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QUI potete acquistare il mio ebook sulla
sindrome da ovaio policistico: per conoscere meglio
quest’insidiosa patologia endocrina femminile
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Oggi vi propongo uno snack dolce la cui ricetta mi è stata proposta da una cara paziente, che un anno fa si era rivolta a me per risolvere fastidiosi problemi di acne in età adulta attraverso un’alimentazione ad hoc. Era arrivata a me grazie a questo articolo, ancora oggi tra i più letti e commentati del sito; parlando di persona mi aveva riferito anche di problemi riconducibili a colon irritabile, e dell’assenza di ciclo a seguito dell’interruzione della pillola.
I tre problemi da lei riferiti sono spesso concomitanti: a essere particolarmente frequente è la relazione tra squilibri sessuali ormonali e acne (in particolare localizzata a livello di mento, a volte anche sulle spalle).
In passato, ad esempio, ho parlato delle possibili conseguenze della PCOS (sindrome da ovaio policistico: qui e qui gli articoli), tra le quali si ha anche un eccesso di ormoni androgeni in circolo che stimola la produzione di pustole acneiche. Anche l’amenorrea secondaria all’interruzione dell’anticoncezionale ormonale va frequentemente in coppia con una pelle profondamente impura, paragonabile a sfoghi che si hanno durante l’adolescenza.
In entrambi i casi una dieta a basso carico glicemico, che preveda la giusta dose di proteine e sostanze antinfiammatorie, è utile ad uno stimolo della funzionalità epatica, che porti questo organo a depurare l’organismo da sostanze che si accumulano a livello dermico, provocando un’iperproduzione di sebo. Al contempo si dovrà agire anche con una dieta che miri a ripristinare la corretta funzionalità ovarica, cosa non troppo complessa in caso di PCOS, ma più difficile da perseguire se il problema è l’amenorrea, vale a dire la mancanza di ciclo mestruale.
Le cause di amenorrea sono molte: la PCOS stessa può essere causa della scomparsa del ciclo mestruale, anche se c’è chi ipotizza che le cisti ovariche siano una conseguenza dell’amenorrea e non una causa. Esistono poi diversi squilibri ormonali che determinano dapprima cicli irregolari, e poi assenti; tali problematiche possono localizzarsi a monte, a livello ipofisario (l’ipofisi non è in grado di secernere quei fattori che dovrebbero stimolare l’ovulazione), oppure a valle, a livello ovarico (mancata produzione di ormoni da parte delle ovaie stesse).
La medicina olistica, che ha una concezione molto distante rispetto a quella occidentale (per la quale sono i difetti funzionali a determinare la patologia), tende a ricondurre a stasi emozionali il ciclo irregolare o assente della donna: conflittualità con il partner, sessualità inespressa, desiderio conflittuale di maternità sono cause remote di amenorrea, e dunque di infertilità.
D’altro canto, se vogliamo rimanere confinati dell’ambito del “scientificamente dimostrabile, ergo vero”, la sospensione della pillola anticoncezionale determina nell’80% dei casi la perdita del ciclo per diversi mesi. La pillola azzera la nostra produzione ormonale e assottiglia l’endometrio, che in una donna fertile dovrebbe cooperare ad accogliere un bambino. Una volta sospeso il farmaco, magari dopo un uso protratto negli anni, siamo completamente in balìa di una cascata ormonale che non sappiamo gestire: dapprima la produzione di ormoni è talmente bassa da lasciarci senza energie e senza il vago sentore di libido, e in seguito la produzione non ottimale di estrogeni e progesterone causa cicli fortemente irregolari, ritenzione di liquidi, sbalzi pressori, umore triste e malinconico, alterata permeabilità intestinale con comparsa di colon irritabile e/o problematiche della pelle.
Le indicazioni alimentari in caso di amenorrea non possono essere generalizzabili: i consigli sono diversi a seconda della causa di amenorrea, dipendono strettamente dai livelli di colesterolo (precursore degli ormoni sessuali) e trigliceridi, e sono modulabili a seconda delle sensazioni riferite dalla paziente (riguardo l’umore, le energie, la libido e i segni di possibile ovulazione).
Dopo questa lunga digressione, veniamo alla ricetta: si tratta di barrette dolci con ingredienti molto particolari, ciascuno dei quali ha una precisa motivazione nel quadro clinico della paziente che mi ha suggerito questo snack. Ecco perché ho colto l’occasione per parlare brevemente dell’amenorrea da anticoncezionale.
I fiocchi di riso e il riso soffiato sono stati usati per l’assenza di glutine, che andrebbe a causare distensione addominale in caso di colon irritabile associato a squilibrio endocrino. Anche le mandorle sono state scelte spellate (bianche) per lo stesso motivo: le mandorle con buccia risulterebbero irritanti per una mucosa intestinale sofferente; inoltre, contengono una buona concentrazione di calcio: sempre utile quando la dieta è priva di latte e latticini, come il protocollo per PCOS impone. Il cocco in scaglie e i semini (di zucca o di chia) sono stati inseriti per bilanciare gli zuccheri derivanti da agave e miele: come sappiamo, il picco glicemico si modula con l’affiancamento carboidrati-grassi o carboidrati-proteine. Come dolcificanti, appunto, sono stati scelti gli zuccheri naturali di miele ed agave più per dare coesione agli altri ingredienti che per motivazioni legate al controllo glicemico.
Vi lascio la ricetta, con la certezza che possa interessare anche altre mie pazienti (o lettrici, certamente!) con ovaio policistico, amenorrea o colon irritabile.
Barrette dolci a basso carico glicemico
Ingredienti per 250 g di composto
35 g di fiocchi di riso
35 g di riso soffiato
50 g di mandorle bianche
50 g di semi di zucca o di chia
30 g di cocco in scaglie
40 ml di sciroppo d’agave bio
30 g di miele bio
½ cucchiaino di sale
Preparazione
Preriscaldate il forno a 150°C. Fate tostare in una padella separatamente le mandorle, i fiocchi con il riso soffiato, i semi (cosicché nessuno degli ingredienti annerisca precocemente). Sciogliete il miele e lo sciroppo in un padellino con il sale, a fuoco basso. Il sale serve per dare coesione, il gusto non verrà alterato. Attendete che gli ingredienti tostati di raffreddino, quindi tritate grossolanamente le mandorle e mischiate tutti gli ingredienti insieme, dando compattezza con la parte liquida dei dolcificanti. Disponete il composto su carta da forno all’interno di una teglia. Appiattite bene avendo cura di mantenere uno spessore di circa 1 cm. Infornare a 150°C per 20 minuti, estraete dal forno e attendete 30 minuti prima di tagliare a piacimento.
24 Comments
Che meraviglia! Grazie! sono ormai due anni che non mangio nessun dolcetto!
La proverò!
Sono certa che ti piaceranno!
Mmmmhh molto interessante, visto il periodo 😛
Potrei farmi queste barrette da mangiare prima di andare in palestra.
Ma posso sostituire i fiocchi di riso e il riso soffiato con qualcos’altro?
Ad esempio, avena o quinoa?
Grazie!
Dovresti fare qualche prova, purtroppo io non le ho mai provate personalmente e non mi azzardo a consigliare a cuor leggero modifiche perché non vorrei farti uscire qualche pasticcio. Di certo usando fiocchi d’avena anziché di riso non avresti alcun rischio, ma credo che anche sostituendo il riso soffiato con la quinoa non ne esca propriamente un dramma 🙂
Ciao! Cosa ne pensi dello sciroppo d’agave?
Ho visto che ha un basso indice gliceico (15) ed alto potere dolcificante.
Non lo consiglio spesso per via dell’alto costo: se si ha disponibilità economica e piace come gusto non trovo controindicazioni. In genere come dolcificante per bevande consiglio soprattutto miele naturale.
Grazie Arianna a te e alla tua paziente! Le proverò sicuramente! 😀
Sapevo che ti avrebbe incuriosita! 🙂
Grazie Arianna stavo proprio cercando una ricetta per delle barrette home made, e grazie alla tua paziente…
Ti volevo chiedere se potresti consigliarmi un buon libro su alimentazione in caso di amenorrea e altri problemi legati alla sfera sessuale femminile! un bacio
Ciao Irene! Io ho trovato molto interessante “Gli ormoni sessuali e la dieta”, di Anna d’Eugenio. Si trova difficilmente, ma ordinandolo direttamente sul sito della dott.ssa ti arriva a casa in poco tempo 🙂
Se si preferisse usare solo malto di riso sarebbe comunque una scelta valida? Non trovo tante info in merito al malto di riso…
Va benissimo anche il malto di riso o d’orzo!
Arianna,per me che soffro di amenorrea da oramai 10 anni una dieta a basso indice glicemico potrebbe essere di aiuto?!!
Dal pochissimo che mi hai accennato di te in via privata, credo che ora per te sia fondamentale dare il giusto apporto calorico-proteico, e fornire la giusta quantità di grassi 🙂
Però avrei bisogno di un’anamnesi completa prima di potermi sbilanciare di più…
Ciao Arianna! Ho appena scoperto il tuo sito, cercavo informazioni sui cibi che peggiorano l’acne ed ho trovato quello che cercavo…ora so cosa fare! Seguo una dieta a basso indice glicemico, grazie alla quale ho risolto un problema di amenorrea che mi portavo dietro dall’adolescenza. Negli ultimi tempi ho un po’sgarrato ed ho esagerato con i latticini…ed ecco il patatrac, sia del ciclo che della pelle! Metterò subito in pratica i tuoi consigli! In ogni caso, continuo ad essere confusa sulla mia situazione ormonale. Nonostante i valori risultino sempre nella notma durante i controlli periodici, ho un problema di peluria eccessiva sul mento e di lieve acne cistica. In passato mi hanno diagnosticato un ovaio policistico, poi un ovaio multifollicolare, io non ho capito la differenza…e adesso non so se rivolgermi ad un ginecologo, ad un endocrinologo o ad un dermatologo! Tra l’altro mi sono trasferita a Bologna da un paio d’anni ed a parte la mia bravissima nutrizionista non conosco nessuno…Hai un consiglio per me? Grazie infinite! Paola
Cara Paola, purtroppo a Bologna non conosco nessun professionista a cui poterti indirizzare. Credo che la cosa migliore sia provare a consultare un endocrinologo: se lui non rileva nulla di importante nei tuoi esami ormonali, sarebbe forse il caso di chiedere aiuto ad un dermatologo o ad un centro estetico specializzato per eliminare la peluria che ti infastidisce attraverso il laser.
L’acne cistica, invece, è dura da debellare, ma può essere tenuta a bada con una dieta come quella che ho descritto nei miei articoli sulla PCOS 🙂
In bocca al lupo!
Ciao Arianna! Complimenti per la ricetta, sembra molto golosa! Ho appena scoperto il tuo sito e lo trovo interessantissimo!
Nelle barrette si possono sostituire le mandorle con altro? Il mio intestino irritabile non tollera proprio la frutta secca!
Soffro anch’io di PCOS e sono seguita da una nutrizionista per perdere 3 chili. La dieta che mi ha segnato però la vedo abbastanza restrittiva a livello calorico e per abbassare l’IG dei pasti ha semplicemente abbassato le quantità di pasta e cereali a pranzo ( 60g) e di carboidrati a colazione (mangio latte di soia e 2 fette biscottate integrali). A te non sembra sbilanciata? A pranzo dovrei inserire un po’ di proteine?
Cara Rose, dal poco che mi hai scritto la dieta non mi sembra adatta alla PCOS nello specifico: la soia è controindicata, la colazione e il pranzo sono sbilanciati, e temo manchino una serie di alimenti che nel tuo caso sarebbero molto consigliabili. Ti conviene provare a contattare un dietista esperto di PCOS per poter avere un’alimentazione finalizzata non solo al dimagrimento, ma anche al riequilibrio ormonale e al controllo dei sintomi del colon irritabile. Non sottovalutare l’interconessione tra le cose!
Ciao Arianna! Bellissime le ricette che proponi! Hai qualche nome/consiglio su un dietista esperto in pcos a Padova? Grazie!!!
Ciao Valentina 🙂 Purtroppo non conosco nessun collega che segua il protocollo PCOS a Padova, mi spiace… Potresti però provare a contattare la dott.ssa Marta Gelain (a Cittadella se non sbaglio) e chiedere a lei: non sono certa che lo adotti, ma tentar non nuoce!
Ciao Arianna! a Roma avresti qualcuno da consigliarmi per amenorrea post pillola da 1 anno e mezzo?
Il dott. Loreto Nemi, stimatissimo collega che riceve a Roma e Pofi: lo trovi sia online che su FB, per i contatti! Digli che ti ho suggerito io il suo nominativo!
Ciao Arianna leggendo su internet ho trovato un articolo che parla di rimedi fitoterapici e l’agnocastp è considerato un rimedio per problemi di disquilibri ormonali femminili… tu che ne pensi :)?
I rimedi fitoterapici devono essere personalizzati in base al proprio squilibrio: ad esempio l’agnocasto funziona bene in certi casi di amenorrea, ma non in quelli con LH elevato. E’ necessario consultare chi di competenza, per evitare di peggiorare il problema.