Siete tornati dalle vacanze o siete in partenza? Dove passerete quella che è prevista essere la settimana più calda dell’estate, con temperature percepite anche oltre i 40°C?
In questi giorni, parlarvi dei “metodi anti-caldo” sarebbe banale… Penso che a nessuno di voi venga in mente di mettersi a correre alle due del pomeriggio, di banchettare con lasagne e stufato, o di astenersi dal bere acqua fresca durante tutto l’arco della giornata. Giusto?
Al caldo e ai rischi causati dai colpi di calore si dedica ampio spazio in tv e sulle riviste, mentre sento parlare meno -o per nulla- di un altro problema molto diffuso, esacerbato dalle alte temperature estive: la stipsi. Ne sono colpite più le donne che gli uomini: non si tratta di una malattia, ma di un sintomo che segnala la presenza di un’alterazione del transito intestinale; in estate la stipsi viene aggravata da molti fattori: il cambio di abitudini, una dieta sregolata, una leggera disidratazione corprorea, la mancanza di attività fisica costante e, in vacanza, il disagio di non trovarsi in un ambiente famigliare.
Molte persone che soffrono di stitichezza cronica ricorrono con frequenza allarmante all’uso di lassativi o di preparati erboristici, senza sapere che così facendo non fanno altro che peggiorare la loro condizione: un intestino pigro non viene di certo invogliato a lavorare in modo più efficace se, settimana dopo settimana, viene sollecitato passivamente dai lassativi! Anzi: più si aumenta il dosaggio e la frequenza di assunzione del lassativo, più la costipazione peggiorerà fino a causare un intestino atonico, condizione nella quale la mucosa ha perso completamente la sua funzionalità.
In tanti pensano che i preparati erboristici -in quanto “prodotti naturali”- siano meno dannosi rispetto ai purganti che si comprano in farmacia: in realtà non è così. In sciroppi, pastiglie e tisane comprati in erboristeria si possono trovare alte percentuali di erbe irritanti per l’intestino: non agiscono sul transito intestinale, ma ipersollecitando la mucosa. E’ il caso di tutte le erbe contenenti antrachinoni: senna, cassia, frangula, cascara, aloe. L’uso di estratti, tisane o prodotti a base di erbe antrachinoniche non dovrebbe protrarsi oltre le due settimane.
Attraverso piccoli accorgimenti alimentari è possibile agire in modo diverso sulla funzionalità intestinale: si va a stimolare la motilità anziché sopprimerla come fanno i lassativi irritanti. I punti-chiave da tener ben presenti in caso di stipsi sono quattro:
1. Fibre: sappiamo tutti che “un adeguato apporto di fibra agevola lo svuotamento intestinale”, ma state attenti al tipo di fibra che consumate! Quella efficace alla peristalsi è la fibra insolubile, contenuta in noci, cereali integrali e nella maggior parte della verdura. La fibra solubile della frutta, al contrario, ha un effetto costipante: fanno eccezione le prugne, i fichi e i kiwi.
2. Idratazione: senza un adeguato apporto di acqua è impossibile stimolare il transito intestinale. La fibra insolubile infatti agisce assorbendo acqua e aumentando il volume delle feci: senza acqua tutta le verdura che consumate più che agevolare il transito lo ostruirà.
3. Grassi: diete fortemente ipolipidiche portano inevitabilmente a stipsi, perché i grassi sono indispensabili ad ammorbidire le feci. E’ quindi inutile mangiare chili di verdure, se non le condite con olio extravergine: tutta quella fibra vi causerà solo gonfiore addominale, senza benefici per l’intestino. Anche se siete a dieta, non consumate mai meno di 3-4 cucchiai di olio al giorno.
4. Movimento fisico: l’attività fisica, soprattutto aerobica, aiuta la regolarità intestinale. Di certo ora come ora non è il caso di mettersi a correre o fare jogging dopo le 9 del mattino o prima delle 7 di sera, ma puntare la sveglia una mezz’oretta prima e uscire a fare una passeggiata di buon passo prima di colazione non potrà farvi altro che bene!
Veniamo ora ai consigli pratici: cosa fare in caso di stipsi?
1. Un bicchiere d’acqua calda prima di colazione facilita la peristalsi intestinale, e oltretutto aiuta a disintossicare l’organismo (gli organi emuntori responsabili della disintossicazione raggiungono il picco di attività nelle ore notturne).
2. Prugne secche a colazione. Uno studio olandese ha comparato gli effetti del classico rimedio della nonna con quelli dello psyllium, una fibra naturale che ultimamente è molto venduta come integratore per agevolare il transito intestinale. I risultati parlano chiaro: le prugne secche californiane sono più efficaci dello psyllium. Vi consiglio di metterle in ammollo in acqua per una notte, e di mangiarle come prima cosa a colazione: l’ideale sarebbe anche bere l’acqua di ammollo per un effetto più incisivo.
3. Attenzione all’eccesso di frutta: in estate la frutta fresca fa sempre piacere, ma ricordate che è ricca di fibra solubile; come ho detto, al contrario di quella insolubile dei cereali integrali e dei legumi, la fibra solubile favorisce la costipazione e il gonfiore. Mangiate non più di due porzioni di frutta al giorno (tre se siete sportivi), sempre lontano dai pasti: l’abitudine di mangiare della frutta a fine pranzo o fine cena è sbagliata, perché rallenta lo svuotamento gastrico con conseguente senso di pesantezza, e perché interferisce sull’assorbimento dei nutrienti. Vi farà inoltre sentire spiacevolmente gonfi, e con il caldo che fa non è proprio il caso di appesantire ulteriormente il corpo.
4. Consumate cereali integrali ricchi di fibra insolubile: riso integrale, orzo, farro, avena, grano saraceno, segale. Preferite i prodotti biologici: se il prodotto viene da agricoltura tradizionale c’è il rischio che rimangano residui di pesticidi nello strato esterno del chicco (nel prodotto raffinato questo rivestimento viene eliminato).
5. Almeno in estate e in periodi di grande caldo preferite l’acqua minerale all’acqua oligominerale. La differenza sta nel residuo fisso, che esprime il contenuto di sali minerali naturalmente disciolti in acqua: le acque oligominerali hanno un residuo compreso tra 50 e 500 mg/litro, quelle minerali tra 501 e 1500 mg/litro. E’ sbagliato pensare che l’acqua con residuo inferiore sia migliore: dipende dai sali che vi sono disciolti. L’acqua oligominerale, proprio perché povera di minerali, è subito espulsa dall’organismo: a questo si deve il suo effetto diuretico, che però non è sempre benefico; in estate non abbiamo bisogno di eliminare così tanta acqua, perché già con il sudore perdiamo parecchi liquidi. Meno acqua nell’organismo significa leggera disidratazione con rallentamento di alcune funzioni metaboliche, tra cui anche il transito intestinale. Meglio quindi bere acqua minerale, che viene maggiormente trattenuta a livello di intestino: in questo modo ammorbidirà le feci e ne aumenterà il volume.
Bibliografia
A.Attaluri, R.Donahoe, J.Valestin, K.Brown, S.S.Rao – Randomised clinical trial: dried plums (prunes) vs. psyllium for constipation, Aliment Pharmacol Ther. 2011 Apr;33(7):822-8
25 Comments
mio figlio è stitico. Ma temo sia un fattore genetico, dato che mangia legumi, verdure e beve tantissima acqua.
Cioè, se io mangiassi come lui, sarei sempre abbracciata al water. Oh, che brutta immagine.
Stitichezza genetica: mi mancava 😛 Non credo proprio esista, nei bambini devi tener conto di un intestino ancora non sviluppato e di una maggior influenza dello stato psicologico che si riflette sull’intestino. Alcuni bambini somatizzano paure e/o malcontento in forti mal di pancia, altri in stipsi: dagli tempo 🙂
No ma io scherzavo, come al solito 🙂 e comunque l’opinabile opinione della
mia pediatra é proprio genetic (il babbo o la mamme erano stitici da piccoli? Allora é per quello! Mah…)
Deve finire la dentizione, di solito quella infastidisce parecchio l’intestino.
Ma anche un eccesso di fibre può fare stitichezza ?
Se non è associato alla giusta idratazione e al corretto introito di grassi, sì.
Il miele può essere un valido aiuto per la stitichezza?
No, assolutamente: non c’è alcuna correlazione.
Uh…. cosa leggo Arianna!!!
La frutta peggiora la spipsi?…. Ahimè, sto per azzannare la mia pera pomeridiana e soffro di una stitichezza abnorme sin dall’infanzia! Ero super convinta che un frutto al mattino e uno al pomeriggio fossero ideali come spuntini e ottimali per il mio intestino addormentatissimo e invece nisba, mannaggia!
Ok, i kiwi al super si trovano in tutte le stagioni, ma i fichi e le prughe mica tanto…. uffa!
Allora remi in barca! Invece di clementine la mattina e pera il pomeriggio farò kiwi per entrambe le occasioni.
Prugne secche in ammollo dici? E se tre o quattro prugne secche le mangiassi al pomeriggio al posto della pera? Troppi zuccheri forse?
PS: ora mi mangio la pera perchè ho fame e perchè mi sono portata questo frutto da casa… aspetto di leggerti con le tue solite saggissime dritte!
Dovrei capire se la tua è una stipsi di origine intestinale o epatica: le differenze nutrizionali sono ben diverse… Potrebbe esserci una disbiosi alle spalle (sei nata di parto cesareo per caso), un rallentamento del lavoro del fegato, un non corretta secrezione della bile, un rallentamento del transito dovuto a un eccesso di fibra o un difetto di grassi… Insomma, le cause sono molte: questo articolo dà consigli generici, su quelli particolari non saprei esserti d’aiuto 🙁
Una cosa è certa: se tutti i giorni mangi frutta e verdura eppure la tua costipazione non migliora, non è quella la soluzione ideale 😉
Ciao Arianna!
Niente di tutto ciò a monte della mia stipsi tranne la mia sclerosi multipla (datata 1996) che mi lascia vivere bene ma indubbiamente ha rallentato il transito intestinale.
Utilizzo Movicol e mi trovo abbastanza bene ma non vorrei ingerire frutta che invece di agevolare il transito lo peggiora… ecco perchè ti chiedo solo un’indicazione di massima sui frutti che è meglio evitare per noi stitici (oltre a banana e mela… notoriamente off limits nel mio caso!).
OT
sto leggendo poco alla volta tutto il blog e, ogni articolo che leggo fa accrescere la mia stima noi tuoi confronti.
Brava Arianna, continua così e grazie di tutto!!!
fine OT
Temo che il rallentamento sia interamente dovuto alla tua patologia, e che si possa fare ben poco con il cibo 🙁 Certo puoi provare a non consumare le banane e a inserire della frutta cotta (mela o pera adesso, prugne quando torneranno ad esserci), ma non saprei davvero cos’altro poterti suggerire. Forse più verdura cotta, e naturalmente il giusto quantitativo di acqua e grassi per emulsionare le feci…!
Grazie mille per la stima e i complimenti 🙂
Ok, anche se la mela cotta mi disgusta letteralmente… con la pera cotta non ho mai provato.
Per me l’essenziale non è trovare frutta che migliora la stipsi quanto non consumarne di tipi che la peggiorano!
Acqua a litri (letteralmente): una bottiglia da 1,5 al giorno + una da 0,5 (da accompagnare allo psillyum) oltre ai liquidi ingeriti con gli alimenti.
Verdura cotta e cruda a volontà, legumi e cereali ovunque integrali (se non cucina mio marito….).
….ma è una battaglia persa in partenza, lo so!
Ancora grazie e buon venerdi!!!
Ciao io ho tendenzialmente un alvo stitico da sempre…. con gonfiori addominali e dolori molto spesso…oltre ad una alimentazione come hai suggerito che seguo da sempre cosa posso utilizzare nei momenti di stipsi “acuta”? ho sentito parlare dei semi di lino…che ne pensi?
Inoltre cosa mi consigli per regolarizzare il mio intestino? un ciclo con fermenti? oppure psyllum? o altro?
grazie… complimenti per queste tue pagine…
Le problematiche intestinali possono essere generate sia da un problema all’intestino che da un problema al fegato: ci sono consigli differenti a seconda della causa, ma non posso darli alla cieca: mi servirebbe un’attenta analisi della tua situazione. Se ad esempio ti consigliassi lo psyllium ma la causa fosse nel fegato non farei altro che costiparti ulteriormente. I fermenti lattici invece sono specifici a seconda del tratto intestinale interessato: non vanno bene quelli generici che si trovano comunemente in farmacia.
I semi di lino, potresti provare! Mettine due cucchiai in mezzo bicchiere d’acqua la sera; al mattino filtri e bevi l’acqua, che nel frattempo sarà diventata gelatinosa. Se non funziona, questo male non fa e non ha effetti avversi. Usa però lino biologico!
grazie della risposta… come faccio a sapere se la mia stitichezza è dovuta dal fegato o da un problema intestinale? comunque tempo fa avevo fatto ecografia epatica ma andava tutto bene…. grazie ancora
Lo si può capire da un’anamnesi clinica o alimentare, e fare qualche tentativo di abbinamenti dietetici per capire quali siano quelli con maggiore efficacia, così da risalire all’origine del problema.
Ciao Arianna, anche io consumo tanta verdura (frutta solo una volta al giorno) e bevo tanta acqua, eppure soffro di stitichezza da sempre, sebbene sia molto migliorata rispetto all’infanzia (sono abbastanza regolare, ma è sulla durata del transito che ho dubbi).
Mi riallaccio agli ultimi commenti per chiederti da chi potrei andare per capire se la stipsi possa essere di origine epatica anzichè intestinale. In autunno penso che andrò a fare una ecografia al fegato (per via di calcificazioni che mi videro qualche anno fa, per le quali mi dissero di stare tranquilla ma che dovrei ancora ricontrollare): potrebbe essere quella una buona occasione, o sarebbe più opportuno consultare direttamente una dietista?
Nel frattempo, c’è qualche variazione nella dieta che posso tentare per vedere se cambia qualcosa?
Una piccola variazione l’ho introdotta, non solo contro la stitichezza ma anche per ridurre il colesterolo: ho ripreso a farmi lo yogurt in casa, e nel vasetto assieme al latte metto, oltre a miele o marmellata, anche avena e frutta secca o gocce di cioccolato (e vorrei introdurre i semi di lino).
Ah, e a proposito di acqua: interessante il discorso sull’acqua minerale anzichè oligominerale. Solo che tra stipsi, ritenzione idrica, renella, e terapia antipertensiva, non so su quale dovrei orientarmi (per la cronaca, la mia nutrizionista mi raccomandò acqua Sant’Anna, massimo Levissima). Ma non è che bevo meno di quanto credo di fare?
Dovresti trovare un bravo gastroenterologo che ti faccia fare qualche prova a livello alimentare, oppure un dietista esperto di questi problemi (anticipo: non è detto che la dieta da sola funzioni, spesso c’è bisogno anche di integrazione).
Non saprei suggerirti sulla tua dieta, do consigli personalizzati solo dopo attenta anamnesi, non posso procedere alla cieca. Idem per l’acqua: avendo così tante sindromi di cui dover tener conto, non mi posso sbilanciare. Non vorrei mai darti consigli che si rivelano controproducenti. Mi spiace, spero tu possa capire che mi stai chiedendo qualcosa di molto specifico che esula ciò che posso fare attraverso uno schermo…
Certo, capisco benissimo e ne sono consapevole! Mettiamola così, io mi chiedo sempre se c’è qualcosa che si può provare in generale, lascio all’esperto dirmi se ciò è effettivamente possibile… sebbene, dopo molto tempo che ti seguo, ormai dovrei ben sapere che nell’alimentazione sono forse molti di più i casi specifici che non le situazioni generali!
Sai, quello che mi scoccia è che pur avendo, o cercando di avere uno stile di vita sano, mi ritrovo comunque con diverse cose cui fare attenzione. Fortunatamente, nel complesso godo comunque di buona salute.
Grazie comunque per la tua risposta e anzi scusami per averti fatto una richiesta in effetti troppo complessa. Sarà che ciò che scrivi mi stimola a farti domande (considera che io in genere sono una lettrice silenziosa)!
Fai una prova: niente latticini di alcun tipo per un paio di settimane, verdura cruda a pranzo e cotta la sera (senza mangiarne troppa), niente frutta secca, 2-3 cucchiai di olio evo ad ogni pasto, pesce e uova, cereali integrali, un paio di prugne prima di andare a dormire e un decotto di semi di lino al mattino prima di colazione. Inoltre… Qui 😉 A volte basta quest’ultima dritta, girandosi in senso opposto rispetto alla figura 😉
Grazie, se posso fare un tentativo così proverò sicuramente! Immagino che gli effetti dovrei vederli nel giro di 1-2 settimane.
Le modifiche per me più significative saranno eliminare il latte a colazione e yogurt a merenda, e introdurre le verdure crude.
Legumi e carne devo escluderli? Attualmente li consumo entrambi 2-3 volte a settimana.
Ah, e una domanda molto importante: posso assumere il decotto di semi di lino in un altro momento? La mattina appena sveglia assumo il farmaco anti-ipertensione e temo che il decotto possa comprometterne l’assorbimento.
L’ultima dritta la conosco ma fortunatamente non mi serve, sono un lampo! A parte questo resto comunque un tipo 1 sulla scala Bristol, ed in effetti è questo che mi preoccupa.
Terrei la carne bianca, userei solo piselli e lenticchie come legumi.
Il decotto andrebbe preso al mattino a digiuno o la sera prima di andare a dormire 🙂
Ottimo, farò così, giusto il tempo di smaltire yogurt e latte che già ho. Ancora grazie mille!
Ciao Arianna, ti scrivo nuovamente per aggiornarti sull’esito del piccolo esperimento dietetico. Ho iniziato molto gradatamente a seguire le tue indicazioni (mentre smaltivo le scorte di latticini) e intanto già avevo iniziato ad assumere il decotto di semi di lino.
Ora, probabilmente sarà una coincidenza, non so se ho sbagliato qualcosa io (magari il decotto?) o se è stato per via del caldo o di qualche altra cosa… in ogni caso, in capo a pochi giorni mi è venuta una stipsi ostinata che è andata avanti per due o tre mesi. Sono finalmente riuscita a risolverla, su indicazione del medico, assumendo i fermenti Yovis. Insomma, chissà come mi era venuta una disbiosi; fortunatamente ora credo di essere tornata ai livelli iniziali.
Bene, sono contenta che tu abbia risolto con i fermenti lattici 🙂