L’altro giorno ho linkato sulla pagina Facebook di AlimentazioneInEquilibrio l’articolo pubblicato da Roberto La Pira riguardante la causa persa dalla Ferrero negli USA per la pubblicità ingannevole della Nutella. Per chi ancora non sapesse, rimando qui.
Nei commenti sotto il mio link si è parlato di burri vegetali a base di frutta secca, e mi è venuta l’idea di scriverci un articolo che li confrontasse con la tanto amata Nutella.

Il burro vegetale è sostanzialmente una crema spalmabile: il più conosciuto è sicuramente l’americanissimo burro d’arachidi, ma ultimamente nei supermercati bio si trovano anche il burro di nocciole o il burro di mandorle.
Proprio perché è un prodotto inventato in America e di largo consumo tra gli adolescenti, io per prima sono sempre stata indotta a relegare il burro d’arachidi nella cerchia di fast-food, patatine fritte e salse da hamburger: mi dava l’idea del classico junk-food statunitense. In realtà non è così: se è di qualità, il burro d’arachidi (o peanut butter) contiene almeno il 90% di arachidi non salate e ne mantiene quasi intatti i valori nutrizionali (vale a dire un basso apporto di grassi saturi e zuccheri semplici). In commercio purtroppo si trovano anche prodotti scadenti: per aumentare la palatabilità si aggiunge troppo zucchero o una quantità non trascurabile di sale; per migliore la consistenza e rendere la crema più fluida si usa olio d’arachidi, vale a dire un olio che è stato pesantemente raffinato e decolorato, con probabile presenza di grassi trans (l’olio che se ne ricava non ha nulla a che fare con l’arachide intesa come frutto!).

Oltre al burro di arachidi, come dicevo, possiamo trovare anche burri prodotti con pasta di nocciole, mandorle o anacardi; si tratta di creme spalmabili prodotte con solo con frutta secca frullata fino ad ottenere un’emulsione piuttosto densa. Si usano esattamente come la Nutella: la diversità sta negli ingredienti utilizzati e, di riflesso, nei valori nutrizionali.
Soffermandomi sulle etichette degli ingredienti di queste creme ho notato che quasi tutte le marche in vendita al negozio biologico garantivano la sola presenza di frutta secca: solo un paio prevedevano l’aggiunta di zucchero di canna per rendere la crema più dolce.
Ben diversa l’etichetta degli ingredienti della Nutella: zucchero (al primo posto nell’elenco: significa che è l’ingrediente presente in maggior quantità), oli vegetali (non si specifica quali: e se si usasse olio di cocco, composto quasi esclusivamente da grassi saturi?), nocciole al 13% (contenuto esiguo, per una “crema di nocciole”…), cacao magro, latte scremato in polvere, lecitina di soia come emulsionante, aromi di sintesi.

Confrontiamo ora i valori nutrizionali di Nutella e Crema di Mandorle 100% prodotta da Rapunzel*:


Si nota che la Nutella apporta un centinaio di calorie in meno rispetto alla crema di mandorle, ma se prendiamo in considerazione la quantità per porzione il divario è davvero esiguo: un cucchiaio di Nutella (15 g) contiene 81 kcal, la stessa quantità di crema di mandorle 93 kcal, appena una decina in più.
La Nutella contiene molte meno proteine e un quantitativo veramente elevato di zuccheri, che rappresentano più del 50% del prodotto contro il quasi trascurabile 2% della crema di mandorle. Significa che in un cucchiaio di Nutella troveremo 8 g di zuccheri (due bustine!), mentre praticamente non ne troveremo nella stessa quantità di crema Rapunzel.
Ben diverso anche il profilo lipidico: la Nutella contiene un valore assoluto inferiore di grassi, ma il doppio di grassi saturi! Ha inoltre meno della metà di calcio, e meno di un terzo di magnesio e vitamina E.

Penso sia quasi superfluo fare un’analisi salutistica, ma giusto per essere scrupolosi…
La prima cosa che balza all’occhio è il diverso contenuto di zuccheri; pediatri ed esperti di alimentazione raccomandano ai genitori di ridurre gli zuccheri semplici nell’alimentazione del bambino: non più di 50 g al giorno. Un solo cucchiaio di Nutella, con i suoi 8 g, ne apporta già il 16%.
L’eccessivo contenuto di zucchero si traduce con un elevato impatto glicemico: sappiamo che la glicemia si alza proporzionalmente alla quantità di zuccheri ingeriti, quindi la risposta glicemica è considerevolmente più alta in risposta alla Nutella che non alla crema di mandorle.

Come ho sottolineato poco fa, la Nutella contiene più del doppio dei grassi saturi: proveniendo da non meglio specificati “oli vegetali” c’è il rischio che siano contenuti anche grassi trans idrogenati, vale a dire i più pericolosi per la nostra salute. Di certo il contenuto di vitamina E, importante antiossidante, non è sufficiente come protezione: solo 1 mg a cucchiaio.
Interessante è infine notare che la Nutella contiene meno della metà di calcio della crema Rapunzel: una dimostrazione che le mandorle sono un’ottima fonte di calcio, senza andare a cercarlo nei latticini.

La ricetta: crema di mandorle e cioccolato
Prima di concludere vi lascio con la mia ricetta-esperimento, ossia una crema di mandorle home-made dolcificata con zucchero grezzo di canna e cioccolato.

Ingredienti (per un barattolo da 250 g)
170 g di mandorle spellate; 50 g di cioccolato fondente all’80%; 30 g di zucchero di canna grezzo

Preparazione
Armatevi di un mixer molto potente (io ho il Bimby), mettete nel boccale tutti gli ingredienti ed azionatelo alla massima velocità fino ad ottenere un composto abbastanza fluido da essere spalmato. Non servono liquidi perché l’elevato contenuto di grassi della frutta secca e del cioccolato è sufficiente a dare cremosità, ma se volete renderlo più fluido potete aggiungere un paio di cucchiai di olio di nocciole (sconsiglio l’extravergine perché inciderebbe troppo sul gusto: altri tipi di olio vegetale -di mais, di semi vari, di girasole- andrebbero aboliti da una sana alimentazione!).

Attenzione! Usando un mixer da cucina tradizionale rischiate di fondere il motore (parlo per esperienza diretta, aehm…): frullate a più riprese, interrompendovi quando comincia a scaldarsi e riprendendo dopo aver lasciato trascorrere il tempo necessario a raffreddarlo.

Valori nutrizionali in confronto alla Nutella


*Sottolineo che quest’articolo non vuole essere una pubblicità alla Rapunzel: non ho alcun contatto con quest’azienda; semplicemente era l’unica marca di cui mi ero annotata i valori stamattina in negozio.