Punto primo per prevenire il cancro: mantenersi il più vicino possibile al proprio peso forma.
Per definire le classi di normopeso, sovrappeso e obesità, l’OMS ha stabilito dei parametri internazionali accessibili a tutti tramite un semplice calcolo. Si tratta del BMI (Body Mass Index, o indice di massa corporea):
BMI = peso in kg / altezza al quadrato
Le classi di peso corporeo corrispondono ai seguenti valori di BMI:
– Normopeso: tra 18,5 e 25
– Sovrappeso: tra 25,1 e 30
– Obesità: superiore di 30,1
Come sapete, non vedo troppo di buon occhio tutto ciò che classifica le persone sulla base di calcoli matematici: storco il naso se mi si parla di calorie senza alcun riferimento al valore nutritivo, di peso della bilancia senza valutazione della forma fisica, di BMI senza composizione corporea. L’indice BMI, nello specifico, non è stato ideato dalle autorità per la salute, ma nasce -pensate un po’- da calcoli statistici effettuati dalle compagnie assicurative americane: si era visto che la popolazione con un BMI di 20-25 aveva un rischio di mortalità generica molto basso. Valori inferiori a 20 e superiori a 25 corrispondevano a una mortalità più elevata per tutti i tipi di patologia (cardiovascolari, tumori, diabete, osteoporosi…). In origine si trattava dunque di un indice utile a stabilire indennizzi di polizze assicurative. In seguito fu adottato dall’OMS come un indice predittivo di malattia: è un metodo semplice e veloce, facilmente riproducibile e alla portata di tutti, che dà una prima idea dello stato di salute della persona.
Gli svantaggi del BMI sono noti: si rischia di confonderlo con un indicatore di magrezza o di forma fisica. Non è affatto così: pensiamo al classico confronto tra un body-builder e un uomo estremamente sedentario, entrambi alti 1.80 e con un peso di 90 kg: il BMI risulta in entrambi i casi di 27.7, significa che tanto il palestrato quanto il poltrone sono sovrappeso e dunque grassi? Chiaramente no! Il BMI non valuta né la forma fisica della persona, né la sua composizione corporea (in altre parole: quei kg sono di grasso o muscolo?). Il valore risultante dal calcolo BMI è un punto di partenza per valutare la condizione di salute dell’individuo e il suo rischio di mortalità: con il BMI non si fa diagnosi di nulla.
Usate questo calcolo con le dovute cautele: se siete sempre state persone magre, ma recentemente avete preso qualche chilo di troppo è meglio per la vostra salute se ritornate al vostro peso-forma. Se invece avete un BMI di 26-27 ma il vostro peso è stabile da molti anni e non è in aumento, piuttosto che intraprendere diete drastiche è meglio se rimanete come siete, magari incentivando l’attività fisica (ne parleremo settimana prossima).
Quando il BMI supera un valore di 27-28 è comunque il caso di correre ai ripari, rivolgendovi a un buon dietista e non ricorrendo al fai-da-te.
Torniamo a parlare di peso corporeo e rischio di cancro.
Il WCRF riporta che alti livelli di grasso corporeo (si noti che si parla di grasso e non di peso) aumentano in modo significativo il rischio di cancro a colon-retto, esofago, endometrio, pancreas, reni e al seno (dopo la menopausa). La correlazione è meno evidente, ma sempre presente, per il cancro alla cistifellea. Si è evidenziato che un moderato aumento di grasso corporeo protegge dall’insorgenza di cancro al seno prima della menopausa, ma dal momento che il rischio torna ad aumentare dopo la menopausa la raccomandazione è comunque quella di mantenersi nel range del normopeso.
La distribuzione del grasso nel corpo incide diversamente sul rischio di cancro: il grasso localizzato a livello addominale è più rischioso di quello che si accumula sulle cosce o sulle braccia. Quello addominale si chiama viscerale, quello di fianchi e cosce è sottocutaneo: il primo va ad infiltrarsi nel tessuto dei organi vitali, peggiorando le condizioni di salute, mentre il secondo rimane sottopelle, ed è meno pericoloso.
Un’alta percentuale di grasso viscerale aumenta il rischio di cancro al colon-retto, pancreas, endometrio e seno (postmenopausa). Proprio perché il grasso che si accumula a livello di pancia e addome è quello maggiormente predittivo di mortalità, si raccomanda di tener sempre sottocontrollo la propria circonferenza-vita: il rischio è elevato se il valore è superiore a 94 cm nell’uomo e a 80 cm nella donna, molto elevato se si superano i 102 cm (uomo) e 88 cm (donna).
In relazione alla circonferenza vita e grado di adiposità corporea, negli ultimi anni i medici hanno cominciato a distinguere una classe molto particolare di persone: i “fat-and-fit”, cioè -letteralmente- i grassi ma in forma. Se secondo il BMI risulti sovrappeso, ma la tua circonferenza vita di mantiene al di sotto dei valori sopra riportati, potresti far parte di questa categoria: il tuo rischio di mortalità è inferiore rispetto a persone con il tuo stesso peso ma una circonferenza vita superiore. Forse fai sport e hai una buona resistenza cardiovascolare: probabilmente hai una fitness respiratoria migliore rispetto a tanti normopeso sedentari. Nel tuo caso dimagrire non è una priorità: stai però attento ad avere un’alimentazione equilibrata, anche se non ipocalorica.
Essere sovrappeso od obesi non aumenta solo il rischio di cancro, ma anche quello di altre patologie croniche, tra cui dislipidemia, ipertensione, infarto, diabete di tipo 2 e patologie coronariche. Essendo tutte malattie che diminuiscono l’aspettativa di vita, il consiglio di mantenersi entro il proprio peso-forma è quantomai importante per la vostra salute.
Purtroppo negli ultimi 20-30 anni la condizione di eccesso ponderale è aumentata a livello mondiale: persino in molti Paesi dell’America Latina, Asia e Africa che fino a poco tempo avevano una mortalità elevata soprattutto per malattie infettive e deficit nutrizionali ora si registra una prevalenza di obesità maggiore rispetto al sottopeso. Bisogna stare particolarmente attenti ai bambini: l’obesità durante l’infanzia rischia di tradursi in obesità per tutta la vita. La raccomandazione per i genitori diventa quella di non sottovalutare una diagnosi di eccesso ponderale fatta dal pediatra: le mamme italiane spesso si preoccupano che il bambino mangi troppo poco, più difficilmente si interrogano se mangi troppo. Un aspetto florido e cicciottello nei bambini sembra essere sinonimo di salute: non è così, e anzi è vero il contrario. L’eccesso ponderale nell’infanzia non solo accorcia l’aspettativa di vita del bambino, ma incide anche sul suo sviluppo scheletrico e muscolare, e spesso -tristemente- sulla sua autostima.
Se si è in sovrappeso è sempre sconsigliato ricorrere a diete drastiche fai-da-te, ma lo è in particolare per una categoria di persone: gli ultra-sessantenni dovrebbero sempre consultare un medico prima di intraprendere qualsiasi tipo di dieta, anche di piccola entità. Quando si perde peso non si perde mai solo grasso, ma anche una percentuale di massa magra e massa minerale ossea. Maggiore è il peso da perdere, maggiormente consistente sarà questa percentuale: una diminuizione della massa magra porta a un rallentamento del metabolismo e a un peggioramento delle condizioni di salute, mentre la massa minerale in discesa porta a un maggior rischio di fratture e osteoporosi. Questo è vero a tutte le età, ma mentre il fisico dei ventenni e dei trentenni risponde con più prontezza ai cambiamenti metabolici, già a quarant’anni le modifiche strutturali del corpo vengono incassate in modo diverso. Via via che si sale con l’età si deve inesorabilmente tener conto che il dimagrimento comporta lunghi tempi di adattamento da parte del proprio corpo.
Sitografia
World Cancer Research Fund
2 Comments
Molto interessante, non la conoscevo la differenza tra il grasso viscerale e sottocutaneo, pensavo si trattasse solamente di differenze individuali su dove il grasso si accumula più facilmente (ad esempio a me va subito su fianchi e cosce), invece c’è qualche differenza in più.
Aspetto con ansia il prossimo post sull’attività fisica!
Le donne mediamente aumentano di più proprio nei tuoi stessi punti: è un retaggio evoluzionistico, perché sono le prime riserve di grasso usate per dare energia al bambino qualora avvenisse concepimento. Tant’è che dopo la menopausa, quando non si è più fertili, il metabolismo cambia e anche le donne depositano più grasso a livello addominale…
Quello femminile è un grasso più antiestetico ma meno pericoloso di quello dell’uomo, che ha più pancia che fianchi: non è un caso che siano gli uomini ad essere più colpiti da malattie cardiovascolari. 🙂