Molto spesso le persone che si mettono a dieta fai-da-te adottano il metodo del conto delle calorie: togliere 14 kcal di qui e aggiungere un etto di zucchine di lì, controllare se i crackers contengono 114 o 121 calorie al pacchetto, scegliere la mozzarella light, fare snack con barrette di cereali che hanno meno calorie di una mela… Le noci assolutamente no perché sono troppo caloriche, e anche il salmone! Però un cioccolatino senza zucchero può andare bene, sono meno di 25 kcal a pezzo… E se oggi si sforano le 1300 kcal, domani ci si mantiene sotto le 1000, tassativamente.
Quando sento frasi simili a queste rabbrividisco: sono quanto di più lontano possa esistere dal concetto di alimentazione sana ed equilibrata, e denotano uno scarso amore per il cibo. Ma cosa più importante di tutte, la conta delle calorie è anche il metodo più sbagliato per perdere peso.
Le calorie non sono che una minima parte di quello che determina un’alimentazione sana.
Vediamo perché la mera conta calorica ha più aspetti negativi che non positivi.
Punto primo: su che basi si decide il range quotidiano di calorie? Perché lo si è letto su un giornale, forse. Oppure perché l’amica dell’amica seguendo una dieta da 1200 kcal ha perso 5 chili in un mese. Oppure, perché usando un programmino su internet si è ottenuto quel valore. In qualsiasi modo si siano decise le calorie, vi è buona probabilità che si stia sbagliando in partenza: il valore calorico di un’alimentazione deve essere una conseguenza della valutazione del fabbisogno di nutrienti, e mai un punto di inizio. In altre parole, una dieta deve essere imbastita andando a stimare il fabbisogno quotidiano di grassi, proteine e carboidrati, e inserendo man mano quelle combinazioni alimentari che soddisfano questo fabbisogno. Partendo da un mero valore calorico è estremamente facile sbagliare completamente la ripartizione dei nutrienti: lo sbaglio più comune, ad esempio, è quello di restringere eccessivamente i grassi (o peggio abolirli completamente) perché “troppo calorici”. Ricordate l’articolo sulle conseguenze delle diete drastiche? Eliminare i grassi è molto pericoloso per almeno tre motivi: solo grazie ai grassi riusciamo ad assorbire certe vitamine, i grassi contribuiscono in larga parte a non bloccare il metabolismo, i grassi hanno importanti funzioni organiche (ad esempio, sapete che restringere troppo le fonti di grassi può determinare un netto calo della libido?).
Punto secondo: una caloria non sempre equivale ad una caloria. Cosa voglio dire? Che a seconda della fonte e del momento in cui si assumono calorie l’effetto metabolico sarà differente. Ad esempio, quando si mangia dopo lo sport si favorirà il ripristino delle scorte di glicogeno che si sono assottigliate con l’attività fisica: una persona che per dimagrire si mette a correre a perdifiato più volte a settimana senza compensare adeguatamente le energie spese si sentirà stanco, apatico e costantemente a terra nel giro di pochi giorni. Se invece mangia dopo aver fatto sport riuscirà ad ottimizzare il suo dimagrimento.
Altro esempio: assumere 100 calorie dalla frutta e 100 calorie da una barretta di cereali non è la stessa cosa, sebbene entrambi gli alimenti siano fonte principalmente di carboidrati. La frutta è infatti costituita anche da fibra, che rallenta il rilascio di zuccheri nel sangue e promuove una sazietà più prolungata; al contrario, la barretta di cereali determina un rapido rilascio di zuccheri e non ci sazierà, lasciandoci insoddisfatti.
Punto terzo: il conto delle calorie semplifica eccessivamente il mangiar sano. I motivi sono due: in primo luogo una persona che conta le calorie sceglierà un prodotto sulla base del suo contenuto calorico, e non in base agli ingredienti. Sarà pertanto attratta da tutti i prodotti “senza” (senza grassi, senza zuccheri), non rendendosi conto che nella maggior parte dei casi questi ultimi hanno una lista ingredienti due volte superiore a quella dello stesso prodotto in versione non ipocalorica. Prendiamo un gelato normale e un gelato light: hanno simile consistenza e simile gusto, ma com’è possibile dal momento che la versione light è stata privata dei grassi, ossia di quella componente che dà sofficità e golosità? Sono inevitabilmente stati introdotti additivi che simulino l’azione dei grassi, additivi chimici il cui accumulo organico non è di certo salutare. Non perdiamo di vista anche un altro importante fattore: i grassi servono a promuovere la sazietà. Se priviamo un alimento dei grassi la nostra sazietà sarà differente che non consumandolo nella sua interezza. Qualche esempio? Lo yogurt intero e lo yogurt magro, l’uovo intero e il solo albume, la mozzarella light e la mozzarella normale.
Ricordiamo:
Un alimento è più sano e meno processato tanto minore è la sua lista-ingredienti; un alimento è migliore nella sua versione “integrale” che nella sua versione ipocalorica.
Detto questo, non confondiamo i grassi aggiunti con quelli intrinsecamente contenuti nell’alimento: non perché i grassi promuovono la sazietà siamo autorizzati a mantecare il risotto con un etto di burro, ad esempio…
Punto quarto: contare le calorie ha un notevole effetto anche sul nostro umore e sul nostro rapporto con il cibo. Contare le calorie fa in modo che una persona si focalizzi su quanto sta mangiando e non su quello che sta mangiando: questo può precludere un rapporto positivo con il cibo, poiché invece di vederlo come nutrimento lo vedremo come fonte d’apprensione e d’angoscia. Ci si priva del cibo di cui non si conosce la composizione calorica, si rinuncia a cene fuori per timore di eccedere oltre a quel fantomatico “valore soglia”, e si comincia a vedere il cibo come un nemico con cui combattere.
Contare le calorie aggiunge un macchinoso lavoro mentale in una quotidianità già di per sé piuttosto frenetica. Contare le calorie richiede che i pasti vengano accuratamente pensati (e pesati) in anticipo, magari anche il giorno prima o due giorni prima. E cosa succede quando ci accorgiamo di aver finito la pasta, i crackers o -peggio- che qualche altro componente della famiglia si è mangiato l’ultimo dolcetto ipocalorico che avevamo riservato per la merenda? Contare le calorie genera stress e mette di malumore, impone un rigido controllo che ci fa sentire fuori in colpa appena molliamo la presa e tentiamo di gustarci una coppetta di gelato o un piatto di pasta al ragù: prima ancora di addentare la prima forchettata, pensiamo “ma me lo posso permettere?” ed elaboriamo un rigido piano d’attacco per tagliare calorie sugli altri pasti della giornata.
E dopo tutto lo sforzo fatto per contare le calorie e far quadrare i conti, scopriamo che la conta calorica è estremamente inaccurata! Se ci affidiamo alle tabelle di composizione degli alimenti dobbiamo tenere conto che si tratta di valori medi, che non necessariamente rispecchiano il contributo calorico fornito dalla pesca o dalla melanzana che abbiamo tra le mani: il grado di maturazione, la percentuale di acqua, il terreno su cui gli ortaggi crescono incide sul loro tenore glucidico e proteico, e di conseguenza sulle calorie che contengono. Oltretutto, le attuali tabelle di composizione presenti in Italia sono piuttosto datate, dunque i valori andrebbero rivisti e aggiornati per poter essere maggiormente affidabili.
Ma la cosa più deleteria del conto delle calorie non l’ho ancora detta.
Contare le calorie interferisce con l’alimentazione intuitiva. L’uomo è per natura un mangiatore intuitivo: anche qualora non conoscesse nulla riguardo a calorie, carboidrati, grassi e proteine, sarebbe capace di regolarsi in modo naturale cibandosi di quegli alimenti che soddisfano il suo fabbisogno. Questo meccanismo di autoregolazione è particolarmente lampante nei neonati, che smettono di poppare il latte semplicemente quando sono sazi. Allo stesso modo i bambini piccoli possono fare i capricci a tavola, ma quando hanno veramente fame non hanno problemi a mangiare qualsiasi pietanza. Pensiamo anche ai nostri nonni o bisnonni: pur non sapendo che la carne è composta da proteine e le patate di carboidrati avevano certamente meno problemi di noi nel loro rapporto con il cibo.
Contare le calorie va a squilibrare il meccanismo di autoregolazione in un duplice modo: prima di tutto una persona che conta le calorie sarà tentata di comprare in prevalenza quegli alimenti dei quali è possibile conoscere il contributo calorico esatto, vale a dire alimenti confezionati. Il cibo industrializzato è fatto con materie prime raffinate, elaborate, non fresche e povere di minerali e vitamine: più il nostro corpo ne mangia più ne mangerebbe. E questo chiaramente interferisce con l’autoregolazione.
Non solo. Una persona che conta le calorie smette di mangiare quando il piatto è vuoto, non quando è sazio. Che abbia mangiato un chilo di verdure o una fettina di carne ai ferri, quello è il suo pasto in quanto quello è ciò che gli permette di bilanciare le calorie quotidiane. Non aggiunge e non toglie nulla per timore di dover rivedere anche gli altri pasti della giornata. Se si trovasse nella situazione di doversi autoregolare senza conoscere il contributo calorico di quello che ha nel piatto, saprebbe riconoscere il senso di sazietà? Una persona che usa come metro di misura la conta calorica è ancora in grado di autoregolarsi?
L’alimentazione intuitiva è di gran lunga preferibile al conteggio delle calorie: mangiare a seconda di quello che il proprio corpo chiede, non in base all’implacabile responso di calcoli matematici.
Ultimo spunto di riflessione: chi è ossessionato dalle calorie che introduce spesso è ossessionato anche da quelle che brucia. Conosce il consumo calorico di un’ora di tapis roulant a pendenza 1% e a pendenza 6%, sa quanto brucia dopo un’ora di cyclette a 20 km/h ed è abbastanza certo di quello che è in grado di smaltire in 45 minuti di nuoto a stile libero.
Dirvi che anche questi calcoli sono pressoché inutili è superfluo, vero?
57 Comments
Per qualche mese ho contato ossessivamente le calorie, quelle introdotte e quelle che avrei dovuto bruciare. Ogni giorno cercavo di non superare le 800 calorie (calcolando la differenza tra le une e le altre) all’inizio mi sentivo un Dio, mi sembrava di poter controllare tutto, ma ero costantemente in ansia. Un giorno mi sono resa conto che il mondo è pieno di persone che lottano per sopravvivere e io stavo facendo di tutto per distruggermi, così ho smesso… Quando ci penso ancora mi viene un tale senso di angoscia….
Grazie per questi articoli spero che aiutino le persone a non commettere i miei stessi errori..
Grazie per la tua testimonianza Annalynne, sono certa che potrà aiutare qualcuno che capiterà su questo sito cercando informazioni sulle calorie 🙂
Mi ha colpito la tua frase all’inizio mi sentivo un dio, perché la sensazione di onnipotenza è spesso quella che spinge nel vortice di un disturbo dell’alimentazione. Sei stata molto più forte a decidere di fermarti che non a continuare, credimi…
Bellissimo. Va letto e riletto ogni tanto…
Grazie! 🙂
Bellissimo articolo.
Io al momento sono a dieta per perdere qualche kiletto, seguita da una nutrizionista, per cui parto da una dieta bilanciata e basata sul mio fabbisogno.
Quello che devo fare è sì pesare tutto, ma in maniera CONSAPEVOLE, di modo che imparo ad allenare l’occhio a capire cosa e quanto mi serve. Certamente mi è utile se vado a cena fuori, dove non ho la possibilità di pesare, e penso che lo sarà anche dopo aver finito la dieta.
Sono convinta che valga sempre la sazietà come strumento (eppure, non si diceva che uno dovrebbe smettere di mangiare prima di sentirsi sazio?), ma penso che la conta consapevole delle calorie aiuti soprattutto chi ha la tendenza a sgarrare un po’ troppo spesso.
Grazie per il complimento, e faccio io i miei complimenti a te per esserti rivolta ad uno specialista di alimentazione per il tuo percorso di dimagrimento!
Riguardo alla domanda che hai posto (“non si diceva che uno dovrebbe smettere di mangiare prima di sentirsi sazio?”): è un utile insegnamento per chi si alza da tavola solo quando è spiacevolmente pieno; chi si autoregola impara da sé a fermarsi prima di essere completamente “full”: se anche magari all’inizio sbaglia, poi la pesantezza postprandiale e il senso di sonnolenza e di rallentamento gli insegnano a fermarsi prima del limite 🙂
Trovo molto interessante questo post e soprattutto mi trovi d’accordo con ogni punto della tua riflessione.
Grazie Adele 🙂
ho letto con interesse sia l’articolo che i vari commenti,sono vicina a annalynne,anch’io come lei facevo il calcolo delle calorie per nn esagerare a tavola…il mio problema e che nn mi so’ regolare(come dicevo)e di conseguenza sarei capace di mangiare come un bufalo fino a stare male(relativamente perche’ poi digerivo tutto :-))cosi’ ho iniziato a mangiare tante cose light o senza zucchero nn prima di aver controllato il loro valore nutrizionale!mi sentivo bene perche’ facevo piatti enormi con la convinzione di tagliare le calorie e mi sentivo meno in colpa….poi una persona a me cara,mi ha insegnato che il nostro corpo ci parla e che dobbiamo ascoltarlo…è una strada in salita perche’ certe abitudini sono difficili da sradicare,ecco perche’ mi sono appassionata a questo blog,ad Arianna…se fosse dalle mie parti…adesso leggo e rileggo i suoi articoli e cerco di capire,ogni tanto le scasso l’anima mandandole mail private,spero mi comprenda ; ) la colazione l’ho cambiata,pian piano cambiero’ il resto….c’è btr spazzatura su internet e di siti seri pochi…percio’ semplicemente GRAZIE!
Tu stai facendo un bellissimo e positivissimo cambiamento, e a me non può proprio dare alcun fastidio rispondere ai tuoi quesiti! 🙂
Grazie per le belle parole… 🙂
intanto le faccio i complimenti per l’articolo che mi ha aperto gli occhi su alcune cose.
una domanda che le voglio fare è: essendo io un ragazzo di 20 anni, non avendo nessuna patologia e nessuna malattia e mangiando a grandi quantità arrivando perfino a 3200 kcal (quindi contavo certe volte le calorie per capire) perchè non mi sento mai sazio??
mi piacerebbe sentire il suo parare ragazzo 20 enne, senza problemi, studente, che pratica palestra 2 volte a sett
grazie in aticipo 🙂
le aggiungo solo che sono arrivato a contare le calorie e ha guardare i singoli elementi proprio per il fatto di non riuscire ad autoregolarmi nel mangiare, di non sentire mai un campanello di stop e avendo sempre l’angosci di mangiare troppo
Grazie Matteo, ma dammi del tu ti prego 🙂
Il problema è che è semplicemente irrealistico per un ragazzo di 20 anni vivere con 2000-2500 calorie al giorno, soprattutto se fa sport, e soprattutto se questo sport è fatto bene. Vuoi sapere qual è il tuo fabbisogno calorico? Beh, quello che ti permette di non ingrassare 😉 Se anche dovessi assumere 4000 calorie al giorno ma non aumentare di un solo etto, dove sta il problema? Significa che quello che stai mangiando è quello di cui hai bisogno… 🙂
Vuoi qualche dritta per non agevolare il senso di sazietà? Apri il pasto con un bel piattone di verdura cruda; abbina sempre carboidrati e proteine; non lesinare sul condimento (olio extravergine e burro di centrifuga); se riesci, fai tre pasti principali e poi almeno 2-3 spuntini durante il giorno, e se hai fame non farli di sola frutta: aggiungi yogurt, frutta secca, un panino con salmone o prosciutto di Parma/San Daniele, un pezzo di parmigiano. Non sentirti in colpa per quello che ti spetta di diritto… Se mangi meno di quello che ti fa star bene e in salute… è automatico che comincerai a star male 😉 E se la gente ha da ridire sulle quantità di ciò che mangi, fai con cortesia notare che di certo non hai bisogno di perdere peso…
ok vada per il tu 🙂 come sempre consigli fantastici grazie mille 🙂 alla fine se ci penso bene le regole sono tre: varietà, qualità e quantità… giusto?? anche se in questo periodo noto che nessuno guarda tanto le prime 2 …
Esatto, hai detto le parole più corrette! Ora invece in quanto mangiano secondo schemi preimpostati, senza cibo stagionale, con cose confezionate…? A volte mi pare di combattere contro i mulini a vento 🙁
E’ proprio all’alimentazione intuitiva alla quale sto tentando di ritornare anche io e grazie a te piano piano ce la sto facendo…sto iniziando a capire.
Articolo prezioso!
Secondo me dall’8 luglio in avanti sarai capace di tutto, veeeero? 😛
Sìììììììììììììììììì ;D (speriamo)
Ciao Ari….mi rivedo tanto nell’articolo che hai scritto!!! Io non riesco più a godermi a pieno ciò che mangio perchè penso ossessivamente alle Kcal…..Quanti conti che mi faccio per far bilanciare tutto….BILANCIARE?????? Dopo aver letto questo articolo non so fino a che punto “bilancio”!!!!!! Forse mi esercito a fare conti matematici :))))))))
Ci scherzo sopra….ma in realtà vorrei piangere perchè non riesco più a liberarmi da questo meccanismo autodistruttivo……….NON CE LA FACCIO PIùùùùùù
vOGLIO TORNARE A MANGIARE IN MANIERA INTUITIVA COME DICI TU….
ARIIIIIIIIIIIIIIIIIII COME FACCIO?????????
HO BISOGNO DI AIUTO!!!!
Marghi, purtroppo abitiamo agli antipodi d’Italia e non ti so proprio essere d’aiuto: meriti di essere seguita passo passo per migliorare il tuo rapporto con il cibo. Se potessi, credimi, fare i molto di più 🙁
E io mi trasferirei per farmi aiutare da te (anche se so che tu preferiresti non trattare persone come me) perchè so che sei una bravissima professionista e io mi affiderei con piacere a te
La tua fiducia mi lusinga, credimi 🙂
Arianna anche se siamo lontani proviamoci lo stesso….io mi affido a te, tu mi aiuti e quel succede succede…che ne dici?
Ti va?
Non posso Marghi, lo sai… 🙁
scusa se mi permetto ma se hai letto il mio commento,t capisco profondamente…è DURA molto dura togliersi di dosso abitudini/ossessioni radicate nel tempo ma ricorda che solo la nostra volonta’,tenacia e voglia di cambiare ci permettera’ di allontanarci da cio’ che credevamo giusto!inizia piano,dalla colazione(come ho fatto io)butta via tutto cio’ che ritenevi”sano”,vai in un negozio di fiducia o biologico e quando acquisterai la tua avena,i tuoi frutti essicati e il tuo latte o yogurt costringiti a leggere solo gli ingredienti e nn le kcal(l’occhio t cadra’ ma a quel punto pensa a quello che ha scritto Arianna,leggi e rileggi questo articolo)e pensa che è quell’ancora che cercavi!in bocca al lupo!
Erica grazie tanto per i consigli!!!! Tu hai iniziato a cambiare la colazione mangiando, come ho capito, avena, frutta essicata (tipo uvetta, prugne o anche noci e mandorle?), yogurt (intero o magro)….ma li pesi o li mangi ad occhi?
L’articolo di Arianna mi sa che lo leggerò e rileggerò tante volte fino a quando mi entrerà in testa che non devo più contare le kcal ma mangiare ascoltando i bisogni del mio corpo.
A me piace tanto il modello alimentare che propone Arianna, ma fissata come sono per le kcal non riesco nemmeno a provare le ricette della sua nuova rubrica…..nemmeno quelle con il pesce di cui ne vado matta…
Aiuto…vorrei trasfermi
ciao margherita!allora io alterno le colazioni,una volta mangio avena(lasciata in ammollo una notte in acqua)sui 40gr,la peso perche’ se no ne mangerei una valanga,con una manciata di frutta fresca tipo mirtilli o fragole o lamponi…oppure2/3 noci o 7/8 mandorle,con frutta essicata tipo mirtilli,albicocche o fichi(1 o 2) e yogurt greco al 2%(quello intero nn mi piace ma va a gusti)….sei sazia fino a pranzo!un’altra mattina mangio una fetta di pane di segale con marmellata bio 2/3 noci o mandorle e yogurt….bevo sempre caffe’ con un filo di latte di mandorle/avena/soia(la mattina il caffe’ mi sveglia e nn riesco a non berlo)
questo grazie ad Arianna ed hai suoi consigli…per il pranzo/cena mi sto’ attrezzando alternando carne/pesce/legumi/cereali/uova/formaggi(ricotta)e tanta tantissima verdura!!!!
come t dicevo,è dura cambiare certe brutte abitudini(conto kcal)ma se nn inizi a farlo rimarrai sempre con i tuoi conti matematici in testa…nn ci godiamo il piacere di quello che mangiamo e rimaniamo legate ad una formula sbagliata!SFORZATI…anzi SFORZIAMOCI a cambiare!secondo me se iniziamo a vedere il cibo come risorsa,piacere e gioia,le kcal nn le vedremmo +!quello che fa bene nn puo’ essere nocivo…mangiamo con amore,facciamo attivita’ fisica per tenerci in forma nn per bruciare quello che introduciamo
nn trattiamo male il nostro corpo,nn mortifichiamoci,ascoltiamoci sempre…io leggo sempre quest’articolo e tutti gli altri perche’ mi fa capire quando sono stata stupida prima!baci
ciao Arianna,t pongo una domanda che credo servira’ a molte persone che hanno letto questo interessantissimo articolo:se una persona,con trascorsi di conto kcal e che nn sa autoregolarsi,segue un alimentazione equilibrata per tutta la settimana ma un giorno di questi,”sgarra” (tipo una torta intera con crema confezionata,giusto per farti capire)presa + dalla golosita’ che dalla necessita’,come si deve comportare i gg seguenti per equilibrare l’abbuffata?tu dici che restringere poi,nn serve allora cosa s deve fare,visto che ormai il danno e’ fatto?parlo di quello che deve mangiare ,perche’ l’attivita’ fisica rimane la solita(palestra 3 volte la sett)….certe volte mi sento come un gatto che si mangia la coda…capisco che faccio una cavolata ma il mio corpo(o cervello) dice mangia una “schifezza” e rilassati ogni tanto!!!!attendo risposta con ansia per nn fare errori visto che mi sono imposta di imparare!!!!
In questi casi il consiglio è variabile da persona a persona: al cibo sono imprescindibilmente legati significati emotivi, comportamentali e sociali, che non è facile sradicare o cambiare con un dogma unico e uguale per tutti.
In linea di massima, si deve proseguire a mangiare come sempre: se ci si privasse di qualcosa per ‘compensare’ l’abbuffata si caricherebbe l’evento di senso di colpa poco utile al raggiungimento di un equilibrio. E subito dopo l’abbuffata, mettersi davanti allo specchio e guardarsi, sorridere, coccolare il proprio corpo per prendere consapevolezza delle proprie forme senza negarle, senza percepirle come ‘altro’ da sé.
capisco….sara’ una strada in salita…magari t spieghero’ contattandoti in privato 😉
L’articolo è molto interessante come sempre, però mi permetta di mostrare qualche perplessità.
Sinceramente penso che per raggiungere un’alimentazione davvero intuitiva e che sia equilibrata ci sia bisogno di non poco allenamento. Se uno deve stare attento a non mangiare formaggi (o solo a latte crudo), non mangiare salumi, pesce 3 volte a settimana, niente carne, uova 2 volte e solo bio, niente cotture di un tipo, niente latte, niente frutta dopo i pasti… Insomma, ci vuole un bel po’ di esperienza prima di assimilare del tutto queste regole e alimentarsi in modo un po’ più spontaneo (e meno stressante)!
Dall’altro lato, non sono una professionista del settore, parlo solo per esperienza o convinzioni personali, però sí che mi pare importante considerare in certi casi il fabbisogno calorico, soprattutto nel caso degli sportivi. Penso che le persone che fanno molto sport debbano sapere quante calorie consumano, per riporle adeguatamente dopo l’allenamento e non incorrere in carenze nutrizionali.
Avevo letto il libro di un ultra-maratoneta vegano, che stava molto attento al suo fabbisogno calorico, perché doveva poi ripristinare le scorte energetiche attenendosi alle sue scelte alimentari.
Sarei curiosa di sapere le sue opinioni in merito a queste osservazioni, di cui la ringrazio in anticipo.
Per quanto riguarda l’alimentazione intuitiva ha perfettamente centrato il punto: c’è bisogno di allenamento, o meglio di rieducazione al gusto e all’equilibrio alimentare. C’è bisogno di distogliersi da tutto ciò che concerne l’industria alimentare di grande distribuzione, e di non credere ai messaggi pubblicitari.
Però mi permetta un paio di domande: e chi l’ha detto che non si debba mangiare carne? E perché non una tantum i salumi, se sono fatti *consapevolmente* (senza additivi chimici)? Perché pesce 3 volte a settimana, se non si ha la possibilità di comprarlo fresco e possibilmente non d’allevamento? Perché uova solo due a settimana? 🙂
L’alimentazione non è così schematica, anzi! Secondo me il lato positivo dell’alimentazione intuitiva/equilibrata è che il suo parametro migliore è la domanda: “quello che ho in mano è un prodotto processato, elaborato, proveniente da luoghi (allevamenti o campi) in cui si fa uso di pesticidi o fitofarmaci?”. Se la risposta è no, c’è buona probabilità che quello sia un ottimo cibo 🙂
Per quanto riguarda gli sportivi, invece, quella è una categoria a parte: soprattutto se vegetariani o vegani necessitano di un’impostazione dietetica studiata a tavolino, almeno nel periodo di allenamenti mirati a una determinata performance. Però, mi creda, più che al consumo calorico si fa riferimento all’aumentato fabbisogno di nutrienti: si parla di proteine, carboidrati e grassi, non di calorie.
Mi creda che comunque tantissimi sportivi (magari non professionisti, d’accordo) non fanno caso nemmeno a questo, ma mangiano secondo quanto sentono di aver bisogno, e usano come parametro lo specchio e il livello della prestazione sportiva 🙂
Dovrei far leggere questo articolo alle mie colleghe di lavoro. Magari si rilassano un attimo.
Da stampare e lasciare casualmente sulla scrivania 🙂
ciao dottoressa!!!!!
tutto bene?aspetto con ansia gli articoli sull’abbinamento dei cibi e le tue ricette del corso che hai fatto eh 😉
volevo chiederti una cosa:
ad agosto per 2/3 sett. nn andro’ in palestra,siccome sono una che nn sta’ mai ferma,volevo fare passeggiate mattutine quotidiane di 45/60 minuti,nn amo correre ne andare in piscina.
cosa ne dici?come alimentazione devo diminuire dosi e qualita’/quantita’ visto che nn andro’ in palestra?(FACCIO 3 V ALLA SETTIMANA rassodamento di 1 ora ed un quarto circa)grazie
Le ricette purtroppo (e giustamente) non posso pubblicarle: chi tiene il corso mi ha fatto notare che sono protette da copyright. Le rifarò quando avrò tempo (e ne ho pochissimo sigh), e pubblicherò le mie rivisitazioni. Però ripeto: quando avrò tempo, sennò mi sento il fiato sul collo 😛
Non posso consigliarti molto sull’altra domanda che mi hai fatto: non conoscendo la tua dieta attuale, non saprei cosa poterti dire. Vai a sensazione: se ti senti più gonfia e appesantita alleggerisci i pasti, se invece non noti cambiamenti (e secondo me non li noterai) non trovo ragione di stravolgere le proprie abitudini per un periodo di tempo così esiguo come possono essere 2-3 settimane 🙂
Ciao Arianna!
Forse la sezione non è quella giusta ma volevo chiederti un consiglio. Per qualche settimana svolgerò un lavoro che mi tiene impegnata dalle 19,30 alle 24.30. Per questo motivo mangio di solito qualcosa verso le 18.30 e poi quando torno mangio un pò di frutta perchè ho veramente fame al rientro anche se so che prima di andare a letto non si dovrebbe mangiare. Vorrei chiederti cosa potrei mangiare il pomeriggio prima del lavoro? Non mi va di fare una vera a propria cena a quell’ora e quindi in questi gg ho mangiato latte e cereali ma mi rendo conto che forse non è la soluzione migliore. Qualche consiglio? Inoltre va bene la sera quando torno assumere frutta? O dovrei portarla con me e mangiarla nel break verso le 23 in modo da non mangiarla proprio a ridosso del riposo notturno? Se può servire sono normopeso. Grazie mille!
Ciao Elena 🙂
Potresti portarti uno snack di frutta e/o frutta secca per la sera, dal momento che sarebbe consigliabile fare l’ultimo pasto (per quanto mini) della giornata almeno 2-3 ore prima di coricarsi.
Per quanto riguarda invece la cena, che ne dici di un panino con pane di segale/grano duro + crudo di Parma o altro affettato senza conservanti chimici + qualche foglia di insalata o pomodorini? Potresti fare anche yogurt greco + miele + mirtilli + semini di papavero o girasole, oppure due uova all’occhio di bue + pane di segale + insalata mista, oppure un’insalata fredda di orzo o farro con verdure. Fossi in te cercherei di fare una cena vera e propria, per quanto leggera e veloce… Ovviamente saltando la merenda. Credo che sia la cosa migliore dal punto di vista metabolico 🙂
Come sempre veloce e molto molto gentile nelle risposte preziosissime che dai… Grazie mille! 😉 mi piacciono davvero tanto le soluzioni che mi hai proposto. Per quanto rigurda la frutta secca, nel break, per esempio quante mandorle? 10 sono troppe? Lo yogurt va bene anche quello intero bianco o deve essere magro? Grazie davvero! Buona giornata! 😉
Purtroppo sulle quantità non ti posso essere d’aiuto perché non ti conosco e non posso dare indicazioni personalizzate: diciamo che come media 10-12 mandorle sono perfette (oppure 2-3 noci intere). Yogurt rigorosamente intero, non nomino mai la parola ‘magro’ associato a un prodotto alimentare, perché per me un cibo è integrale anche quando conserva il suo grasso naturale 😉
Grazie mille 😉
ciao a tutti come ho fatto a perdermi questo blog fino ad ora?? a dirla tutta sono arrivata qui cercando in rete rimendi per la sindrome ibs poi ho letto tante altre cose interessanti. sono sempre stata ossessionata dalle calorie, dai cibi light e ovviamente dal non ingrassare (anzi diciamo di continuare a dimagrire) poi grazie ad amici ho provato un nuovo stile alimentare che mi ha stravolto in senso positivo, la dieta e la cosa piu’ bella è che pressoche’ simile a quello che descrive lei (dottssa arianna) .. non mi sembra vera non calcolare piu’ le calorie, mi sembra di vivere con molta meno ansia, a dirla tutta ho smesso perché se volevo e dovevo mangiare bene e sano.. le calorie erano decisamente oltre la soglia che solitamente uno ha quando vuole stare a dieta.. diciamo che è stata una battaglia persa ma.. andata a buon fine!!
complimenti per l’articolo
Grazie mille per il commento e per la condivisione della tua storia, Silvia! 🙂
Bravissima Arianna… Complimenti! Sono una tua collega, biologa però, e condivido appieno questo articolo.. Ti ho scoperto solo in questo periodo e sto leggendo d’un fiato tutti gli articoli che mi sono persa!!!
Grazie mille Sara, lusingata 🙂
Salve dottoressa, sono una ragazza 25enne che legge con immenso interesse i suoi post su Facebook da qualche mese….Questo articolo mi ha subito interessata in maniera diretta, poichè mi riconosco nella figura maniacale della persona “contacalorie”. Lo faccio ormai da diverso tempo e credo di essere entrata in un tunnel di confusione dal quale è difficile uscire. Leggendo questo articolo, mi sono resa conto di essere migliorata nel tempo, nel senso che non bado più tanto alla “quantità” di calorie presenti in un determinato cibo, quanto alla sua composizione ed alla sua relativa qualità (ad esempio, ho smesso di comprare le versioni light di molti cibi, cosa alla quale prima non avrei saputo rinunciare). Tuttavia, l’ossessione per l’orientamento calorico totale quotidiano non è ancora riuscita a svanire. Ciò che mi spinge a ricercare una continua informazione in tema nutrizionale è un duplice fine: sia sportivo- estetico che salutistico. In particolare, tempo di esagerare con il cibo e di ingrassare (di nuovo), se non presto attenzione a quel che mangio ed anche alla sua quantità (aimè!,sono quella che si può definire “una buona forchetta”, ovvero una persona che difficilmente riesce a limitarsi nelle quantità, una volta aperto il vaso di pandora della buona cucina!). La domanda che mi piacerebbe rivolgerle è la seguente: crede che per il mantenimento del peso forma sia davvero inessenziale prestare attenzione al totale calorico quotidiano da ingerire, anche se questo viene tradotto in una stima bilanciata dei macronutrienti essenziali per organismo?
La ringrazio anticipatamente e rinnovo i miei complimenti per il suo blog, uno strumento importantissimo per chi, come me, è costantemente a caccia di informazioni 🙂
Ciao Roberta, posso darti del tu? Ho visto dall’indirizzo mail che dovremmo essere coetanee 🙂
La tua domanda è molto interessante. Dal mio punto di vista la conta delle calorie è assolutamente inutile: quello che è veramente importante è la ripartizione dei macronutrienti (che devono sempre essere in equilibrio tra loro), a prescindere dal quantitativo calorico complessivo. La conta delle calorie spesso va a braccetto con l’attenzione ai grassi: ne deriva che molte persone seguono una dieta ipocalorica e ipolipidica, assolutamente sconsigliata per il mantenimento di un buono stato di salute!
Il discorso di ‘non contare le calorie’ ovviamente esula dalle diete dimagranti, nelle quali bisogna comunque dare un occhio al complessivo energetico, senza tuttavia fossilizzarsi sulla conta rigorosa.
Il problema cui tu accenni -“il vaso di Pandora”- è un punto critico dell’alimentazione non tanto per il contributo calorico che si può avere da una scorpacciata di dolci, quanto per l’eccessiva introduzione di zuccheri semplici e/o grassi sfavorevoli (spesso da margarine o oli vegetali).
Dunque, cosa posso consigliare? Un’alimentazione intuitiva quando si tratta di scegliere alimenti naturali (carne, pesce, uova, legumi, cereali, frutta, verdura…). Un’alimentazione critica quando si tratta di gustarsi qualche delizioso extra 🙂
Spero di aver risposto alla tua domanda, e ti ringrazio per i complimenti!
Arianna, grazie per la tempestiva ed esauriente risposta. Come sospettavo, la “non utilità” del prestare attenzione maniacale al conteggio delle calorie riguarda grossomodo gli alimenti più naturali e meno manipolati industrialmente. Cercherò di evolvermi e di cambiare la mia visione d’insieme, per quanto riguarda questo argomento 😉 Grazie ancora e sempre in gamba!
Grazie e in bocca al lupo a te! 🙂
Ma che bello questo sito!
È da un anno, quasi, che mi interesso all’alimentazione in modo più approfondito, spinta dapprima dalla necessità di perdere peso e poi dalla voglia di scoprire cosa si cela dietro a tanti miti (prodotti light, troppe proteine animali?, carboidrati a cena). In realtà di chili da perdere ne avrei ancora pochi, al massimo tre o quattro, o meglio: il peso non mi interessa, vorrei semplicemente mettere su un po’ di massa magra (cosa che sto facendo con l’allenamento in palestra) riuscendo a buttare giù un po’ di massa grassa. Bene, da qui nasce la mia domanda collegata al conto delle calorie: periodicamente lo faccio per qualche giorno per curiosità, e mi sono accorta di una cosa. Quando mangio regolarmente, senza fare pasticci fuori pasto ma saziandomi durante la giornata con adeguati spuntini (per quanto ne so lo sono abbastanza, anche da quanto ho letto qui negli ultimi giorni) se necessario e alzandomi da tavola dopo aver consumato un pasto sano e saziante, assumo a malapena 1100/1200 calorie. Contando che ho 23 anni, sono alta 1,63 e peso 55 kg… (Dettagli che aggiungo non perché voglio un consulto specifico che so che non è possibile ma per far capire bene il mio dubbio) E faccio attività fisica (3 volte a settimana 2 ore tra corsa e pesi) So che è poco! Ma è davvero importante che io mi sforzi di mangiare di più?
Grazie, e ancora tanti complimenti per un sito ben curato ed… Equilibrato nelle sue posizioni!
Giuditta
Ciao Giuditta, grazie per i complimenti.
Mi sembra che tu assuma troppo poche calorie: in linea di massima non si dovrebbe scendere al di sotto del proprio metabolismo basale, che per una ragaza della tua età è circa 1300 kcal. Non vorrei che il tuo metabolismo alla lunga rallenti, anche se bisogna in ogni caso considerare come è la ripartizione dei nutrienti all’interno della dieta: anche questo conta molto.
A presto!
Cara Arianna,
Ho letto il tuo articolo molto volentieri e, razionalmente, ne condivido ogni singola parola. Tuttavia, una vocina dentro la mia testa, terrorizzata dalla possibilità di ingrassare, non mi permette di seguire il buonsenso nè i tuoi suggerimenti. E una faccenda relativamente recente; ho 22 anni e fino a 20 anni il cibo per me non ha mai rappresentato un problema. Ho sempre mangiato molto e “ad appetito”, autoregolandomi come dici tu e rimanendo naturalmente magra e sana. Poi, non so come sia successo, ma ho cominciato ad essere terrorizzata dalla possibilità di aumentare di peso. La semplice possibilità, capisci? Non sono mai nemmeno stata grassa per sapere come ci si senta esattamente, eppure solo il pensiero mi fa orrore in modo così abnorme da condizionare la mia vita, e mi provoca un senso di ansia insopportabile. Da allora è stato un continuo peggiorando nel conteggio delle kcal introdotte (che sono diventate sempre meno) e smaltite (sempre di più). Non sono in sottopeso preoccupante (perché sgarro e mi sento in colpa!) però ho inevitabilmente perso peso (essendo io, per altro una ragazza sportiva ed attiva). Eppure non riesco più a mangiare come prima; il cibo è mio nemico e quando mi lascio andare – le rare volte in cui mi rilasso perchèscelgo di concedermelo – eccedo inevitabilmente con il cibo (da quando mi autopunisco con stressantissimi conteggi ho sempre fame: dopo una mela come dopo un banchetto da re). Vorrei che tutto tornasse come prima, quando mangiavo tutto e tanto e rimanevo magra e rilassata. Non voglio saperne di diete – che sono comunque imposizioni che malsopporterei – ma voglio proprio re-imparare a mangiare. Hai qualche consiglio per me?
Cara Dolo, la tua situazione da quello che mi descrivi è un po’ atipica: un rapporto conflittuale con il cibo, derivato da qualche causa che non è ben chiara. A mio parere potrebbe esserti davvero utile fissare un appuntamento con un dietista competente, che non ti stili una ‘dieta’, ma che ti faccia dei mini-corsi di educazione alimentare volti a farti riprendere confidenza con il cibo, cosicché tu sia in grado ti toglierti le paure, e di saperti gestire al meglio. Senza carenze, senza sbagli che ti portano a mini-abbuffate, senza sensi di colpa. Prova a informarti per vedere se c’è vicino a te qualcuno che ti ispiri la fiducia necessaria per intraprendere un percorso di riappacificazione con il cibo… Io ti faccio un grande in bocca al lupo!
Ho appena finito di leggere l’articolo e condivido pienamente tutto quanto.
Vorrei chiederti un consiglio sulla situazione in cui mi trovo ora e cercherò di essere il più breve possibile.
Ho avuto un problema di anoressia 4 anni fa con abbuffate compensatorie, e ho perso 11 kg mangiando circa 800 calorie al giorno (prima di dimagrire ero normapeso con un BMI di 20) . Dopo quasi un anno ho deciso di tornare a mangiare però dopo aver acquistato 5 kg mi sono fermata. Lo scorso anno ho iniziato un percorso con una psicoterapeuta e per fortuna posso affermare di essere uscita da questa brutta situazione.
Il problema attuale è il metabolismo che è rallentato parecchio. Attualmente peso anche qualche kg in più del peso che avevo prima di dimagrire ma mangio 1200 calorie al giorno e sono alta 169 cm.
Sono stata già da una nutrizionista ma non ha saputo aiutarmi e purtroppo ora non posso permettermi altre visite dato che sono disoccupata.
In questa situazione cosa mi consiglieresti di fare? Non calcolare le calorie e mangiare ciò che mi serve per saziarmi o aumentare le quantità poco alla volta ( ad esempio 100 calorie in più al mese) seguendo sempre le regole generali per un alimentazione sana?
So che non puoi dare consigli troppo personali, vorrei solo sapere in genere come ti muovi in queste situazioni. Sono sicura che se venissi a visita da te riuscirei a stare meglio ma ora proprio non posso anche perchè abito lontano 🙁
Mi spiace molto Rose, ma non saprei come aiutarti: in questi casi non esiste un protocollo standard, ogni suggerimento andrebbe rapportato alla tua specifica situazione e al trascorso di DCA avuto. Mi dispiace davvero, ma non me la sento di sbilanciarmi in alcun modo…
Utilissimo articolo alleggerisce la coscienza 🙂
Una domanda riguardo al fatto che le calorie da introdurre sono quelle nella cui alimentazione non ingrassiamo.
Però io ho invece notato che più che le calorie nel mio caso sono i gruppi di alimenti!
Fino a quando assumevo pochissime proteine a pranzo (e di più a cena ) rimanevo in linea mentre da quando ho iniziato anni fa a mangiare le proteine anche a pranzo (perché senza non avevo forza ) ho cominciato a ingrassare.
Il fatto è che avendo un’insulina lievemente alta non posso non mangiare proteine e quindi nonostante l’attività fisica i kg non vanno via .
io a dire il vero mi sono sempre trovata bene mangiando un buon piatto di pasta a pranzo anche di 120 g e un piatto di verdure con al massimo una fetta di prosciutto o un uovo piccolino ma avendo questa patologia non posso più farlo e comunque non riesco proprio più a vivere con 1400 kcal al giorno come facevo anni e anni fa.
Ma mi rendo conto che forse mangio più di quanto mi serve ma prima avevo debolezze pressione bassa ora ho più energia Ma znche kg di troppo.
come si fa ad affrontare una giornata con 70-80 g di pasta una fettina e verdure quando io sento che il mio corpo mi chiede minimo 100 g di pasta a volte anche 120!! Bah….
Aggiungiamo anche il concetto di set point, ovvero il peso e la percentuale di grasso a cui il nostro corpo tende naturalmente per genetica, alimentazione nell’infanzia etc. Io ho sempre mangiato intuitivamente e ho sempre avuto lo stesso peso (non magra, ma normale). E ho sempre mangiato TANTO (quando mangiavo con le amiche tutte mi guardavano sconvolta). Ora ho perso 10 kg con una dieta da una nutrizionista (che secondo me ha commesso un grosso errore perché io penso di avere bisogno di molte più calorie di 1400 /1600), sono super magra e muscolosa ma.. Sono in amenorrea. E non sto per niente bene. Risultato: ho ricominciato a mangiare liberamente (seguendo l’istinto) e spero di riprendere 2,3 kg per farmi tornare io ciclo. Nessuno può dirvi QUANTO dovete mangiare per stare bene.