La Natura è sicuramente il miglior supermercato in cui poter fare la spesa: in ogni stagione ci offre gli alimenti con il profilo nutrizionale migliore per la nostra salute. Abbiamo gli agrumi ricchi di vitamina C in inverno per rafforzare il sistema immunitario, erbe amare in primavera per agevolare il cambiamento metabolico e la depurazione del fegato, frutta e verdura ricchissime di sali minerali in estate, quando il nostro corpo ne ha grande necessità vista la maggiore sudorazione.
Non sempre però quello che è naturale è salutare: pensiamo ad esempio alle numerose specie di funghi tossici, alle allergie scatenate da certi alimenti o -meno drammaticamente- alla presenza di antinutrienti nel cibo.
Gli antinutrienti sono molecole in grado di interferire con la digestione degli alimenti o con il nostro funzionamento metabolico a livello gastrointestinale, cerebrale o ormonale.
Vediamo insieme dove si trovano alcuni degli antinutrienti più diffusi, e come si può ovviare al loro effetto negativo.
Fitati e ossalati
Si tratta di composti che imprigionano i sali minerali rendendoli indisponibili all’assorbimento attraverso un meccanismo detto chelazione.
L’acido fitico è presente nei legumi, nei cereali integrali e -in misura minore- nella frutta secca e nel cacao. Per quanto riguarda i legumi secchi, il lungo ammollo dei semi garantisce l’allontanamento dei fitati: per questo motivo si consiglia di mettere a bagno i legumi per una notte, possibilmente cambiando l’acqua almeno una o due volte. Anche la frutta secca sgusciata può essere messa a bagno qualche ora prima di essere consumata: dal momento che il contenuto di fitati è inferiore ai legumi quest’accortezza può essere superflua, sebbene renda più digeribili noci e affini. La cottura è un altro utile metodo con cui possiamo allontanare i fitati: per questo è sempre bene cuocere a lungo cereali integrali e legumi.
Spesso i pediatri e chi si occupa di alimentazione infantile sconsiglia di dare ai bimbi troppi cereali integrali e legumi: la motivazione è proprio dovuta alla presenza di fitati, che sequestrano minerali importantissimi per la crescita (tra cui calcio, ferro e zinco). Nei primi anni di vita del bimbo sarebbe bene preferire per la sua alimentazione legumi decorticati (come ad esempio le lenticchie rosse) e le varietà di cereali o pseudocereali con meno fitati, come ad esempio orzo perlato, tapioca, avena in fiocchi, quinoa, amaranto.
Mentre i fitati inibiscono l’assorbimento di diversi minerali, gli ossalati hanno un’azione diretta esclusivamente al calcio: lo imprigionano formando dei cristalli di ossalato di calcio che possono dar luogo a calcoli renali. E’ per questo motivo che a chi soffre di calcolosi si sconsigliano vegetali ricchi di ossalati: spinaci, barbabietole, rabarbaro, cacao, melanzane, peperoni verdi. Cuocere queste verdure in acqua e aceto diminuisce la quantità di ossalati.
Tannini
Come ossalati e fitati, anche i tannini inibiscono l’assorbimento di alcuni minerali, in particolare di calcio e ferro; sono contenuti nelle bevande nervine (tè o caffè), nell’uva, nei cachi e nel vino. Se siete tendenzialmente soggetti ad anemia, vi consiglio di non bere il caffè in prossimità di un pasto a base di carne o pesce, per evitare che i tannini sequestrino il ferro della vostra bistecca!
Avidina
E’ un antinutriente presente nell’uovo che inibisce l’assorbimento della vitamina H (biotina), coinvolta nel metabolismo degli acidi grassi. L’avidina viene inattivata dalla cottura: per questo motivo si consiglia di non consumare mai le uova crude, usanza un tempo tanto di moda tra i body-builder.
Inibitori della tripsina
La tripsina è un enzima pancreatico che permette di digerire le proteine; si è scoperto che i legumi, le patate e gli albumi delle uova contengono sostanze in grado di inattivare la tripsina quando questi alimenti sono consumati crudi: il calore, e dunque la cottura, risolve il problema. In alcune regioni d’Italia è usanza consumare piselli e fave crudi in insalata, magari mischiati a pecorino in scaglie e noci: dal momento che questo piatto non viene di certo mangiato tutti i giorni il suo consumo non rappresenza di certo un problema sul lungo termine!
Solanina
La solanina è una sostanza alcaloide contenuta nelle patate, nelle melanzane, nei peperoni verdi e nei pomodori; diversi studi hanno dimostrato che può causare alterazioni nervose che si manifestano con spossatezza, sonnolenza e ansia.
La concentrazione di solanina è inversamente proporzionale alla maturazione degli ortaggi: se consumiamo le verdure sopra citate quando sono a completa maturazione non avremo assolutamente alcun problema, mentre soggetti particolarmente sensibili potrebbero avvertire qualche disturbo quando li mangiano immaturi o fuori stagione. La cottura e la salatura (cui vengono sottoposti pomodori e melanzane in molte ricette regionali) contribuiscono a diminuire ulteriormente la concentrazione di solanina.
Per quanto riguarda le patate, troviamo più solanina nella buccia e nei tuberi vecchi o germogliati, che non andrebbero mai consumati, preferendo ad essi le patate novelle e quelle senza parti verdi.
Sostanze ad azione anti-tiroidea
Gli isotiocianati contenuti nei vegetali appartenenti alla famiglia delle Crocifere hanno un’azione di sequestro sullo iodio, di norma utilizzato dalla tiroide per produrre gli ormoni T3 e T4, importantissimi per il buon funzionamento dell’organismo. La cottura risolve in buona parte questo problema, e alcuni studi dimostrano che l’azione anti-tiroidea si manifesta solo a seguito dell’ingestione di quantitativi veramente consistenti di isotiocianati. Un’attenzione maggiore è tuttavia consigliata a chi soffre di ipotiroidismo ed è in cura con i farmaci (classicamente l’Eutirox): il consumo di Crocifere in prossimità dell’assunzione del farmaco potrebbe presentare una diminuita efficacia di quest’ultimo.
Appartengono alla famiglia delle Crocifere broccoli, cavoli, cavolfiori, cavoletti, rucola, senape, rafano, cime di rapa, crescione e ravanelli.
Saponine
Le saponine sono delle molecole contenute in alcune erbe ad uso officinale (come liquirizia, dulcamara e trigonella) e nei legumi, in particolare nella soia. Le saponine sono dei potentissimi emolitici, ossia sono in grado di determinare la distruzione dei globuli rossi; non dobbiamo però spaventarci: quest’azione è concreta solo quando le saponine sono iniettate in vena, e non quando vengono ingerite! Il processo di digestione disattiva completamente la tossicità delle saponine, che dunque sono da considerarsi perfettamente sicure.
Ammine ad azione cerebrale
L’istamina e la tiramina sono due ammine contenute negli alimenti che in soggetti particolarmente sensibili possono scatenare crisi dal quadro sintomatologico molto simile a quello delle allergie: cefalea, aumentato battico cardiaco, emicrania, aumento della sudorazione e della lacrimazione, sensazione di calore.
L’istamina è contenuta in moltissimi alimenti, ma può anche essere prodotta dal nostro stesso organismo: esistono alimenti in grado di stimolare la produzione di istamina. I cibi che propriamente contengono quest’ammina (e nei quali troviamo anche tiramina) sono pesci in scatola (sgombro, acciughe, tonno, aringhe), formaggi stagionati e/o fermentati (ad esempio parmigiano o camembert), affettati e salumi (prosciutto crudo, bresaola, salame), alimenti fermentati (crauti, aceto o birra), estratti di lievito. I cibi che promuovono il rilascio di istamina sono le fragole (attenzione a non mangiarne troppe a inizio stagione!), liquirizia, frutta secca, spezie, ananas e albume d’uovo.
49 Comments
interessantissimo, grazie!
🙂
Salve, molto interessante, solo un appunto: i tannini inibiscono l’assorbimento di ferro di origine vegetale introdotto con la dieta, ma non influenzano quello introdotto ad esempio con una bistecca che è assorbito in aree specifiche della mucosa intestinale e il suo assorbimento non può essere inibito da altre sostanze. Via libera quindi a tè con bistecca!
Soffro di allergia primaverile ai pollini, durante questo periodo è quindi consigliabile eliminare gli alimenti che liberano istamina?
Dipende a cosa sei allergica esattamente: esistono delle cross-reazioni tra pollini e vegetali. Ad esempio se sei allergica nello specifico alle Graminacee dovresti ridurre pomodoro, melone, anguria, arancia, kiwi e frumento. Esistono cross-reazioni specifiche anche per betulla, nocciolo e altri. Sinceramente non sono a conoscenza di interferenze di questo tipo per istamina, dovrei informarmi 🙂
Ciao Arianna!
Rivolgo a te una domanda che sembra non trovare una risposta univoca: l’acqua di ammollo di cereali integrali e legumi va sempre buttata? Io di solito la cambio prima della cottura, ma, visti i pareri discordanti, mi è sorto il dubbio!
Ciao Chiara! L’acqua di ammollo di cereali e legumi va SEMPRE buttata, perché lì si concentrano le sostanze antinutrienti che tu vuoi allontanare dai chicchi proprio grazie all’ammollo: se la tenessi non sarebbe solo inutile ammollarli, ma anche controproducente e dannoso 🙂
Che bell’articolo. Sono molto interessato alle magagne della nutrizione.
Che mi dici del riso Venere? Sulla confezione dice che è integrale. Vorrei sapere se e quanti antinutrienti abbia. Andrebbe ammollato e scolato prima di essere bollito? E dopo questa eventuale prima scolata può essere cucinato facendo assorbire l’acqua tipo risotto o bisogna nuovamente buttarla? Quante sostanze benefiche però contiene questa seconda acqua? È un alimento davvero vantaggioso? Insomma vorrei sapere come è opportuno usarlo, se conosci il profilo di questo alimento.
Più importante però per gli usi che faccio è il discorso della frutta secca. Non avendo ancora approfondito faccio spesso latti vegetali a crudo credendo di ricavarne maggiori vantaggi in nutrienti, enzimi, sostanze benefiche, però, certo, non mi sognerei mai di farlo con legumi e cereali (ho sentito che qualcuno lo fa con i cereali crudi) invece uso mandorle, nocciole o cocco. Ad eccezione del cocco li sminuzzo un po’ e li metto in ammollo solo per idratarli, senza buttare l’acqua, e se hanno la pellicina (sempre ad eccezion del cocco) non la tolgo, anche perché non influenza il sapore. Vorrei chiederti se puoi aiutarmi a conoscere i pro e i contro del mio modo di preparare i latti, e come dovrei prepararli. Magari potrebbe nascere un articolo. Spero di non fare niente di antinutrizionale…
Grazie, ciao 🙂
Ciao 🙂
Il riso Venere è una varietà integrale di riso (per varietà si intende anche, ad esempio, vialone nano, carnaroli etc). Per la stima degli antinutrienti non ti saprei essere utile: contiene di certo fitati che sono antinutrienti, ma dubito che siano in misura tale da creare grossi problemi di salute. Non esiste una tabella che riporti la quantità di antinutrienti dei singoli cibi 🙂 Il riso Venere, al contrario dell’integrale, non necessita di ammollo che al contrario lo renderebbe gommoso; lo puoi cucinare sia bollito sia a mo’ di risotto. Comunque, la varietà migliore di riso ai fini della salute è quello rosso selvaggio, che tuttavia è anche il più costoso.
Per quanto riguarda i latti vegetali, farò un articolo a parte se e quando avrò tempo (attualmente purtroppo ne ho davvero poco da dedicare al sito). Ti consiglierei comunque di ammollare la frutta secca (mandorle/nocciole) per diverse ore, di scolarli e di usare poi acqua tiepida per la produzione del latte. Dal momento che poi la bevanda viene filtrata non conterrà gli antinutrienti eventualmente presenti nella pellicina della frutta secca.
Spero di esserti stata utile! 🙂
Che significa ‘promuovono il rilascio di istamina’? Che va persa?
L’istamina è una sostanza che noi stessi produciamo: persone particolarmente sensibili soffrono di sfoghi dermici e dolori cefalgici a seguito del rilascio di istamina.
Io spesso faccio infusi a freddo di alloro macinato contro la fermentazione intestinale. Metto in infusione senza riscaldare l’acqua, che subito diventa verde.
Ci sono controindicazioni, tossicità… non presenti nella verisone a caldo?
Non credo ci siano controindicazioni, ma dovresti provare a chiedere ad un erborista o un naturopata che sono più competenti di me in materia di erbe e salute 🙂
Ciao Arianna,
non mi è chiara una cosa: i fitati presenti nei legumi sequestrano i sali minerali presenti nei legumi stessi? Oppure si tratta dei sali minerali ingeriti con altri alimenti nello stesso pasto…. o addirittura quelli ingeriti nel corso della giornata, nei pasti precedenti a quello a base di legumi? E questo sequestro può causare carenze importanti o mangiare legumi a giorni alterni non da problemi? E ultima cosa: c’è un alimento che andrebbe abbinato al legume per contrastare questo effetto dei fitati?
Perdona il fiume di domande…. le ho scritte a raffica man mano che mi venivano in mente!
I fitati interagiscono con i minerali presenti sia nei legumi sia in altri alimenti dello stesso pasto (tipo verdure), non di certo con quelli presenti in altri pasti 🙂
Mi chiedi se sia problemi un consumo di legumi a giorni alterni… Dipende: ad alcune persone sì (se ne accorgono con senso di sonnolenza e spossatezza), mentre altre non ne avvertono la benché minima conseguenza. Fortunatamente siamo tutti diversi 🙂
Non ci sono alimenti da abbinare ai legumi per contrastare l’effetto dei fitati; le accortezze sono quelle che ti avevo già descritto: lungo ammollo con cambio d’acqua, lunga cottura magari in pentola di coccio, non salatura, presenza di alga kombu e del mazzetto aromatico durante la cottura.
Ok, ora il quadro è veramente completo.
Solo una cosa: per la tanto osannata pentola a pressione che dovrebbe accorciare i tempi di cottura (e questo è indubbio) e mantenere meglio i principi attivi delle pietanze… mi chiedevo cosa ne pensi dato che mi pare di non aver letto nulla in merito nel blog.
Se hai tempo e voglia mi piacerebbe leggere la tua opinione.
Ciao, grazie & buon inizio settimana!!!
Come ti dicevo, per la cottura dei legumi è indicata a metà: farei inizialmente fare un bollore a pentola aperta, e solo successivamente chiuderei. Comunque, la pentola a pressione è molto utile: io stessa la uso per i cereali integrali e i legumi, anche se ho notato che rimangono meglio digeribili quando cotti nella pentola di terracotta. D’altronde l’acciaio indurisce le bucce, rendendole più pesanti per l’intestino…
Buon inizio settimana a te! 🙂
Ciao Arianna, avrei un dubbio riguardo il riso integrale e le sostanze antinutrienti presenti al suo interno: è assolutamente necessario lasciarlo in ammollo prima di cuocerlo? Oppure posso tranquillamente toglierlo dalla confezione, lavarlo e metterlo in pentola?
Grazie mille e buon lavoro! 😉
Caro Riccardo, se ci sono problemi digestivi è consigliabile l’ammollo del riso integrale; se non ci fossero complicazioni, invece, va bene mangiarlo solo previo sciacquo.
Ciao Arianna, Interessantissimo questo post. Cosa mi dici dei semi oleosi, intendo di zucca, di lino, di girasole, anche loro hanno i cattivissimi fitati? so che fanno molto bene contenendo anche i preziosi Omega 3 e 6 E’ meglio consumarli crudi così come sono o tostarli (quelli di girasole e zucca)? Ho letto che quelli di lino vanno consumati crudi e macinati al momento quindi suppongo non vadano cotti! Grazie in anticipo per un tuo autorevole parere.
Cara Anna Maria, i semi sarebbe meglio non tostarli perché gli acidi grassi in essi contenuti irrancidiscono facilmente. Meglio consumarli a crudo. Forse potrebbe interessarti questo articolo in merito alla frutta secca in generale.
Le cime dei broccoli tipo friarielli crude contengono antinutrienti?
E se si, si possono contrastare con qualche abbinamento?
Grazie
Minime tracce di antinutrienti (bromuri), eventualmente problematici per chi soffre di problemi tiroidei. Con un pizzico di più di sale (marino integrale) la situazione è più equilibrata.
Salve,sono mesi che, appassionandomi di cucina e di nutrizione, mi allontano sempre piu’ dai cibi di natura animale in quanto veicoli di elementi spesso nocivi e proteine tipo caseina ed altre fortemente acidificanti. Alla ricerca dunque del calcio, fornito in gran quantita’ dagli spinaci ed altre verdure e legumi, cosi’ come ferro ed altri minerali, scopro che nello stesso tempo, gli stessi alimenti che contengono questi dannati antinutrienti, ne impediscono all’organismo l’assimilazione. Ma allora come ci si deve muovere. Evitiamo gli acidificanti che rubano alle ossa minerali alcalinizzanti come calcio eccetera, e ingeriamo alcalinizzanti vegetali ricchi di calcio che pero’ “imprigionano” il calcio stesso formando ossalati ecc. Insomma, perdonate l’ignoranza, ma ci capisco sempre meno…. Saluti. Max
Può leggere articoli sul calcio qui, qui, qui e qui.
Chiaramente sarebbe opportuno rivolgersi a chi ha studiato nutrizione per avere una dieta ad hoc: è difficile capire i meccanismi sottesi al sottile equilibrio del nostro corpo, se non si è studiata la biochimica di base…
grazie !
Ciao Arianna, ho un dubbio riguardo alla cottura dei legumi in pentola a pressione e alla loro conservazione. Durante la cottura qualsiasi tipo di legume deve essere schiumato? E se ciò deve avvenire, come mi comporto cuocendoli con la pentola a pressione? Per quanto riguarda la conservazione possono essere anche congelati? Ciò deve avvenire con o senza acqua di cottura? Nel frigo, invece, posso conservarli con la loro acqua di cottura e sale? Ti ringrazio per l’aiuto che vorrai darmi!
Quasi tutti i legumi vanno schiumati, poche le eccezioni. Puoi leggere qui maggiori info sulla loro cottura.
Puoi surgelarli (scolati), ma una volta scongelati diventano meno digeribili. In frigo si conservano 2-3 giorni senza acqua di cottura.
Grazie mille per il chiarimento, l’articolo mi era proprio sfuggito… Leggendo l’articolo mi è venuto un altro dubbio: l’alga kombu può essere sostituita anche da alcune erbe aromatiche come alloro, salvia, ecc.? I tempi di cottura dei legumi con la pentola a pressione variano a seconda del peso dei legumi? Mi spiego meglio: se devo cuocere ceci secchi, i tempi di cottura variano se ad esempio sono 300 gr piuttosto che 500 gr ? In internet trovo solo tempi di cottura generali, mai un rapporto grammi/tempo come avviene, invece, per altri tipi di cibo (verdura, carne e pesce). Il discorso dello schiumaggio vale anche per la preparazione della farinata di ceci? Ti chiedo questo perché quando la faccio non noto mai schiuma in superficie; ciò può dipendere dal tipo di farina di ceci?
No, le erbe aromatiche e la kombu non hanno esattamente la stessa funzione: meglio la kombu.
I tempi di cottura non cambiano: è come la pasta, che tu ne debba cuocere 100 g o 1 kg i minuti sono sempre 8-10 a seconda del formato, varia naturalmente la quantità di acqua aggiunta.
Per la farina di ceci: alcune fanno schiuma, altre no. Andrebbe preparata una pastella e lasciata riposare qualche ora per avere la certezza.
ma se i ceci devono essere messi in ammollo per 12 ore perchè dici la farinata serve qualche ora?
Inoltre come si fa ad eliminare l’acido fitico con la farinata visto che non si può buttare via l’acqua?
La farina di ceci non è semplicemente fatta di ceci frullati: è opportunatamente trattata.
Ciao Arianna, ho un dubbio riguardo i mirtilli: va bene mangiarne se si vuole tenere basso il livello di istamina o lo fanno alzare? Grazie per l’aiuto 😉
I mirtilli non interferiscono con l’istamina 🙂
Ciao! 🙂 – Io mangio il riso selvatico canadese. Lo metto in ammollo per 24 ore, ma mi sono sempre chiesto se ce ne sia bisogno. E poi, vanno messi in ammollo anche i fiocchi di avena integrale? – Grazie. 🙂
Dell’avena avevo parlato qui 🙂
Il riso canadese va ammollato almeno 6 ore.
A presto!
ma tutti i tipi di riso integrale vanno ammollati ? .. io prendo il riso basmati integrale o il misto dove c è riso rosso, nero e integrale parboleid, mi pare , sulla confezione non è riportato di ammollarli .. io li lavo bene svariate volte e poi li cucino come da istruzioni .. è corretto ?
Se sulla confezione non è riportato, non è necessario.
Ciao, una domanda a cui non trovo risposte: l’acqua di ammollo dei sementi e frutta secca per preparare latte vegetale, và tenuta o và buttata? grazie 🙂
Va tassativamente buttata 🙂
Ciao Arianna. Soffro di carenze di minerali . Ho una domanda in merito all’acido fitico. La crusca d’avena è controindicata? Risolverebbe metterla in ammollo? E anche la farina d’avena? Grazie infinite.
Sì per lo yogurt, contiene acido fitico. La crusca d’avena non va bene nemmeno ammollata, idem farina. In bocca al lupo!
Anche lo yogurt di soia contiene acido fitico?
Ciao Arianna, spero di commentare sotto l’articolo giusto. Avrei una curiosità, sorta proprio mentre oggi facevo colazione. Io faccio colazione con il muesli (quello composto da soli cereali in fiocchi e frutta secca), che arricchisco con vari altri alimenti. Molto spesso si tratta di spezie, un frutto e un alimento proteico (latte fermentato con kefir oppure un uovo). Oggi, la scelta è ricaduta su cannella + la polpa di un kaki maturo + un uovo. Appena ho mescolato tutti gli ingredienti insieme, in pochissimi minuti… la mia colazione si è trasformata in un budino! L’uovo crudo ha perfettamente condensato tutti gli ingredienti come se lo avessi cotto lentamente e poi avessi raffreddato il composto. Che ne pensi? Ho provato a fare una ricerca veloce e l’ipotesi per me più probabile è che i tannini contenuti nella polpa del kaki (e nella piccola quantità di tè verde utilizzato per ammorbidire il muesli?) abbiano fatto precipitare le proteine dell’uovo… Potrebbe essere? E, in tal caso, viene alterato molto il profilo nutrizionale dell’uovo, secondo te?
Ti ringrazio in anticipo,
Silvia
Sì, potrebbe essere quello da te ipotizzato 🙂 Il profilo nutrizionale è minimamente alterato.
Buongiorno articolo interessantissimo te ne sono veramente grato. Ho da farti una domanda riguardo l’acqua di ammollo dei fiocchi d’avena e cioè se va buttata come per gli altri cereali o legumi e frutta secca, oppure se non è necessario.
Grazie mille.
Antonio
I fiocchi vanno inumiditi di acqua, non ammollati: non ci deve essere acqua in eccesso da eliminare, viene assorbita tutta.
La frutta secca esemi e noci ti sbagliatissimo sono gli alimenti piu’ ricchi di acido fitico’!
Buongiorno,
sono intollerante all’istamina. Due domande su legumi e frutta secca.
Legumi: il problema sta nella buccia o nell’intero legume? Se, dopo ammollo e lunga cottura (per i fitati), si passano col passaverdura per eliminare le bucce rimane ancora problema con l’istamina?
Frutta secca: l’ammollo prolungato e la rimozione della pellicina (per esempio nelle mandorle) può risolvere il problema dell’istamina? o non cambia nulla?
Grazie