La prossima settimana mi dedicherò ad un articolo che mi sta richiedendo un po’ di tempo non tanto nella documentazione quanto nella stesura del testo; questa settimana invece parlerò di un argomento sul quale la mia penna-tastiera scorre con maggiore fluidità.
Più di un mese fa ho avuto il piacere di ricevere nel mio studio un amico, ex compagno di liceo, al quale è stata diagnosticata celiachia e lieve intolleranza al lattosio; oltre ad essere un estimatore del buon cibo, lui è anche un amante dell’attività fisica all’aperto, da qualche mese obbligato all’attività da palestra per il recupero da un infortunio.
Grazie alla dieta personalizzata e qualche consiglio mirato è riuscito in breve tempo a perdere qualche kg di troppo che lo appesantiva, ma soprattutto a recuperare le energie mentali che da diversi mesi erano carenti: senso di spossatezza, fatica a concentrarsi, sonnolenza e sensazione di pensiero rallentato. Tutti sintomi ricollegabili ad una dieta sbilanciata e all’aumentata permeabilità intestinale dovuta alle sue intolleranze. Felice dei risultati ottenuti, una decina di giorni fa mi ha scritto chiedendomi delle alternative alla colazione che gli avevo proposto: benché più saziante ed energetica rispetto a quella cui era abituato, cominciava giustamente a venirgli un po’ a noia.
Ho pensato di ampliare i suggerimenti dati a lui in quest’articolo, perché effettivamente chi è celiaco e intollerante al lattosio potrebbe avere un po’ di difficoltà proprio sulla prima colazione.
Con questo mio intervento voglio darvi diverse opzioni su cui poter spaziare. Requisiti delle mie colazioni gluten-and-lactose-free:
1) Che non contengano i costosi (e spesso poco utili) “prodotti dietetici per celichia o intolleranza al lattosio”, vale a dire pane o fette senza glutine, latte o yogurt delattosati, merendine o biscotti gluten-free e così via. Se mi seguite da tempo, sapete cosa ne penso dei prodotti industriali, di qualsiasi tipo essi siano: se esistono delle alternative naturalmente prive di glutine e lattosio, perché non usufruirne?
2) Che siano sazianti e che non causino calo della prestazione mentale a distanza di poche ore: se una persona lavora in ufficio o studia, sarebbe una controindicazione temibile.
3) Ovviamente, che siano buone!
Le uova a colazione
Le uova sono, insieme alla carne, uno degli alimenti più bistrattati e demonizzati degli ultimi 50 anni: troppo ricche di colesterolo, piene di grassi saturi, allergizzanti, acidificanti e chi più ne ha più ne metta. Fortunatamente, le contestazioni salutistiche sono state ampiamente smentite: le uova non contribuiscono ad aumentare il colesterolo ematico (rimando qui per approfondire le determinanti dietetiche implicate nella colesterolemia), né causano rischi per la salute.
Detto questo, le notizie riguardanti la sicurezza delle uova non sono tra le più tranquillizzanti: tanto per fare un esempio, l’allarme alla diossina è certamente sfiduciante. Per questo motivo è bene evitare il consumo di uova da allevamento intensivo, preferendo quelle biologiche a filiera corta o direttamente del contadino (qui avevo parlato delle varie tipologie di uova); oltretutto, l’alimentazione e i comfort di vita delle galline lasciate libere di razzolare sono ben diversi rispetto alle condizioni stressogene delle galline da allevamento intensivo, e questo si riflette sui valori nutrizionali delle uova da esse deposte.
Ad ogni modo, uova al mattino: sì grazie! Alternate ad altre tipologie di prima colazione sono certamente consigliabili a tutti, celiaci o non celiaci. Attenzione solo a persone allergiche alle proteine dell’albume o che hanno subito un’asportazione della colecisti: in questo caso sono un alimento sconsigliato.
Come consumare le uova? Il metodo di cottura migliore è sicuramente quello breve, senza frittura, che permette una cottura uniforme dell’albume lasciando però il tuorlo morbido: ad esempio uova al tegamino, alla coque o in camicia; in questo modo avremo una colazione energetica e perfettamente digeribile. L’uovo sodo, fritto o strapazzato comporta un impegno digestivo ed epatico più complesso: è bene valutarne la tollerabilità individuale, senza far sì che una digestione troppo protratta e lenta comporti sonnolenza e letargia.
Le uova al mattino possono essere affiancate da frutta fresca ed eventualmente crackers gluten-free fatti semplicemente con acqua, sale e farina di riso.
Un’alternativa più gustosa possono essere i finti-paleo-pancake, amati da chi segue un’alimentazione stile paleo ma adattabili anche ad una dieta più ortodossa; questi pancake non prevedono l’uso di farina da cereali né di latte: andremo semplicemente a sbattere un paio di uova con un pizzico di sale, un cucchiaio abbondante di farina di cocco (o di mandorle), un cucchiaio di miele non pastorizzato, un dito d’acqua (o latte di riso) e a piacere cacao e cannella. Da cuocere come una pancake-frittata in tegame antiaderente con un poco di burro chiarificato (ossia privato di lattosio) o olio extravergine, e da servire con frutta fresca e/o miele.
I cereali a colazione
Dal momento che esistono cereali naturalmente privi di glutine, perché non sfruttarli al posto dei costosissimi prodotti gluten-free che si comprano addirittura in farmacia?
Fette biscottate, farine, pane, biscotti e farinacei per celiaci sono sì privi di glutine, ma purtroppo ricchi di tanti altri ingredienti non salutari che mimano l’effetto del glutine stesso. Nell’industria alimentare il glutine è importante a dare coesione al prodotto, oltre che a garantirne una valida lievitazione: produrre pane da farina di riso è difficilissimo proprio perché il riso è un cereale senza glutine. Nei prodotti per celiaci l’assenza di glutine viene compensata da diversi altri ingredienti, principalmente grassi (mono e digliceridi degli acidi grassi), ma anche albume in polvere e ogni sorta di addensanti: leggete le etichette!
Tornando alla colazione, i cereali senza glutine sono riso, miglio, grano saraceno, quinoa e amaranto. Perché non li sfruttiamo per preparare gustose creme cotte in acqua o in latte di riso, abbinandole poi a ingredienti a nostra discrezione? Potremo aggiungere frutta secca per bilanciare il carico glicemico, oltre che cacao o cioccolato fondente, uvetta, miele o malto d’orzo, frutta fresca, cocco in scaglie… Insaporiamo poi con cannella o zenzero o vaniglia.
Ad esempio, la sera cuociamo del riso in latte di riso o di mandorla (usiamo la proporzione una parte di cereale per due parti e mezzo di liquido); non prolunghiamo la cottura fino a completo assorbimento, cosicché il composto risulti più cremoso a mo’ di risolat (lo conoscete?). Mettiamo in una ciotola, mescoliamo con mandorle o noci o nocciole tritate grossolanamente, un cucchiaino di uvetta, cioccolato in scaglie o un cucchiaio di cocco tritato; copriamo e andiamo a dormire. Il mattino successivo non dovremo far altro che accompagnare questo budinetto a della frutta fresca.
Ovviamente possiamo usare al posto del riso un qualsiasi altro cereale senza glutine.
I dolci senza glutine
Benché non siano sempre consigliabili a colazione per via dell’elevato contenuto di zuccheri e dell’alto carico glicemico, potremmo trovare compromessi per “dolci non troppo dolci senza glutine”. Ad esempio, biscotti sul modello di quelli preparati settimana scorsa (qui), oppure il castagnaccio toscano (qui), o delle crepes fatte con farina di castagne o di ceci. E’ anche possibile proporre torte fatte con farina di mandorle o di cocco, e prive di farina di cereali: in questo caso dovremo stare attenti a montare a lungo le uova per far sì che il nostro dolce non venga basso in assenza di lievito chimico (inutile aggiungerlo se la torta è priva di farina di cereali).
Che ne dite, vi ho dato qualche idea?
Bibiliografia
D.D.Adams – The great colesterolo myth; infortunate consequences of Brown and Goldstein’s mistake – QJM 2011 Oct;104(0):867-70
Y.Rong, L.Chen, T.Zhu, Y.Song, M.Yu, Z.Shan, A.Sands, F.B.Hu, L.Liu – Egg consumption and risk of coronary heart disease and stroke: dose-response meta-analysis of prospettive cohort studies – BMJ 2013 Jan 7
70 Comments
ciao! come sempre bellissimi articoli e consigli utili, volevo solo se gradito, dare contributo per delle colazioni lactose/gluten free visto che da quando ti ho conosciuto ho cominciato appunto a togliere glutine e lattosio dalla mia tavola. Io spesso, visto che non mangio mai il pane e un po’ onestamente mi manca, faccio del pane chapati, ossia farina e acqua usando per lo piu’ la farina di grano saraceno o mista con quella di riso o anche di mais, vengono delle piade molto gustose da farcire come piu’ si ha voglia per gli amanti del salato ad es. del prosciutto o salmone per il dolce del tofu naturale con marmellata senza zuccheri o miele. magari sbaglio, pero’ io le trovo ottime come senz’altro provero’ a fare i “budini” di cereali da te suggeriti.
Contributo più che gradito, grazie Silvia! Se ho tempo nei prossimi giorni metto un’aggiunta con il tuo suggerimento, in caso contrario spero che i miei lettori abbiano tempo di soffermarsi sul tuo intervento 🙂
Anch’io faccio spesso delle “cose” del genere 😉
Per la merenda dei bambini, o anche per la cena: farina di riso, meta’ latte e meta’ acqua (adesso che ho letto il commento di Silvia provero’ a farle solo acqua, grazie!), un ovetto piccolo, un pizzico di sale e un cucchiaio di olio. Poi le faccio in padella tipo crepes e le mangiamo farcite con marmellata o con verdure e grigliate (noi mangiamo formaggio, per cui di solito ci mettiamo ricotta fresca o affumicata, o provolone e spinaci o feta, ma non voglio essere fuori tema). Ma anche il lievito secco, secondo me, ha il suo perche’.
La versione “ricca” prevede l’aggiunta, nell’impasto di mandorle o farina di cocco o semi vari tostati. O la sostituzione dell’olio d’oliva con olio di cocco, ma solo perche’ viene prodotto tradizionalmente, biologico e fair trade, qui non troppo lontano, in Mozambico.
perfetto non vedo l’ora di leggere altri consigli, a tal proposito volevo chiedertene uno sull’utilizzo dei fiocchi, ogni tanto uso quelli di avena ma per via del glutine non la posso utilizzare spesso (non sono celiaca ovviamente), ho comprato quelli di grano saraceno?? ma non c’è scritto se vanno cotti, se hanno bisogno di ammollo etc.. per caso tu o qualche gentile utente puo’ aiutarmi?
grazie mille
I fiocchi di cereali di qualsiasi tipo vanno trattati come i fiocchi d’avena, quindi cotti o ammollati 🙂
E’ da molto che cerco di diversificare l’uso dei cereali, facendo una specie di rotazione e permettendo al mio corpo (e al mio cervello) di scoprire sapori nuovi.
Ma il colpo di grazia l’ha dato una bambina figlia di amici e amica di mia figlia, celiaca.
Quando viene a casa nostra non mi piace l’idea di prepararle cibo diverso da quello di tutti gli altri, e quindi sto imparando un sacco di ricette con alimenti senza glutine, senza comperare quelli carissimi industriali gluten free in commercio (molto molto cari, qui in Sudafrica). I genitori sono vegetariani, cosi’ la sfida e’ doppia (non che in casa nostra si mangi poi tutta questa carne). A me piace il miglio, per esempio. E i bambini gradiscono molto le frittatine negli stampini dei muffin (verdure a piacere a julienne, molte, in proporzione alle uova. Tipo un piatto colmo di zucchine gia’ ripassate in padella con alio oglio e cipolle per Massimo 4 o 5 uova piccoline. Sale pepe basilica prezzemolo e anche un poco di parmigiano, toh, mi voglio rovinare. Qualcuno aggiunge della farina di riso, ma secondo me se si mettono molte zucchini non serve. Dentro negli stampini da muffin piccolo e in forno per mezz’oretta (a occhio). Vanno benissimo anche per il pranzo a scuola (che qui si devono portare da casa).
E come dolce, ho appena provato questo delizioso budino di miglio!! (ho messo le mandorle perche’ le nocciole non mi piacciono). Bisogna solo stare un filo attenti alla consistenza, perche’ rischia di venire troppo crema e poco budino, ma e’ talmente buono che lo berrei pure!
Grazie per le ide
http://www.ilpastonudo.it/dolci/budino-di-miglio-nocciole-e-cioccolato/#comment-846595e!!!
Grazie a te per il bellissimo commento, che mi permette di aggiungere un altro requisito a quelli che ho elencato nell’articolo: che la colazione (ed in generale i pasti) di una persona celiaca non debbano essere differenti a quelli di chi non soffre della malattia. Soprattutto quando si tratta di bambini, che si possono sentire esclusi o diversi.
Il dolce di Sonia l’avevo già addocchiato: è lì, in stand-by, e appena avrò tempo lo preparerò per la mia famiglia! 🙂
Scusa gli errori. Stavo correggendoli (ho un correttore automatico che mi trasforma tutto, per via dell’inglese) e mi e’ partito involontariamente un “invio”. La bambina e’ abituata, ma a me piace molto di piu’ quando sente che siamo tutti uguali. Qui mangiano tutti senza leggere le etichette, e quando va da altri amichetti deve sempre portare con se il suo cibo, perche’ sono merendine confezionate, pane in cassetta confezionato (non si puo’ chiamare pane, questo, e’ un’accozzaglia di ingredienti per meta’ chimici) e salame o prosciutto di cui non si sanno nemmeno gli ingredienti, perche’ la legge che lo impone e’ recentissima e non tutti si sono ancora adeguati.
E dovevi vederla, quando sabato siamo andati tutti assieme a prendere un gelato, ed ha potuto mangiarlo anche lei, perche’ ho scovato una gelateria italiana che fa il gelato alla frutta solo con frutta acqua e zucchero! Adesso quasi quasi provo a fare dei coni con la farina di riso, eh eh (qui e’ estate).
hai un’inventiva da ammirare… 🙂 Pensavo, anziché i coni potresti provare a fare quelle cialdine fatte con l’impasto per i biscotti lingue-di-gatto, hai presente? Potresti sostituire la farina con maizena o farina di castagne/mandorle/riso 🙂 Fammi sapere dei tuoi esperimenti! Favorevolissima al lievito in scaglie alimentare: saprai meglio di me quanto ricco è di vitamine del gruppo B, colati e aminoacidi… Anzi, mi hai ricordato che dovrò ricomprarlo quando vado al biologico 🙂
Immagino che vivere in un Paese così distante da noi implichi molti problemi in più sulla reperibilità di cibo consapevole… I tuoi commenti, qui e sul sito di Sonia, sono una continua testimonianza…!
Grazie per l’idea! Sono abbastanza una frana, coi dolci Non li amo. Ma le lingue di gatto sono una di quelle cose che comunque ho sempre voluto provare.
Per quanto riguarda il lievito secco, non l’ho mai sopportato. Poi, tipo l’anno scorso, mi e’ venuta una voglia pazzesca di mangiare la pasta “papaveri e papere” vista proprio sul pastonudo, Probabilmente tra trasloco e nuovo mondo le mie vitamine del gruppo b erano sotto terra! ahahah
Per quanto riguarda il cibo consapevole, qui penso sia un po’ come in tutti gli altri luoghi. C’e’, ma bisogna cercarlo bene. Se fossi a Citta’ del Capo o in altri luoghi e non a Johannesburg probabilmente sarebbe piu’ facile. La gente o e’ povera e non ha da mangiare, o e’ ricca e mangia come negli USA, o e’ neo-ricca e mangia pane bianco hamburger e coca cola per sentirsi come i ricchi.
Il Sudafrica, incredibile ma vero, pare sia il terzo paese al mondo per obesita’ (c’e’ poi anche un fattore culturale). Comunque ci sono molte malattie degenerative, iperattivita’ nei bambini, allergie e intolleranze… lo stile di vita di una metropoli frenetica con milioni e milioni di abitanti (senza trasporti pubblici, troppo difficile pure camminare) non puo’ che far ammalare. E’ molto difficile alimentarsi in modo sano, abituata come ero tra i contadini biodinamici sul baltico. Soprattutto per quanto riguarda frutta e verdure “sicura” (qui ci sono tantissimi ogm e coltivazioni intensive)
Un po’ come in Brasile… Massimo produttore ed esportatore di carne… Tutto da allevamento intensivo 🙁
Però però. Quando parlavi della tua vita nei Balcani sul blog di Sonia, io ti invidiavo non poco 🙂
Allora rimpiangi i Balcani? Nonostante il clima?
Ehm, per le conversazioni private facciamo altrove? 😉
Io non sono celiaca, ma se iniziassi a mangiare senza glutine mi farebbe comunque bene, penso, che dici Arianna? Ho però un dubbio che riguarda le uova biologiche o del contadino: in questi mesi le galline, in natura, non producono uova. Qui i contadini infatti non ne hanno, non ne mangiano, stanno aspettando Natale per usare i polli…in modo diverso. Se devo essere onesta, inizio a non credere più nel biologico. Almeno per ciò che riguarda le proteine animali, carne compresa. Anche chi alleva maiali vicino a me, non a livello industriale, schifezze nel mangime ne mette, per abbassare i costi, medicine ne dà, o morirebbero ecc. ecc. POichè non riesco (proprio non riesco) a diventare vegetariana opto per alimenti controllati della grande distribuzione (ne abbiamo già parlato, quindi scusa la ripetizione). Tornando alle uova, se le galline non ne fanno in questo periodo, quelle biologiche sono comunque “innaturali”.
Quanto alla varietàdegli alimenti,i montanari qui intorno, mangiando secondo natura ( e campando cent’anni), d’inverno vanno avanti a patate, cipolle, polenta, cachi, ogni tanto un pollo loro e nient’altro, perchè qui la terra questo produce. La moda della quinoa ho letto sta creando danni enormi (come quella della soya) alle popolazioni dei pochi paesi che la producono, perchè è diventata un business (da cui loro sono tagliati fuori, e stanno morendo di fame per questo) e ormai prodotto industriale a tutti gli effetti, per altro meno controllato perchè viene da lontano e sicuramente non a km zero. Perchè non ci mangiamo il “nostro” riso, la “nostra” polenta e i “nostri” legumi? A volte il cibo biologico ed alternativo crea danni irreparabili all’equilibrio dell’ambiente, penso sia giusto esserne consapevoli. Immagino da tutto ciò Claudia sia esclusa, là sicuramente ha materie prime molto diverse (ma mannaggia, Claudia, non ti sento mai parlare delle frutta. In Sud Africa dovrebbe essere buonissima! O sbaglio?).
Vero, esiste una stagionalità che per prodotti animali, anche se non lo si penserebbe mai. La ‘stagione’ delle uova è principalmente da primavera in avanti, anche se le galline comunque ne producono anche in inverno (di meno). Esiste anche una stagione per il maiale (gennaio-febbraio), per la gallina (inverno) e per l’agnello o capretto (primavera). Per il pesce pescato varia a seconda del periodo di deposizione uova. Concordo con te sulla necessità di riappropriarsi delle radici alimentari del proprio territorio ma… Cerca di capire anche quello che cerco di fare io attraverso il mio sito: se fossi eccessivamente specifica anche su questo dovrei rivolgermi alla sola provincia di Bergamo, anzi! Forse addirittura a solo una parte della mia provincia… In certe cose devo necessariamente essere generica. E in certe cose bisogna necessariamente trovare un compromesso tra “l’estrema naturalità” e “quello che trovo nel negozio/supermercato vicino a casa” 🙂
Grazie Arianna per la risposta, in realtà la mia riflessione non era rivolta a te, ma a chi mitizza questo tipo di cibi in nome di un “mangiare alternativo” come must della salubrità. Che vuoi, il mio mestiere mi porta a farmi domande e ad indagare, sempre, sino a diventare una rompiscotole e a incasinarmi le idee…io per prima. Infatti mangio la quinoa, che mi piace moltissimo, sentendomi in colpa però. Quanto alle uova, ti giuro che alcune “industriali” (ma allevate non in gabbia, ovviamente) sono molto più buone di quelle biologiche Discorso a parte quelle che mi vende il contadino, quando le sue galline le fa: hanno un gusto speciale, fantastico! Io adoro le uova, pensi che potrei riprendere a mangiarle crude sbattute con un pò di zucchero? Magari al mattino, per colazione? E’ vero che si rischia la salmonella?
Non posso sapere quello che sia giusto per te: non ti conosco 🙂 Ti prego, ho specificato perché non posso dare indicazioni di questo genere…
Il consumo di uova crude non fresche o contaminate espone al rischio di salmonellosi, rischio che aumenta più l’uovo crudo rimane a contatto con l’aria (vedi, tiramisu).
Graziella, io non so per quale motivo, ma la frutta, specialmente quella dolce (e qui la frutta e’ tutta dolce!!), non la sopporto. Non la cerco e non mi piace. Spero un giorno di trovare un medico che mi spieghi perche’, Intanto, per quello che posso capire io che sono di un’ignoranza spaventosa su come funziona il nostro corpo, penso che abbia a che fare con una specie di intolleranza al fruttosio. Non so quale sia l’organo addetto alla “lavorazione” degli zuccheri: pancreas? fegato? So pero’ che mio padre, che ha 86 anni ed e’ in ottima forma, non ha mai mangiato quasi niente, di frutta o di dolce, pure lui.
Io sono uguale. Vivrei di verdure, cereali, uova , pesce, e di erbe aromatiche e di tutto un po’, Ma non fatemi mangiare carne rossa, frutta, gelati, dolci o mascarpone o panna perche’ sto male. Ok, cacao amaro e cioccolata fondentissima a parte. Ecco, amo l’ananas (qui e’ buonissima), pochissimo melone o papaia (anche molto buona!!), e adoro il pompelmo. Poi, il buio. Mi hanno rovesciata come un calzino, ma pare che io sia sanissima (a parte un filo di attenzione sulla cistifellea).
Forse devo lavorare sul significato di “lasciar entrare la dolcezza nella mia vita”
Arianna, lo so, mi sa che sono un po’ pazza 😉
Macché pazza, capisco benissimo quello che ti mi scrivi: l’appetito o l’idiosincrasia particolare che ciascuno di noi ha verso quel o questo cibo… La Bioterapia nutrizionale mi ha aperto gli occhi su molte cose in questo senso: i bimbi e il fritto, gli anziani e il latte, gli adolescenti e l’uovo… Che fantastico mondo che siamo! 🙂
Hai chiesto qual è l’organo deputato agli zuccheri: principalmente il pancreas, ma anche il fegato. Gli alimenti che hai elencato tu hanno in comune il fatto di essere fluidificanti il sangue, papaia a parte (più che altro essendo frutta tropicale non la conosco bene). Magari, può darti una lucetta in più!
Oh Santo Cielo Claudia come sei fortunata! Non ti piacciono i cibi che fanno ingrassare , succedesse a me! Io vivrei di dolci, pane, frutta e formaggi, ogni giorno e’ una lotta per riuscire a mangiare sano e con meno calorie. Infatti a 86 anni tuo padre sta benone …ti chiedevo della frutta perché ho provato a mangiare ananas papaya e mango in paesi simili a quello in cui vivi ed erano meravigliosi, niente a che vedere con quelli che si comprano qui. Grazie per la risposta che mi hai dato.
http://www.corriere.it/salute/nutrizione/13_agosto_19/paltrow-dieta-senza-glutine_b6c5f01e-08b4-11e3-abfd-c7cdb640a6bb.shtml
Ehm. Dove avrei scritto che fa dimagrire? Hai letto perché ho voluto scrivere quest’articolo? -.-‘
Per Gabriele: Ho letto l’articolo,riporta l’opinione di Andrea Ghiselli, che lavora nel campo dell’Agricoltuta (ti dice niente?). Per carità, magari è in buona fede, ma altri esperti – ricercatori la pensano diversamente, e un giornalista serio dovrebbe riportare sempre almeno due opinioni. Quindi, quantomeno, mi sembra un articolo molto superficiale.
Lo vedi Arianna? Silvia ha tolto glutine e lattosio dalla sua dieta……è celiaca? Intollerante al lattosio?. No non sembra proprio.
Ma tu non le hai chiesto: e perchè dovresti togliere glutine e lattosio dalla tua alimentazione? No. Perchè?
Si dà il caso che io conosca Silvia e sappia di che disturbi soffre. 🙂
gabriele io soffro da anni di colite/colon irritabile, grazie alle spiegazioni di arianna ho capito che e provato sulla mia pelle, che togliendo questa categoria di alimenti, i miei sintomi si sono notevolmente attenuati.
CHE VOGLIA DI PROVARE QUESTI FINTIPALEOPANCAKES!
PROSSIMA COLAZIONE DELLA DOMENICA SONO MIEI! 🙂
Fammi sapere se ti piacciono! 🙂 C’è chi ci aggiunge una banana schiacciata (nell’impasto), ma secondo me vengono troppo pesantucci…
Scusa, non intendevo “giusto per me”, ma giusto in generale. Nel senso: abbinamento uova zucchero, so che lo zucchero non è che faccia proprio bene, ma forse abbinato ad una proteina…Mannaggia, mi confermi il rischio salmonella! Come capisco se un uovo è “più a rischio”? Quanto alla patafiata sul biologico che ho fatto, scusate tutti, mi rendo conto che è il minore dei mali nel campo dell’alimentazione, e so che la maggior parte degli oncologici lo suggerisce come alimentazione sia curativa che preventiva, il fatto è che in Italia è un casino, alcune (non tutte) le certificazioni vengono comprate, quello della grande distribuzione francamente non è buono, spesso quello buono, veramente di nicchia, è carissimo. Insomma, coniugare crisi economica, veridicità dei controlli, mancanza spesso di tempo nel fare la spesa rende il biologico ormai un miraggio. Poi, mettiamoci l’incompetenza di chi lo vende: ieri proprio al super bio ho chiesto a una commessa da dove venivano tutte quelle uova, visto che, appunto, le galline in questo periodo ne fanno pochissime, dove venivano tenute le galline (forse sotto luci artificiali che imitano le giornate primaverili, che so), mi ha risposto seccata che “mangiano sano”. Ok, ma voglio essere io a decidere se il loro “mangiare sano” mi è sufficicente, e giustifica un prezzo raddoppiato. Quello che mi dà fastidio è tutta questa orda di gente-alternativa (non mi rivolgo a te, ovviamente) che crede di avere la verità in tasca e non sa un tubo, non ha spirito critico, pensa che le galline biologiche siano “magiche”, diverse, super, razzolino beate nel gelo e producano lo stesso uova in grandissima quantità, e la quinoa, anche quella, magicamente arrivi, magari su una nuvola, sulle nostre tavole. Secondo me consapevolezza vuol dire sapere bene le cose, e poi scegliere. Magari facendo una scelta etica (non mangio quinoa perchè non voglio affamare le popolazioni peruviane) o salutistica (la mangio lo stesso perchè mi fa bene, anche se mi dispiace per loro). Se il biologico vuole essere una cosa seria, la sia, anche nell’informazione. E prepari meglio il suo personale, almeno nei supermercati dedicati, eviti di millantare ciò che non è vero, o sarà identico a tutte le multinazionali alimentari, che in nome del profitto ci inventano un sacco di frottole. E il consumatore si informi, prima di considerarlo un “mondo idilliaco”, o sarà uguale al consumatore medio italiano che riempie il carrello all’ipermercato senza leggere le etichette. Scusa Arianna, ripeto tu non c’entri nulla, sicuramente dai per scontato che chi ti legge queste cose le sappia, ma io non ne sono tanto sicura, leggendo certi commenti.
Ovviamente si scrive sufficiente, è stato un errore.
Non posso consigliarti il tuorlo con lo zucchero a cuor leggero: se ci fossero disequilibri glicemici non sarebbe affatto adatto, così come se ci fossero problematiche alla cistifellea.
Ti posso dirti che io da piccola e a volte anche adesso lo mangiavo a colazione 🙂
Quanto al resto, ehm… Mi sa che questo non è il luogo adatto per queste discussioni, anche se le condivido.
Ok Arianna per la seconda volta in questi giorni mi scuso, però questo e’ un blog mi sembra , non il New York Times, ne’ un’ aula di scuola in cui venire continuamente “bacchettate”. Comunque poiché è’ tuo e, giustamente, sei tu che decidi , tolgo definitivamente il disturbo, stai tranquilla, non interverrò più in nessun modo.
Non è un forum ma un sito che tratta di alimentazione, chiedo solo che non si devii dalla tematica. Sai che tengo questo sito per passione e dedicandoci il mio tempo libero: magari posso risultarti bacchettona, ma chiedo semplicemente che si rispetti lanormale netiquette quando si è in “casa” d’altri, altrimenti alla lunga mi diventerebbe pesante gestirlo, scriverci. Prova anche a metterti nei miei panni prima di dipingermi come una maestrina supponente 😉 Gli interventi sono sempre ben graditi! Non pensavo di risultare pesante chiedendo che le conversazioni private avvengano altrove…
ho visto solo ora che ha un tema sulla dieta senza glutine, non ho capito la sua frase “per celiaci sono si privi di glutine, ma purtroppo ricchi di tanti altri ingredienti non salutari che mimano l’effetto del glutine stesso” “nei prodotti per celiaci l’assenza di glutine viene compensata da altri ingredienti,principalmente grassi”.
Che mimano l’effetto stesso del glutine è impossibile.. dato che il glutine ha un effetto suo unico del glutine. Altri ingredienti grassi.. i grassi fanno bene.. dipende poi che grassi.
Cmq il mio dilemma è di scoprire quello che le scrissi nell’altra mail:glutine lectine agglutinina del germe di grano se nei prodotti senza glutine ne sono privi, e quindi se glutine del grano e agglutinina del germe di grano sono la stessa cosa, tra l’altro il glutine ma soprattutto l’agglutinina del germe di grano sembra sia la causa di un sacco di problemi. Complimenti cmq per i suoi scritti 🙂 C Saluti! 🙂
Mi trovo profondamente a dover dissentire per due motivi:
1. “Mimare gli effetti del glutine” significa che i grassi aggiunti nei prodotti industriali gluten free ne emulano l’effetto “gonfiante” (il glutine permette una buona lievitazione gonfia) e di coesione (ha mai fatto un dolce con farina di riso? Non è ben coeso per la mancanza di glutine nella farina).
2. Vediamo di non creare confusione: i grassi fanno bene. I grassi industrialo no. I grassi contenuti nei prodotti gluten free sono industriali, non certo burro o olio extravergine… sono margarine e grassi vegetali raffinati.
Poi: lectine e glutine sono due cose diverse, infatti le lectine sono contenute nei legumi che non hanno invece glutine. Sulle agglutinine nellosspecifico dovreo informarmi…
A presto!
Grazie,
però quando dicono “il frumento a causa delle lectine del glutine” qui probabilmente si riferisce alle lectine del glutine, però si vero,esistono tanti tipi di lectine,nei legumi ecc.
Quindi ad es nei prodotti senza glutine di mais,frumento, non è detto che siano privi delle loro lectine,ma solo del glutine. e nei prodotti di frumento senza glutine, non è detto che siano privi dell’agglutinina del germe di grano, a meno che appunto glutine di frumento e agglutinina del germe di grano siano la stessa cosa. Se riesce a trovare informazioni in merito sarebbe bello. Quindi per evitare il glutine, per un periodo almeno, e vedere come mi sento se meno gonfia, mi consiglia i cereali senza glutine come riso,patate,miglio,quinoa? sono questi quelli senza glutine? mentre la mia tanto amata pasta di farro e spelta devo evitarla per questa prova, anche l’avena. In questi giorni di cereali ho consumato solo riso e patate, e sto bene a parte la stitichezza.. perché ho mangiato riso,limoni, e cioccolato nero, accoppiata proprio perfetta. Cmq non credo che riuscirò a eliminare il farro spelta e avena, mi piacciono, è solo che in questo periodo mi sono fissata col glutine, e desidero provare un periodo senza. Saluti e grazie 🙂
I cereali senza glutine sono miglio e riso. Poi ci sono pseudocereali senza glutine (quinoa, amaranto, grano saraceno) e altri carboidrati complessi da poter integrare (patate, castagne, banane). Le conviene comunque farsi aiutare a stendere una dieta gluten-free per evitare effetti collaterali come quelli che ha già percepito (stitichezza) 🙂
A presto!
Ciao Arianna, tantissimi complimenti per il lavoro che svolgi e per lo splendido “servizio” che ci offri. Sei davvero preziosa! Avrei una domanda da porti, a cui avrai probabilmente risposto altre migliaia di volte xD. Posso preparare un muesli con l’ amaranto intridendo questo cereale in un po’ d’ acqua la sera prima, per poi aggiungere frutta fresca e secca (come per i fiocchi d’avena, insomma)? Grazie mille e complimenti ancora! 🙂 🙂
Grazie mille per i complimenti Francesca 🙂
Ti sconsiglio di mettere semplicemente in ammollo l’amaranto: va cotto almeno 15 minuti perché non è sufficiente reidratarlo. Sarebbe come mettere la pasta o il riso ‘a bagno’ senza cuocerli per poi mangiarli… Nah! 😉 Puoi cuocerlo, se vuoi, in latte di riso per renderlo più dolce, mischiando poi con frutta fresca e secca o altri ingredienti!
Grazie mille per la risposta, sei gentilissima! Buona giornata 🙂
Grazie. Ho provato a fare i pancake ma sanno troppo di frittata
come si può togliere il retrogusto forte di uova ed aumentare la “gommmosità”?
Puoi aggiungere un po’ più di cocco o di latte vegetale, facendo una pastella più liquida e non troppo densa 🙂
Ciao Arianna, innanzitutto vorrei farti i miei complimenti per la cura e l’attenzione che dedichi ad ogni singolo articolo che pubblichi sul tuo sito; grazie anche ai tuoi preziosi consigli sto cambiando moltissimo alcune mie vecchie e sbagliate abitudini alimentari, migliorando sensibilmente la mia digestione e alcune patologie e fastidi ad essa collegate 🙂
Essendo celiaco, vorrei chiederti un consiglio proprio in merito alla colazione senza glutine, se posso 😉
È una colazione corretta e completa se mangio:
– 30/40 grammi di semi di miglio bolliti (quindi cotti come solitamente si cuoce il riso);
– un vasetto di yogurt bianco intero da 125g oppure un uovo alla coque;
– un po’ di frutta secca (noci, mandorle, nocciole, arachidi…);
– un frutto fresco?
Purtroppo i semi di miglio, per me, hanno un saporaccio, quando ho tempo vorrei provare anche qualche altro tipo di cereale senza glutine (quinoa, amaranto).
Ti ringrazio in anticipo per la disponibilità e ti rinnovo i miei complimenti! 😉
Grazie per i complimenti e per le belle parole 🙂
Per quanto riguarda le quantità, sono molto individuali: in questo non posso esserti d’aiuto purtroppo.
Ad ogni modo la tua colazione mi sembra molto adeguata. Tieni conto solo di un paio di cose:
– Spesso connessa a celiachia c’è intolleranza al lattosio (che già potresti avere, visto il disturbo digestivo che mi riferisci): meglio privilegiare l’uovo allo yogurt
– Per migliorare la digeribilità della frutta secca puoi metterla in ammollo in acqua una notte
– Puoi usare una sorta di “risolat” dolce al mattino, cuocendo cereali senza glutine in latte di mandorla o di cocco, e dolcificando con cacao, uvetta, vaniglia e cannella 🙂
Grazie a te per la tempestiva risposta e per i suggerimenti 😉
Riguardo l’intolleranza al lattosio, lo yogurt è l’unico latticino che sto assumendo in questi giorni e per ora sembra che non mi dia problemi; proverò a ridurne il consumo in favore di altri alimenti (come l’uovo, appunto) 🙂
Vorrei chiederti un altro paio di cose:
– Per quanto tempo è possibile tenere in frigo cereali in chicchi già cotti tramite bollitura (quindi, per esempio, semi di miglio o riso integrale) prima che si deteriorino e rovinino, diventando incommestibili?
– Quasi sicuramente è una domanda sciocca, ma a colazione posso mescolare la porzione di semi di miglio precedentemente bolliti con lo yogurt e mangiare tutto insieme? Posso fare la stessa cosa con il riso bollito?
Grazie ancora! 😉
Puoi conservarli circa 3 giorni, possibilmente in contenitori non di plastica.
E per quanto riguarda i mix, puoi fare quelli che preferisci, senza mangiare le cose “distinte”: il risultato non cambia, anzi è più gustoso 🙂
Ma che razza didietista sei ?
ti consiglio di aprire AIC (Ass.Italiana Celiachia) e consultare le dietiste
Esattamente, cosa non mi renderebbe una dietista di quanto ho scritto? 🙂 Il fatto che non consigli prodotti industriali gluten-free e sensibilizzi all’uso di alimenti che ne sono naturalmente privi?
Ciao Arianna,
seguo da un po’ il tuo blog e grazie ai tuoi articoli ho risolto tutti i miei problemi con la colazione. Prima iniziavo la giornata con due gallette di riso con un cucchiaino di composta di frutta e tè verde e arrivavo alle 9 in ufficio già affamata dando inizio a una serie di spiluccamenti fino al pranzo. Ora mangio uno yogurt con un una manciata di frutta secca e/o disidratata, una fetta di pane di segale con un velo di composta di frutta e un frutto più una tazza di tè verde non dolcificato e arrivo al pranzo benissimo. Inoltre ho notato un decisivo aumento di concentrazione ed energia, è davvero incredibile! L’unica cosa che mi chiedevo è se decidessi di variare sostituendo alla fetta di pane di segale 40 grammi di fiocchi di avena potrei sostituire la componente proteica data dallo yogurt con del latte di mandorla o di cocco o è meglio del normale latte intero? Così potrei variare, specie in inverno, con una tazza di porridge con frutta secca e magari una bella mela cotta con una spolverata di cannella che ne dici? Mi chiedevo poi cosa ne pensi del miele? troppi zuccheri inutili o un cucchiaino per addolcire il porridge ci può stare? Un saluto e complimenti sempre per il blog!
Grazie per i complimenti 🙂
Se cerchi nel sito c’è un intervento sui fiocchi d’avena con i miei consigli. Per motivu di salute suggerirei di limitare l’uso di latte vaccino a meno che sia biologico e da allevamenti non intensivi, anche in questo caso trovi miei articoli in merito. Puoi usare latte di cocco o mandorla senza problemi, e se ti venisse fame precoce puoi aggiungere un uovo alla coque alla colazione.
Nessun problema per il cucchiaino di miele: fossero questi gli zuccheri problematici 😉
Vado subito a leggerlo grazie mille per i consigli!
Ciao! Ho 27 anni e ho il diabete mellito di tipo I da quando ne avevo 16. Da allora ho sempre mangiato bene, odio i cibi industriali e infatti mangiavo avena, farro e sono anche vegetariana. Purtroppo venerdì ho scoperto di essere anche celiaca e sono triste e preoccupata perché odio mangiare roba industriale e tra l’altro la farina di mais non è ottima per il diabete. Cosa mi consiglia di fare? Con l’avena a colazione mi trovavo benissimo perché mi “manteneva” fino a pranzo senza incorrere in brutte ipoglicemie… Ora da qualche giorno sto mangiando riso soffiato e fiocchi di mais ma non arrivo a ora di pranzo senza ipoglicemie. Non posso fare spuntini perché cambia tutto l’assetto delle dosi di insulina… Consigli? Grazie mille per l’attenzione.
Ciao Cristina, internet non è adeguato per consigli personalizzati in caso di patologie. Il mio sito è solo volto ad un’informazione generica. Se vuoi prendere appuntamento con me per una dieta personalizzata puoi scrivermi attraverso la sezione “Contatti”.
A presto!
Ciao Arianna. .ho provato a fare il tuo come lo hai chiamato tu …budinetto. ..da qualche giorno. .e devo ringraziarti mi piace molto e saziante .proverò anche colazione salata ..va bene anche il prosciutto crudo ??? Il salmone proprio non mi piace. …grazieeeeeeee dei tuoi consigli. …buon lavoro
Potresti provare con prosciutto DOP senza conservanti 🙂 O con le uova, ottime a colazione.
Ciao Arianna,
posso chiederti cosa ne pensi delle bottiglie di albume pastorizzato? io spesso la mattina preparo una sorta di pancake con albume, crusca d’avena e yogurt greco e sopra un bel cucchiaio di sciroppo d’agave o di acero e qualche mirtillo. Solo che mi dispiace buttare i tuorli e non so mai come consumarli…mio marito compra l’albume pastorizzato e lo beve direttamente (che colazione gustosa eh!) quindi magari potrei usarlo anche io per i miei pancake, ma ho il dubbio che possa trattarsi di una schifezza industriale. Che ne pensi?
Mi sa che ti sei risposta da sola: è una schifezza industriale 🙂
Non vedo, per altro, perché buttare i preziosi tuorli delle uova!
Ciao! Sono nuova! Arrivata a te dalla rete, talmente tanto rete che non ricordo quale ricerca mi abbia portata a te! Però eccomi! 🙂 Ahahahah Ti devo chiedere una cosa, io sono celiaca…mangio una zuppa di latte con 10-12 biscotti senza glutine di solito, nel latte intero o p.s. senza lattosio (sei svenuta? ahahahahah). Voglio cambiare, ma non ce la faccio! Quella maledetta zuppa quasi come se fosse un’abitudine che mi mette a mio agio…mi richiama sempre ogni volta che cerco di cambiare colazione! Ho bisogno del caldo…quel riso cotto in latte di riso o di mandorla non mi dispiace nemmeno tanto…anche se non so se ce la posso fare (è riso!!!!)…ma va mangiato freddo? Va messo in frigorifero? Che altra soluzione mi dai? HELP ME please! 😀 grazie! Alessandra
Ciao Alessandra, potresti mangiare il riso cotto al momento, ci voglio 10-12 minuti, nel frattempo tu ti prepari e ti vesti 🙂
Ciao Arianna! Ma dici riso riso…cioè il riso dei risotti? Non so se ce la posso fare… Altre soluzioni non ci sono? Il latte lo bocci assolutamente anche se senza lattosio? Se non lo bocci cosa ci posso mangiare insieme perchè sia ricco ma non ‘ingrassabile’ ? :-DDDD
Sì, riso dei risotti.
Se poi vuoi consigli più studiati per te, *magari* dovrei conoscerti prima di sbilanciarmi 🙂
Certo capisco, io sto a Milano però; ti sto seguendo su FB…. 🙂
Come fare altimenti?
A Verdello c’è la stazione direttamente collegata a Milano Lambrate e Centrale: se ho pazienti che vengono da Roma e da Pescara, Milano è proprio dietro l’angolo 🙂
OPPURE ti puoi rivolgere a colleghi che esercitino nella tua città, chiaro! 😉
No no, mi interessa! Mi informo allora sugli orari! Grazie! :-)))
Io da tempo sto facendo colazione con latte senza lattosio, farro tostato integrale, mirtilli rossi, granella di cioccolato puro, bacche di goji.
Mi sono trovato benissimo e non ho più maldi pancia la mattina avendo un intolleranza al lattosio, e credo che mi abbia portato anche una leggera intolleranza al glutine
Saluti a tutti
Grazie mille per le tue idee! Io adoro le uova a colazione. Quando lo racconto agli amici, mi guardano sempre storta, ma è un ottimo modo per cominciare la giornata. Sono anche amante dei pancakes. Purtroppo, usavo farina d’avena e ho letto molti pareri che la sconsigliano ai celiaci, pur non contenendo glutine. Provero sicuramente con la farina di cocco o mandorla!
Ciao Arianna grazie per i tuoi articoli sei un incredibile dietista:-) dovresti andare in tv come mozzi o altri xD ma tu faresti molta più figura di certuni che pensano solo a vendere integratori 😉 peccato che non sei di catania mi farei seguire da te 🙂
Grazie per i complimenti 🙂 E grazie per seguirmi!
Ciao Arianna, mi puoi spiegare bene come cuocere il riso nel latte per fare il budinetto?
Quanti grammi di riso e quanti grammi di latte occorrono?
Grazie.
Circa 50 g di riso e 250 ml di latte.