Chi mi segue su Instagram sa che mangio molto spesso le uova, e spesso ricevo commenti nei quali mi si chiede quante uova mangio a settimana o se non abbia paura del colesterolo.
Le uova, purtroppo, sono uno degli alimenti più portentosi e bistrattati: se solo si conoscessero bene le loro meravigliose proprietà positive si smetterebbe di averne la fobia, o di continuare a mangiare sempre e solo gli albumi, intimiditi dal tuorlo!
Fino a non molti anni fa si credeva che le uova, a causa del contenuto di colesterolo, determinassero un aumento dello stesso nel nostro organismo. Troppo a lungo siamo stati abituati a ragionare per somiglianza: “mangio grassi, diventerò grasso; mangio colesterolo, avrò il colesterolo elevato”. E’ un po’ come dire: “guardo il cielo blu e mi verranno gli occhi blu”… Avete idea di quante centinaia di reazioni metaboliche siano necessarie a creare modifiche nel nostro corpo?
Andiamo con ordine.
Il colesterolo: perché lo temiamo?
Il colesterolo è un grasso fondamentale alla vita: la cellula uovo, dalla quale la vita viene creata, è infarcita di colesterolo. Non a caso l’uovo, che altro non è che un’enorme cellula (l’avete studiato alle elementari, ricordate?), è molto ricco di questo nutriente: un uovo ne contiene circa 160 mg (per farvi un paragone, è circa il doppio rispetto alla stessa quantità di petto di pollo).
Le funzioni del colesterolo sono molte: promuove la sintesi proteica e la crescita, permette la secrezione di alcuni ormoni (tra cui quelli sessuali e il cortisolo), gioca un ruolo fondamentale nell’assorbimento della vitamina D ed è importante al mantenimento di un buon equilibrio endocrino e metabolico.
La ricerca scientifica ha rilevato che molto spesso alti livelli di colesterolo, e nello specifico di colesterolo LDL (quello definito ‘cattivo’), si accompagnano a un maggior rischio cardiovascolare: da lì si è cominciato a credere che il colesterolo elevato fosse un fattore di rischio per infarto, ictus e altri eventi cardiaci e circolatori.
In realtà non è esattamente così. Il colesterolo si alza in risposta ad uno stato infiammatorio: non è lui che causa l’infiammazione stessa! Quando gli esami del sangue rilevano un colesterolo sopra i limiti bisognerebbe interrogarsi su quale sia la causa, non insistere ciecamente a voler diminuire quel colesterolo, pensando che così facendo diminuisca il rischio per il cuore. Se diminuiamo il colesterolo senza agire sulle cause sarà un bel problema: avremo semplicemente spento un campanello d’allarme, ma l’incendio avrà via libera di proseguire.
Perché il colesterolo aumenta?
Molte sono le cause di un colesterolo elevato. Vi elenco quelle più comuni:
– Uso di pillola anticoncezionale o altri farmaci
– Disequilibri ormonali nella donna (amenorrea, ovaio policistico, endometriosi)
– Patologie autoimmuni (Hashimoto, psoriasi e via dicendo)
– Perdita considerevole di massa magra (dimagrimenti drastici e che hanno compromesso il nostro metabolismo)
– Infezioni (ad esempio cistite o candida ricorrenti, parossitosi, infezioni virali prese in vacanza al mare)
La dieta influenza i livelli di colesterolo?
La risposta è sì, ma in un modo diverso da quello che potremmo immaginare. A causa di nozioni di dietetica mal interpretate, siamo influenzati a credere che quando mangiamo cibo ricco di colesterolo (come, appunto, le uova) il nostro colesterolo ematico aumenti.
In realtà non è affatto così: il colesterolo ingerito incide solo per il 10% sul colesterolo del sangue! I valori ideali di colesterolo dovrebbero essere sotto i 200 mg/dl: se riscontrassimo un valore di 250 mg/dl sapremmo che solo 25 mg dipendono dal colesterolo ingerito, e il resto da dove viene?
…dagli zuccheri!
Esatto: i carboidrati e in particolare gli zuccheri determinano un innalzamento del colesterolo. Infatti l’enzima che nel nostro corpo produce colesterolo (si chiama HMG reduttasi) viene stimolato dagli zuccheri, e -pensate un po’!- viene inibito dal colesterolo alimentare! E’ scritto su tutti i libri di Biochimica: controllare per credere.
Dunque, in definitiva, chi ha il colesterolo elevato nel sangue dovrebbe ridurre le fonti di carboidrati raffinati e gli zuccheri, e… aumentare il consumo di uova! Certo, queste due indicazioni devono accompagnarsi ad altri accorgimenti alimentari: ad esempio, la fibra della verdura aiuta a ridurre lo stato infiammatorio del corpo e diminuisce la produzione di colesterolo. Fondamentale risulta anche individuare la causa del colesterolo alto: sono gli ormoni? Gli autoanticorpi? Lo stress? La pillola? Solo facendo un’anamnesi approfondita si riesce ad individuare il problema e, di conseguenza, ad agire efficacemente su di esso.
E’ solo una questione di colesterolo?
Parlare genericamente di colesterolo è poco utile: bisogna distingue in primo luogo tra colesterolo HDL e LDL, e in secondo luogo bisognerebbe individuare la forma chimica del colesterolo LDL.
Se poi temete per il vostro rischio cardiaco, fate valutare anche il livello di omocisteina: tornerò a parlare più avanti di questa molecola, per ora vi basti sapere che è molto più pericoloso avere l’omocisteina alta, che non il colesterolo alto. L’omocisteina può essere elevata a causa di uno stato infiammatorio del corpo o a causa di una mutazione genetica in omozigosi o eterozigosi sul gene MTHFR: per abbassare l’omocisteina è necessario apportare qualche modifica alla propria dieta e integrare con acido folico e vitamine del gruppo B in forma attiva.
Le uova
Come vi accennavo in un precedente paragrafo, le uova sono state a lungo incriminate di essere un significativo fattore di rischio per il cuore: non è così!
Le uova, al contrario, sono un prezioso aiuto per chi soffre di patologie autoimmuni, disequilibri endocrini e metabolici, ipovitaminosi e intestino permeabile. In linea di massima ciascuno di noi può mangiare quotidianamente 1-2 uova: ci sono limitazioni solo qualora ci fossero problemi alla cistifellea, se ci fosse un’allergia specifica all’alimento, o se si riscontrassero reazioni dermiche di infiammazione o prurito in seguito al loro consumo.
Naturalmente, un conto è mangiare un uovo al giorno all’interno di una dieta varia e bilanciata e in presenza di una normale attività fisica, tutt’altro discorso è mangiare quotidianamente uova fritte in accompagnamento a bacon e ketchup, pizza e patatine, gelato e TV sempre accesa. Ma, con un minimo di intuito, è facile capire che qui il problema non sarebbe rappresentato dalle uova… Rinunciare alle uova ma mantenere tutte le altre cattive abitudini sarebbe davvero poco furbo!
I consigli pratici
Io consiglio di consumare uova soprattutto come parte della colazione: in questo modo si avranno più energie, concentrazione e sazietà durante tutto l’arco della giornata. Se siete scettici verso la colazione salata… Provate, sono certa che vi ricrederete!
Dovrebbero aumentare il consumo di uova soprattutto donne con problemi di amenorrea e ipofertilità, disturbi di concentrazione, presenza di “brain fog”, ipotiroidismo, stanchezza cronica.
Scegliete uova biologiche o, meglio ancora, del contadino, e… allargate un po’ i vostri orizzonti: esistono anche uova di oca e anatra, di quaglia o di pesce! Tutte hanno comunque la meravigliosa proprietà di fare del bene al nostro corpo. Scegliete metodi di cottura semplici, per preservare una buona digeribilità delle uova: alla coque o in camicia (deliziose con curcuma, sale e pepe), oppure bollite per soli 5-6 minuti. Al mattino potreste fare una veloce omelette sbattendo un uovo con cannella e polpa di mela (cotta o grattugiata), allungando con 2-3 cucchiai di latte di mandorla. Usate più sporadicamente uova sode, fritte, strapazzate: diventeranno più impegnative per la vostra digestione.
Una curiosità
Alcuni studi recenti hanno collegato l’ipocolesterolemia (ovvero livelli troppo bassi di colesterolo nel sangue) a depressione e stati d’ansia. Questi due disturbi della sferma emotiva e dell’umore sono correlati anche a bassi livelli di vitamina D.
Bibliografia
– You H et al – The relationship between statins and depression: a review of the literature – Exner Opin Pharmacother 2013 Aug
– McNamara DJ – The fifty year rehabilitation of the egg – Nutrients 2015 Oct
– Fernandez ML – Rethinking dietary cholesterol – Curr Opin Clin Nutr Metab Care 2012 Mar
24 Comments
Yep! Adoro le uova e 3 mattine su 7 ovetto alla coke o in padellino all’occhio di bue! Anche sodo quando vado a fare gli esami del sangue e mangio in macchina lungo il tragitto che mi porta in ufficio! 😀
Condivido questa passione per le uova 😀
Come sempre articolo interessantissimo! Grazie per le dritte che ci dai. E da oggi hai una follower in più su Ig;)
Non vedevo l’ora che ne parlassi: è verissimo che l’ovetto alla coque a colazione sistema l’appetito fino al pranzo. Grazie sincere per l’impegno a spiegare e condividere quello che sai, sei bravissima!
Grazie mille!
Grazie! Esaustiva e chiara….adoro le uova, non ho mai creduto che un cibo così semplice e simbolo di vita potesse dare problemi. Sono cresciuta con l’uovo sbattuto a merenda preparato da mia nonna…fantastico..
Buongiorno, veramente un ottimo articolo, ha approfondito tutti i punti (qualità, metodi di cottura ecc ecc).
Se posso permettermi secondo me sarebbe stato da trattare anche la presenza di lecitina nel tuorlo e della qualità del colesterolo (rapporto tra col tot/hdl) più che alla quantità.
Comunque volevo chiederle se le andrebbe di parlarmi un po’ di piu di questa parte:
“uova di oca e anatra, di quaglia o di pesce”.
Io considero le uova il miglior alimento animale però mi limito a quelle di gallina perché non conosco ne la qualità delle altre, ne le differenze e i nutrienti (sopratutto quelle di pesce) e di alcune neppure il sapore (oca, anatra).
Quelle di oca e anatra non le ho mai viste in vendita, quelle di quaglia ho letto che hanno un contenuto leggermente superiore di micronutrienti e le ho trovate locali però non so niente ne dell’alimentazione, ne dello stile di vita degli animali; al contrario invece quelle di gallina le prendo bio da un ottimo allevamento locale che addizione i mangiami con semi di lino…
Grazie per i complimenti! Non ho volutamente approfondito l’argomento di lecitina e altri dettagli tecnici, per rendere l’articolo più fruibile. Avrò modo di approfondire più avanti.
Per quanto riguarda la qualità delle altre tipologie di uova è sempre bene informarsi presso il prodottore o, nel dubbio, acquistare bio.
Ho capito, grazie per la rispota; purtroppo in problema è proprio il fatto che di biologico trovo solo le uova di gallina comunque se trova ancora un po’ di tempo per un rompiscatole come me potrebbe dirmi le differenze tra le uova di gallina e le altre tipologie…
In questo periodo sono letteralmente oberata dagli impegni, se ho tempo farò un post a parte 🙂
Capito, grazie 1000 🙂
ciao arianna ho letto i tuoi. articoli sulle uova in cui dici che il tuorlo va poco cotto, presuppongo che quindi fare una frittata usando l uovo intero, oppure usare le uova intere per fare una torta al forno , non siano metodi di cottura proprio adatti, dal momento che sopratutto in forno il tuorlo viene stracotto viste le alte temperature.per quanto riguarda gli articoli scientifici di pubmed potresti indicarmi il sito internet in cui li trovo, tradotti in italiano, perche non lo riesco a trovare, grazie
I tuorli possono essere cotti, ma è preferibile che lo siano poco. Per intenderci: devono essere l’eccezione non la regola.
Gli articoli di Pubmed non esistono tradotti, mi spiace. Oltretutto non sono sempre disponibili alla lettura nemmeno inglese: molti sono a pagamento.
Buongiorno
Condivido l apprezzamento per le uova bío e fresche e sul loro valore nutritivo. Sia a colazione che in altri pasti. Una domanda: gli aminoacidi solforati degli albumi possono far male? Preferire gli albumi in brick è una buona scelta? Li trovo comodi e mi piacciono,essendo quasi la mia unica fonte proteica oltre verdura e spirulina. Quanti è bene assumerne massimo al giorno? 0,6 GR per kg di massa magra?
No, non considero affatto i brick di albumi una scelta salutare.
Ho scoperto questo sito di recente… Amore a prima vista!!
Grazie per questo articolo dottoressa! 😉
Molto interessante
Chiedo scusa, mi sorge un dubbio: su altri siti ho letto che, per chi soffre di ipotiroidismo, non è consigliabile mangiare uova. Qual’è dunque la cosa giusta da fare? Uova sì, o uova no?
Assolutamente sì, bisognerebbe capire perché su altri siti le sconsigliano.
Ci sono altri particolari motivi, oltre la digeribilità, per cui sarebbe preferibile mangiare le uova a colazione invece che a cena?
Grazie
No, non direi.
Chiarito che ormai le uova non sono causa di colesterolo,e che il limite obsoleto “2a settimana”è infatti obsoleto, esiste comunque un limite al loro consumo, in assenza di particolari patologie? Esempio è favorevole all uovo ogni giorno,se piace? Grazie
Che io sia favorevole poco cambia: ogni indicazione deve essere personalizzata sui fabbisogni individuali, al di là dello stato patologico.
Buongiorno, avevo iniziato a mangiare un uovo ogni mattina.poi una parafarmacista preoccupata nel saperlo prima mi avverte del fatto del colesterolo che le ho smentito subito. Riteneva che solo proteine mi stessi facendo del male.poi
allora ha consigliato cereali senza glutine a pranzo e proteine a cena.dicendo che se evito i cereali la dieta risulta iperproteica anche se la quantità di proteine è in grammi adeguata.
Mi puo dire se per il dimagrimento i cereali senza glutine sono inseribili o se rallentano l obiettivo? Devo perderne un po e dallo stress ho mangiato biscotti o cioccolato e dice che inserire i complessi puo prevenire la caduta su zuccheri semplici.io sono stufa di chi mi continua a dire cosa o cosa non fare per motivi ideologici e cerco solo la verità e quello che funziona per il mio organismo.
Grazie
Suggerirei una consulenza con un dietista che la segua di persona.