QUI il sito di una mia paziente per ricette creative, sane e… low-FODMAP!
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Avevo parlato della dieta low-FODMAPs qualche mese fa (link qui): da allora sono stati in molti ad essere arrivati qui proprio grazie a questa chiave di ricerca, e l’articolo è attualmente uno dei più commentati ed apprezzati del sito. Ho deciso quindi di scrivere qualcosa in più, dopo essermi io stessa informata in modo più approfondito.
La dieta low-FODMAPs in Italia è molto poco conosciuta: effettivamente cercando in internet si arriva al mio sito e poco più. Si tratta di una dieta nata nel 2001 in Australia il cui protocollo è stato ideato dalla dottoressa Sue Shepherd, la quale ha provato che una dieta che restringa i cosiddetti “alimenti FODMAPs” è in grado di attenuare i sintomi in persone che soffrono di colon irritabile (IBS). Attualmente quest’approccio dietetico è ritenuto il più efficace nella terapia per IBS, e almeno in Australia è la prima scelta dei nutrizionisti e dei dietisti per la regressione della sintomatologia.
La dieta low-FODMAPs non cura la sindrome da intestino irritabile, ma contribuisce ad attenuarne (quasi eliminarne) i sintomi e a raggiungere una migliore qualità di vita.
Avevo spiegato nel mio articolo cosa si intendesse per FODMAPs: oligosaccaridi, disaccaridi e monosaccaridi fermentabili e polioli. Si tratta di molecole che si ritrovano in concentrazioni differenti in moltissimi alimenti soprattutto di origine vegetale, ma anche in latte e latticini freschi.
Storicamente sono stati molti i fattori dietetici sospettati di essere implicati nella sindrome da colon irritabile: caffeina, alcol, insufficiente o eccessiva fibra, latte e lattosio. Più la ricerca scientifica si è affinata, più il cerchio si è stretto attorno a due zuccheri che, in soggetti predisposti, sono scarsamente o per nulla assorbiti nell’intestino: il risultato è che arrivano pressoché intatti al colon, dove vengono fermentati dalla flora batterica e causano sintomi come meteorismo, distensione addominale, gonfiore, crampi e dissenteria. Questi zuccheri sono il fruttosio e il lattosio.
Il fruttosio si può trovare in tre differenti forme:
– Come fruttosio libero in frutta, miele e sciroppo di fruttosio;
– Come catene di molecole di fruttosio, che prendono il nome di fruttani o frutto-oligo-saccaridi (FOS) o inulina;
– Come saccarosio (il comune zucchero da cucina, costituito da molecole di fruttosio e di glucosio).
E’ stato verificato che quando il fruttosio è bilanciato dal glucosio il suo assorbimento è maggiore, e dunque crea meno disturbi intestinali: ad esempio a chi soffre di colon irritabile andrebbe consigliato come dolcificante lo zucchero anziché il miele, dal momento che il miele contiene più fruttosio dello zucchero. Esistono però alcuni tipi di miele che contengono meno fruttosio: di arancio, girasole e rododendro.
Il lattosio si trova in tutti i tipi di latte: mucca, capra, pecora. Il suo malassorbimento è piuttosto comune nella popolazione adulta ed è dovuto alla carenza dell’enzima (lattasi) che scinde il lattosio nelle singole molecole di cui è formato (glucosio e galattosio): un’insufficienza di lattasi non è necessariamente collegata al colon irritabile.
Nel mio precedente articolo avevo pubblicato una lista di alimenti che contengono FODMAPs, ma non era completa e -riguardandola- mi rendo conto di aver commesso qualche errore. Ho dunque deciso di fare qualche ricerca, e di ri-pubblicare un elenco più completo di tutti quegli alimenti che contengono quantità eccessive di FODMAPs e che sono quindi sconsigliati a chi soffre di colon irritabile. Spero che possa essere utile a tutti quelli che arrivano qui cercando informazioni su questa dieta.
– Eccesso di fruttosio: miele, mele, mango, pere, anguria, sciroppo di fruttosio.
– Eccesso di fruttani: carciofi, asparagi, cicoria, barbabietola, tarassaco, aglio, porro, cipolle, radicchio, lattuga, grano (quindi pasta, pane e farine), segale, inulina (spesso usata come additivo), FOS (a volte usati come molecole funzionali in alcuni integratori).
– Eccesso di lattosio: latte e tutti i prodotti che contengono latte (gelato, budini, mousse, bavaresi, latte condensato, latte in polvere, yogurt, panna…); è contenuto inoltre in formaggi freschi (mascarpone, ricotta, fiocchi di latte), ma non nei formaggi molto stagionati (grana, parmigiano): la stagionatura fa sì che gli enzimi del formaggio scindano le molecole di lattosio, rendendole digeribili.
– Eccesso di galatto-oligo-saccaridi (detti anche inulina o frutto-oligo-saccaridi o FOS): tutti i tipi di legumi (fagioli, lenticchie, ceci, soia e derivati dalla soia).
– Eccesso di polioli: si tratta di particolari molecole contenute in alcuni tipi di frutta e che, pur non essendo derivate né da fruttosio né da lattosio, creano comunque problemi in chi soffre di IBS. Troviamo polioli soprattutto nella frutta con nocciolo (albicocche, ciliegie, lychee, nettarine, pesche, prugne, susine), ma anche in mele, avocado e pere; i polioli si trovano anche in tutti i tipi di funghi e nei dolcificanti artificiali che terminano in -olo (sorbitolo, mannitolo, xilitolo, maltitolo + isomalto): attenzione dunque a tutto quello che è commercializzato come sugar-free (caramelle e chewing-gum in particolare), perché nell’80% dei casi conterranno questi edulcoranti di sintesi.
E’ importante ricordare che gli alimenti FODMAPs hanno un impatto cumulativo sui sintomi gastrointestinali: le persone sensibili possono tollerare piccole quantità di alimenti FODMAPs, ma i sintomi possono aumentare se ne consumano una dose che supera il loro livello soglia. Ovviamente il livello-soglia a cui mi riferisco varia da individuo a individuo, e da alimento a alimento: ci saranno persone maggiormente sensibili al lattosio e persone che proprio non riescono a tollerare la frutta.
Per valutare la migliore alimentazione low-FODMAPs è indispensabile il consiglio e il supporto di un dietista competente: il problema qui in Italia è che si tratta di un approccio dietoterapico poco conosciuto. Tuttavia esistono studi in inglese facilmente consultabili (trovate la bibliografia nel mio articolo che vi ho precedentemente linkato): un professionista che li leggesse saprebbe poi facilmente destreggiarsi nel bilancio dei nutrienti.
Il protocollo dietetico stilato in Australia prevede una fase di eliminazione totale dei cibi FODMAPs, e un successivo challenge-test (reintegro graduale di ciascun gruppo di alimenti per testarne la tolleranza): sulla base dei risultati il dietista provvede poi a stilare una lista degli alimenti tollerati, poco tollerati o per nulla tollerati dal paziente, con indicazione delle quantità. L’applicazione dell’esatto protocollo è sicuramente lunga, e faticosa: si tratta di una dieta restrittiva; il paziente deve essere molto motivato e collaborativo, non deve demordere o scoraggiarsi. Seguire rigidamente le indicazioni dietetiche gli servirà per attenuare i sintomi del colon irritabile, e se è supportato da un buon dietista durante il percorso imparerà anche le piccole strategie da adottare nella vita di tutti i giorni. Non si tratta di fare una dieta da eremita, ma di capire quello che fa bene e quello che fa male al proprio organismo: qui di seguito trovate qualche mio consiglio che può esservi utile.
– Il modo più semplice di ridurre i fruttani nella propria dieta è quello di eliminare tutto ciò che contiene glutine e frumento: orzo, segale, farro, pasta, pane, pizza, farine di grano. Potete sostituire con pseudo-cereali senza glutine (quinoa, grano saraceno, amaranto), con riso e mais e le loro farine.
– Attenzione ai prodotti “gluten-free”: sono studiati per persone celiache, non per chi soffre di IBS. Dunque, pur non contenendo glutine, possono avere ingredienti ricchi di FODMAPs come miele, cipolle e aglio.
– L’aglio e la cipolla sono spesso indispensabili per dare sapore a molti piatti: invece di usarli tritati o in polvere, usateli in camicia nei vostri soffritti (quindi con la buccia) e dopo 1-2 minuti eliminateli. Rimarrà l’aroma, ma non i FODMAPs.
– Scegliete frutta povera di fruttosio: fragole, banane (di giusta maturazione e non acerbe), mirtilli, uva, ananas, arance e kiwi.
– Potete scegliere verdura a ridotto contenuto di FODMAPs: spinaci, carote, peperoni rossi, pomodori (ad alcuni però i semi o la buccia creano irritazione), zucchine, zucca.
– Attenzione a tutto ciò che contiene soia o estratti di soia (come la lecitina): niente latte di soia, besciamelle o bistecche vegetali, margarina, yogurt o dessert di soia. Per le vostre ricette potete sostituire con latte di riso, di miglio o di mandorla: sceglieteli biologici di ottima qualità.
– Esistono in commercio latte e yogurt ad alta digeribilità, nei quali il lattosio è stato trattato con enzimi che lo scindono; purtroppo l’azione non è completa su ogni molecola di lattosio contenuta, quindi anche in questi prodotti se ne conserva una buona parte.
– Tra la frutta secca meglio evitare i pistacchi (ricchi di FODMAPs): scegliete invece mandorle, nocciole, noci, pinoli, sesamo.
Una giornata low-FODMAPs
COLAZIONE
Una tazza di fiocchi d’avena cotti in latte di riso e arricchiti con un cucchiaio di burro di mandorle e ½ banana tagliata a rondelle
The verde bancha
PRANZO
Insalata di quinoa con ravanelli e carote
Salmone alla griglia con una patata arrosto
Una ciotola di mirtilli
SPUNTINO
Macedonia di ananas con un cucchiaio di pinoli tostati
CENA
Pinzimonio di verdura cruda (finocchio, peperone, zucchina, sedano) da intingere nella salsa tahina (crema orientale con semi di sesamo, olio e sale: si trova nei negozi etnici e biologici)
Carpaccio di manzo con rucola e grana
83 Comments
Chi ha sofferto di Diverticolite dovrebbe seguire le stesse indicazioni alimentare per il colon irritabile o no?
No, le indicazioni alimentari sono differenti (ad esempio bisogna evitare kiwi e altri alimenti con semini come fragole e more). Poi bisogna distinguere: c’è un approccio alimentare praticamente opposto per quando i diverticoli non sono infiammati (e quindi non danno problemi) e quando invece lo sono. Per essere molto molto molto riassuntiva: se infiammati = zero fibra, se non infiammati = molta fibra (la fibra è protettiva, ma se i diverticoli sono infiammati ‘sfrega’ contro le pareti della mucosa e aumenta l’infiammazione).
ciao Arianna,
articoli molto interessanti.
Sto cercando info per mio marito al quale è stata diagnosticata Rettocolite Ulcerosa,
credi che l’approccio alla dieta possa essere uguale come per IBS?
Sto studiando per lui, e in parte anche per me che ho sempre piccoli disturbi, per arrivare ad una alimentazione sana per entrambi.
Grazie
Lilli
Ciao Lilli,
IBS e rettocolite hanno approcci terapeutici simili ma non uguali. Che io sappia in caso di rettocolite non si utilizza il metodo FODMAP anche se non escludo che potrebbe essere un beneficio iniziale. In caso di rettocolite ho sempre trovato efficace la limitazione di alcuni alimenti problematici (tipo alcune verdure) e l’eliminazione totale di altri (tipo il latte).
Grazie mille per condividere queste informazioni con noi.
ciao,
ormai ho deciso di dare un occhiata a tutti gli articoli correlati.
vorrei impegnarmi a fare la prova dell esclusione totale di fodmap per una settimana, anche se non sono in fase colitica acuta.
l inverno è piu difficile, se uno mangia solo verdure di stagione, quindi piu limitate.
trovo molte difficoltà a integrare le verdure e i legumi, io non mangio carne e poco pesce. cavoli e broccoli sono il cibo invernale peer eccellenza per tutti!! perchè siamo così sfortunati?? 😉
Ciao Elena, ti ringrazio per la tua testimonianza: se vuoi tenermi aggiornata contattami personalmente (c’è l’apposita sezione sul “Contattami”) perché i commenti ai miei vari articoli non sono un forum e non vorrei diventasse troppo dispersivo per i nuovi lettori. Perdonami per la pignoleria, ma mi sarebbe difficile gestire il sito se diventasse interattivo 🙂
Per quanto riguarda la dieta FODMAPs ti consiglio di farti seguire da qualcuno di competente perché non si tratta semplicemente di escludere quello che contiene FODMAP: è un vero e proprio protocollo dietetico per intolleranze alimentari, che prevede una fase di esclusione totale di almeno 3 settimane a cui devono seguire i vari challange test (vale a dire introdurre categoria per categoria fino a scatenare i sintomi per capire la tua personale tolleranza). Tantopiù se sei quasi completamente vegetariana sarebbe utile avere una figura professionale che ti assista nell’esclusione per evitare carenze alimentari.
Fammi sapere, a presto!
ciao, io ho la IBS e soffro di colite cronica da circa 9 mesi. per dire oggi sono uscito fuori a mangiare al ristorante, giusto un piatto di tortelli ai gamberi, patate e pesce e tornando a casa sono andato in diarrea con dolori lancinanti, dolor iche si sono attenuati ma che sono rimasti in sottofondo tutto il pomeriggio.
il mio problema è che appena finito di mangiare ho movimento inestinale, aria, e meteorismo che non mi lascia per tutta la giornata. La mattina quando evacuo mi sento meglio per poi ricominciare dopo pranzo. è un’agonia.
vorrei provare a eliminare la farina e derivati e sostituirlo con pasta di riso o mais, il problema è che queste paste costano davvero tanto, fino al triplo della pasta di farina normale.
penso che proverò a fare un giorno riso e un giorno pasta per vedere se ho qualche miglioramento, togliendo le mele come frutta e usando banane, anche se onestamente non mi aspetto chissà quali risultati.
la farina di grano è presente in tutti gli alimenti e costituisce il nostro apposto di carboidrati, molto difficile riuscire a usare alternative poco costose.
Ciao Michela! 🙂
Non c’è bisogno di sostituire la pasta normale con pasta di riso o di mais: puoi semplicemente usare riso e mais in chicchi, che costano molto meno e sono decisamente migliori dal punto di vista nutrizionale rispetto alle paste che ne derivano. Comunque, spesso chi soffre di IBS riesce a tollerare abbastanza bene piccole quantità di farina di grano (NON integrale); discorso diverso per il pane, che contiene anche lievito ed è quest’ultimo a dare problema.
Un piccolo appunto sul tuo commento: la farina non costituisce il nostro apporto di carboidrati. E’ vero che la maggior parte delle persone usa pane, pasta e farinacei come apporto di glucidi (= carboidrati), ma non è affatto l’unica scelta, anzi! Troviamo carboidrati anche nelle patate, nel riso, nelle castagne (con relativa farina), nei legumi, e nei cereali minori come grano saraceno, miglio e quinoa. Concordo nel dire che alcuni di questi prodotti sono costosi, ma altri no: vedi il riso o le patate.
A presto!
Grazie per le delucidazioni, al momento non ho avuto un grande miglioramento.
Oggi ad esempio ho bevuto la tte di nocciola preparato in casa (nel mixer) e sono andata in diarrea 4 ore dopo.
Sempre non ci via d’uscita per questo malessere, ho perso circa 23 kili da quando questa storia è iniziata. A volte mi deprimo ma cerco di resistere perchè la depressione non aiuta certo migliorare la situazione.
Il latte di nocciola (o comunque qualsiasi tipo di latte, vaccino o vegetale) costituisce un carico troppo pesante per te, che sei predisposta alla diarrea e al colon irritabile. Oltretutto le nocciole (così come pistacchi e mandorle, per alcuni anche noci) sono alimenti con un discreto quantitativo di FODMAPs, quindi già di per sé danno problema.
Vista la gravità della cosa (23 kg non sono affatto poco!), hai provato a rivolgerti a uno specialista per avere una dieta su misura per te volta a contenere i danni? E prima ancora di un dietista, hai provato a contattare un gastroenterologo per monitorare la situazione…?
Ciao Arianna,
Intanto volevo farti i complimenti per il tuo sito. ci sono argomenti molto interessanti, poi ti volevo chiedere un’informazione riguardo l’interstino irritabile. questo tipo di alimentazione (low FODMAPS) ho capito che puo essere utile per chi soffre di colon irritabie con frequenti attachi di diarrea ma vale la stessa cosa per chi soffre di colon irritiabile con stipsi? cioè questo tipo di alimentazione puo migliorare o aggravare ulteriormente la stipsi?? Grazie
Ciao Marianna!
Grazie mille per i complimenti!
La dieta low FODMAPs è indicata in ogni caso di colon irritabile, sia a componente stitica che a componente dissenterica. Anzi, personalmente ho avuto risultati maggiori nell’applicare il protocollo in pazienti con prevalenza di costipazione e meteorismo… Bisogna prendere minimi provvedimenti per assicurare il transito intestinale nonostante l’assenza quasi totale di frutta e verdura nelle prime fasi del programma, ma nulla di più!
Spero di esserti stata utile 🙂
Ciao Arianna grazie per avermi risposto e scusa se ho scritto2 volte la stessa cosa solo che nn riuscivo a capire dove era pubblicato il mio commento.
Ma come faccio ad accelerare il transito intestinale se non posso mangiare integrale o frutta e verdura? esiste qualche integrazione o un alimento che potrebbe aiutare?
e poi quando dici assenza totale di frutta e verdura significa che nn esiste verdura o frutta che potrei mangiare anche con moderazione? ps zucchine, carote , ananas o mandarini che ho visto su internet che sono poveri di fruttani! soffro da tanti anni e ho trovato il tuo articolo illuminante. Grazie ancora!!!
Ciao Arianna, io sono intollerante al lattosio e alle proteine del latte, soffro di snas (allergia nichel+++), allergica kiwy, pomodoro, soffro d colon irritabile (qualsiasi cosa mangio sono in bagno). L’alimentarista mi ha dato dieta a base d pasta, riso bianchi, carne o pesce ai ferri, prosciutto cotto, uovo sodo e formaggi da mangiare con pastiglie di lattasi. Inizialmente sembrava aver azzeccato ma passati tre mesi dall’inizio io continuo ad avere disturbi… Secondo te il problema è la pasta? Tu cosa mi consiglieresti? Grazie e complimenti x la pubblicazione, veramente chiara
Ciao Lara, grazie per il complimento! 🙂
Per quanto riguarda l’approccio dietetico per colon irritabile ti consiglierei di rivolgerti direttamente a un professionista (dietista o nutrizionista) che ne conosca l’approccio: tu hai parlato di ‘alimentarista’, ma indagherei che tipo di competenze possa avere perché non esiste una figura professionale che possa dare diete e che abbia questo nome…
Comunque, se vuoi contattami in privato dandomi qualche informazione in più circa il tuo problema, così magari posso darti qualche consiglio specifico! 🙂
Scusa è specialista in scienze dell’alimentazione…
grazie per la risposta… Ma per contattarti basta che scrivo messaggio nella sezione contatti??
Sì sì! Oppure direttamente alla mail info@alimentazioneinequilibrio.it, rispondo nel giro di un paio di giorni al massimo 🙂
Avevo già letto in precedenza questo articolo, ma non avevo fatto in tempo a complimentarmi per la precisione e professionalità descritta, con annesso esempio di una giornata alimentare da seguire.
La mia esperienza ventennale di colon irritabile mi ha portato a tante visite con molti specialisti le cui numerose diagnosi non davano alcun miglioramento, ma, anzi, mi avevano e hanno creato numerosi problemi che hanno inciso nel mio stile di vita quotidiano.
Personalmente, dopo l’incipit di un medico a togliere tutti i farmaci che prendevo e a provare ad eliminare lattosio e farinacei e, poi, introdurli, poco alla volta, nelle quantità che il mio organismo permetteva e dopo numerosi e personali tentativi alimentari (e qui, per esperienza, consiglio l’aiuto di un medico specialista che possa indirizzare e aiutare, perchè il fai-da-te è quanto mai dannoso e stressante) per fortuna mi sono imbattuta in questo blog, molto istruttivo e semplice per chi con me è ignorante e confusa. Gli articoli di questo sito mi hanno aiutato tantissimo nel chiarirmi i molti dubbi e nel farmi comprendere dove stavo sbagliando e la disponibilità di Arianna (un medico specialista) a rispondere e a spiegare sempre è qualcosa di raro e di molto prezioso.
Epilogo: dal colon irritabile non si guarisce, però si può convivere e se impariamo a mangiare bene e, soprattutto, in modo sano, lo spettro degli attacchi diminuirà considerevolmente, permettendo così un quotidiano più sereno e meno sofferente.
Grazie Arianna
Grazie a te Stella per il tuo commento: non sai quanto io sia felice di leggerlo, e di sapere che attraverso i miei articoli sono riuscita ad alleviare i tuoi fastidi…! Sappi che se avrai bisogno di altri consigli anche in futuro, io sono sempre disponibile!
Un solo appunto: non sono medico, ma dietista; non vorrei mai appropriarmi di titoli che non mi competono…!
Opsss, sorry!
Comunque, per me, sei molto più brava e competente di alcuni medici che ho incontrato nel mio cammino di paziente.
Ribadisco, le informazioni che divulgi attraverso il tuo sito sono molto importanti e a me hanno aiutato molto. Poi, se tutto questo sapere si potesse insegnare nelle scuole (a partire da quelle del’infanzia), credo che non avremo più il primato della nazione che spende di più in medicinali.
Intanto, thanks :-))))
Ti ringrazio nuovamente per i complimenti, davvero! 🙂
Ciao,
complimenti innanzittutto per gli interessanti e precisissimi articoli che scrivi!
Volevo approfittare della tua professionalità per chiederti un parere.
Ho 21 anni e da almeno 5 mi è stata diagnosticata la IBS. Generalmente riesco a condurre una vita normale, ma i problemi maggiori li sto avendo ultimamente dopo aver mangiato la pizza.
Dal test delle intolleranze alimentari mi è risultata un’intolleranza media al latte vaccino, all’uovo e alle vongole.
Il mio sentirmi estremamente male dopo la pizza potrebbe derivare dal mix di intolleranza al latte (mozzarella della pizza) ed eccesso di farinacei (la pizza ne ha una quantità che non assumo tutti i giorni, e magari a volte non è nemmeno troppo ben cotta)?
Grazie anticipatamente. Buona giornata.
Grazie mille per i complimenti! 🙂
Effettivamente il mix offerto dalla pizza non è dei migliori per gli soffre di IBS. I fattori in gioco sono molti: la mozzarella (che oltretutto è cotta, e crea più problemi), la farina, la lievitazione non adeguata… Quello che posso consigliarti quando vuoi concederti una pizza è: 1) Evitare la mozzarella (es. farla con salsa di pomodoro+gamberetti+rucola+grana) 2) Se possibile prenderla di kamut (crea meno problemi, stando alle opinioni di chi soffre di IBS) 3) Affidarsi a pizzerie che facciano lievitare *veramente* la pasta della pizza 4) Se si avverte qualche problema fin dai primi bocconi, mangiare solo metà o tre quarti di pizza.
Oltre questo, è importante avere l’intestino il più possibile ‘pulito’ da FODMAPs, in modo da avere un livello di tolleranza abbastanza alto.
Grazie mille per la rapidissima risposta!
Scrivendo della dieta low FODMAP mi hai fatto aprire un mondo davanti! Ho infatti riscontrato, nelle tue descrizioni, molti elementi comuni alle mie esperienze che, però, prima non notavo. Ero sempre più sconfortata dal fatto di dover convivere con l’IBS ma adesso mi sento molto più rincuorata, anche grazie al fatto di avere finalmente qualche linea-guida da seguire per ridurre al minimo i sintomi dell’IBS.
Grazie immensamente!
Figurati, è un piacere 🙂
E, sono di nuovo qui.
Ho letto che alcuni effetti di malassorbimento da fruttosio sono diminuiti da triptofano, acido folico e zinco.
Che tu sappia, è vera questa informazione?
Se così fosse, mi sentirei meno “ansiosa” quando, in una delle mie colazioni, mangio uovo alla coque e miele.
Grazie sempre per la risposta
No, mi spiace, non so nulla di quella informazione. Hai per caso i riferimenti che provo a controllare gli studi? 🙂
Buongiorno Arianna,
articolo molto interessante. Per quanto riguarda la rettocolite ulcerosa, ho letto che esculdete il discorso dei FODMAP’s se non qualche verdura e frutta che può creare problemi (sottoscrivo). Per quanto riguarda le farine e i cereali ci sono controindicazioni o regole da seguire ? Ho notato che con solo riso le cose vanno un po’ meglio. Premetto che prima della rettocolite ( diagnosticata 2 anni fa), avevo anche ( suppongo anche adesso ) colon irritabile. (sempre se queste due patologie possono convivere)
Ciao Silvio!
In caso di rettocolite ulcerosa gli accorgimenti sono improntati a una dieta low-FODMAP ma c’è bisogno di qualche accortezza in più; ad esempio, è vero che il riso è uno dei pochi cereali ben tollerati (almeno in acuto). Per quanto riguarda le farine, nella fare acuta sarebbe meglio escluderle completamente. In remissione, si può valutare l’uso di farine biologiche (tipo 1 o 2, oppure d’orzo o di farro bianca). Sempre in acuto, vanno dosati bene i grassi: anche un minimo eccesso può scatenare scariche di dissenteria; nei casi più complicati si possono consigliare oli MCT (a catena corta, che vengono subito assorbiti e utilizzati). Si può stare un po’ più larghi nella varietà e nella qualità della frutta e verdura, ma è meglio valutare da caso a caso, così come potrebbe essere una buona idea valutare un’integrazione vitaminica o minerale a seguito di carenze accertate da esami del sangue.
Spero di esserti stata utile!
… per me son tutte parole nuove. Non conoscevo gli Oli MCT e non sapevo neanche esistessero questi tipi di farina e penso, conseguenti tipologie di pasta. I Vostri consigli sono stati quindi molto utili, anche se mi chiedo : queste tipologie di farina essendo meno raffinate e quindi quasi integrali e con presenza di fibre non andrebbero a creare ugualmente problemi per le scorie ? Maledizione sono in un vicolo cieco !! 🙁 In ogni caso grazie per questi utili consigli 🙂
La questione sulle farine è complessa… Quelle che ti ho consigliato io sono un compromesso tra farine completamente integrali (dannose nel tuo caso per le fibre) e quelle troppo “polverizzate” che aumenterebbero la permeabilità intestinale. Ad ogni modo, ritengo che siano da escludere COMPLETAMENTE in acuto, e poi da testare in piccole porzioni per capirne la tolleranza.
Per gli oli MCT: si comprano (credo) in farmacia. Ottimo olio MCT naturale: quello di cocco *non raffinato* (magari chiedere a un negozio bio…).
🙂
testarne la tolleranza … come anche alcune verdure e tipi di frutta. Penso che un giorno farò il test per le intolleranze alimentari:) Ringrazio moltissimo per questi consigli.Ripeto, non sapevo nulla di tutto ciò…
Grazie ancora 🙂
No aspetta, in caso di colon irritabile non c’è correlazione con eventuali intolleranze alimentari! Per ‘tolleranza’ intendo dire: provare a vedere con che quantità e frequenza si riescono a tollerare le farine. Chi soffre di IBS/colite ha una bassa tolleranza: magari anche solo 30-40 g di pane. Questo non vuol dire che sia ‘intollerante’ alla farina, ma semplicemente che per lui è un alimento che crea problemi. Idem per certa frutta e verdura.
Ti faccio un esempio parallelo: chi soffre di gastrite (dolore allo stomaco) non tollera il caffè. Questo non perché sia intollerante, ma perché alcune sostanze contenute nel caffè sono incompatibili con la sua patologia, in quanto aumentano il bruciore.
Spero sia più chiaro ora 🙂
ciao!
sto seguendo da una settimana circa la dieta low-fmaps. ho riscontrato immediatamente dei risultati positivi rispetto alla diarrea (era cronica, mentre da quando ho iniziato non ho avuto attacchi). i dolori addominali invece persistono. in quanto tempo è plausibile immaginare un miglioramento anche da questo punto di vista?
ho inoltre una curiosità. leggo che tra le gomme da masticare sono da evitare quelle senza zucchero e che anche lo xitolo crea problemi. mi sembra però che questa sostanza sia presente in praticamente tutti i c.gum attualmente in commercio. la mia cattiva digestione mi provoca spesso problemi di alitosi, e quindi faccio un uso abbastanza frequente di gomme da masticare. come posso ovviare a questo problema?
grazie, e complimenti per la chiarezza delle indicazioni
Ciao Riccardo, se la dieta low-FODMAPs è ben impostata i dolori addominali dovrebbero scomparire in contemporanea alla dissenteria: è probabile che tu stia facendo qualche sbaglio, forse sarebbe utile che nel primo periodo ti seguisse qualche professionista che conosca questo protocollo dietetico.
L’alitosi è un problema legato alla disbiosi intestinale che è alla base del colon irritabile; potresti sostituire le gomme da masticare con mentine o liquirizia.
Spero di esserti stata utile!
Salve,tengo a precisare che ho eliminato l’elicobatter pylori con le dovute cure,soltanto che il gastroenterologo mi ha detto che ho la valvola che non chiude bene e quindi ho continui rutti (scusate il termine)e mi sale acidità.non sono riuscito a trovare un giusto rimedio,ultimamente il gastroenterologo mi diede delle pillole da prendere il mattino,(pariet 20 mg)ma nulla………adesso andando da un allergologo per orticaria,e leggendo tutte le varie analisi che avevo fatto,mi disse che dovevo seguire una cura (che fin’ora per me era sconosciuta)chiamata Fodmap,ha da qualche giorno che la sto seguendo,spero che sia utile o ci sia qualcosa da fare in piu,visto che ho SEMPRE la pancia gonfia in modo spaventoso,sopratutto subito dopo i pasti.inoltre a volte non vado di corpo molto bene.
Salve. Il mio sito è solo divulgativo: rimando all’allergologo dal quale è in cura per una dieta personalizzata, o la invito a rivolgersi a un dietista della sua zona competente in materia; la dieta per FODMAPs è indispensabile quando si soffre di colon irritabile (non basta seguire a spanne le indicazioni qui riportate).
ciao arianna!! ogni tanto rileggo con molto interesse questa pagina, magari ci sono novita’! come ti avevo gia’ accennato, cerco di seguire queste indicazioni, non sono molto rigida purtroppo per svariati motivi a volte “cedo” con un’abbuffata di frutta e verdura (anche non consentita) pagandone le conseguenze. a parte questi episodi, direi che mi trovo abbastanza bene, solo che con certi cibi ho dei seri dubbi sulla loro composizione (cioe’ se hanno fodmaps) come i finocchi che sgranocchio spesso, il melone, i fiocchi d’avena e il latte di riso. non ho mai avuto reazioni importanti e non ho fase acuti da molto tempo, vorrei solo capire se sono da evitare nel caso ci fossero massicce presenze di fodmap. grazie mille!
Allora… La questione è più complessa di quanto si potrebbe credere: in linea di massima nulla di quello che mi hai citato ha FODMAPs.
*PERO’*: il finocchio cotto potrebbe essere di difficile digestione, poiché la cottura innalza la concentrazione di zuccheri. Il melone: anch’esso a molti risolta pesante e gonfiogeno, anche se aggiungendo un pizzico di sale la situazione migliora. Fiocchi d’avena: molti miei pazienti con IBS non li tollerano, e sospetto sia a causa dell’alto contenuto di fibra. Latte di riso: è molto molto molto zuccherino, se assunto da solo potrebbe richiamare troppa acqua a livello di colon e creare dissenteria.
Sto approfondendo sempre il discorso IBS: penso che prima di fine anno pubblicherò un ebook sul tema, in collaborazione con il dott. Vincenzo Tortora. Ti farò sapere! 🙂
Spero che riuscirai a pubblicare questo interessantissimo ebook molto prima della fine dell’anno.
Sarò, di sicuro, fra le prime lettrici.
Grazie sempre per bel lavoro che fai
Saluti
Io cercherò di scriverlo entro settembre, poi la data di pubblicazione non potrò deciderla io… Ma penso che sarà online entro ottobre o novembre 🙂
Ciao,
ho cominciato a seguire la dieta Fodmap che ho trovato da sola in quanto i medici che ho conslutato per la distensione addominale che mi dava parecchio fastidio non me l’avevano mai proposta.
Due domande: spesso nelle varie liste trovate su Internet parecchi cibi (ad esempio i finocchi) risultano a volte permessi e avolte vietati. Come ci si può regolare?
2) sai di dietologi che lavorano a Bologna o Modena esperti in questo tipo di dieta?
Molte grazie
Marina Hare
Ciao Marina!
Le liste FODMAPS possono includere o escludere alcuni cibi che vanno a tolleranza individuale. Ad esempio, il finocchio crudo è generalmente ben tollerato, mentre quello cotto no.
Purtroppo non conosco colleghi in Emilia-Romagna che attuino questo protocollo, mi spiace ma non ho contatti in quella regione…
Ciao. Ho seguito le tre settimane di dieta “stretta” qui proposta la scorsa primavera e già alla fine della seconda mi sono sentita così bene da non rimpiangere pane, pizza o pasta! Da una ventina d’anni soffrivo di colite con stipsi e, dopo ripetuti fallimenti in diete e consulti medici, avevo imparato a tenerla un po’ sotto controllo mangiando pochissimo e privandomi di importanti nutrienti. Non avrei scommesso neanche un centesimo sulla riuscita di una qualsiasi dieta e questo doveva essere una sorta di ultimo tentativo prima di arrendermi definitivamente. Invece, incredibile!, ha funzionato e sono veramente felice. Due cose ho notato: sono molto più energica di prima e ho molto meno sonno, inoltre la soia (che, mi rendo conto solo ora rileggendo la lista degli alimenti, avevo incluso erroneamente tra quelli “sì”) non mi crea alcun disturbo. Col tempo ho provato a testare i vari alimenti che avevo escluso e devo dire che uno dei maggiormente tollerati è la pasta se mangiata una volta ogni tanto. Il formaggi anche molto stagionati invece tendono a darmi disturbi. Il pane non se ne parla! Grazie mille, comunque! La mia vita è migliorata del 50% almeno ^_^
Ciao Serena, sono davvero contenta che grazie ai consigli che avevo pubblicato tu stia meglio! Anzi, spero che con il passare del tempo e con l’ottimizzazione della dieta tu possa presto scrivermi che la tua vita è migliorata al 100%, almeno per quanto concerne i disturbi intestinali 🙂
Gentile Arianna,
sono celiaca , allergica al nichel e ad altri alimenti specifici (tipo kiwi), ma nonostante conduca una dieta che esclude gli alimenti a me vietati, continuo ad avere disturbi gastrointestinali ed un perenne gonfiare addominale . Mi è stata perciò suggerita una dieta fodmap. Ciò significa che gli alimenti che posso assumere sono davvero pochi. In che modo imposterebbe lei un piano alimentare fodmap per chi come me deve escludere molto altro? La ringrazio tanto!
Agata
Cara Agata, purtroppo per i motivi esposti qui non posso dare consigli personalizzati senza conoscere di persona il paziente. Visto quello che mi ha detto (celiachia e multiallergicità) la sua situazione è molto complessa, avrei davvero bisogno di conoscerla per poterla aiutare. Le consiglierei di rivolgersi a un dietista che la possa seguire passo passo.
Con la speranza che tu abbia trascorso un Natale sereno e circondata dai tuoi affetti, vorrei chiederti un parere sul sorgo. Nel negozio biologico dove mi fornisco, mi è stato consigliato questo cereale, in sostituzione della quinoa, davvero ora troppo cara.
Cosa ne pensi? Va bene per chi soffre di IBS.
E, poi, mi son persa quell’ebook sull’ IBS che volevi pubblicare per fine anno?
Di nuovo, augurissimi
Cara Stella, il sorgo potrebbe creare problemi a chi soffre di IBS. Meglio il riso, che è molto poco costoso.
L’ebook non ho ancora avuto il tempo materiale di scriverlo. Sono stata davvero molto impegnata: spero di pubblicarlo l’anno prossimo…
Un affettuoso augurio anche a te!
Ciao Arianna! Prima di tutto grazie e per condividere queste notizie, a me nessun medico mi ha mai parlato di questi alimenti.
Sto provando a seguire questa dieta e volevo sapere se l’aveva può essere consumata anche a pranzo, naturalmente in chicchi. Io questo cereale lo sento molto digeribile.
Inoltre volevo chiedere se si possono consumare ogni tanto fette biscottate o pane senza glutine. So che sono scadenti la maggior parte dei prodotti in commercio, ma se trovassi prodotti integrali andrebbe bene?
Cara Rose, in questo tipo di dieta gli alimenti integrali vanno limitati al minimo. Non sono adatti prodotti commerciali gluten-free.
Scusami ma ho dimenticato di scrivere una cosa che credo sia importante. Io soffro di colon irritabile con sola stipsi e anche di sindrome dell’ovaio Policistico non particolarmente forte per fortuna.
Per questo chiedevo se una farina integrale può aiutare a bilanciare un prodotto industriale.
Buongiorno,
io sono abbastanza in crisi, è da un anno che soffro di porblemi intestinali i cui sintomi sono variati nel tempo.
inizialmente si trattava di diarrea, ad oggi sono gonfiori e meteorismo molto importanti.
dopo una serie di analisi per capire quale fosse il problema ho scoperto per caso (facendo la dieta pre colonscopia) che togliendo frutta, verdura, cereali integrali e legumi, il gonfiore e il dolore addominale forte scompare.
ho provato la dieta per 3 settimane, mantentendo il frumento xk non mi crea problemi.
ora non so proprio che fare, ho provato a introdurre dopo 3 settimane mezza carota e ne sento le conseguenze ormai da 2 giorni. Non so pià che fare, siamo in arrivo dell’estate e io non poso mangiare nessuna verdura, se esco a mangiare fuori con le amiche o mangio con loro e poi sto malissimo e devo andare a casa oppure non mangio quasi nulla.
è un problema pesante che riflette sulla vita sociale e sullo studio perchè quando ho i dolori addominali non riesco a concentrarmi in nessun’altra cosa.
ci sono in questo caso dei farmaci che mi posso aiutare a ridurre i sintomi?
Una vita senza frutta e verdura non è vita.
Gentile Monica, mi spiace molto, ma il mio sito non è idoneo a consulenze personalizzate: sono una dietista, esercito libera-professione in provincia di Bergamo e visito soggetti con patologie intestinali su prescrizione medica. Le suggerirei di contattare un medico o un nutrizionista vicino a lei. Le auguro in bocca al lupo…
Ciao Arianna!! Innanzitutto complimenti per l’articolo. Io è da più di 2anni che soffro di gonfiore addominale, crampi, flatulenza e meteorismo. Seguo la paleo ma nonostante tutto non ho risolto i miei problemi; ho quindi iniziato ad eliminare dalla mia alimentazione anche le verxure cotte che mi accentuavano notevolmente i disturbi: ovviamente il mio gastroenterologo non ha fatto cenno alcuno sulle modifiche alimentari!! Da sola ho scoperto la dieta fodmap ed è da pochissimo che ho iniziato, ma faccio una gran fatica ad eliminare la frutta…in ogni caso già riducendola ho meno problemi, ma il gonfiore non mi abbandona! Sono giunta al tuo articolo facendo varie ricerche in rete, purtroppo però a volte le liste degli alimenti consentiti sono un po’ discordanti…. Volevo appunto chiederti: come si classificano finocchi, rucola, sedano, fichi, prugne, pompelmo, rape, papaya, noce di cocco, prugne secche?? Sono consentiti o no? E il tonno in scatola? Grazie mille e complimenti per la tua preparazione.
Grazie per i complimenti 🙂
Degli alimenti citati non va bene papaya, fichi, prugne e noce di cocco.
Ti consiglio la Monash app per la lista più completa e chiara riguardo i FODMAPs.
Ciao Arianna, sono di nuovo qui!! 🙂 Seguendo la dieta ad eliminazione degli alimenti ad alto indice di fodmap ho potuto notare un miglioramento in termini di riduzione del meteorismo e della flatulenza; purtroppo però ho costantemente la pancia gonfia, come se fossi incinta, al nono mese….non poco!! Volevo chiederti: eliminando i cibi non consentiti non ci dovrebbe essere una riduzione del gonfiore addominale oppure ormai l’intestino è irritato da alimenti sbagliati e quindi il gonfiore persisterà sempre?? Scusami per la domanda ma è davvero una situazione che mi crea disagio! Cosa potrebbe favorire la riduzione del gonfiore?? Grazie…
Ciao Simona, il gonfiore in genere sparisce nel giro di qualche giorno, al massimo una settimana. Può aiutare una dieta non solo low-fodmaps ma anche antinfiammatoria, ecco perché è importante farsi seguire 🙂
Buongiorno, ho visto solo da poco questa dieta. Io soffro di un esagerato gonfiore addominale e purtroppo di dolicomegacolon. Io però non ho problemi di dessenteria ma al contrario di stitichezza cronica prolungata per molti giorni. Questa dieta può essere adatta anche per il mio problema? Grazie
Se riesce ad essere seguita nutrizionalmente da chi di competenza, sì.
Buon giorno, ho letto l’articolo che ho trovato molto interessante ho però una domanda: io soffro oltre che di IBS anche di candidosi vaginale e uretrale. Seguendo i consigli di una nutrizionista ho risolto il problema della candidosi ma non quello dell’intestino irritato. Mi sono stati preclusi alcuni alimenti e consigliati altri, ad es. mi è stata sconsigliata l’uva e consigliato l’uso di tutti alimenti integrali a base di segale o di frumento di grano integrale e fermenti lattici arricchiti con inulina. Il mio intestino oltre che irritato è atonico, cosa dovrei fare? togliere il glutine o continuare così come ho fatto fin d’ora ricorrendo comunque all’aiuto di lassativi naturali?
Grazie sin d’ora e buon lavoro
Gentile Stefania, le suggerirei di rivolgersi a qualcuno che la possa visitare di persona: io tramite web e senza averla mai vista non saprei consigliarle alcunché. Mi spiace.
arianna i miei complimenti ai tuoi articoli precisi ed esaustivi ma soprattutto espressi in modo tale da essere facilmente compresi! mi è stato diagnosticato il morbo di crohn da alcuni anni e ho subito già due interventi ma il problema oltre a diarrea alternata a stipsi gonfiore addominale e dolori è purtroppo la stanchezza che a fasi alterne complica la vita di tutti i giorni e non di poco come puoi immaginare!! C’è qualcosa che posso fare dal punto di vista alimentare, e da affiancare alla terapia orale, che mi possa alleviare dai problemi di cui ho parlato? Grazie, e in attesa di un consiglio, ti saluto
Grazie per i complimenti 🙂
Direi che con Crohn ci sarebbe tanto da poter fare a livello di alimentazione, solo che -chiaramente- io via web non posso far nulla di personalizzato. Perché non provi a contattare un dietista o nutrizionista della tua zona che possa seguirti di persona, con accorgimenti mirati a te?
Salve Dottoressa
Innanzitutto volevo complimentarmi con lei per la sua professionalità, volevo inoltre porle una domanda. Una dieta low fodmaps potrebbe alleviare i problemi intestinali causati da una condizione conclamata di dolicolon “colon allungato”?
Sì, potrebbe aiutare per alcuni sintomi.
Grazie per i complimenti!
Ciao Arianna! Mi è stata diagnosticata una SIBO e volevo chiederti se questa dieta è adatta anche per questa patologia grazie!
A grandi linee sì, ma ci vogliono diverse accortezze in più.
Ciao Arianna, potresti specificare quali accortezze ci vogliono per la SIBO con questo tipo di dieta? Ti ringrazio.
Gentile Samanta, quello che lei mi sta chiedendo sono indicazioni personalizzate che, per essere date, devono prevedere un’attenta anamnesi che tenga conto dell’evoluzione dei suoi disturbi e del suo stato infiammatorio attuale. La invito a prendere appuntamento con qualcuno che la possa seguire di persona, e le faccio in bocca al lupo!
Buongiorno Arianna.
Come molte persone che hanno scritto su questo blog il mio problema principale é il gonfiore addominale. Sono una ragazza longilinea e questa pancia non c entra nulla con la mia figura nell’ Insieme. La cosa mi provoca fastidio perché anche nel vestire sembra come se fossi incinta ( ci sono periodi in cui la cosa è più evidente altri meno). L allergologa mi ha proposto questa dieta Fodmap che trovo difficoltosa perché é molto difficile trovare in commercio alimenti senza lattosio e senza cereali ( che non siano riso). Ha delle Marche di alimenti da suggerire? Entro quanto i sintomi scompaiono? Non esistono alimenti che aiutano ad accelerare lo sgonfiamento della pancia? Grazie mille
Non mi è possibile dare consigli personalizzati senza visita, non esistono marche da preferire e non è possibile determinare entro quando i disturbi rientrarenno: tutto si basa sulla personalizzazione del piano, per cui sarebbe opportuno prendesse appuntamento con un nutrizionista vicino a lei esperto di IBS. In bocca al lupo!
Dieta FODMAP per vegani? Si può fare?
Pressoché impossibile direi.
Buonasera, dato che sono vegana, cosa mi consigliate? Soprattutto come sostituisco la soia e i legumi? grazie
La dieta vegana e quella FODMAPs sono pressoché incompatibili, a meno di provare una chetogenica veg.
I test di intolleranza alimentare servono x alleviare i fastidi di ibs? Grazie
No, direi di no.
Ciao ho iniziato da una settimana la dieta fodmap,i sintomi si sono un pochino ridotti….il mio problema è la colazione.Le fette biscottate che già mangiavo senza glutine contengono farina di semi di carrubbe e sciroppo di sorbitolo…adesso non so più che mangiare….per me la colazione è importantissima e mi piace mangiare fette biscottate o pane tostato con marmellata o crema di mandorle.pero il pane semza glutine costa tanto e dentro è pieno di troiai.puoi aiutarmi??????grazie
Consiglio di essere seguita da uno specialista nel percorso low FODMAPs.
Buongiorno, Le chiedo una informazione che non riesco a trovare sul web… La frutta ricca di fodmap come mele e pere, se cotta a basse temperature diventa meno ricca di fodmap o rimane uguale?
Grazie
Roberta
Rimane uguale.