment
Proverò a variare i cibi come consiglia l’articolo e vediamo se trovo qualche combinazione migliore!
Preso dallo sfogo mi sono dimenticato di farti i complimenti per i blog che reputo possegga veramente articoli interessanti sull’argomento.Lo leggerò spesso!
Volevo chiederti un altra cosa , a proposito di questi problemi, non è che hai qualche risorsa da suggerire per come gestire l’alimentazione “variata”?
Cioè come gestire i pasti, tipo di cibi a pranzo e cena, quando mangiare frutta, prima o dopo i pasti, spuntini mattutini e pomeridiani, e così via? Magari c’è già un articolo che non ho ancora trovato nel sito?
Grazie
Grazie mille per il commento, per la tua testimonianza e per i complimenti, Fabio! Dal motore di ricerca interno del sito vedo che sorprendentemente in molti arrivano qui cercando informazioni sui fodmap, e credo che leggere di esperienze come la tua possa aiutare chi vive il tuo stesso disagio.
Purtroppo hai ragione per quanto riguarda l’approccio che la maggior parte dei medici sembra avere nei confronti dell’IBS: in mancanza di un concreto riscontro organico fanno vorticare il paziente da una clinica a un’altra, da un esame a un altro, con pochi sostanziali riscontri. E’ però parimenti vero che la sintomatologia del colon irritabile è talmente ondivaga che è ben difficile gestirla: come tu stesso dici a volte tolleri certi alimenti e altre volte no. Varia non solo da paziente a paziente, ma anche in uno stesso paziente a seconda del momento: l’unica concreta soluzione, attualmente, è affidarsi a un dietista che quantomeno aiuti ad equilibrare i nutrienti all’interno della giornata, e poi procedere a tentativi stilando man mano una lista di ciò che si tollera e ciò che non si tollera.
A questo proposito rispondo alla tua seconda domanda dicendo che è contro la mia professionalità darti dei consigli mirati attraverso un commento sul sito: dovrei essere a conoscenza di molte altre informazioni, perché rischierei di darti suggerimenti che magari per la maggior parte delle persone vanno bene, ma per te no, e non farei altro che confonderti le idee. Se la tua perplessità è semplicemente la frutta posso dirti di evitare tutta quella in elenco (sostanzialmente quella con nocciolo tipo pesche, ciliegie e albicocche, ed inoltre anche pere e mele) e di mangiare quella che tolleri come spuntino, quindi distante dal pasto. Non mi sento di azzardare altri consigli più specifici: forse ti converrebbe consultare uno specialista di fiducia che ti sappia guidare in questo tortuoso percorso alimentare, studiato su misura per te e le tue esigenze.
Non mi resta che farti un grosso in bocca al lupo, spero continuerai a seguirmi!
Ti ringrazio per la risposta Arianna,
concordo che siamo tutti diversi e non si potrebbe consigliare nulla di mirato conoscendo poco o niente le abitudini della persona. Capisco cosa intendi in merito a non poter dare consigli tramite commenti, non c’è problema!
Si sicuramente c’è bisogno di rivolgersi agli specialisti per una dieta ad hoc, adesso cercherò di capire a cosa potrei essere allergico/intollerante con i test e poi in base a ciò comportarmi di conseguenza con l’aiuto di specialisti si spera.
Un ultima domanda sperando di non essere invadente, siccome il mio lavoro è sedentario sto molte ore al computer, vorrei fare attività fisica per mantermi in minima forma fisica approffittando di staccare dal computer, che sia una corsetta fuori, o palestra. Ma chi soffre di queste cose correlate all’IBS , puo fare attività fisica avendo sempre questa alimentazione personalizzata (che elimina le cose che di norma danno energia per l’attività fisica) ? In poche parole si può fare attività fisica avendo questa “palla nel piede” 😛 ? Aggiungerei si potrebbe riuscire a metter su qualche chilo , con attività fisica + queste diete per tenere a bada fastidi? Forse sarebbe chiedere troppo
Grazie per l’in bocca al lupo ,crepi!
Continuerò a seguire il blog, sono sicuro sarà buona fonte da cui prendere spunto per l’alimentazione corretta in generale!
Assolutamente sì, Fabio: non ci sono controindicazioni all’attività fisica, anzi credo che potresti anche trarne beneficio se strutturi bene gli allenamenti e l’alimentazione! Non è vero che a causa dell’IBS togli alimenti indispensabili all’attività fisica: devi solo equilibrare diversamente la tua dieta, e usare ingredienti un po’ atipici per noi italiani, ma assolutamente validi; ad esempio il grano saraceno, la quinoa o l’amaranto come fonte di carboidrati al posto di pasta e riso, tanto per dirne una… Cercare il pane a lievitazione naturale o, in alternativa, quello azzimo non lievitato, usare la frutta secca per il recupero energetico: le opzioni da cui scegliere ci sono, non scoraggiarti subito in partenza 🙂
Grazie mille per tutti i preziosi consigli, sono contento di avere modo di poter fare attività lo stesso. Mi impegnerò non getto la spugna se si tratta di stare in salute 😉 Grazie ancora!
Buonasera Arianna,
dopo un calvario intestinale durato 18 anni, ho recentemente scoperto la storia di Robb Wold e letto il suo libro La Paleo Dieta. Illuminante. Ho quindi adottato lo stile Paleo e dopo ulteriori approfondimenti sono venuto a conoscenza dei cibi FODMAP. Con questa ulteriore eliminazione, in poche settimane ho risolto tutti i miei problemi e sono rinato.
Avevo gravi scompensi di ogni tipo, artrite, poliuria notturna, crampi muscolari, dermatite su tutto il corpo, perdita di capelli, etc..
Ho letto vari articoli (Chris Kessner) e verificato con la fonte dello studio FODMAP (Monash University) e sia il melone che la banana non sono considerati cibi “high FODMAP”.
Perché tu invece li consideri diversamente? Grazie.
Michael-
Ciao Micheal, grazie per aver riportato la tua testimonianza: è una delle tante prove che spesso per guadagnare in salute basta cambiare l’alimentazione più che rivolgersi alla farmacia facendola diventare il proprio supermercato di elezione.
Mi hai chiesto di banana e melone: ti premetto che questo articolo lo dovrei rivedere perché ho dimenticato di menzionare molte cose, e altre non le ho approfondite nel modo corretto. I due frutti citati hanno bassi livelli di fodmap, ma sono altamente fermentativi quindi danno problemi a chi soffre di colon irritabile; per banana qui intendevo banana non matura che, ricca com’è di amido resistente, è veramente pesante da digerire e crea un gonfiore e un senso di pesantezza non indifferente. Il melone invece è uno degli alimenti che vengono esclusi nelle diete per colon irritabile perché richiama molta acqua, e nella maggior parte dei soggetti crea distensione addominale.
Grazie mille per la celere risposta. Perdona la puntigliosità, ma ho letto di tutto e di più quindi quando si può, con persone competenti, meglio approfittarne per approfondire un argomento così ancora troppo sconosciuto in Italia.
Nel mio caso, probabilmente sei una tra le prime persone che si occupa di alimentazione in Italia e conosce i cibi FODMAP.
Il livello di preparazione dei medici italiani su questo argomento è imbarazzante. Non dico cos’ha risposto il mio medico (ne ho girati decine), quando gli ho citato i cibi FODMAP.
E’ allucinante. Continua a divulgare. E’ un tema troppo importante.
Complimenti.
Ho in programma di pubblicare un altro post più approfondito sui fodmap proprio perché ho visto che in molti arrivano al mio sito con questa chiave di ricerca, ed effettivamente ho verificato io stessa che in Italia se ne conosce poco (quantomeno per quello che gira per il web).
Ti ringrazio per i complimenti 🙂
Ciao, sono ricapitata su questo post e ho visto che hai avuto molte richieste a riguardo. Io nel frattempo mi sono documentata ulteriormente sull’argomento e penso di essere aggiornata al massimo. Inoltre ho provato la dieta personalmente. Se hai bisogno di un update o qualche osservazione sia da un punto di vista da medico che da paziente, fammi un fischio!
Ciao mi piacerebbe la tua opinione da tutti i punti di vista.
ho un po di domande:
bisogna abbolire frutta e verdura? e se no cosa potrei manggiare pensando che soffro di colon irritabile ma con stittichezza e nn diarrea
e al posto della pasta? potrei mangiare il farro?? oppure pasta di kamut o di farro?
e se la dieta deve essere povera ti fibra come la mettiamo con la motilita intestinale ??come potrei nn aggravare la stittichezza? Grazie!!
Verdura: possono essere tollerate piccole quantità di zucchine, zucca, spinaci e carote, oltre che le patate.
Frutta: sono tollerati gli agrumi, i mirtilli e l’ananas.
Carboidrati: la questione è dibattuta sul farro, c’è chi lo tollera e chi no. Si può comunque usare avena (sia in fiocchi che in chicchi da far bollire come il riso), il riso (bianco, integrale, rosso o nero), la quinoa e il miglio. Eviterei il Kamut: è comunque un tipo di grano, dunque contiene fruttani. Puoi usare le patate, la farina di mais (quindi va bene la polenta) e la farina di riso.
Questione stitichezza: cerca di non far mai mancare l’avena, che è preziosa fonte di fibra e che è ottimamente tollerata; ad esempio puoi usare i fiocchi d’avena per colazione (se cerchi nei miei ultimi articoli troverai qualche idea per prepararli). In certi casi a discrezione di chi ti segue dal punto di vista alimentare si può integrare con lo psillium per aumentare la quota di fibra. Per ammorbidire le feci, almeno 3 cucchiai d’olio extravergine al giorno da usare come condimento a crudo: se ti manca la componente lipidica le feci diventano dure e fanno da ‘tappo’.
Spero di aver risposto alle tue domande in modo soddisfacente 🙂
Grazie mille molto soddisfacente!!!
Seguirò i tuoi consigli 🙂 e ti farò sapere .
Aspetterò tue notizie! 🙂
ciao a tutt*
ho trovato questo sito per caso, in realtà cercando delle ricette con l’amaranto!!
Da diverso tempo mi informo su questioni che riguardano l’alimentazione e il benessere, prodotti naturali etc.. di base sono una… di quelli che in gergo sono chiamati “ambientalisti” ma la denominazione è alquanto riduttiva.
Sono solo una Terrestre del 2012 che ha piu strumenti per vivere consapevolmente in questo sistema solare.
Tornando a noi, caso volle che anche io soffro di colon irritabile, o almeno è ciò che hanno appioppato anche a me, dal momento che non si sà perchè stiamo male… ma si sà solo che è una roba cronica.
Soffro di intestino da quando sono nata!
Nel vero senso della parola, qualsiasi cosa introducevo nell’organismo, stavo male e piangevo a dirotto finchè non la espellevo. E quando assumevo qualcosa di diverso del latte, la espellevo così come la mangiavo.
Questo mi capita ancora oggi con certi cibi (tipo mais o a volte cereali e legumi), o in alcuni momenti particolari di vita (forse piu stressanti).
Scusate, la descrizione minuziosa, ma è necessaria.
Questa cosa mi ha dato da pensare, da grande, se succede questo, significa che io non stò assimilando nulla dal cibo, che la funzione del nutrirsi non ha senso, se non ne traggo gli elementi…questo è importante per tutti noi col disturbo.
Sono stata il tormento dei miei genitori…
Ma c è da dire che la cosa è reciproca.
Il mio stress a mio avviso è iniziato ancor prima di nascere, ritrovandomi tra due individui che non avevano amore tra loro, ma solo rabbia e sconforto, tanto da lasciarsi subito dopo e litigare chissà quanto mentre io ero nell’utero.
Lo dico non per piangermi addosso o per strappare lacrime, ma come semplice dato di fatto, molto scientifico. Ciò che chiamiamo psicosomatico è l’unione della psiche e del soma, come se si trattasse di una serie di disturbi speciali, ma non sò se esistono disturbi in uno dei due aspetti che non influenzino l’altro. per me tutti i disturbi sono psicoomatici, ma forse piu facilmente trattabili, in altri cosi.
Io sono io concordo con arianna, sono una persona il cui pensiero è piu vicino a quella che chiamano filosofia orientale, e la mia esperienza ne è la prova.
Da quando ho iniziato a praticare lo yoga, la mia mente è piu rilassata e il mio intestino và piu lento. Ho ancora un assorbimento non ottimale, ma devo dire che trovare la pace interiore è indispensabile, oltre a modificare l alimentazione.
Il nostro intestino corrisponde al nostro secondo cervello e i due sono strettamente connessi. ad un attività mentale frettolosa e priva di pace, con tormento e preoccupazione corrisponde un attività intestinale veloce con tutto ciò che ne consegue.
forse ho scritto un pò troppo, e ci sarebbe da dire ancora tanto.
Quello che poso dirvi è di provare un attività che sia benefica per la mente, tutto l’organismo ne gioverà.
Io non ho mai conosciuto la pace, la vera pace, se pensate che il posto piu armonioso della terra dovrebbe essere la tua casa natia e invece non lo è, diventa difficile trovare pace in altri luoghi, ma è possibile,
Per il resto, io ho introdotto alcune modifiche, come l eliminazione del latte, di zucchero bianco, e altre cosette, non solo per la colite, ma per un discorso piu generico.
Ora studierò meglio la tabella di cibi che trovo qui, e vi farò sapere come và.
Se ne avete piacere.
Grazie per tutto il sito, è molto interessante e stimolante!
Una curiosità…tu dici il thè, ma se bevo una tisana tipo equo solidale di ananas, boh, e tutte altre cose ….è un’altra cosa…? Detta così…:) però intendo in questo casa va “bene”?
Ciao Sonia!
Dipende cosa intendi per “tutte le altre cose” 🙂 Ci sono principi erboristici che a chi soffre di IBS possono dare problemi di gonfiore e meteorismo, come ad esempio il tarassaco (nelle tisane drenanti), oppure le ciliegie o le pesche essiccate contenute in alcuni infusi di frutta.
molto interessante.Sono reduce da un esaurimento nervoso con attacchi di panico e di ansia,per cui sono rimasta senza lavoro.Da un paio di anni ho notato un progressivo aumento dei sintomi di intestino irritabile,come gas,flatulenza e dolori a volte molto forti, allo stomaco e alla pancia.La stitichezza mi perseguita da quando sono nata,per cui uso e abuso di tisane lassative.Qualche buon risultato raggiunto con l’assunzione di lunghi cicli di fermenti lattici,anche se non so il motivo.
Complmenti vivissimi e buon lavoro.
Grazie mille per i tuoi complimenti 🙂
Fermenti lattici sono utilissimi in caso di colon irritabile, dipende però dai ceppi usati: in genere sono utili i Bifidobatteri, mentre i Lattobacilli potrebbero scatenare i sintomi.
Hai sbagliato ad indicare la composizione del saccarosio: fruttosio + glucosio!!!
Mercì, ho corretto! 🙂
mi dispiace deludere tutti ma io non mangio più da più di dieci anni tutti gli alimenti che avete elencato , ma ad oggi ,mangiando solo pochi alimenti come dite voi buoni, io continuo a stare male, ne ho provate di tutte ,anche neurologo, visto che sottolineate spesso ad un fattore ansioso, sia ad un psicologo, che altri..ma io continuo ad non avere risposte positive a tutti i tentativi e medicinali che mi vengono dati, mi sà che tutto ciò è solo non voler ancora conoscere bene la situazione perchè non conveniente al mercato mi scuso della franchezza e auguro a tutti un in bocca al lupo!
Spero di non essere compresa nel “non conveniente al mercato”, dal momento che: 1) Non sono medico ma dietista 2) Non vendo proprio nulla, né sono finanziata da nessuno 3) Non conoscendo la sua situazione personale non avrei minimamente idea di dove possa essere il problema… 🙂
Personalmente ho avuto buoni riscontri ad applicare questa dieta in pazienti con IBS: quello che mi compete è proprio solo l’aspetto alimentare, non altri.
Salve. Ho eliminato dopo esami vari: frumento, lievito (pane,pizza…). Non mangio dolci perché non mi piacciono, né latticini,odio il fritto, le salse, … non tollero gli alimenti acidi,quindi non assumo pomodoro,melanzane,acido citrico … sotto consiglio medico, ho integrato la mia scarsa alimentazione con introduzione di farina di riso, di ceci o mais per delle frittate o crepe.. gallette, latte di riso, e ho introdotto,sempre sotto consiglio medico!! Pere,broccoli cipolle aglio.. e boom! Stipsi cronica e pancia gonfia. Mi sono molto ritrovata nella testimonianza di Marco. Ora capisco che dovrò eliminare anche questi “sostituti” e mi chiedo : cosa mangio ora ? Spero mi darete una risposta, perché al momento rimangono FORSE le carote, zucchine, soia, semi di lino… e che altro ? Non lo so! È una lotta x me ogni giorno e non riesco a sorridere .. e mi sto chiudendo in casa. Grazie in anticipo. Un saluto a tutti 😉
Gentile Michela, sono Arianna Rossoni, la dietista autrice di questo articolo e proprietaria del sito.
Il mio è un sito di divulgazione e non un forum, quindi in genere i commenti vengono letti solo da me, a meno che qualcuno si trovi su un determinato articolo (come nel suo caso) e voglia leggere testimonianze altrui.
Ad ogni modo, le consiglierei di contattare al più presto un dietista esperto di dieta low-FODMAP per avere indicazioni personalizzate, perché chiaramente ha bisogno di un aiuto. Ad esempio, eviterei la soia che contiene galattani. Io purtroppo non posso aiutarla granché via internet: calcoli che prima di elaborare una dieta mi serve almeno un’ora di attenta anamnesi del paziente; gli articoli qui pubblicati sono divulgativi, ma le indicazioni vanno poi sempre adattate alla persona e al suo trascorso patologico, oltre che -ovviamente- ai suoi gusti e alle sue necessità.
Salve a tutti, soffrendo ormai da mesi di gonfiore addominale (flatulenza), le mie feci sono sempre abbastanza molli, credo dovro’ essere piu’ tenace nell’eliminare la pasta, ahime non e’ semplice, ho preso anche a lungo
dei fermenti probioti della oti, ma non ho visto miglioramento, ho letto che forse e’ meglio provare dei fermenti
senza lattobacilli? qualcuno mi sa dare qualche indicazione e magari il nome del prodotto? grazie
Caro Lucio, esistono diversi tipi di probiotici a seconda del disturbo specifico. La flora batterica è un organo complesso, non posso dare consigli senza conoscere la persona. Non sempre i lattobacilli sono controindicati: anche in questo caso, dipende dalla situazione personale.
ogni tanto mi fa bene un ripassino su questo articolo, volevo chiederti arianna se la pasta di riso o grano saraceno e quinoa possono andare bene ormai sul mercato si trova un po’ di tutto e anche le farine dei cereali “permessi” facendone delle crepes o piadine etc grazie mille
Dipende dalla gravità della tua IBS: in alcuni casi devo proprio eliminare le farine di qualsiasi tipo, lasciando solo i cereali (o pseudo cereali) in formato chicco 🙂
ossia?? colazione pranzo e cena con solo chicchi?? e io fiocchi o cereali soffiati??
A colazione alterno le fonti di carboidrati che posso inserire nella loro dieta (a seconda dei casi cereali in chicchi, castagne, cose con farina di castagne, riso, patata americana…); a pranzo o cena cereali in chicchi; l’altro pasto in genere no cereali 🙂
grazie.. le castagne pero’ credevo fossero proprio da abolire, io non le mangio da anni perche’ mi fermentavano molto.. sarebbe davvero un’ottima alternativa di carboidrati come tanti cibi ho paura ovviamente lessate giusto?
Lessate o caldarrostate!
alloro sono da provare, speriamo bene.. ma sono da considerare carbo a tutti gli effetti, che so 20gr sono 20gr di carbo puri? come se fosse un craker?
L’intestino irritabile si tratta in un modo, la dieta dimagrante in un altro. Non ha senso parlare di macronutrienti in caso di IBS…
Buongiorno
Spero sia ancora possibile lasciare un commento.
Intanto complimenti per il sito.
Scrivo perchè mi è stato diagnosticato il colon irritabile. Ultimamente il grosso problema è il meteorismo.
Ho fatto svariati esami del sangue e ultimamente il breath test al lattosio, e risulta malassorbimento. Contestualmente, la gastroenterologa mi ha prescirtto per 8 settimane la dieta FODMAP. Ho iniziato da 3 settimane, non ne avevo mai sentito parlare; devo essere sincera che sto facendo davvero fatica a trovare le giuste combinazioni di alimenti per poter stare bene. Fatto sta che continuo a soffrire di aria alla pancia, magari meno rispetto a prima, ma vicino al ciclo mestruale non c’è dieta che tenga e i disturbi, come al solito, pur prendendo la pillola antinconcezionale, rimangono.
Per far sì che la dieta dia i benefici sperati, come posso imparare a fare i corretti abbinamenti?
Grazie
Buona sera Alice, dovrebbe contattare un nutrizionista che la possa seguire nel suo percorso, indicandole le scelte opportune per lei e per il suo fabbisogno.
Ma il riso non è tra i cereali permessi???
Dipende, se integrale no.
Buonasera Arianna, nell’articolo hai scritto che il riso (bianco, integrale, rosso) è permesso ma vedo che due righe sopra ti sei contraddetta… Potresti darmi delucidazioni al riguardo? Grazie!
Mi indichi esattamente i punti con un copia-incolla, che non li trovo?
Nel commento che precede il mio, Paola ti ha chiesto se il riso è tra i cereali permessi e tu hai risposto “Dipende, se integrale no.” Spero mi chiarirai questo dubbio!
Volevo inoltre chiederti come fare con il pane, visto che quello normale è fatto con farina di grano.
Ti ringrazio; quando ho visto che avevi scritto anche tu degli articoli su questa dieta mi sono sentita fortunata!
Come al solito una grande professionista! 😉
L’articolo è vecchio, probabile che ci siano dei fraintendimenti rispetto agli ultimi aggiornamenti.
In generale: integrale (di qualsiasi tipo) = FODMAPs. Quindi, riso integrale NO
😉
Avevo letto un articolo su pubmed dove riportava che l’avena e la crusca di riso integrale erano indicate per favorire la peristalsi intestinale :/
Non ci sono informazioni precise a riguardo a quanto pare…
Parliamo di peristalsi, o colon irritabile? Non sono la stessa cosa…
Era un articolo sulla dieta fodmap: essendo un regime alimentare a basso contenuto di fibre, in alcune persone causa stipsi, quindi per stimolare la peristalsi erano suggerite l’avena e la crusca di riso.
Nel blog di Elena che tu stessa suggerisci, il riso in ogni sua forma, e quindi anche integrale, è fra gli alimenti permessi… Ho le idee confuse in merito!
Allora fai la prova empirica: personalizzazione prima di tutto 🙂
Non prendere la lista della Monash come la Bibbia: noterai che alcuni alimenti lì inseriti a te fanno male, e altri lì vietati a te non fanno un baffo. Ci credo che hai le idee confuse: la dieta FODMAP è studiata per essere applicata da personale competente, il fai da te può peggiorare la situazione, perché non si valutano quei parametri che permettono di individuare la tipologia di IBS del paziente.
Cara Arianna,
premesso che sto seguendo anch’io la dieta fodmap da circa 3 mesi, e sto decisamente meglio, ho notato che quando mangio il riso basmati con il tonno in scatola (di solito Riomare) sto male e ho dopo circa un’ora forti scariche praticamente liquide. Ora scartando il fatto che possa essere il riso chiedo: ma potrà mai essere il tonno che in generale non dovrebbe far male anzi? oppure potrebbe essere il nichel? Certe volte mi viene veramente lo sconforto perchè non so veramente più cosa mangiare e se si potesse vivere solo d’acqua io starei benissimo
Praticamente chi ha la sindrome del colon irritabile non può mangiare nulla…
No, non direi, basta farsi seguire.