Una corretta alimentazione, se non è associata ad una costante attività fisica, non è sufficiente a garantire uno stile di vita salutare.
Oltre a permettere il raggiungimento e il mantenimento del corretto peso corporeo, l’attività fisica è importante per numerosissimi  motivi: permette di mantenere tonici i muscoli, flessibili le articolari e solido lo scheletro; garantisce un minor rischio di patologie cardiovascolari; aiuta ad abbassare i livelli di colesterolo e triglicideridi nel sangue; previene lo sviluppo di diabete, ipertensione, osteoporosi ed infarto. E’ benefica anche per l’umore: la secrezione di endorfine da parte dell’ipofisi riduce l’ansia, la depressione e lo stress.
Il costo di tanti vantaggi è però, a detta di molti, eccessivo: la fatica. L’attività fisica è associata ad estenuanti sedute in palestra, muscoli indolenziti, crampi alle gambe, dolori articolari: sembra quasi una forma di autolesionismo!

Quest’idea è però sbagliata: l’attività fisica non significa necessariamente sport praticato a livelli quasi agonistici, anzi! Una persona che conduce uno stile di vita molto sedentario, magari con un lavoro d’ufficio, non trarrà benefici se per due o tre ore a settimana si chiude in sala pesi o frequenta una lezione di aerobica, si disidrata completamente nella foga di “bruciare più calorie possibili” e si trascina a letto stremato. Al contrario l’attività fisica intesa in questo modo sarà nociva, perché sottopone il fisico a livelli di stress eccessivi, e costringe il cuore a sforzi che non faranno altro che predisporre ad uno scorretto assetto cardiovascolare, con tutti i rischi che ne conseguono. Quando il cuore batte a livelli eccessivi, vicini alla soglia massimale, non ha il tempo per adattarsi allo sforzo e per recuperare: oltre a non bruciare assolutamente grassi ma zuccheri, si sta aumentando il rischio di infarto.
Gli studi scientifici dimostrano sempre più che l’attività fisica maggiormente consigliabile è quella condotta ad una bassa intensità e per un tempo prolungato: il nuoto e le camminate a ritmo sostenuto (ma senza affanno) sono le attività migliori. Per stare in salute non è importante “quante calorie si bruciano”, bensì come queste energie vengono utilizzate!
A questo proposito è significativo un recente studio americano condotto su 200 persone sovrappeso ed obese, di età compresa tra i 18 e i 70 anni. Il lavoro della Duke University (North Carolina) era teso a dimostrare che il lavoro aerobico è quello che permette di ridurre in modo più consistente il grasso addominale, ovvero quello più pericoloso perché associato a malattie cardiache, alcuni tipi di cancro, steatosi e diabete. I partecipanti sono stati divisi in tre gruppi: il primo ha seguito un programma di allenamento aerobico, il secondo uno incentrato sulla resistenza e sul sollevamento pesi, il terzo ha invece unito entrambi i tipi di allenamento. Il programma è stato seguito per 8 mesi, al termine dei quali è risultato che il gruppo ‘aerobico’ aveva ottenuto una diminuzione del grasso viscerale 20 volte superiore rispetto al gruppo ‘sollevamento pesi’. Il gruppo misto ha registrato risultati simili, e non superiori, rispetto al primo gruppo.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità, al fine di raggiungere e mantenere la buona salute, raccomanda che settimanalmente ci si dedichi sia all’attività aerobica che all’irrobustimento muscolare: la prima permette di raggiungere e mantenere il corretto peso corporeo e il giusto equilibrio metabolico; la seconda è ideale per essere tonici e flessibili, e per migliorare la propria resistenza.
Queste raccomandazioni vanno armonizzate alle proprie condizioni fisiche, e alle proprie esigenze: se una persona è sempre stata sedentaria è bene che cominci con passeggiate quotidiane, a cui in seguito aggiungere un allenamento muscolare più mirato con l’aiuto di un istruttore competente; se si soffre di dolori alla schiena o alla cervicale (come la sottoscritta) sarebbe meglio accostare al nuoto o al jogging una ginnastica dolce, come il Pilates, lo yoga o simili; se si è giovani e dinamici vanno benissimo gli sport di squadra che integrano benissimo diversi tipi di allenamento: calcio, pallavolo, basket, arti marziali… Sconsiglierei a tutti di dedicarsi allo “sport della domenica”: chi pratica la corsa solo la domenica mattina espone il proprio sistema scheletrico (ossa, tendini, articolazioni, muscoli) a inutili e rischiose sollecitazioni; nello stesso errore cadono quanti si dedicano al calcetto una sera a settimana: si tratta di uno sport veloce e scattante, a cui il fisico deve abituarsi gradualmente e soprattutto per periodi di tempo continuativi.
In sostanza la regola da seguire è una sola:

meglio poco tutti i giorni, che tanto tutto d’un colpo!