Già da qualche anno conosco ed applico il protocollo low-FODMAP per colon irritabile: qui trovate gli articoli che avevo pubblicato in merito. Penso di essere stata tra le primissime in Italia che si è interessata a questa tipologia di dieta: ricordo che all’epoca ho dovuto fare ricerche su siti inglesi e australiani, perché di italiano non c’era nulla. Era stata un’amica medico a segnalarmi il protocollo FODMAP, dopo essersi trasferita con marito e figlia negli USA: mi aveva passato gli studi scientifici, e da lì avevo cominciato ad approfondire la tematica. Pensavo -con ingenuità- di essere finalmente arrivata a capire che cosa causasse i disturbi intestinali di cui tante persone soffrono, senza che vi sia alcun motivo rilevabile attraverso visite gastroenterologiche o test delle allergie.
Vi riassumo brevemente.
Esistono delle sostanze contenute negli alimenti che sono state definite FODMAP, un acronimo che sta ad indicare molecole fermentescibili dalla flora batterica intestinale. In persone particolarmente sensibili o predisposte, la fermentazione è tale da causare disagi significativi, con meteorismo, dolore, gonfiore e distensione addominale, sintomi che spesso si accompagnano ad alvo alternato (periodi di stitichezza e periodi di dissenteria).
La dieta low-FODMAP si propone di eliminare per un periodo di tempo tutti gli alimenti ad alta concentrazione di FODMAP, così da aumentare la tolleranza individuale e far sì che vengano poi tollerate determinate quantità (soggettive) di alimenti inizialmente esclusi.
La lista più completa di alimenti contenenti FODMAP è consultabile sulla Monash app.
In certi casi la dieta low-FODMAP pura e semplice funziona. E’ ad esempio il caso di Elena, una mia paziente che, dopo un periodo di eliminazione, ha individuato quali fossero i FODMAP più problematici per lei, decidendo pertanto di eliminarli completamente, e concedendosi invece piccole quantità di altri FODMAP. Qui trovate il suo bellissimo sito di ricette, che consiglio anche a chi non soffre di colon irritabile!
In altri casi, invece, la dieta low-FODMAP non funziona. O meglio: sembra che l’iniziale netto miglioramento sia preludio ad un’aumentata sensibilità verso moltissimi altri alimenti, che di FODMAP non avrebbero proprio traccia. Ad esempio, si parte con il non tollerare il latte a causa del contenuto di lattosio (molecola FODMAP) e si arriva a non riuscire a tollerare nemmeno un po’ di parmigiano, che di lattosio non ne contiene una bricola. Oppure, può capitare che nonostante le eliminazioni l’intestino continui ad essere sottosopra.
In questo intervento vorrei porre l’attenzione sui motivi che più frequentemente ho incontrato nella mia pratica ambulatoriale circa la scarsa efficacia della dieta low-FODMAP con successivo reintegro, sperando che sia d’aiuto sia a tanti colleghi che mi scrivono per avere un confronto, sia a tante persone che si approcciano a questa alimentazione dopo essersi informati online.
Dieta non anti-infiammatoria
Escludere i FODMAP non è sufficiente, se la dieta non è antinfiammatoria.
Il colon irritabile determina uno stato di infiammazione cronico, anche se latente e leggero. La dieta deve prevedere l’apporto quotidiano di sostanze antinfiammatorie, volte a diminuire la reattività intestinale e le conseguenze negative dei radicali liberi.
Se ad esempio state escludendo tutti i FODMAP, ma utilizzate spesso prodotti industriali “consentiti” (gallette, biscotti di riso, succhi di frutta, affettati, tonno in scatola…), mangiate poco pesce pescato ricco di omega-3, usate principalmente frutta e verdura trattate con cloro come disinfettante (ortaggi da supermercato), e via dicendo… Il vostro carico infiammatorio non migliorerà mai, e i vostri sintomi intestinali non si leniranno oltre un certo limite.
In particolare fate attenzione a non eccedere nel consumo di proteine animali (in particolare carne di manzo, mucca, vitello o maiale), farinacei e oli vegetali.
A proposito di oli vegetali… Questo potrebbe essere uno dei problemi maggiori: come sappiamo (articolo qui) il bilancio tra omega6 e omega3 è fondamentale al mantenimento di un quadro antinfiammatorio. Gli oli vegetali in generale, e quelli raffinati nello specifico, sono potentemente proinfiammatori perché ricchi di omega6. Se per motivi di lavoro o di piacere pranzate e cenate spesso fuori casa, potreste avvertire gli odiati sintomi intestinali anche dopo aver ordinato un semplice branzino ai ferri con patate. Nei ristoranti, infatti, vengono usati quasi esclusivamente oli vegetali per cucinare. Se invece i vostri pasti fuori casa non sono frequenti, non dovreste avere problemi (a meno che ordiniate qualcosa ad alta concentrazione di FODMAP, come una zuppa di cipolle!).
Fate attenzione anche a non eccedere nel consumo di frutta secca: come ho spiegato qui, non è sostituibile all’olio extravergine di oliva come fonte di grasso. L’olio extravergine è antinfiammatorio, la frutta secca no. Inoltre, contenendo sostanze antinutrienti (articolo consultabile qui), potrebbe crearvi problemi digestivi vista la vostra predisposizione a disturbi gastrici e intestinali.
La frutta secca che potreste tollerare meglio sono le noci di Macadamia, ricchissime di grassi monoinsaturi come l’olio extravergine.
Alimenti che possono aiutare a ridurre l’infiammazione sono: olio extravergine di oliva, olio extravergine di cocco, avocado, zenzero, curcuma (con un pizzico di pepe nero), centrifugati ed estratti di verdura, pesce pescato in mare.
Eccesso di carboidrati
In generale, i carboidrati sono fermentescibili dalla flora batterica intestinale. Come avevo detto nei primi due articoli riguardanti i FODMAP, alcune fonti di carboidrati contengono anche FODMAP: è il caso della maggior parte della frutta, degli alimenti integrali e della segale. Ma anche qualora scegliessimo carboidrati low-FODMAP (riso bianco o patate, ad esempio), ma eccedessimo nelle dosi, ecco che la fermentazione intestinale non scomparirebbe del tutto.
Purtroppo questa potrebbe essere un’arma a doppio taglio: molte persone che soffrono di colon irritabile sono anche magre o addirittura sottopeso; limitare loro i carboidrati significherebbe incentivare una perdita di peso non auspicabile. Per questo motivo potrebbe essere utile sia aumentare la quota proteica e lipidica complessiva, sia ipotizzare un sostegno da integratori a base di aminoacidi essenziali e/o BCAA.
Eccesso di fibra
Vale più o meno lo stesso discorso appena fatto riguardo i carboidrati: se si eccede con la verdura e la frutta, pur da fonti low-FODMAP, si continuerà ad accusare fermentazione intestinale. Nelle prime settimane di dieta è importante tenere basso l’apporto di fibra vegetale, eventualmente compensando con centrifughe ed estratti di frutta e verdura per garantire un corretto apporto minerale, e dilazionando il consumo di vegetali in almeno 5 momenti differenti della giornata.
Presenza di sostanze non FODMAP ma disturbanti
Esistono alimenti che, pur non essendo FODMAP e non contenendo né fibra né carboidrati, possono indurre sintomi di colon irritabile, in particolare se il nostro intestino è predisposto.
Gli alimenti maggiormente disturbanti sono il caffè (ahimè spesso usato come “lassativo”, con conseguente peggioramento del quadro clinico), gli alcolici e la nicotina. Se siete a dieta low-FODMAP ma siete accaniti fumatori o assumete quotidianamente caffè o alcol, vi pregherei di porre l’attenzione e di rivedere queste vostre abitudini.
Altri alimenti cui fare attenzione: il tè nero o oolong, l’eccesso di cioccolato fondente, l’abuso di anguria o melone, la buccia dei peperoni, i semini e la buccia dei cetrioli.
Presenza di glutine
Come molti studi hanno dimostrato (consultare bibliografia al termine dell’articolo), molti pazienti con sintomi di colon irritabile soffrono di NCGS (sensibilità al glutine non-celiaca). Sebbene il glutine non sia, di per sé, un FODMAP, potrebbe essere un vantaggio eliminarlo dalla propria alimentazione in un regime low-FODMAP.
Attenzione! Esistono proteine strutturalmente simili al glutine che sono presenti anche in cereali naturalmente gluten-free come la quinoa o il grano saraceno o il mais. Sarebbe pertanto opportuno testare solo il riso bianco come fonte di cereali qualora non si rispondesse ad una dieta low-FODMAP “classica” (che prevede alimenti contenenti glutine).
Presenza di latticini
Come abbiamo visto nei precedenti articoli, il lattosio è uno dei principali FODMAP, responsabile di meteorismo, gonfiore addominale e dissenteria. Molte persone che si approcciano alla dieta optano per latticini delattosati: latte o yogurt o mozzarella senza lattosio, ad esempio.
In realtà, i prodotti delattosati contengono comunque una piccola quota di lattosio, che -specialmente all’inizio della dieta- potrebbe risultare controproducente.
In più, latte e derivati del latte -di qualsiasi tipo siano- contengono caseina, una proteina che incentiva l’aumentata permeabilità intestinale (leaky gut syndrome), impedendo un’armonica remissione dei sintomi.
Diagnosi scorretta o incompleta
Dall’esperienza ambulatoriale, risulta evidente che a volte la diagnosi di colon irritabile non è corretta, o meglio: risulta incompleta.
Per colon irritabile (o IBS) si intende una sindrome le cui concause possono essere molteplici: la dieta aiuta a modulare i sintomi acuti, a ristabilire una buona permeabilità intestinale e a disinfiammare il tratto gastroenterico. Ma non sempre può agire direttamente sulle cause scatenanti.
Le patologie più frequentemente associate a colon irritabile, e di cui è bene accertare la presenza o assenza, sono:
– Endometriosi (nelle donne). Ne avevo parlato qui: l’endometriosi può ricalcare i sintomi di colon irritabile nelle due settimane che precedono il ciclo. Se notate che i vostri sintomi non sono presenti tutto il mese, ma solo in concomitanza della fase luteale del vostro ciclo, fatelo presente sia al medico che al ginecologo: potrebbe essere campanello di allarme per endometriosi.
– Allergia al nichel. Una delle allergie più insidiose, su cui ritornerò in seguito. Può avere manifestazioni cutanee (prurito, eczema, comparsa di pompi o rush cutanei) e/o intestinali (coincidenti a colon irritabile: gonfiore, meteorismo, alvo alternato, distenzione addominale). Purtroppo, il nichel è un metallo presente in quasi tutta la frutta e la verdura, i prodotti integrali, gli inscatolati, il caffè, gli oli vegetali. E’ consigliabile verificare l’allergia al nichel attraverso un esame prescrivibile dal medico ed effettuabile in ospedale; se risultate positivi al nichel è necessario fare una dieta ad eliminazione piuttosto monotona e rigida, e al contempo assumere integratori che aiutino la chelazione ed eliminazione del metallo dal corpo. Possono essere utili, sempre su consiglio medico, la Zeolite, la Clorella o il Ribes Nigrum. Fatevi consigliare e seguire passo passo.
– Spesso viene diagnosticata come colon irritabile una patologia completamente differente, la SIBO (crescita batterica eccessiva a livello dell’intestino tenue). Sebbene i sintomi siano pressoché identici, la SIBO è caratterizzata da un miglioramento a seguito dell’uso di antibiotici e un peggioramento dopo l’uso di probiotici: questo avviene perché gli antibiotici vanno ad azzerare tutta la flora batterica del tratto gastrointestinale, quindi anche quella sovracrescita nell’intestino tenue. Viceversa, i probiotici favoriscono lo sviluppo della flora.
In questo caso l’aiuto della dieta FODMAP è importante, ma non sufficiente: oltre ad un’eliminazione dei cibi FODMAP va seguita una dieta a basso contenuto di carboidrati, senza alcuna fonte di fruttosio e senza frutta secca. Vanno evitati i probiotici, e vanno utilizzati in modo personalizzato integratori di vitamina B12, glutammina, magnesio e zinco. Con l’aiuto di un bravo gastroenterologo vanno opportunamente somministrati antibiotici.
La SIBO deve chiaramente essere diagnosticata da un medico gastroenterologo.
In caso di sintomi da colon irritabile che non regrediscono in alcun modo, per esperienza diretta (mio fratello) vi consiglio di fare un test fecale per verificare la presenza di infezioni batteriche o parassitarie. Magari, come è successo a lui, avete contratto una parassitosi durante un viaggio all’estero (anche avvenuto anni fa), parassitosi che è rimasta silente per anni e che ha cominciato a manifestarsi in un periodo di forte stress o di abbassamento delle difese immunitarie. Come nel suo caso, potrebbe darsi che per ben due volte non venga diagnosticata la parassitosi perché il test fecale non viene effettuato nel momento di replicazione del parassita; se avete fatto viaggi all’estero in paesi “sospetti” e il vostro colon irritabile continua a non darvi tregua, insistete con il medico su questo punto.
Abuso di lassativi o di sostanze ad azione lassativa
Il colon irritabile è frequentemente associato a accelerato transito intestinale, con dissenteria e feci non formate. In certi casi, tuttavia, è caratterizzato dalla manifestazione opposta: la stitichezza.
Ed ecco che si può aprire il circolo vizioso, soprattutto nelle donne. La stitichezza crea un forte disagio psicologico, dà gonfiore e senso di pesantezza. In più, nelle donne ossessionate dal peso corporeo, può rappresentare quel “peso in più” che deve essere assolutamente sconfitto prima di ogni prova-bilancia. Si cominciano quindi ad usare lassativi veri e propri, o sostanze naturali che aiutano il transito intestinale a base di erbe irritanti l’intestino (principalmente la senna, conosciuta anche come cassia, o l’aloe vera). In alternativa sono usati integratori minerali che favoriscono il transito, come il magnesio citrato in grosse quantità.
Ebbene, che cosa accade in questi casi?
1. L’intestino si abitua a funzionare solo in virtù di questi aiuti, che diventano via via sempre più indispensabili, in un circolo vizioso senza fine.
2. I lassativi (o le sostanze ad azione lassativa) agiscono richiamando acqua al colon e scombinando la flora batterica intestinale, avendo come risposta di rebound gonfiore e sensazione di aria nella pancia.
3. Alcuni lassativi peggiorano il quadro di leaky gut, perpetuando i sintomi di intestino irritabile.
4. Questa conseguenza è un po’ più complessa da capire, quindi seguite il mio ragionamento: dovete immaginare il nostro intestino come se fosse suddiviso in tre sezioni. Un transito intestinale regolare permette di eliminare l’ultimo tratto, che bene o male raccoglie le scorie risalenti ai 2-3 giorni precedenti. Un lassativo, invece, svuota anche il primo e il secondo tratto. Dunque, prima che le scorie (fibra) di oggi raggiunga nuovamente l’ultima porzione di intestino passeranno altri 2-3 giorni: è normalissimo che dopo l’uso di un lassativo non ci si scarichi per 2-3 giorni! Moltissime persone non lo sanno, e -pensando nuovamente che la causa sia la stitichezza ostinata- usano nuovamente il lassativo a distanza di meno di 48-36 ore dall’ultima somministrazione. Come è intuitivo, questa pratica è controproducente e pericolosa.
Dunque, in sintesi. Se soffrite di colon irritabile con prevalenza di stitichezza non usate lassativi nel primo periodo di dieta low-FODMAP. Potete avantaggiarvi con l’integrazione di magnesio citrato, ma non in quantità tali da essere lassative: può bastare un cucchiaino al giorno. Portate pazienza e fate in modo che il vostro intestino ricominci pian piano a funzionare da solo. Ricordate che una buona quantità di grassi da olio extravergine d’oliva è fondamentale a favorire il transito, lenire l’infiammazione, ammorbidire le feci e favorire il ripristino di una corretta motilità peristaltica.
In ogni caso, se i sintomi da IBS non scompaiono con una dieta low-FODMAPs, chiedete il consulto di un bravo gastroenterologo che conosca questo protocollo, e sia in grado di fare accertamenti idonei e approfonditi.
Bibliografia
– Fedewa A, Rao SS – Dietary fructose intolerance, fructan intolerance and FODMAPs – Curr Gastroenterol Rep 2014 Jan;16(11):370
– De Giorgio R, Volta U, Gibson PR – Sensitivity to wheat, gluten and FODMAPs in IBS: facts or fiction? – Gut 2015 Jun 15
– Mansueto P, Seidita A, D’Alcamo A, Carroccio A – Role of FODMAPs in patients with IBS: a review – Nutr Clin Pract 2015 Feb 18
– Khan MA, Nusrat S, Khan MI, Nawras A, Bielefeldt K – Low-FODMAP diet for IBS: is it ready for prime time? – Dig Dis Sci 2015 May;60(5):1169-77
– Quigley EM – Small intestinal bacterial overgrowth: what it is and what it is not – Curr Opin Gastroenterol 2014 Mar;30(2):141-6
– Andrews J, Yunker A, Reynolds WS, Likis FE, Sathe NA, Jerome RN – Noncyclic chronic pelvic pain therapies for women: comparative effectiveness
59 Comments
fantastica, chiarissima e sempre un passo avanti =)
Grazie mille!! 🙂
grazie mille a te per tutte le informazioni che ci dai 🙂
Grazie per questo articolo!
Soffro di colon irritabile variante stipsi da qualche anno e pur seguendo una dieta Low FODMAP non ho risolto il problema, il mio medico si rifiuta di farmi fare esami per verificare qualche intolleranza.
Queste informazioni erano proprio quelle che io cercavo.
Grazie mille ancora.
Dorella
In bocca al lupo per il proseguo del tuo percorso e delle analisi di approfondimento! 🙂
Sto seguendo questo orientamento alimentare da circa 1 mese, in modo non proprio rigido…i miglioramenti avuti mi hanno fatto tornare il sorriso ☺
Sono molto contenta, in bocca al lupo per il proseguimento del piano alimentare! 🙂
Ti ringrazio Arianna per questo nuovo articolo sulla dieta Fodmap.
Esco da una brutta influenza gastro-intestinale che mi ha portato via chili, energia e forza.
Spero di riuscire a trovare presto un tuo “clone” professionale che mi aiuti nella mia alimentazione, perchè far da soli è, il più delle volte, complicato e demoralizzante.
Grazie ancora per questa informazione e divulgazione.
Saluti
Grazie a te per continuare a leggermi cara Stella, ti faccio un grosso in bocca al lupo per incontrare sulla tua strada un nutrizionista che ti sappia seguire passo passo.
Un abbraccio e un saluto.
Arianna ci ha abituate troppo bene … io non ho ancora trovato un professionista che mi soddisfi .. il problema è che quando sei troppo informata e cominci a fare domande e sollevare obiezioni loro si infastidiscono .. io ho stampato e fatto leggere alla mia ultima l’ articolo di Arianna sulla soia e lei mi ha risposto piccata che in rete gira di tutto, che non cè niente di dimostrato e che fa male come tutti gli altri cibi se in eccesso .. ( nel piano alimentare mi aveva inserito yogurt di soia e proteine di soia nel porridge e tofu ) boh .. tra l’ altro io sono andata non per questioni di peso ma di salute crohn e amenorrea ( da basso peso ) .. non parliamo della nutrizionista dell ospedale .. secondo la quale dovrei mangiare carbo colazione pranzo e cena ..
Mi spiace che la tua dietista giudichi senza approfondire: io sono apertissima al confronto, ma su una base di dialogo, e non sui “no” a senso unico… Mi spiace, davvero. Se mi dici da dove mi scrivi, magari posso vedere se ho un collega fidato cui indirizzarti 🙂
grazie Ari.. credo di avertelo già chiesto .. cmq sono di Bologna .. se conosci qualcuno ben volentieri 🙂 intanto seguo i tuoi consigli, è già questo è un valido aiuto
Vero, forse me l’avevi già chiesto, ma non ho nessuno su Bologna 🙁 Comunque, ricontrollo e al limite ti scrivo via mail!
Ciao Arianna,io sono di Lecce e non sono riuscita a trovare un nutrizionista che conoscesse il protocollo FODMAP che resta l’ultima spiaggia per me.Soffro di colon irritabile da anni e ,dopo aver scoperto una forte intolleranza al lattosio ,speravo di aver trovato la soluzione ma dopo un breve periodo di benessere i sintomi intestinali son tornati (non sono celiaca).Sapresti indicarmi un tuo collega bravo ed esperto come te qui a Lecce ?grazie mille
Buon giorno chiedo quali sono una parte di cibi consentiti per curare la sibo grazie mille
buongiorno Dottoressa Arianna
sono una signora di Roma ed ho problemi con l’intestino (gonfiore sopratutto di sera) sono capitata per caso su la sua pagina e poichè voglio mettermi nelle mani di un bravo medico ed essendo distante da Bergamo dove lei risiede volevo sapere se ha qualche collega di sua fiducia che sta a Roma e che segue il protocollo della dieta low-fodmap.
La ringrazio
Carlini Simonetta
Ci sarebbe il dott. Loreto Nemi, collega molto stimato: online trova i suoi contatti.
Grazie Arianna per l’approfondimento come sempre molto interessante!
Io sto iniziando proprio ora, seguita da una nutrizionista, questa dieta per stabilizzare un po’ la situazione del mio colon irritabile (gonfiore, costipazione) a cui seguirà, tra qualche mese, un modello alimentare più improntato a stabilizzare una (non avanzata) PCOS che tengo sotto controllo con pillola ormai dal 2008.
Quello di cui non mi capacito è questo: da sempre abituata a mangiare frutta e verdura in totale abbondanza, mi ritrovo con una misera porzione di 80 gr di verdure a pranzo e 80 a cena 🙁
Se da un lato posso capire le riduzioni sulla frutta (80 gr a colazione e 80 al pomeriggio come spuntino), così poca verdura mi sembra veramente misera.. 80 gr è una carota scarsa o addirittura meno di mezzo finocchio!!
Per me, che addirittura volevo intraprendere un regime vegetariano e vivrei volentieri di verdure per quanto mi piacciono, è una tortura!
E’ corretto secondo te che le dosi siano così basse? Nel momento in cui le verdure rientrino nella categoria consentita, vanno comunque razionate così strettamente?
Ti ringrazio in anticipo! 🙂
Ciao Elisa, la dieta low-FODMAPs è un protocollo terapeutico che va usato in fase acuta, con successivi reintegri. E’ opportuno tenere molto bassa la fibra da frutta e verdura, per poi valutare se si possa aumentare. Chiaramente, se non c’è un sostegno alla flora batterica intestinale diventerà complicato aumentare la fibra… Ti suggerisco di parlarne con la tua dietista 🙂
Buongiorno Arianna, trovo molto interessante il sito e i consigli che da. Ho da poco fatto una visita specialistica da un medico gastroenterologo che mi ha prescritto parecchi esami per approfondire un iniziale diagnosi di sindrome del colon irritabile fatta dal mio medico di famiglia, vorrei successivamente farmi seguire da un medico dietista, io sono di Vicenza, mi può consigliare qualcuno in zona? Grazie
Devo informarmi, non mi viene in mente nessuno che segua il protocollo.
Sei davvero brava…sono incappata felicemente sul tuo sito da un gruppo fb sull’endo e devo dire che i tuoi articoli son, nelle mie avide ricerche internettiane sempre alla ricerca di qualcosa, tra i più intelligenti e, appunto, e-q-u-i-l-i-b-r-a-t-i che abbia letto finora. Lo sottolineo perché da tempo sbatto tra problemi e tentativi di regimi dietetici (non dimagranti..anzi, il problema è che seguendoli dimagrisco troppo!) perennemente sgarrati. Mi sto convincendo, appunto, che l’essenziale è l’equilibrio, prendere atto di alcuni problemi se ci sono e sono concreti (nel mio caso parecchi, e anche seri, ma ad esempio in questo articolo trovo interessanti osservazioni/consigli sull’intolleranza al nichel e al glutine). Insomma, non è un caso che, cominciando a cambiare ottica in senso non più punitivo o sacrificale nei riguardi dell’alimentazione, pur con lo spauracchio dei miei seri problemi che mi spingono a cercare soluzioni estreme, dicevo…non è un caso che sia incappata nel tuo sito. Complimenti e continua così…ti prego!!! 🙂 🙂 🙂
Grazie mille Francesca, è un piacere per me sapere di essere apprezzata anche per l’equilibrio con cui approccio l’alimentazione e la dieta, per quanto terapeutica e ‘restrittiva’ possa essere a volte. Spero di continuare a darti spunti interessanti! 🙂
Cara Arianna, ho una domanda per te. I prodotti lievitati possono peggiorare situazioni di gonfiore addominale? Se sì, ci sono lieviti meno problematici di altri? Grazie in anticipo!
Sì, andrebbero evitati tutti i lievitati senza esclusione.
Grazie mille per la risposta! Approfitto spudoratamente della tua disponibilità e rilancio con un’altra domanda: è consigliata l’assunzione di caffè e tè nero. Il caffè decaffeinato e il tè verde per contro sono ammessi? Ti ringrazio.
Il tè verde sì, il deca meglio di no.
Grazie Arianna per queste ulteriori informazioni, ti seguo da anni ormai ma purtroppo non riesco a trovare la quadra su di me. Posso chiederti se hai un riferimento da darmi su Torino o dintorni? Grazie mille
Purtroppo non mi viene in mente nessuno del Piemonte, mi spiace veramente…!
Grazie lo stesso! Proverò a fare da me
Buongiorno Arianna, ho letto che consigli l’assunzione di magnesio citrato in caso di stipsi. E’ possibile assumerlo anche se si stanno prendendo fermenti lattici? Grazie
No, meglio dividere le due assunzioni.
Buongiorno, sono due anni che giro x dottori con mia figlia che ha ora 17 anni e sta sempre male con forti dolori al l’intestino e non abbiamo risolto nulla, anzi è peggiorata, finalmente un articolo con degli ottimi consigli che proverò a seguire, inoltre le sarei grata se mi può consigliare un gastroenterologo che segue questo protocollo nella zona di Pesaro o in Romagna, sono veramente disperata non so più dove portarla… grazie.
Purtroppo non conosco colleghi nella sua zona, mi spiace.
Ciao Arianna!!grazie per l’articolo che ho trovato molto utile.
So che le persone rispondono alle cure con tempi variabili ma vorrei chiederti: quando si notano i primi miglioramenti?
In particolare ho l’addome molto gonfio e frequenti eruttazioni…
Te lo chiedo perché la dieta Fodmap è restrittiva e vorrei capire in breve tempo se è giusta per me
Come giustamente hai scritto: è variabile. In genere qualche giorno, a volte un mesetto.
Grazie della pronta risposta. Ho altre due domande:
Potrei aspettarmi che con una dieta rigorosa il gonfiore sparisca totalmente? Al momento è questo il principale sintomo.
Il gelato di riso si può mangiare?
Grazie mille
– Il gelato di riso no, non rientra affatto nella “dieta rigorosa” né aiuterebbe a spegnere l’infiammazione considerando il contenuto di zuccheri, pur se senza FODMAPs.
– L’efficacia della dieta è personale, ed è maggiore quanto più adeguata alle sue esigenze si rivela essere il piano. Eviterei il fai da te, onestamente.
Buongiorno Arianna,
che bel nome ;-).
Quanta competenza e professionalità. Complimentoni! Io ho una storia lunga e complessa ma per fortuna non ho perso la voglia di combattere per GUARIRE! Mi piego ma non mi spezzo è il mio motto. Mi verrebbe da chiderti se conosci una dietista con le tue conoscenze nella mia zona (Prato) ma so già che nessuno potrebbe darmi fiducia come me ne dai tu leggendoti. Ti contatto in privato. Grazie per tutta la tua conoscenza che metti al servizio di tutti.
No mi spiace, non conosco nessuno di quella zona. Ci sarebbe la dott.ssa Erika Moretto, ma a Pisa.
Ciao Arianna, ho iniziato a seguire la dieta low fodmaps.
Posso mangiare o no l’avena?
In questa dieta è tra gli alimenti permessi, ma in merito al glutine, che anche vorrei escludere, non ho le idee ben chiare.
Vedo che sul web ci sono opinioni contrastanti quando si parla di avena e glutine… Quindi l’avena contiene o no glutine?
Grazie.
Sarebbe opportuno farti seguire, perché le domande che mi poni sono fin troppo specifiche: ho pazienti con IBS a cui direi “sì avena” e altri a cui direi “no avena”, dipende dalla storia anamnestica.
Comunque sì, contiene glutine anche se in una forma particolare, solitamente ben tollerata. Il problema dell’avena sull’IBS, in ogni caso, sono i betaglucani, non il glutine.
Ciao, bellissimo articolo! Vorrei iniziare questa dieta, ma sono perplessa su un punto: ho fatto il breath test al lattosio, a cui sono risultata negativa, ma a quanto ho capito, dovrei comunque eliminarlo a causa della caseina, giusto? In tal caso però non si rischia una carenza di calcio? Grazie mille!!
Se cerca sul mio sito ho dedicato almeno 2-3 articoli al falso mito di calcio-latticini 🙂 Buona lettura!
Grazie Arianna dei tuoi preziosi consigli, mi piacerebbe avere un tuo libro o un manuale da leggere. Eventualmente se non dovessi averlo scritto, mi puoi consigliare un buon libro sulla dieta fodmap..grazie, saluti
Io non ho scritto ebook in merito, mi spiace; prova a guardare su Amazon se trovi libri adatti: i miei approfondimenti sono stati fatti su studi scientifici, poco fruibili se non si sanno interpretare i dati, quindi non mi sentirei di consigliarteli…
Buonasera Arianna! Ho letto il tuo articolo ed è molto interessante!
L’anno scorso mi è stata diagnosticata la SIBO tramite Breath test al lattulosio e il gastroenterologo è stato solo in grado di riempirmi di antibiotici e dicendomi di evitare i cibi che fermentano troppo senza darmi una lista o un qualcosa di più specifico.
Ho fatto solo un ciclo di antibiotici per il quale il gastroenterologo mi aveva prescritto una dose giornaliera da “cavallo” mentre il mio medico curante mi ha consigliato di calare la dose e di prolungare il periodo.
Dopodiché mi ha fatto assumere fermenti lattici e un antimeteorico.
Risultato :problema non risolto e candida causata dall’antibiotico.
Mi era stato consigliato di fare un altro ciclo ma, sicuramente sbagliando, ho preferito non farlo.
Ho letto nel tuo articolo che la Sibo si cura solamente con antibiotici e dieta.
Conosci qualche bravo gastroenterologo a Parma o vicino a Parma che sappia trattare questo problema?
Grazie in anticipo
Elisa
No, purtroppo non conosco nessuno su Parma, mi spiace.
Buongiorno in Veneto o in Emilia Romagna conosce uno specialista a cui potrei rivolgermi?
Io lavoro a Villafranca Padovana, non saprei in Emilia Romagna se ci siano colleghi, forse la dott.ssa Annamaria Acquaviva…
Buonasera dottoressa le scrivo per la prima volta e trovo molto intessanti i suoi consigli .Da pochissimo tempo mi hanno diagnosticato la sindrome del colon irritabile anzi piu precisamente ho la terza porzione del duadeno che e’ lento .La mia gastroenterologa mi ha detto diniziare la dieta fodmap e quindi sono circa due settimane che per pigrizia o perche non riesco a trovare cosa mangiare faccio anche digiuni di due giorni pur di non avere dolore che con il forte gonfiore sono i miei pricipali problemi .Cosa mi consiglia di mangiare che mi possa sentire sazia?
Sarebbe opportuno che fissi una visita con un nutrizionista che la aiuti di persona, io non saprei come aiutarla con un commento.
cosa si èpotrebbe assumere al posto del caffè per svegliarsi.. il thè non mi fa lo stesso effetto!!
Complimenti per l’articolo!
A proposito di eccesso di carboidrati …cosa si intende diciamo a livello di quantità?
I formaggi delattosati non li consumo anche perché non mi piacciono proprio come sapore…ma in una prima fase di eliminazione dei formaggi stagionati potrebbero andare bene?
Sarebbe bello trovare qualcuno di così esperto..anche nella mia provincia di Ancona!
Le quantità sono da individuare in accordo con le abitudini e la problematica specifica del paziente.
salve articolo molto interessante
sono un ragazzo di 27 anni molto sportivo
anni fa mi e stato detto che avevo il colon irritabile perchè soffrivo continuamente di dolori fortissimi alla pancia con diarrea con il passare degli anni la situazione si e stabilizzata da sola con attacchi 2 3 volte al mese .
adesso sono diversi mesi che soffro solo di gonfiore e flatulenza ma senza dolori forti solo fastidio ho provato la dieta fodmap
ma i miglioramenti sono blandi .
invece notevoli miglioramenti li ho se elimino i carboidrati ma essendo uno sportivo non so come fare
ora leggendo tanti articoli sono venuto a conoscenza di questa sibo lei non conosce nessuno esperto a milano per la mia situazione ? grazie
Buonasera, ho una ragazza autistica che soffre di gonfiore addominale e continue coliche. E’ anche molto stitica. Sono intenzionata ad usare la dieta fodmap, ma mi chiedo se eliminando lo yogurt, molti tipi di frutta e verdura, nonchè legumi , la sua stitichezza potrebbe aumentare. La mattina usava i semi di lino nello yogurt. Se adesso usassi cereali senza glutine, kiwi, e yogurt senza lattosio potrebbe andare bene? e i semi di lino sono proibiti? posso usare sempre il magnesio citrato? purtroppo la ragazza va da sola in bagno e non ci sa dire se è andata o no di corpo.
Grazie
Cordiali saluti
Buonasera, sono arrivata al suo sito tramite il blog Polvere di vaniglia, che peró attualmente non sembra essere attivo.
Ho trovato estremamente interessanti i suoi consigli.
Nella “lista della spesa” ho letto che tra le bevande va assolutamente esclusa la tisana al finocchio e la camomilla.
Potrebbe spiegarmene il motivo? Io finora ne ho fatto largo uso, in effetti senza troppi risultati per quanto riguarda il meteorismo che é il mio problema.
Grazie
Buonasera
Mi collego alla domanda ora posta perché anche io avevo seguito la FodMap (sono celiaca) con ottimi risultati nell’ultimo mese. Poi sono andata al mare per una settimana e sono stata male nuovamente pur mangiando le “cose giuste”.
L’unica vera differenza è stata che tutte le sere prendevo la camomilla e non lo facevo prima . Può essere un motivo della regressione?