Ve l’avevo anticipato sulla mia pagina FB: da fine settembre sarà possibile prenotare una visita dietistica per sindrome dell’ovaio policistico, seguite dalla mia collega e collaboratrice dott.ssa Annalisa Zecca.

La decisione di aprire uno sportello specifico per PCOS nasce dall’esigenza di venire incontro alle sempre maggiori richieste di appuntamento, che purtroppo non sempre riesco a esaudire in tempi brevi: viste le mie liste d’attesa un po’ lunghe, ho pensato di chiedere ad una collega, ovviamente preparata in materia, di fare ricevimento presso il mio ambulatorio di Villafranca Padovana.

Lei è Annalisa Zecca, dietista della provincia di Brescia laureata nel 2013 con 110 e lode; attualmente lavora come libero professionista, e collabora con il reparto di Ostetrica e Ginecologia di Manerbio (BS). Ci siamo incontrate proprio grazie alla dietoterapia per Sindrome dell’Ovaio Policistico: Annalisa ha seguito i miei corsi su quest’argomento, e ha poi avuto modo di approfondire la problematica sotto diversi aspetti.

Annalisa sarà presente presso il mio ambulatorio di Villafranca Padovana il 24 settembre e 29 ottobre; date successive verranno comunicate via Facebook, oppure chiedendo attraverso una mail.
E’ possibile avere maggiori informazioni sui costi e sulle modalità della consulenza (e per prenotare un appuntamento) scrivendo a info@alimentazioneinequilibrio.it: io mi occupo della prenotazione, e rimando la mail direttamente a lei per un contatto diretto.

L’ambulatorio è indicato a donne cui sia stata diagnosticata PCOS e che vogliano aiutarsi con la dieta per:
– Correggere sintomi da iperandrogenismo (ad esempio acne)
Regolarizzare il ciclo
– Avere un supporto in previsione della gravidanza (o durante la gravidanza, per prevenire diabete gestazionale)
Dimagrire in modo funzionale alla sindrome
– Prevenire i problemi legati a insulino-resistenza

PS. Se ancora non conosci i benefici della dieta per PCOS ti consiglio i miei articoli e i miei ebook!

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Per farvi conoscere almeno in parte la sua professionalità, e per dimostrarvi che l’approccio alimentare alla sindrome è tutt’altro che noioso, vi lascio un suo dettagliato articolo.

PCOS e l’iperandrogenismo: come agire a livello alimentare?

La sindrome dell’ovaio policistico (PCOS) è una malattia endocrina delle donne in età fertile, caratterizzata da infertilità legata a oligomenorrea o amenorrea e disturbi cardiometabolici.
Sebbene l’origine della PCOS sia complessa e non del tutto chiara, l’elemento chiave nello sviluppo della patologia è stato più volte individuato nell’insulino resistenza. Essa si delinea quando l’insulina non riesce a svolgere il suo fisiologico effetto nel ridurre la glicemia (cioè i livelli di glucosio nel sangue).

Un’altra caratteristica della sindrome dell’ovaio policistico è la presenza di iperandrogenismo, definito come un incremento dei valori ematici di testosterone totale e libero e un decremento delle proteine leganti gli ormoni sessuali (SHBG). È la causa di acne, irsutismo sia in donne giovani che meno giovani, alopecia, della mancata ovulazione, delle irregolarità mestruali e dell’infertilità.

Gli squilibri a carico della sensibilità insulinica e l’iperandrogenismo sono due condizioni strettamente correlate nella PCOS, che si incentivano a vicenda in un circolo vizioso: da una parte l’insulino resistenza inibisce l’attività delle SHBG, aumentando la biodisponibilità di testosterone attivo e la produzione di androgeni; dall’altra l’iperandrogenismo promuove la deposizione di grasso a livello viscerale (fattore di rischio metabolico) piuttosto che sottocutaneo (fattore protettivo contro i disordini metabolici), inducendo una lipotossicità e, di conseguenza, l’insulino resistenza. È anche per questo motivo che la terapia data per migliorare la tolleranza glucidica, tra cui per esempio il myoinositolo, ha effetti risolutivi anche sul quadro androgenico.

Un’alimentazione sbilanciata verso i carboidrati e un quadro di infiammazione cooperano con l’insulino-resistenza e l’iperandrogenismo per costruire la base di ciò che condurrà alla sindrome dell’ovaio policistico. Il rialzo eccessivo della glicemia postprandiale, comunemente associato alla ormai diffusissima “Western Diet” (caratterizzata da una ricchezza di carboidrati raffinati e grassi di pessima qualità, nonché da una carenza di fibre), rappresenta il maggior contributo all’iperglicemia cronica e allo stato pro-infiammatorio, conducendo verso lo stress ossidativo.

Le diete a basso indice glicemico e basso carico glicemico hanno invece effetti positivi nel contrastare l’infiammazione.

SQUILIBRI ENDOCRINI, PCOS E OBESITA’
Dal 30 al 70% delle donne con PCOS ha un eccesso di peso con localizzazione addominale e steatosi epatica (accumulo di grasso infiammato nel fegato). Il sovrappeso e l’obesità sono il risultato degli squilibri metabolici legati all’insulino resistenza e all’iperandrogenismo, i quali riducono l’utilizzazione del grassi a scopo energetico, favorendone l’accumulo.
Recentemente si è inoltre correlato l’eccesso di peso associato a ovaio policistico con un’alterazione nella secrezione di alcuni ormoni che regolano la sazietà.
Nota scientifica: la grelina è l’ormone gastrico che normalmente aumenta prima del pasto e cala subito dopo. Nei soggetti obesi non subisce questo andamento ciclico, mostrando bassi livelli nella fase di digiuno e nessun decremento postprandiale, compromettendo la sazietà e il termine del pasto e comportando una maggiore assunzione di cibo. Nelle donne con PCOS sembra che i livelli di grelina nel preprandiale siano ulteriormente inferiori.

COME AIUTARSI CON L’ALIMENTAZIONE
La dietoterapia da mettere in atto per ridurre i sintomi associati all’iperandogenismo e ripristinare la funzionalità ovulatoria dovrà mirare a:
Contrastare l’infiammazione, per ridurre l’insulino resistenza;
– Migliorare la gestione della glicemia post prandiale e dell’iperinsulinemia, per garantire una migliore ossidazione dei grassi, ridurre il rischio cardiometabolico e promuovere la fertilità;
Calo ponderale (se necessario), per influenzare positivamente tutti i punti appena esposti.

Quali sono quindi le strategie nutrizionali?
L’intervento dietetico è impostato in ottica antinfiammatoria: basso carico glicemico, basso apporto di omega 6 e alto di omega 3, buon apporto di grassi buoni e funzionali, scelta di materie prime proteiche di ottima qualità, riduzione di alimenti conservati e ipertrasformati industrialmente, attenzione ai materiali a contatto con gli alimenti (plastica, disregolatori endocrini). I pasti giornalieri dovranno essere distribuiti con una certa regolarità oraria e la colazione dovrà essere più abbondante rispetto al solito, mentre la cena costituirà il pasto più leggero.

Per quanto riguarda invece il calo di peso, generalmente si usa stilare una dieta a basso contenuto lipidico, normale quello proteico e leggermente sbilanciata verso i carboidrati. Tuttavia questa specifica proporzione è stata messa in relazione con un aumento del trigliceridi, della glicemia e dell’insulinemia post prandiale. È più congeniale piuttosto rialzare moderatamente il contributo proteico, mantenere un buon apporto di grassi (orientando la scelta su quelli di migliore qualità) e giocare con la quantità di carboidrati un po’ al ribasso, optando per quelli a più basso carico glicemico. Ciò garantirà una migliore sazietà e sensibilità insulinica, una maggiore aderenza alla dieta e perdita di peso, e si adatta anche alle donne normopeso con ovaio policistico, con le opportune personalizzazioni delle calorie. Nonostante le perplessità relative all’introito proteico più alto siano numerose, la comunità scientifica continua a smentirle, non riportando alcuna connessione con il rischio cardiovascolare, le patologie renali e il metabolismo osseo legato a questo tipo di dieta.

ESEMPIO DI GIORNATA TIPO
(NB: le quantità sono da personalizzare secondo i fabbisogni)
Colazione: toast con pane di segale con frutta secca o burro di mandorle e uovo all’occhio di bue + frutta fresca oppure gallette integrali con mousse di avocado e cacao amaro + frutta fresca

Pranzo: Spezzatino di manzo con patate e asparagi spadellati con burro ghee oppure pasta integrale al ragù di pesce e insalata di spinacini

Merenda: pane integrale tostato con cioccolato extra fondente

Cena: Filetto di trota al cartoccio e insalata di zucchine e carote julienne oppure frittata con piselli e tarassaco ripassato in padella e pane integrale

BIBLIOGRAFIA
– L. Moran, R. J. Norman – Understanding and managing disturbances in insulin metabolism and body weight in women with polycystic ovary syndrome – Best Practice & Research Clinical Obstetrics and Gynaecology 2004
– M. Rondanelli et al. – Focus on metabolic and nutritional correlates of polycystic ovary syndrome and update on nutritional management of these critical phenomena – Arch Gynecol Obstet 2014
– R. A. Condorelli et al. – Androgen excess and metabolic disorders in women with PCOS:
beyond the body mass index – J Endocrinol Invest 2017
– J. Ma et al. – Gastrointestinal hormones and polycystic ovary syndrome – Endocrine 2014
– L. Barrea et al. – Source and amount of carbohydrate in the diet and inflammation in women with polycystic ovary syndrome – Nutrition Research Reviews 2018