Avete notato che la primavera è incredibilmente in anticipo? A dire il vero, qui non c’è stato nemmeno un vero e proprio inverno, ma un lunghissimo e interminabile clima novembrino. Ad ogni modo, nelle ultime settimane si stanno alternando giorni piovosi e giorni con un sole incredibile; le temperature sono alte per essere ancora febbraio, e si vedono le prime gemme sbocciare sugli alberi. Ci sono alcune coltivazioni in anticipo sui tempi: ho visto i primi asparagi italiani dalla mia fruttivendola, anche se per ora costano ancora molto (6 € al kg).
Tutto questo per dire: ho acquistato la prima rucola selvatica, e mi è venuto in mente di rispolverare questa ricetta che Cristina mi aveva mandato la scorsa primavera, ma che mi ero completamente dimenticata di pubblicare. Ve la propongo ora: pochi ingredienti, ma che siano di qualità!
Scegliete salmone preferibilmente selvaggio; se non lo trovate (effettivamente, è raro e molto costoso) il suggerimento del mio pescivendolo di fiducia è di optare per quello scozzese. Usate rucola fresca e novella, che è meno piccante: se trovate quella selvatica meglio ancora, è più ricca di antiossidanti! Come mandorle preferite quelle da sgusciare, oppure quelle pelate biologiche da tostare leggermente in padella (senza che brucino!).
Abbinate questo secondo piatto a un primo condito con verdure: che ne pensate di fusilli di farro con broccoletti ripassati velocemente in aglio, olio e peperoncino?
Se siete a dieta o se volete un pranzo leggero che non vi causi sonnolenza accostate semplicemente una bella insalatona mista con radicchio, carote e finocchi, condite con olio extravergine, aceto di mele e erbe aromatiche, e magari aggiungete giusto una fetta di pane di segale. La sera preferite un primo piatto per equilibrare i carboidrati giornalieri.
Buon appetito!
Salmone con pesto di rucola e mandorle
Ingredienti per 2 persone:
300 g di salmone fresco
50 g di rucola
20 g di mandorle
Olio extravergine d’oliva
Sale
Procedimento:
In un mixer frullate le mandorle, la rucola, una presa di sale e due cucchiai d’olio extravergine d’oliva. Tritate fino ad ottenere un composto grossolano, come se fosse un pesto dall’aspetto asciutto.
Mettete il composto un piatto, adagiate al suo interno il vostro trancio di salmone e massaggiatelo facendo aderire per bene il pesto. Coprite con una pellicola e fate riposare per 30/40 minuti.
Riscaldate il forno a 200 gradi. Prendete il salmone con tutto il pesto di rucola e mandorle e mettetelo in una placca da forno con della carta da forno. Infornate per 10-15 minuti. Scaloppate il trancio cotto e servite ben caldo.
5 Comments
Proprio ieri sono incappata in un articolo in cui veniva “demonizzato” il salmone in quanto proveniente da allevamento intensivo e quindi “dannoso” per una serie di motivi. Io amo molto il salmone, non ne mangio moltissimo (2/3 volte al mese) e ho sempre pensato che i vantaggi nel mangiarlo fossero maggiori degli svantaggi. Lo compro sempre dal mio pescivendolo di fiducia ma non ho mai chiesto la provenienza…d’ora in poi mi sa che lo farò. Quindi dici che il selvaggio è pressochè impossibile da trovare?
Anche io ho letto l’articolo in questione, che è rimbalzato da molti miei contatti su FB: si parlava di salmone d’allevamento norvegese, quello scozzese sembra essere migliore. Il problema è che ormai il salmone è un pesce molto richiesto: pensa a tutti i wok&sushi, che lo fanno pagare una cifra ridicola tanto più che è crudo! Ecco… Vuol dire che la qualità della materia prima è infima. In questi casi -ahimè- il prezzo (sommato all’onestà del venditore) fa la differenza: in pescheria trovi almeno 3 tipi di salmone, tutti di prezzo diverso.
Quello selvaggio è difficile ma non impossibile da trovare: a onor del vero, io finora l’ho visto solo affumicato o sott’olio, mentre fresco l’ho trovato solo nei menu di certi ristoranti (e l’ho pure provato: mmmmh!). So che ci sono siti internet da cui poterlo ordinare per congelarlo, ma non mi sono mai informata… Si deve indagare! 🙂
bene! intanto partirò con l’indagine dalla pescheria sotto casa e poi vedremo…grazie!
wait wait wait… “La sera preferite un primo piatto”
DAVVERO? Pasta la sera? Io sapevo che se si è a dieta è bene evitare i carboidrati nella seconda parte della giornata! Se mi confermassi che è una leggenda metropolitana mi renderesti molto felice, mi manca molto un piatt(in)o di pasta quando torno a casa dal lavoro!
…una delle tante leggende metropolitane: sono gli eccessi a fare ingrassare, non gli orari. Se si mangia un eccesso di carboidrati tre volte al giorno è un conto… Se a mezzogiorno preferisco un secondo e la sera metto un primo, tutt’altro paio di maniche! Come sempre, va *bilanciato* e non *eliminato* 🙂