Venerdì scorso in collegamento telefonico con Casa Italia ho parlato ai telespettatori di Fabiana Zezza degli antinutrienti nei legumi.
A proposito! Da un mesetto a questa parte sono ospite fissa di Fabiana, tutti i venerdì alle 18.30, canale 179 del satellite. Se volete seguirmi…!
Ho deciso di dedicare anche un breve articolo all’argomento perché ritengo sia molto importante sapere come trattare i legumi prima di introdurli frequentemente nella propria alimentazione.
Infatti, benché abbiano molte proprietà salutistiche, i legumi sono ricchissimi di sostanze antinutrienti che possono compromettere l’assorbimento di alcuni minerali, turbare l’equilibrio intestinale con forti gonfiori e distensione addominale, e dare un senso di ottundimento con scarsa prontezza mentale. Gli effetti sono tanto più marcati più quanto più si mangiano legumi senza trattarli nel modo corretto.
Degli antinutrienti avevamo parlato tempo fa, in questo articolo. Nel mondo vegetale sono proprio i legumi ad averne una maggiore concentrazione, ecco perché vanno sottoposti ad un particolare trattamento prima di essere consumati, ed ecco perché dovremmo fare attenzione a non abusare dei legumi precotti in lattina: a livello industriale i tempi vengono nettamente accorciati in nome della produttività, ma a scapito della digeribilità di questi alimenti.
Prima di tutto, i legumi vanno sottoposti a un lungo ammollo in acqua pari almeno al doppio del loro volume; quest’acqua dovrà essere cambiata come minimo un paio di volte durante il riposo. I tempi di ammollo dipendono dal legume che stiamo utilizzando: se usiamo le lenticchie saranno sufficienti 4-6 ore (le lenticchie rosse decorticate non necessitano di ammollo), per i fagioli stimiamo come minimo 8-10 ore, mentre i ceci e le cicerchie avrebbero bisogno anche di 12-16 ore; il mio consiglio è di mettere in ammollo i legumi prima di cena, di cambiare l’acqua prima di andare a dormire e appena svegli, e di cuocerli in orario di pranzo (o nel pomeriggio). Se anche rimanessero in acqua per più ore di quelle indicate non c’è alcun problema, anzi: saranno sempre più digeribili.
Nell’acqua di ammollo è bene inserire un pezzetto di alga kombu, che si compra nei negozi biologici (è venduta in sacchetti da 100 g, e dal momento che ne servono circa 5-6 cm per volta, un pacchetto vi durerà una vita). Quest’alga ha la capacità di legare le sostanze antinutrienti, allontanandole dal legume; va inserita anche nell’acqua di cottura, perché con la temperatura di bollitura si creerà un ambiente dal pH ideale per favorire la migliore digeribilità di quello che stiamo cucinando.
Dal momento che i legumi hanno lunghissimi tempi di cottura -indispensabili se non vogliamo subirne gli effetti intestinali- sono in molti ad usare la pentola a pressione per velocizzare le tempistiche; nulla in contrario circa questo espediente, ma con un’accortezza. Ponete i legumi nella pentola con acqua fredda sufficiente a coprirli di un paio di dita e portate a ebollizione senza chiudere, eventualmente ponendo sopra un semplicissimo coperchio; quando l’acqua bollirà è probabile che si formi della schiuma: tutte quelle bollicine sono antinutrienti e saponine, quindi è indispensabile togliere la schiuma che si va formando. Una volta che avrete schiumato potete chiudere la pentola a pressione, aspettare il fischio della valvola, abbassare il fuoco e proseguire la cottura per 20-30 minuti circa.
L’operazione di schiumaggio va eseguita anche se si cuoce in pentola normale.
Annotazione importante: il metallo non è il materiale migliore nel quale cuocere i legumi, perché ne indurisce leggermente le bucce creando un ambiente acido. Se avete a disposizione una pentola in terracotta è molto meglio: nel Centro Italia sono ancora molto diffuse, un po’ meno qui da me, al Nord.
Anche l’aggiunta di ingredienti acidi, come sale e salsa di pomodoro, indurisce le bucce rendendole poco digeribili: vi consiglio di salare solo oltre la metà bollitura, o di aggiungere il sale solo in un secondo momento (magari quando starete ripassando i legumi in padella con aglio, olio extravergine e aromi per preparare un gustoso condimento al vostro primo piatto).
Chi di noi non ha avvertito la pancia spiacevolmente gonfia dopo una porzione di ceci, lenticchie o piselli? Quest’effetto è il residuo delle sostanze antinutrienti; possiamo minimizzarlo eliminando le bucce, operazione un po’ lunga da fare manualmente: l’uso di un passaverdure (non un frullatore! Un passaverdure!) ci viene in aiuto. Otterremo però una crema di legumi, adatta se vogliamo preparare una vellutata, una salsa da condimento o una purea tipo hummus.
Un altro modo per contrastare l’effetto meteorizzante è quello di utilizzare alcune erbe nelle nostre pietanze a base di legumi, erbe che vanno aggiunte preferibilmente a crudo e che a livello gastroenterico andranno ad inglobare le molecole di gas che si formano dalla digestione dei legumi. Gli ingredienti più efficaci in questo senso sono sicuramente i semi di finocchietto e di cumino, ma possiamo utilizzare anche malva, aneto, coriandolo, origano, menta.
Vista la complessità digestiva comportata dai legumi, è bene abbinarli ad alimenti non elaborati e non ricchi di grassi: il classico cotechino con le lenticchie di Capodanno non è la scelta migliore, mi spiace… Meglio accompagnare i legumi a verdure crude e a qualche ingrediente che agevoli la digestione, come ad esempio aceto di mele, zenzero, pepe o peperoncino, curcuma.
Da ultimo, una breve parentesi sui legumi freschi in baccello che presto arriveranno dai nostri fruttivendoli: piselli e fave. In alcune province del Sud si usa aggiungere le leguminose fresche crude in insalata, cosa che può avere un suo perché dal punto di vista gastronomico e gustativo, ma che potrebbe causare borbottìo di pancia ai più sensibili di noi: non dico di non consumare legumi freschi crudi (ma mai secchi crudi, ovviamente!), ma di farlo essere solo un’eccezione sporadica ad una regola consolidata, e soprattutto di essere consapevoli che non stiamo facendo del bene al nostro intestino.
Piselli e fave in baccello non necessitano di ammollo (cosa invece necessaria alla loro versione secca); i piselli sono piuttosto semplici da digerire, mentre si fa più fatica con le fave, soprattutto se dopo la cottura ne conserviamo la buccia. Sbucciare le fave dopo la bollitura è un gioco da ragazzi: vengono via semplicemente premendo il semino alla sua base, dunque è un’operazione che vi porterà via poco tempo e che potrete anche affidare ai bambini.
63 Comments
Grazie cara.
Molto chiaro. Lo terro’ salvato nei preferiti questo articolo. Non sapevo cosa fosse la schiumetta, ne’ che non fosse buona. Prima mescolavo tutto. 🙂
Io ho passato due anni a buttare tutto in pentola a pressione previo ammollo… ehm.
Presente! Prima della pentola a pressione regolarmente l’acqua di cottura e la schiuma uscivano dalla pentola, ma adesso li ammollo, butto in pentola e cuocio. Vedrò di schiumare!
Ma quindi il pizzico di bicarbonato durante l’ammollo è una leggenda?
Il bicarbonato di sodio, a differenza del cloruro di sodio (sale da cucina), basifica l’acqua quindi in teoria crea un ambiente migliore per l’ammorbidimento delle bucce. Io non lo aggiungerei, perché dalla sua scissione si forma anidride carbonica, che cambia il gusto al legume…
Ciao mi chiamo Paola
È la prima volta che mi trovo qui e già mi sembra tutto molto interessante!!
Dato che ci sono faccio una domanda
Mi sono stati portati dei fagioli freschi, li ho stregati e congelati
Adesso prima di cuocerli li metto in ammollo per 8/10 ore?
Grazie
Meravigliosa!!! =)
Ma grazie!
Ottima guida per ottenere dai legumi il meglio con minori effetti collaterali, grazie!!
Felice di averti interessata anche con questo articolo! 🙂
Grazie Ary!!!
Adesso mi procuro un bel tegame di terracotta…ho appena fatto pranzo con ceci e miglio…seguendo i tuoi consigli…vedremo la mia pancia se mi promuove…soltanto che avevo ancora fame ( non sono riuscita a fare neanche un minuto di pausa in ufficio) e mi sono mangiata la pera che avevo portato come spuntino ( non mi sgridare, so che ho sbagliato alla grande e so già che la mia pancia non ringrazierà… : ( …ahimè!
tanti baci
Ma Giuly, se hai fame mica ti metto in croce per una pera, ti pare?! Non sono così cattiva, dai 🙂
Io avevo trovato la pentola in terracotta a una fiera: se la compri fatti spiegare come usarla la prima volta perché è importante! Va messa in ammollo ricoperta d’acqua per 24 ore per chiudere i pori della terracotta (sentirai frizzare il materiale), e poi va spalmato uno spicchio d’aglio sul fondo per far sì che il fuoco, a contatto con la terra, non la bruci 🙂
shame on me che ho non una ma ben due pentole di terracotta in dispensa da due anni e non le ho ancora trattate.
Adesso le metto a mollo nell’acqua. Poi ci faccio lo stufato che mi ha insegnato un mio amico di Sarajevo, per fare ammenda. 🙂
ps. sempre schiumati i legumi, mia mamma è una saggia donna! 🙂
Imparare dalle vecchie generazioni, sempre! E tira fuori quelle pentole! 😉
eh, lo so. Le ho messe a mollo stamani 🙂
ma quindi anche quando faccio il latte di soia in casa… è meglio levare la schiumetta?
ASSOLUTAMENTE SI’! La soia poi è un legume particolare, che io consiglio raramente: scriverò un articolo a parte sull’argomento…
in attesa del tuo articolo sulla soia….
le ultime volte che ho fatto il latte di soia in casa ho tolto la schiumetta come consigliatomi da te e… oltre a venire molto più buono, lo yogurt derivatone era più denso e cremoso 🙂 senza quel siero che a volte si formava sulla superficie 😉 grazie!
Sono contenta di leggere questo aggiornamento Anna! 🙂
Pubblico oggi la prima parte sulla soia!
Ciao volevo condividere il mio metodo che è quello della cottura non cottura.
Dopo l’ammollo metto il legumi in una pentola di coccio aggiungendo acqua fino a coprirli e qualche seme di coriandolo. Attendo che raggiunga il bollore e lascio cuocere per ca.15/20 min. togliendo di volta in volta la schiuma che si forma. Spengo il fuoco, metto il coperchio e lascio riposare per ca.8 ore. Per intenderci li faccio bollire la sera quando cucino la cena, poi li lascio nella pentola ben chiusa e il mattino seguente risultano perfettamente cotti. Lo stesso faccio con i cereali integrali, quelli però non li metto in ammollo. Da quando ho scoperto questo stratagemma cucinare legumi e cereali è diventata una passeggiata e non ho più acquistato prodotti inscatolati che tra l’altro hanno un sapore completamente differenete perchè addizionati di sale…
E’ un buon metodo, grazie per averlo condiviso con noi! 🙂
Felice di essere stata utile!
Avrei un dubbio riguardo l’assorbimento delle proteine dei legumi.
Per quanto riguarda quelli secchi solitamente consigli di abbinarne 30g con 60-70g di cereali. E invece per i legumi freschi, di cui solitamente una porzione è di 100g?
Stessa porzione di cereali: 30 g di legumi secchi corrispondono a 100 g di legumi cotti o freschi 🙂
grazie =)
ciao arianna,
hai qualche consiglio su come trattare le farine di legumi? io qualche volta uso la farina di ceci per la farinata (e cose simili)…aggiungo un po’ di l’acqua e la lascio decantare diverse ore ma, chiaramente, cambiare l’acqua non è possibile (è una specie di poltiglia), e nemmeno togliere la schiumetta, dal momento che tutto finisce in forno. diciamo che, in questo caso, ci facciamo bastare il passaggio in acqua? 🙂 grazie! valeria
Con la farina di ceci si fa una pastella da lasciare riposare diverse ore, e prima di essere cotta in forno deve essere cotta in padella: se nella farina è stata conservata anche la buccia esterna integrale dei ceci si formerà la schiumetta dei legumi, che è da togliere 😉
Ottimo!
Mi sono appena comprata un bustone di ceci Bio!
Questo WE li preparò.
Io li ADORO ripassati in padella con aglio, olio EVO e…curcuma!!
Da aggiungere all’insalata o ad un primo di cereali tipo quinoa!
Io adoro orzo-ceci-zucca-curcuma… A volte, anche con dei bei gamberoni freschi grigliati! 😀
Ciao Arianna!
Scusami, ma ti disturbo con uno dei miei soliti dubbi: i piselli freschi sono da considerare legumi o verdura? O meglio, 100 g di piselli freschi possono sostituire 30 g di piselli secchi in un piatto unico a base di legumi e cereali o differiscono per qualche proprietà? E a livello di IG come siamo messi?
Grazie mille!
Cara Chiara, i piselli puoi considerarli semplicemente verdure: pur essendo leguminose, contengono troppo poche proteine per essere alla stregua di ceci o lenticchie. L’IG, tuttavia, è leggermente più alto degli altri legumi: da consumare in abbinamento a cereali integrali e una fonte di proteine (che può semplicemente essere un altro legume).
Ciao Arianna, ripesco questo articolo per chiederti un consiglio. Poiché mi è arrivata da parte dei miei una gran quantità di piselli e fave freschi che da sola mi sarebbe un po’ difficile consumare in tempi brevi, che ne pensi se li cuocessi e congelassi in monoporzioni? Nel caso dovrei fare una cottura (bolliti) completa o solo parziale? Grazie 🙂
Io li sgrano e li surgelo crudi, poi li tuffo in acqua bollente per qualche minuto al bisogno 🙂
Eccezionale! Articolo scritto bene, chiaro, preciso e completo. Davvero ottimo.
Complimenti ancora! Passo a leggere gli altri che mi interessano.
Un salutone!
Grazie mille!
Salve,
Vorrei consigliare di acquistare pentole in terracotta in cui non sia stato usato il piombo e/o altri metalli pesanti.
In Italia esiste Bionatural , un sito internet dove potete acquistare direttamente le pentole di terracotta costruite con materiali più naturali, si usano senza spargifiamma (indispensabile per altre pentole di terracotta, altrimenti il contatto diretto con la fiamma le spaccherebbe) perchè costruite con un particolare metodo e non producono fumo.
Premetto che io non le ho comprate, preferisco la pentola a pressione , ma solo per la velocità di cottura.
Non so se è contro le regole , ma vi posto direttamente il sito :
http://www.pentolebionatural.com/chi-siamo-2/
Un’altro tipo di pentole diciamo così “biologiche”, sono le pyroflam della pyrex, costruite in vetroceramica :
http://www.amazon.it/Pyroflam-P27A000-5045-Casseruola-coperchio/dp/B001QORC6O/ref=sr_1_4?ie=UTF8&qid=1440862290&sr=8-4&keywords=pyroflam
Non ho acquistato nemmeno questa per adesso.
In generale io userei per i legumi pentola a pressione (per chi ha fretta, altrimenti di coccio di gran lunga) e per ragù o salse la vetroceramica della pyrex.
Mi sembra di aver letto che il metallo altera il sapore del sugo di pomodoro, quindi non ha senso usare il cucchiaio di legno se poi il sugo è contenuto in una pentola di acciaio.
Conosco le pentole Bionatural e sono ottime! E condivido l’idea che il metallo alteri il sapore.
Ciao Arianna. .complimenti per quello che fai per noi. ..un consiglio sono anni ch non mangio legumi ho la gastrite erosiva e colon irritabile. ..vorrei provare a cuocere i legumi come hai consigliato. ..posso azzardarmi?? e quanto deve essere il peso per una porzione. .ti ringrazio moltissimo
Potresti provare con piccole quantità e vedere come stai: sulle quantità non posso esserti d’aiuto, si tratta di accorgimenti specifici che non mi è possibile dare per via telematica.
Grazie mille. …proverò
Buinagiorno, avrei tre domande: i legumi surgelati come vanno trattati? E per le paste di legumi come saranno state trattate? Ultima domanda, la frutta secca si deve trattare come i legumi? Va ammollata? Grazie
I legumi surgelati generalmente si fanno solo bollire.
Non so come vengano trattati i legumi per preparare la pasta.
Sarebbe opportuno trattare la frutta secca come i legumi, ammollandola.
Buon giorno dottoressa, ho una curiosità per quando riguarda i legumi in scatola : so che non sono il massimo e che sarebbero da preferire quelli freschi o secchi,ma mi domandavo se per caso non si possa “rimediare” mettendoli in ammollo e/o cuocendoli per un po’ una volta tolti dalla lattina.
Rimetterli in ammollo non serve quasi a nulla: sarebbe opportuno sciacquarli sotto acqua corrente e poi ripassarli in padella. E’ bene preferire quelli in vaso di vetro piuttosto che in lattina: il vetro è un materiale inerte che non rilascia sostanze nel legume, mentre la lattina sì.
Perfetto,il risciacquo sotto l’acqua lo faccio già,terrò presente il suo consiglio sul barattolo di vetro.
Invece la frutta secca perché si deve mettere in ammollo? Vale per tutta la frutta secca?
Le faccio queste domande perché essendo vegetariano questi alimenti hanno una certa importanza nella mia dieta! 🙂
Qui avevo parlato delle sostanze antinutrienti della frutta secca e dell’importanza dell’ammollo 🙂
Generalmente è necessario per tutta la frutta secca che abbia pellicina.
ciao arianna ho visto che usi anche delle padelle in pietra, che ultimamente si stanno diffondendo molto, potrei sapere quali padelle in pietra usi? cioe la marca e dove le hai comprate? telo chiedo per evitare di comprare padelle in pietra che potrebbero avere sostanze nocive tipo teflon, e metalli pesanti, e altre sostanze potenzialmente tossiche grazie un saluto.
Generalmente non uso padelle in pietra, ma in acciaio inox o terracotta 🙂
Non mi è chiara una cosa: se i fagioli secchi contengono fitati,
e vanno messi in ammollo, presumo che allora anche i fagioli
freschi contengano fitati e vadano messi in ammollo.
Ma non ho trovato da nessuna parte questa raccomandazione
(l’ammollo per i legumi freschi).
Come mai?
Come stanno le cose?
La tradizione contadina insegna: i fagioli, dopo sgranati, vanno ammollati a lunghi 🙂
Mio nonno lo faceva sempre prima di surgelarli!
Grazie mille, post utilissimo!!
Io mangio solo ceci secchi e fave sgusciate secche da circa 6 mesi 4 volte a settimana,sto molto meglio non ho più acidità nè reflusso gasrico,vado bene in bagno, senza odori sgradevoli.Ho escogitato un sistema per una cottura rapida 15 -20 minuti,bisogna ammollarli molto,li metto con molta acqua alle 07:00 del mattino,cambio l’acqua verso le 13:00 e cucino con mezzo palmo di acqua nuova verso le 21:00.Quando sono cotti, aggiungo sale e cuore di brodo vegetale Star per i ceci,mentre per le fave solo il sale,poi passo il minipiper, aggiungo un pò di acqua e quando bolle metto il ditalino rigato,mescolando di continuo,altrimenti la pasta si attacca al fondo e si brucia, quando è cotta impiatto e aggiungo olio evo abbondante.P.S. naturalmente faccio la schiumatura che mi risulta più abbondante con le fave
Ottimo modo per cucinare i legumi!
Usando il passaverdura in acciaio mi sono accorta che il perno centrale perde una sostanza nera soprattutto con i pomodori che sono un po’ acidi e con la frutta. Come posso evitare che ciò accada? Non sono riuscita a trovare un attrezzo che non presenti questo problema.
Purtroppo non saprei aiutarla.
L’operazione di schiumaggio va fatta anche per i cereali? 🙂
No 🙂
Quali sono i tempi e le modalità di cottura per quanto riguarda i ceci secchi decorticati?
E’ scritto sulla confezione 😉
Ciao, avrei bisogno di un tuo consiglio. Ieri ho inserito 150 g di germogli di ceci in un frullatore (con acqua, limone, olio, origano, rosmarino, curcuma), poi ho spalmato la salsetta su due fette biscottate e su un tozzo di pane. Infine ho mangiato una mela. Il tutto a tarda sera dopo un’ora in piscina. Mi sapresti spiegare come mai ora ho un forte dolore addominale e nausea? Ho sbagliato qualcosa nella consumazione dei germogli di ceci crudi o nell’abbinamento con altri cibi o nella quantità? So che i germogli di legumi (salvo i fagioli) possono essere consumati crudi ed anzi fanno benissimo. Dove ho sbagliato allora? Grazie davvero.
150 g sono un’enormità, temo sia la dose il problema.
Grazie davvero per la risposta, Arianna. Quanti g quindi tu consigli la sera a cena?
E si possono combinare con altri legumi, crudi o cotti? Del tipo: posso mangiare pasta (50 g) con lenticchie cotte (50 g) e, come secondo piatto, un’insalata con verdura, spinaci (o broccoli) e germogli di ceci (50 g)? Una buona notte e grazie ancora.
Per le porzioni bisogna capire il fabbisogno personale; di solito una manciata di germogli sono più che sufficienti 🙂
buongiorno, posso chiedere le quantità da usare a persona di legumi pesati da secchi? e qualche idea di ricette se potete indicarle..grazie