Ecco la seconda parte sui danni causati dal caffè.
Ricordo che tutte le considerazioni fatte in questo articolo, come nel precedente, sono mutuate dal libro Caffeine Blues, scritto dal nutrizionista clinico e ricercatore S. Cherniske. Io ho sperimentato i benefici dell’eliminazione del caffè dalla mia alimentazione, e vorrei condividere con voi le nozioni che ho appreso approfondendo la tematica.
La caffeina è una sostanza che ha un effetto primario sul fegato, nostro principale organo depuratore. A causa di questa stretta correlazione, chi soffre di patologie epatiche dovrebbe astenersi completamente dal consumo di caffè.
Attenzione! Tale consiglio è rivolto anche a chi fa uso quotidiano di farmaci di qualsiasi tipo, dal momento che ogni farmaco determina un lavoro epatico di detossificazione. Questo significa che tutte le ragazze e le donne che fanno uso della pillola contraccettiva dovrebbero fare particolare attenzione al consumo di caffè… Sulle correlazioni tra caffè e salute della donna tornerò tra poco.
Il principale effetto della caffeina è sulla stimolazione adrenergica, da cui si ha tutta una cascata di conseguenze sul nostro fisico.
La caffeina è una sostanza che stimola le ghiandole surrenali a produrre i cosiddetti ormoni dello stress, in particolare adrenalina e noradrenalina. Questi ormoni sono evoluzionisticamente connessi ad una reazione salvavita: la Natura ha fatto in modo che venissero secreti in situazioni di pericolo, attivando tutta una serie di meccanismi fisiologici atti ad attaccare o a scappare. Ad esempio adrenalina e noradrenalina promuovono l’aumento del battito cardiaco e della pressione (un tempo tale aumento serviva a richiamare sostanze nutritive e ossigeno verso gli organi vitali interni, per proteggersi), sono vasocostrittori, aumentano lo stato di allerta e di attenzione (ma non la concentrazione!), promuovono la rigidità muscolare (un tempo per preparare i muscoli all’azione, adesso… solo a causare cervicali e dolori).
La finalità di questi due ormoni doveva essere nel breve termine: terminata la situazione di pericolo tutto l’organismo doveva tranquillizzarsi e rilassarsi, perché non era più sensato mantenere attivi meccanismi di pericolo.
Al giorno d’oggi il consumo di caffè -soprattutto in persone che hanno bassa tolleranza alla caffeina- promuove lo stress costante e l’agitazione perenne: siamo sempre pronti a scattare, ma non per salvarci la vita! Siamo irritabili con i figli e i colleghi, rispondiamo male alla minima critica, ci sentiamo nervosi e in gabbia. Queste sensazioni vengono promosse dalla caffeina, per poi essere amplificate dall’ambiente stressogeno nel quale viviamo.
Mentre il consumatore occasionale di caffeina può ancora beneficiare degli effetti positivi di adrenalina e noradrenalina, il consumatore abituale risentirà solo di quelli negativi. La continua sollecitazione alle surrenali si tradurrà presto con un esaurimento di queste ghiandole, livelli di cortisolo alle stelle e una stanchezza cronica. Più sotto ne parlo nel dettaglio.
…e la bufala secondo la quale il caffè fa dimagrire? A onor del vero, un fondo di verità ci sarebbe: adrenalina e noradrenalina stimolano la conversione dei trigliceridi depositati nel tessuto adiposo in acidi grassi circolanti che vengono immessi nella circolazione. Questo effetto aveva un suo perché nel meccanismo ‘attacca-o-scappa’: gli acidi grassi dovevano fungere da substrato energetico per l’azione. Al giorno d’oggi dopo una tazzina di caffè non ci mettiamo di certo a correre, anzi… il più delle volte torniamo a sederci comodamente alla scrivania, e quei grassi che si sono liberati saranno immediatamente ricaptati dal tessuto adiposo.
Parliamo invece della vasocostrizione causata dalla caffeina, sempre mediata dagli ormoni dello stress. La motivazione a livello evoluzionistico è semplice: in una situazione di pericolo è bene che la superficie esterna del corpo sia poco irrorata, così da perdere poco sangue in caso di ferite. Le conseguenze in caso di stimolazione cronica sono invece tutt’altro che positive: meno sangue arriva alla periferia esterna del corpo, più sentirete il freddo (avete mai mani e piedi freddi?); il maggior afflusso di sangue agli organi interni causerà ipertensione; la vasocostrizione a livello cerebrale determinerà un minor affusso di sostanze nutritive e ossigeno al cervello (…ecco perché l’abuso di caffè, anziché aiutarvi nello studio, contribuirà a rendervi poco concentrati, svogliati e stanchi).
E, mie care donne, la vasocostrizione a livello di tessuto adiposo sottocutaneo contribuirà all’accumulo di tossine dovuto ad un peggioramento della microcircolazione capillare e linfatica, peggiorando la vostra cellulite.
L’effetto adrenergico della caffeina è la motivazione per la quale illusoriamente dà energia e prontezza: in realtà non vi sta regalando carburante, ma sta sollecitando il vostro sistema nervoso ad essere sempre attivo. Cherniske dice “è come se vi stessero offrendo un prestito nel momento stesso in cui lo chiedete, ma al 75% di interesse”, poco conveniente, vero? Questo paragone serve a farvi capire che non è vero che il caffè doni vitalità: tale beneficio è vero solo in chi consuma occasionalmente caffè; nei consumatori abituali, invece, la caffeina dà energia nel brevissimo termine per poi toglierla nell’arco di qualche ora, facendoci nuovamente venir voglia di una tazzina.
L’effetto della caffeina sugli ormoni corticosteroidei (ossia surrenalici) ha come conseguenza anche una soppressione dell’immunità, e quindi una maggior esposizione all’attacco di virus e batteri. Se siete grandi consumatori di caffeina -o se semplicemente ne state assumendo una quantità superiore rispetto alla vostra tolleranza- non stupitevi se soffrite di raffreddori ricorrenti…
Questo effetto immuno-soppressore è determinato da più cause, sempre collegabili al consumo di caffeina: tra queste, ci sono studi che collegano la bassa qualità del sonno registrata nei caffè-dipendenti ad una minore protezione immunitaria. La caffeina, infatti, interferisce con la fase 4 del sonno, ossia quella più importante per la rigenerazione cellulare, il consolidamento delle nozioni apprese durante il sonno e il rafforzamento del sistema immunitario. La fase 4 del sonno è un vero e proprio ‘recupero’: se è disturbata o mancante potrete dormire anche 9 ore a notte, e svegliarvi comunque sempre stanchi.
Fate attenzione… Ho scritto che questa fase è implicata anche nel consolidamento delle nozioni: durante la notte rielaboriamo quello che ci è stato insegnato durante il giorno, le nostre esperienze pratiche e quelle intellettuali derivate dallo studio; dal momento che la caffeina interferisce con questa fase, non è di certo la sostanza più consigliabile agli studenti… Magari vi mantiene svegli più a lunghi, ma non vi predispone a memorizzare di più.
Ricordo alle mamme e ai papà che i bambini sono particolarmente poco tolleranti alla caffeina, e che le bevande gassate (Coca-Cola, Pepsi e similari) ne contengono una quantità per porzione non indifferente…
A volte si dice che un buon caffè faccia passare il mal di testa. Parzialmente vero: come ho spiegato, la caffeina genera vasocostrizione a livello cranico, e quest’effetto può essere desiderabile qualora voi vogliate diminuire la sensazione di dolore localizzata lì; alcuni farmaci contengono caffeina proprio come antidolorifico (non solo per emicrania). Il problema è che se il mal di testa è causato dalla caffeina stessa, quella che state spegnendo non è altro che una crisi di astinenza! State risolvendo un problema acutizzandone le cause, moderando gli effetti ma non eradicando il problema stesso.
La caffeina ha un’azione anche su altri ormoni e sostanze secrete dal nostro corpo, come ad esempio il DHEA (ormone cosiddetto della giovinezza) e il GABA, principale antagonista della noradrenalina; il GABA, secreto sia a livello cerebrale che intestinale, ha il compito di mediare gli effetti della noradrenalina, promuovendo la calma e predisponendo il corpo al riposo. La caffeina determina una minor produzione di GABA, causando così un’ulteriore amplificazione dell’effetto della noradrenalina; a livello intestinale, i minori livelli di GABA predispongono alla sindrome del colon irritabile, con accelerato transito intestinale, dissenteria, distensione addominale e meteorismo.
La caffeina causa anche malnutrizione minerale. Sono molti -e molto conosciuti- gli studi scientifici che dimostrano che la caffeina promuove una perdita di minerali dalle ossa (predisponendo ad osteopenia e osteoporosi, soprattutto nelle donne), determina un minor assorbimento di ferro (e di conseguenza anemia e anemia borderline), causa una maggior perdita di magnesio (avvertibile con crampi, fascicolazioni muscolari e tremolìo della palpebra, molto avvertito dalle donne in fase pre-ciclo) e una maggiore perdita urinaria di vitamine del gruppo B.
Le persone che soffrono di problemi allo stomaco non dovrebbero consumare caffè o tè (tale divieto è prescritto in tutte le dietoterapie per patologie gastriche): la caffeina, e gli acidi del caffè, portano ad un’esacerbazione del quadro doloroso a livello di stomaco, creando un peggioramento della digestione, del reflusso, dell’ulcera e del bruciore di stomaco.
Caffè e caffeina hanno un effetto consistente sulla vostra mente e sul vostro umore: citando diversi studi scientifici, Cherniske dimostra come la caffeina sia coinvolta addirittura in attacchi di panico, senso di oppressione e depressione. Dopo la sospensione della caffeina (non solo del caffè, ma di ogni fonte di caffeina) ci vogliono circa 4-5 settimane affinché i livelli ormonali rientrino nei parametri di normalità: dunque solo dopo un mese abbondante è possibile dire che sintomi depressivi (o similari) siano effettivamente correlabili ad una disfunzionalità emotiva significativa e non all’effetto boomerang della caffeina stessa.
Secondo Cherniske, a parità di fattori sono le donne che devono stare particolarmente attente al consumo di caffè, per diversi motivi. Alcuni li ho già descritti, ma ne faccio qui un elenco riassuntivo:
– Sequestro del ferro; la donna è maggiormente predisposta all’anemia dell’uomo, e il consumo di caffè non è di certo protettivo.
– Maggior perdita di calcio dalle ossa, che accentua il rischio di osteopenia e osteoporosi, più elevato nella donna anche a prescindere dal consumo di caffè.
– Minor biodisponibilità del magnesio, minerale che durante il ciclo viene perso in quantità cospicue (ne potete avvertire la carenza con dolori mestruali, spasmi muscolari involontari, tremolìo della palpebra dell’occhio).
– Accentuazione della sindrome premestruale, con irritabilità (effetto surrenalico), dolori pelvici (perdita di magnesio e calcio), stanchezza e mal di testa (vasocostrizione), intestino irritabile (diminuiti livelli di GABA).
– Maggior predisposizione delle donne ad accusare lo stress, con tutto quello che ne deriva e che vi ho sopra descritto.
– Minor capacità di decaffeinare il sangue dovuta all’assunzione della pillola contraccettiva, ossia se assumete anticoncezionali ormonali fate attenzione perché impiegherete più tempo a smaltire il caffè nel vostro sangue, quindi la sua azione sarà più duratura. Anche nelle donne che non assumono l’anticoncezionale si nota un aumento dei tempi di detossificazione in fase post-ovulatoria (prima dell’ovulazione la media di smaltimento è di 5.5 ore, dopo l’ovulazione arriva a 7).
– Peggioramento della cellulite dovuto a vasocostrizione.
– Problemi di fertilità: l’assunzione di 300 mg di caffeina al giorno (equivalente di 4 tazzine di espresso) è stata associata ad una minor fertilità nella donna e a maggiore rischio di aborto. Tutte le donne in dolce attesa sanno che devono astenersi dal consumo di caffè per i 9 mesi della gestazione e in quelli successivi dell’allattamento se vogliono evitare qualsiasi rischio di salute (…e di dipendenza precoce da caffeina) al loro bimbo.
Ho terminato la mia lunghissima trattazione dei disturbi correlati all’assunzione di caffè, ma non vi ho parlato di moltissime altre cose che invece sono brillantemente illustrate nel libro di Stephen Cherniske, Caffeine Blues: se conoscete l’inglese e se volete approfondire l’argomento ve lo consiglio caldamente. Troverete anche tutta una serie di implicazioni etiche e ambientali riguardanti le coltivazioni di caffè, che possono suscitare la curiosità e l’indignazione di molti di voi.
Prima di concludere anticipo una vostra domanda certa: il caffè decaffeinato va bene?
Valutate voi… Il caffè decaffeinato viene trattato con soluzioni chimiche che lasciano almeno 10 mg di caffeina per tazzina: un’inezia in confronto agli 80 mg del caffè normale, ma comunque qualcosa (…attenzione future mamme in lettura!).
Uno dei due problemi del decaffeinato è proprio il metodo di estrazione: viene usato il diclorometano come solvene, che è ritenuto un cancerogeno per l’uomo. Secondo l’OMS il diclorometano evapora durante il processo di decaffeinazione, ma alcuni studi dimostrano che ne rimangano tracce nel prodotto finale.
Un secondo metodo di estrazione -più costoso e meno usato- è quello che sfrutta l’anidride carbonica, evitando l’uso di sostanze tossiche.
Il secondo problema è l’acidità: una tazzina di deca è molto più acida rispetto ad un espresso, prima di tutto perché vengono usati chicchi della varietà Robusta per produrlo. La Robusta è più facile da decaffeinare, ma è anche più ricca di acidi volatili. L’acidità inoltre viene aumentata dai metodi di decaffeinazione sopra descritti.
Se soffrite di acidità gastrica o problemi gastrointestinali, non è affatto consigliabile passare dall’espresso al decaffeinato.
Insomma, se con questo articolo vi ho convinto a non bere più caffè, non cercate un compromesso che ve ne ricordi il gusto, o sarà come prendere il dolcificante al posto dello zucchero: dalla padella alla brace!
Una nota importante finale.
Di norma alle mie pazienti non consiglio quasi mai (salvo dovute eccezioni) di sospendere il caffè del tutto: ne consiglio un consumo moderato, anche se abbiamo visto che tale indicazione può voler dire tutto e niente. Il fatto è che spesso il caffè è una coccola, un rito, una tradizione, e non sono solita dare consigli drastici; come vi ho spiegato non si può essere certi del proprio livello di tolleranza, e di conseguenza non si può sapere di quanti effetti nocivi sia responsabile il caffè. Anche se sono sempre quasi certa del contrario, potrebbe capitarmi il caso in cui consiglio un’eliminazione della caffeina senza che il paziente riscontri beneficio: in tal caso avrei tolto una bevanda che dà conforto senza che questa rinuncia venga ricompensata da un effettivo miglioramento del quadro di benessere.
Come vi ho anticipato, pur non essendo una caffeinomane io stessa ho sperimentato i benefici della sospensione del caffè, che nell’ultimo anno ho assunto solo sporadicamente (e sempre avvertendone gli effetti avversi). Quello che vi voglio consigliare è di provare, e di avere pazienza: se il caffè influisce sul vostro benessere fisico e mentale, noterete i benefici della sua sospensione dopo un minimo di 3-4 settimane, benefici che con il tempo si amplificheranno. Se non notate alcun cambiamento, buon per voi: al più, avrete risparmiato come minimo un euro al giorno per un mese (in bar e ristoranti l’espresso ha più ricarico del vino, lo sapevate?!).
44 Comments
Ciao Arianna,
informativa e precisa come sempre! Io alla tua lista di controindicazioni aggiungerei anche i casi di ipertensione. Si parla sempre (giustamente) di ridurre il sale, ma se da una parte assumo farmaci che fanno rilassare le pareti dei vasi sanguigni, allora bere il caffè che ha un effetto vasocostrittore mi sembra poco intelligenre… Io di caffè in realtà ne assumo poco, uno al giorno e nemmeno tutti i giorni, ma a questo punto prenderei più volentieri il cioccolato o magari niente (e a maggior ragione dato che mi identifico anche in altre situazioni fra quelle che elenchi).
Ciao Beatrice, in realtà avevo scritto anche dell’ipertensione 😉 Grazie comunque per la precisazione!
Giusto, mi era sfuggito. Grazie a te!
Ciao. ..volevo sapere cosa ne pensi dell’ eventuale sostituzione del caffe con l’orzo solubile.Grazie
Bisogna vedere che tipo di orzo solubile è… In molti, purtroppo, aggiungono zucchero, e non lo trova salutare: controlla la lista ingredienti!
Io l’ho sostituito con l’orzo solubile, forse non fa benissimo neppure quello ma certamente non fa male come il caffè!
Se non fosse bastata la prima parte dell’articolo con questa seconda parte c’è proprio da metterci una pietra sopra (oppure essere in grado di berne poco… e solo occasionalmente).
Io mi sto affezionando al mio caffè d’orzo con cannella e il caffè lo lascio alle grandi occasioni! 🙂
Brava Arianna, ottimo articolo chiarificatore!
Come ho scritto nel commento a Barbara, controlla che non sia contenuto zucchero nell’orzo solubile. In alternativa potresti usare l’orzo da fare nella moka (esistono delle caffettiere specifiche per fare orzo liquido); io compro l’orzo al biologico, c’è una varietà molto buona mentre un’altra marca (più amara) non mi piace molto…
anche io uso l’orzo biologico da fare nella moka (quando scrivo ho sempre bisogno di qualcosa di caldo che mi accompagni e non posso andare avanti a te o caffè, altrimenti ci resto secca!).
Lo adoro, è un’ottima bevanda. Piace anche al Piccoletto. 🙂
Adoravo l’orzo in moka quand’ero più piccola. Fino a quando non ho scoperto che per farmelo bere mia mamma ci metteva tre cucchiaini di zucchero: saggia donna…
ahahahahahahaahah, ste mamme che ne sanno una più del diavolo! 🙂
Io lo adoro amaro, ma non faccio molto testo, perché non zucchero niente, nemmeno il caffè e il te (nemmeno il te verde, che nonostante le incertezze iniziali sto imparando ad amare).
A proposito di te verde e te in generale: a quando un articolo in materia? Magari l’hai già scritto e me lo sono perso, in tal caso reindirizzami sulla retta via e porta pazienza 🙂
Avevo scritto qualcosa sul tè e sulle tisane qui, ma sul tè verde in particolare ancora nulla per ora 😛
anche io dopo questo fantastico e dettagliato articolo credo che dovro’ eliminare l’adorata bevanda.. il fatto è che a me aiuta sensibilimente il lavoro dell’intestino, ho paura di incappare in un ennesimo disagio .. il caffe’ d’orzo mi piace molto ma per la questine glutine come la mettiamo?? con quali bevande si potrebbe sostituire?
Non è che “aiuta” l’intestino, ma lo “irrita”: la caffeina è irritante e stimolante la muscolatura involontaria dell’intestino, ecco perché sembra che agevoli in transito intestinale. In realtà è come se usassi costantemente un lassativo, disabituando il tuo intestino al transito naturale.
Il caffè d’orzo solubile contiene quantità di orzo pressoché IRRILEVANTI! Se poi usi quello da infuso, ti garantisco che non ne contiene minimamente… Volendo fai un salto in erboristeria a spulciare qualche tisana 😉
davvero??????????? e io me lo sono tolta .. adoro l’orzo bimbo…come infuso cosa intendi?
Il glutine è una proteina… 100 g di Orzo Bimbo contengono meno di 5 g di proteine: quante vuoi che ne contenga un cucchiaino? 😉 E di queste… quante sono glutine?
L’orzo da infuso è tipo questo (marca a caso, primo risultato su Google) o questo per il quale serve una moka tipo questa 🙂
grazieeeee!!
Gentile Arianna io l’ho sostituito con il caffe` di cicoria. A me piace molto. Cosa ne pensa?
Ciao e grazie
Personalmente non mi piace, ma se piace… perché no? 🙂
Cara Arianna, dopo che ci siamo incontrate sono riuscita a scendere ad un caffè al giorno, che bevo dopo pranzo. Quando sono in ferie riesco a rinunciare anche a quello, ma durante il resto dell’anno è un pò una coccola. Posso non sentirmi in colpa allora?
Puoi non sentirti in colpa! 🙂 In fondo, come scritto nell’altro articolo, sotto i 100 mg/giorno di caffeina non si può proprio parlare di dipendenza: non sei più ufficialmente una caffeinomane!
Ciao Arianna, cosa ne pensi del té senza teina? io bevo spesso un té verde bio senza teina…ha le stesse caratteristiche negative del caffé decaffeinato o si può bere tranquillamente? grazie!
Il processo di teineazione è lo stesso di decaffeinazione: meglio prediligere il tè naturalmente privo di teina (bianco o rosso, il roiboos) o infusi che non contengano tè (ai frutti rossi, ai frutti di bosco, karkadè, spezie…). Ci sono un’infinità di gusti in cui spaziare credimi!
Ieri ho comprato l’orzo da fare nella moka. Ma è buonissimo! Perchè in 36 anni non lo avevo mai provato? E’ anche meno amaro del caffè, così basta metà dello zucchero. Una vera scoperta, grazie.
Che bello quando faccio scoprire gusti nuovi…!
Ti devo anche i fiocchi d’avena!
ciao arianna,quindi se io consumo dal lunedi al venerdi 4-5 espressi al bar al giorno devo stare attento?
ho 30 anni e faccio attivita sportiva calcistica amatoriale 3 volte a settimana
Ciao Marco! Mi sembrano un po’ tanti quei caffè… Vuoi fare una prova? Riducili a 1-2 al giorno per un paio di settimane, e poi per altre 4 non assumerne più: non basarti sulle sensazioni dei primi giorni, ma su quelle a lungo termine. Se non noti alcuna differenza, magari tolleri benissimo la caffeina. Le mie pazienti che non prendono più caffè hanno avuto grandi benefici!
Buongiorno. Assumo magnesio una settimana al mese sotto prescrizione. Dopo averne presa una bustina al mattina, digiuna, é possibile prendere il caffé o vi sono controindicazioni? Grazie.
Buongiorno Dalila, se assume magnesio sotto prescrizione le consiglirei di rivolgersi al suo medico: come scritto in quest’articolo la caffeina assottiglia le nostre riserve organiche di magnesio, quindi personalmente eviterei di bere caffè (o tè) durante il periodo di integrazione del minerale, per non rendere l’integrazione stessa inefficace.
Gentile Arianna,
Ti faccio davvero tantissimi complimenti: ho iniziato a leggere quotidianamente il tuo sito e devo dire che in pochissimo tempo stai davvero cambiando il mio modo di vedere il cibo e l’alimentazione!!!! dopo questo articolo sto iniziando anch’io ad eliminare il caffè dalla mia dieta…e sono alla ricerca di valide alternative! Curiosando tra gli scaffali del supermercato bio sotto casa ho trovato lo Yannoh, di cui ero totalmente ignorante e volevo sapere cosa ne pensi dell’eventuale sostituzione del caffè con questa….bevanda “sconosciuta”:) Grazie ancora di cuore per i tuoi preziossimi consigli
Grazie mille per i complimenti! 🙂
Lo Yannoh è un sostituto del caffè che deriva da cereali tostati: è sconsigliato in caso di celiachia o intolleranza al glutine dal momento che contiene orzo e segale. Per tutte le altre persone può essere un valido sostituto del caffè, senza caffeina: il gusto, però, non lo ricorda affatto…
Controlla che quello che vuoi acquistare non contenga zuccheri aggiunti o oli vegetali: sarebbe di pessima qualità!
Gentile Arianna
Cosa ne pensa del te’ verde,ho letto che non ne contiene tanta caffeina quanto il caffè, ma abbastanza da produrre una risposta senza provocare l’effetto di picco di energia e nervosismo della caffeina.
Quindi Grazie al contenuto di L-teanina e di piccole quantità di caffeina il tè verde può darti un senso di aumento di energia più blando ed equilibrato rispetto al caffè.
Sara’ vero o anche una minima quantita’ di caffeina,pari ad un semplice te’ preso tutti i giorni puo’ creare dipendeza?
Se eventualmente si puo’ assumere tranquillamente,acquistandolo sfuso naturalmente biologico,quanti grammi ne occorrono per infusione? basta un semplice cucchiaino da caffe’ per dose?
Grazie per la risposta
La teina del tè e la caffeina del caffè sono pressoché la stessa cosa, sebbene sia vero che il tè è meno impattante sul metabolismo rispetto al caffè. In ogni caso può creare dipendenza, quindi suggerirei comunque di sospendere tutto per 3-4 settimane, per poi orientarsi verso tè VERO, cioè sfuso e comprato in negozi che si occupino solo di tè. Io mi trovo bene ad acquistare online da “Il signore del tè”: ho visitato il negozio a Montegrotto Terme ed è fa-vo-lo-so 🙂
Ciao Arianna,
io sono riuscita a sospendere il caffè per un lungo periodo e devo dire che i benefici fisici ci sono. Il problema è che sul lungo periodo ci sono ricascata. Adesso ne prendo due tazzine al giorno, una a metà mattina e una dopo pranzo; soffro di pressione bassa e specie nei cambi di stagione non riesco a trovare un degno sostituto che mi tiri su nelle lunghe giornate lavorative. Adesso però sto cercando di avere un bambino e forse sarebbe il caso di impegnarmi per smettere di nuovo. Il problema è che ogni volta che interrompo i sintomi dell’astinenza sono terribili. Il mal di testa è così forte da non passare neanche con l’antidolorifico e sono così spossata da non riuscire per giorni a compiere anche le azioni più semplici. E’ incredibile che il caffè possa produrre una tale crisi. La prima volta che l’ho interrotto ne prendevo circa 5/6 tazzine al giorno e credimi è stato orribile. Ci ho messo settimane per superare l’astinenza. Ora che ne prendo solo due dovrebbe andare meglio ma vedo che già al primo giorno di stop il mal di testa compare immancabilmente e così mi scoraggio e rimando. Esiste un alimento che possa contrastare un pochino i sintomi dell’astinenza? e poi mi chiedevo ma anche il tè verde andrebbe sospeso in gravidanza? Molti dicono che faccia benissimo ma altri sostengono che anche il tè vada consumato con moderazione. Tu come la pensi al riguardo?
Ciao Eleonora; i sintomi da astinenza sono forti, ma durano al massimo 4-5 giorni: sei disposta a sacrificarti per il tuo bimbo? 🙂 Puoi sostituire con tisane al karkadè o allo zenzero, che leniscono l’astinenza.
Il tè verde può essere consumato in gravidanza, quello nero andrebbe moderato.
ahimè, io ho tutti i sintomi negativi provocati dalla caffeina…ma non assumo caffeina sotto nessuna forma!! avrei potuto risolvere tutti i miei problemi, se la causa fosse stata il caffè!! 🙂
Potrebbe essere una qualche altra sostanza eccitante, o alimenti ricchi di istamina (tonno, affettati, formaggi stagionati, agrumi, spinaci…)?
Nel mio caso temo sia solo un problema di stress! 🙂 Sono profondamente convinta che la maggior parte dei problemi di salute (almeno, nel mio caso) originino a livello psicologico. In effetti ho cominciato a fare yoga (oltre che a mangiare decentemente!) per rilassarmi 🙂
Interessantissimo complimenti!! Cosa ne pensi di ginseng e guarana!? Al naturale non quello zuccherato dei bar….
Difficile trovarli al naturale e da coltivazioni controllate: il problema delle ‘polveri’ è che spesso contengono residui di chissà che. A prescindere da questo, il ginseng è un buon adattogeno *se* è il ginseng siberiano. Il guaranà ha gli stessi effetti della caffeina.
Gran bell’articolo,cosa ne pensa riguardo al caffe’ verde?
Grazie
Una trovata commerciale come un’altra 🙂
Era da tanto che non visitavo il sito e non leggevo i tuo articoli, sempre così interessanti.
È bello leggerti e conoscere e imparare in modo così semplice e allo stesso tempo in maniera profonda.
Sfogliando le pagine del sito, fra i vari articoli mi ha colpito il titolo di questo sul caffè. Non ne ho mai consumato, poi a causa di un lavoro troppo faticoso per me, la scorsa estate ho iniziato a berlo. Prima solo una tazzina dopo pranzo ed ora sono passata a tre tazzine. Fatto con la Moka di casa e zuccherato con il grezzo di canna per illudermi che non stia prendendo qualcosa di così nocivo. Ma è vero: con il passare dei mesi ne sento sempre più il bisogno. Per il suo sapore forte e intenso, per la falsa energia che mi dà prima di iniziare la mia battaglia quotidiana e per quella sensazione di calore che sento quando lo sorseggio e mi pare per un secondo che il gelo dentro il mio corpo sparisca.
So che oramai sono diventati solo fattori psicologici, ma il caffè mi ha aiutato a non abusare di forti integratori a base di carnitina e creatinina ed ora dipendo da lui.
Ho saltato un fosso per cadere in una rete.
Dovrei smettere perché mi rendo conto che ne è diventata una dipendenza e perché avverto ora gli effetti collaterali, ma non riesco. Non fin a quando non riuscirò a trovare un sostituto che mi dia le stesse sensazioni di sapore, di calore e di energia.
Grazie sempre per questa divulgazione che fai in maniera costante e professionale.
Auguri per la tua gravidanza : un bambino è una grande benedizione. È con un figlio che si impara l”amore incondizionato del dare senza aspettarsi nulla in cambio.
Saluti
Grazie mille per gli auguri, e un grosso in bocca al lupo per l’allontanamento dalla tua dipendenza: credimi, quando ti guarderai indietro non sarai che felice di esserti “decaffeinata”!