Sulla scia degli articoli riguardanti il dimagrimento, era necessario approfondire anche l’importanza dello sport in relazione alla perdita di peso. Chi mi conosce da tempo già conosce l’articolo nel quale, con la collaborazione di Chiara, abbiamo mostrato le modalità più idonee a permettere il calo ponderale, nel quale abbiamo spiegato perché l’attività aerobica, da sola, ha un’efficacia solo agli inizi del percorso di perdita di peso.
Quest’oggi invece parliamo della frequenza dell’allenamento. Mi capita molto spesso in ambulatorio: donne che iniziano talmente bene con i buoni propositi del dimagrimento, da fare sport quotidianamente. E… senza alcun risultato. Questo accade anche quando non si cerca un calo del peso, ma si ambisce ad altri risultati, come ad esempio la massimo tonificazione o un miglioramento della performance sportiva. Ho chiesto a Chiara, la nostra personal trainer, di approfondire il tema, ed ecco a voi le sue preziose conoscenze.
Trovate tutti gli articoli di Chiara qui.
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Articolo a cura di Chiara Priante, personal trainer
“Faccio sport tutti i giorni ma non perdo un etto”
Quante volte avete sentito, o avete detto, questa frase? Anche solo una volta è già troppo!
Purtroppo non molti comprendono che l’allenamento è una vera e propria scienza e come tale ha i suoi principi e le sue regole.
L’equazione “più sport = più perdita di peso” non è purtroppo vera, anzi, il più delle volte risulta essere proprio il contrario: a fronte di continue e massacranti sedute allenanti ci ritroveremo addirittura con qualche kg in più.
Cosa vuol dire allenamento?
Vi lascio la definizione del Prof Carlo Vittori, atleta e allenatore di atletica leggera:
L’allenamento sportivo è un processo pedagogico educativo complesso che si concretizza nell’organizzazione dell’esercizio fisico ripetuto in qualità, quantità ed intensità tali da produrre carichi progressivamente crescenti in una continua variazione dei loro contenuti, per stimolare i processi fisiologici di supercompensazione dell’organismo e migliorare le capacità fisiche, psichiche, tecniche e tattiche dell’atleta, al fine di esaltarne e consolidarne il rendimento in gara.
Anche se non siamo agonisti, possiamo dire che lo scopo dell’allenamento è portare il corpo ad adattarsi al gesto atletico: un conto è “fare esercizio”, tutt’altro paio di maniche è “allenarsi”. Avete mai visto un allenamento di calcio, pallavolo o qualsiasi altro sport? Se sì, sapete cosa intendo.
I due parametri di valutazione di una seduta sono intensità e densità, dove per intensità intendiamo il carico (il peso, la velocità o la distanza) e per densità il rapporto tra sforzo e recupero. Un esercizio è intenso quando si solleva tanto peso, o quando è ripetuto in modo molto veloce, o quando si percorre una considerevole distanza (in bici o correndo). Un esercizio è denso quando lo sforzo fatto è seguito da un recupero molto breve (se in palestra chiacchierate tra una ripetizione e l’altra… non vi state allenando densamente).
Importantissima è anche la durata, cioè il tempo effettivo di movimento: il dato è variabile a seconda dell’obiettivo che abbiamo e dell’intensità della seduta; maggiore intensità corrisponde a minore durata… Quindi ammazzarsi di sport troppo a lungo non serve a nulla.
Un buon allenamento è dunque quello dove intensità, densità e durata sono nella giusta proporzione.
Introduciamo anche un altro concetto: quello di stressor. Ogni stimolo allenante produce uno stress positivo al corpo, detto stressor, che lo costringe a ricercare l’adattamento per ritrovare il proprio equilibrio. Per farvi un esempio molto banale: se il giorno dopo un allenamento sentite i classici doloretti muscolari, significa che l’allenamento è stato efficace. Lo sport, per essere efficace, deve essere stressante. E non stressante perché “non ho voglia di farlo ma devo”, ma perché deve indurre il vostro organismo a rimettersi in equilibrio dopo lo stress subìto.
I principi dell’allenamento
Con i criteri sopra citati possiamo definire i principi dell’allenamento, cioè le regole base per rendere la nostra attività sportiva efficace, efficiente e a salvaguardia della nostra salute.
1. Principio della continuità: le sedute devono essere costanti nel tempo. Correre o andare in palestra una volta ogni due settimane è inutile: gli stimoli sarebbero troppo lontani tra loro per produrre un qualsiasi effetto sul corpo.
2. Principio della progressività e gradualità del carico: i carichi vanno gradualmente aumentati seguendo il percorso di adattamento del corpo; correre sempre e solo 10 km a 6 min/km dopo 3-4 settimane non darà più alcun beneficio in termini di adattamento fisiologico, perché non si hanno avuto incrementi. Allo stesso modo, fare sempre lo stesso numero di ripetizioni con lo stesso carico di lavoro risulterà totalmente inutile.
3. Principio della varietà: gli stimoli stressogeni devono essere variati nel periodo per stimolare il corpo con stressor diversi e metterlo nella condizioni di cercare nuovi adattamenti al fine di recuperare l’omeostasi. Se allenate sempre e solo alcuni distretti muscolari, sul lungo termine non avrete più beneficio.
4. Principio della specificità del carico: ogni allenamento deve avere un obiettivo, in base al quale è possibile gestire la seduta o il periodo. Fare 20 ripetizioni con un carico di 2 kg per aumentare la forza non ha molto senso… Allo stesso modo, mettere insieme tipologie di esercizi reperite online, senza avere la cognizione del metodo con cui strutturare un allenamento, vi serve solo a muovere i muscoli. Avreste lo stesso beneficio a salire le scale con un carico di 10 litri di acqua… Vi state muovendo, state faticando, ma senza un indirizzo logico ed efficace.
5. Principio dell’individualità: ad ognuno il suo allenamento! Ecco perchè detesto le schede tutte uguali che propinano certe palestre: ognuno di noi è diverso e ciò che va bene a me potrebbe essere nocivo per un altro.
6. Principio dell’alternanza: è fondamentale alternare periodi di allenamento a periodi di recupero, giorni di attività a giorni di riposo. Solo così si darà il tempo al corpo di allenarsi senza sfinirsi. L’alternanza può anche essere determinata in base alla tipologia di allenamento: alternare giorni di attività aerobiche blande, giorni di HIIT e giorni di sovraccarico potrebbe essere fattibile, se si programmano perfettamente anche i giusti recuperi (e la giusta alimentazione!).
Frequenze di allenamento
Il vostro grande interrogativo adesso è: “Ma allora quanto devo allenarmi? Ogni quanto?”.
La risposta è ancora un dilemma: c’è chi può allenarsi intensamente 3 o 4 volte a settimana con ottimi risultati, e c’è chi già con 3 allenamenti ad alta intensità può accusare ritenzione di liquidi e stanchezza. C’è chi può puntare su più sessioni di aerobica e meno di tonificazione, e chi si trova benissimo con allenamenti prettamente anaerobici. C’è chi alterna 2-3 allenamenti di breve durata ed alta intensità con altri 2-3 di lunga durata e bassa intensità. C’è chi fa solo alta intensità.
E c’è chi, svincolato da qualsiasi cosa scritta in precedenza, semplicemente fa allenamenti funzionali al *suo* sport: avete mai visto calciatori praticare body building? Si disferebbero le giunture! E avete mai visto un ginnasta cercare di sviluppare l’ipertrofia muscolare, che impedirebbe i movimenti fluidi e armonici del suo sport?
Possiamo provare a dare delle linee guida partendo proprio dalle fondamenta dell’allenamento.
– NON ALLENATEVI TUTTI I GIORNI! Ricordate i principi di alternanza, varietà e gradualità? Se vi allenate tutti i giorni, portate semplicemente il corpo a sfinirsi, costringendolo a mettersi nella condizione di “sopravvivere”, rallentando di conseguenza il metabolismo e gestendo le (poche) energie rimaste per i processi fondamentali alla vita. In pratica, inizierete con l’accumulare peso e ritenzione idrica e vi ritroverete a fare i conti con una stanchezza cronica che può arrivare, nei casi più gravi, ad influenzare la vostra quotidianità. Nelle donne il ciclo può iniziare a farsi problematico: potrebbe saltare o essere caratterizzato da spotting.
Solo gli atleti (e spesso nemmeno loro), opportunamente supportati da integrazione alimentare e da un team di massaggiatori, osteopati e dietisti, si allenano tutti i giorni.
– QUALITA’ E QUANTITA’ ADEGUATE: un’attività a bassa intensità e bassa durata avrà ben pochi effetti (jogging di mezz’oretta, esercizietti con i pesi delle Barbie a mo’ di aerobica anni ’80…). Un’attività ad alta intensità protratta troppo a lungo oppure ripetuta solo un paio di volte a settimana, avrà gli stessi effetti nulli (o in questo caso addirittura deleteri).
Il carico generale dell’allenamento, composto da intensità, densità e durata degli stimoli, dovrà essere adeguato sia all’individuo che ai suoi obiettivi. Siamo oneste: pensate davvero che una camminata con il cane di venti minuti al giorno vi renderà toniche e prive di cellulite? Vi aiuterà a mantenere una discreta fitness cardiorespiratoria e a godervi le bellezze della natura, ma servirà a poco ai fini allenanti. Oppure che allenarvi come *qualsiasi fitness-celebrità del momento che propone i suoi allenamenti massacranti via Youtube/Instagram/internet, senza di fatto avere la struttura fisica della suddetta fitness-celebrità* vi farà eliminare quei chiletti ostinati senza prima distruggervi le articolazioni? Attenzione agli “allenamenti social”, perché non tengono in alcun conto il principio della personalizzazione!
– FERMATEVI SE VI SENTITE STANCHE: il confine tra “sono davvero stanca” e “non c’ho voglia” è MOLTO labile e solo voi potete stabilire in quale condizione vi trovate. Di certo nel secondo caso muovervi vi darà una sensazione di benessere che giustificherà lo sforzo, nel primo invece sarà solo controproducente.
La stanchezza fisica a volte si manifesta in modi subdoli: magari riuscite ad essere grandiose durante l’allenamento (le endorfine e l’adrenalina fanno miracoli), ma poi vi sentite meno concentrate nello studio o sul lavoro, oppure irritabili, oppure vi accorgete che rimarreste volentieri a letto un paio di ore in più. Ascoltatevi.
– ATTENZIONE AI SEGNALI: se state seguendo un percorso dimagrante, ma da tre settimane non scendete di peso o, peggio, siete aumentate, fermatevi e parlatene con un trainer certificato *e* con la vostra dietista, perché quasi sicuramente è il momento di cambiare qualcosa. La dieta seguita e l’allenamento fatto stanno aumentando i vostri livelli di cortisolo (ne abbiamo parlato qui), con il conseguente innesco di reazione infiammatoria classica: intorpidimento, ritenzione di liquidi, nervosismo e rallenamento metabolico. In questo caso è opportuno diminuire il carico allenante e/o aumentare l’introito alimentare.
– SIATE REALISTE! Se siete alte 1,65-1,70 m e pesate 60-63 kg (e questo è sempre stato più o meno il vostro peso) non impuntatevi ad arrivare a 55 kg, perché il vostro corpo farà di tutto per impedirvelo. Quella è la sua omeostasi, il suo equilibrio: a quel peso lui lavora bene. Magari in un primo momento potrete anche farcela , ma alla fine il corpo cercherà sempre di tornare alla sua condizione di equilibrio e benessere. Ammazzarvi di aerobica, corsa, camminate, funzionale, ripetute su pista e la “domenica vado pure in montagna” servirà solo a rendervi frustrate e ossessive nei confronti di un’attività che deve, al contrario farvi stare bene.
Discorso diverso invece se avete messo peso in modo piuttosto rapido: se avete sempre pesato 55-58 kg e nel giro di un mesetto o due vi ritrovate con 63-65 kg, è il caso di capire cosa state sbagliando, in modo da ritornare al vostro equilibrio.
Caso ancora diverso è quello della ricomposizione corporea: se il vostro peso è sempre stato stabile, ma non avete mai fatto sport (o l’avete fatto in modo inopportuno), potreste ritrovarvi poco toniche e piuttosto “soffici”. In questo caso potete sicuramente ambire alla tonificazione: stesso peso, ma più definite!
Concludendo
Un buon modo (chiaramente empirico) per rendervi conto se vi state allenando adeguatamente e con la giusta frequenza è chiedervi: “sto avendo i risultati cercati?”. Se la risposta è “no”, chiaramente dovete capire dove state sbagliando: potrebbe essere che vi allenate in modo sbagliato (magari pensando che basti “bruciare calorie”), oppure vi allenate troppo o troppo poco. Oppure non sostenete i vostri allenamenti con la giusta alimentazione.
La forma fisica “perfetta” è soggettiva: dipende da chi siete, da cosa fate, da come siete strutturate e dalla fisiologia del vostro corpo. Per “perfezione” intendiamo dunque uno status di benessere fisico *e* mentale che sia possibile mantenere senza troppi sacrifici, senza ossessioni, e che consenta di avere un corpo sano, funzionale, energico, da vivere in armonia.
Lo sport, e l’attività motoria in generale, sono fondamentali solo se praticati nel rispetto delle regole e accompagnati da una buona dose di buon senso, ovvero: non siete giustificate a trovare scuse poco credibili per non fare sport, così come non dovete mettere da parte aspetti più importanti della vita privata al fine di rispettare la vostra sessione di workout. Cercate il giusto equilibrio.
23 Comments
Mi sono allenata più di tre volte a settimana (4 e più spesso 5, e con un allenamento uguale per tutti i giorni) soltanto una volta nella mia vita. Quando poi, costretta dal carico degli impegni, sono tornata alle classiche tre volte ho avuto nel giro di un paio di settimane conseguenze spiacevoli a livello estetico, come una perdita di tono e un bel po’ di cellulite sulla parte superiore delle cosce, rientrate poi nelle settimane successive. E’ stato in quel momento che ho deciso che non valeva la pena “ammazzarmi” per lavorare così tanto nei periodi più liberi, se quelli più pieni sarebbero inesorabilmente e periodicamente tornati. E grazie a voi apprendo che era un bene anche per altri motivi.
Grazie per la tua testimonianza, spero che sia di spunto ad altre che leggano questo commento 🙂
Ho sempre avuto un peso di circa 50kg per 164 centimetri di altezza, negli ultimi anni facendo semplicemente pilates. Ultimamente, volendo aumentare la mia resistenza fisica, ho iniziato a correre con un programma di allenamento all’inizio molto blando di tre volte a settimana (si partiva da una successione di 1 minuto di corsa e 2 di camminata per 9 volte per poi aumentare progressivamente; ultimante sono arrivata a mezz’ora di corsa in totale).
Mano a mano che aumentavo mi sentivo meglio, con la pelle più ossigenata, ma già dopo essere arrivata a mezz’ora di corsa ho cominciato a sentirmi molto stanca dopo l’allenamento. Ho pensato quindi che sbaglio qualcosa, forse sono proprio io che “non ho il fisico”, o magari devo ascoltarmi di più.
Cara Barbara, probabilmente dovresti rivedere qualcosa dell’alimentazione più che dell’allenamento: il fabbisogno della corsa, quando fatta seriamente, è elevato. Magari stai mangiando troppo poco? 🙂
Buongiorno articolo interessaatissimo,gtazie per queste preziose nozioni,vorrei se non disturbo chiedere una delucidazione, a me e stato raccomandato di camminare almeno 30/45 minuti al giorno per motivi di salute,io cammino 45 minuti tutti i giorni sul tapisroulant ad una velocita massima di 5,1 km/h sono alta 1metro e 60 e peso 48 chili , vorrei chiedere ma tutti i gikrni e troppo ? Quali criteri dovrebbe avere un allenamento quotidiano he non stressi e sfinisca il corpo .Grazie per la sua risposta la attendo con impazienza poiche credo di fare qualche errore che potrebbe essere piu utile che deleterio
La camminata non è propriamente uno ‘sport’ quanto una corretta abitudine che dovrebbe essere fatta quotidianamente, quindi non mi preoccuperei 🙂
Mi corrego piu deleterio che utile , grazie infinite
Leggendo questo articolo molto utile ritengo di sbagliare qualcosa. Non ho mai fatto sport fino a tre anni fa quando ho cominciato a provare la corsa che successivamente è diventata quasi una droga. Dal momento che avevo preso due tre chili in più rispetto al mio standard, ho deciso di dedicarmi alla corsa e farmi seguire da una nutrizionista.
La dieta prevede fette biscottate con affettato a colazione, proteine e verdura cruda frutta a pranzo mentre la sera pasta verdura cotta e una proteina la sera (un uovo o affettato o ricotta..). Aggiungo frutta secca a metà mattina e pomeriggio prima dell’allenamento. In media corro 9 10 km con qualche breve tratto di salita per 2 volte a settimana e alterno due giorni di camminata sempre per la medesima percorrenza. Dal venerdì alla domenica mi riposo e ovviamente non seguo la dieta.
Riassumendo mi sento sempre stanca a causa anche della tiroide, irritabile e ho sempre fame. Il peso inoltre non tende a diminuire ma è sempre 3kg in più.
Cosa sto sbagliando?
Gli sbagli sono molti: bisognerebbe valutare l’apporto esatto dei macronutrienti, ad esempio. Mi pare che ci siano i prerequisiti per una forte carenza proteica e di carboidrati. Inoltre, è importante valutare lo stress creato dallo sport. Qui trovi qualcosa in più. Suggerirei di farti seguire da un nutrizionista sportivo 🙂
Ciao Arianna, lasciami dire che mi sono innamorata del tuo blog!!! Sono uno di quei casi che è tornato all’omeostasi dopo essere dimagrita e aver mantenuto un peso più basso per 3 anni circa ( in cui mi ammazzato – volentieri – di corsa ). Ora non riesco a trovare pace. Mi piaccio ma vorrei gambe e glutei più snelli e definiti. Non riesco a rinunciare alla fitboxe, perché la adoro, ma sono indecisa su come gestire il restante tempo. Sono altra 1.70 per 64 kg ma non bado a peso e kcal ma solo a stare bene… faccio quindi 1 lez di fitboxe e 1 di circuito total body, cosa posso abbinarvi? Pesi, corsa, altro circuito? Sono abbastanza confusa!
Sarebbe il caso di contattare un personal trainer che ti possa seguire, più che chiedere a me: prima di tutto non è il mio lavoro, e in secondo luogo, non conoscendoti, è un po’ dura anche solo darti una linea generale di indirizzo 🙂
Ciao Arianna. Volevo chiederti una cosa: sto seguendo da 2 mesetti una personal trainer tipo Kayla, si chiama Cassey Ho e il suo programma consiste in esercizi a corpo libero senza pesi, tutti i giorni della settimana tranne uno per 40/45 minuti, dove si allenano diverse parti del corpo ogni giorno. Mischia esercizi di cardio a quelli di tonificazione e pilates. Dici che è sbagliato? Perché per ora non vedo cambiamenti.. Io seguo 4 dei suoi allenamenti a settimana più 2 volte vado in palestra semplicemente per fare un po’ di cardio sul tapirulan (corsetta da 8,5 km/h alternata a camminata veloce da 7). Vorrei cercare di perdere quei 4/5 kg accumulati durante l’inverno, tonificarmi e definirmi. L’alimentazione vorrei ridurla leggermente per velocizzare il processo, o mi conviene tenerla normale sulle 1600/1700 calorie?
Magari ti converrebbe parlarne con qualcuno che ti faccia un’anamnesi completa e sappia suggerirti uno sport adeguato ai tuoi fabbisogni. Io purtroppo, non conoscendoti, non posso fare ipotesi pindariche 🙂
Dovrei rivolgermi ad un dietista o ad un personal trainer secondo lei? Grazie per la sua disponibilità nel rispondere!!!
L’ideale sarebbe un dietista esperto di ricomposizione corporea, che sia anche (o collabori) con un PT.
Ciao, complimenti per l’articolo, molto interessante e ben strutturato!! Io vorrei qualche informazione in merito alla ritenzione idrica. Sono una ragazza di 25 anni, svolgo attività fisica costante tre volte a settimana ma purtroppo non riesco a far andare via la ritenzione idrica, faccio allenamenti ed esercizi tonificanti poichè non ho bisogno di perdere peso ma solo tonificare. Purtroppo ho accumulato il grasso solo nei glutei e nella zona sottostante. Cosa mi consiglieresti di fare?? Grazie in anticipo
Dovresti consultare un trainer di tua fiducia che ti faccia un allenamento personalizzato e adatto al tuo morfotipo 🙂
Ciao Arianna,
io soffro di PCOS, sto seguendo i tuoi consigli. Mangio molto di più a colazione, un po meno a pranzo, e poco alla sera, perciò per me la colazione è diventata una cosa moolto importante.
Di contro io nel pomeriggio non riesco a fare nulla, sono sempre troppo stanca per fare dello sport e quindi mi piace farlo alla mattina (verso le 10), come sport intendo nuoto. Perciò in questi casi mi tocca saltare la colazione, sballandomi tutti i ritmi del giorno. Fame “famelica” e continua con la conseguente inutilità dello sport appena fatto.
Cosa posso mangiare prima o dopo senza intaccare il mio regime?
Potresti fare una colazione molto leggera verso le 8, fare uno snack verso le 11 dopo il nuoto, e fare un pranzo molto abbondante intorno alle 13. Fatti aiutare dal tuo nutrizionista, sono certa che troverete una soluzione adeguata a te 🙂
Grazie mille Arianna!!!
Ma dedicarsi solo tre volte a settimana per circa trenta minuti ai pesi e poi camminare quando possibile nei restanti giorni potrebbe essere un giusto compromesso per dimagrire ed evitare un innalzamento del cortisolo?
Grazie mille!
30 minuti è pochino. Consiglierei di parlarne con il suo trainer in base agli obiettivi individuali e alla fisicità.
Veramente un bell’articolo. L ho letto solo ora cercando appunto on line alcune info. Mi trovo nella situazione che, non potendo andare in palestra, mi alleno tutti i giorni a casa…l intensità è minore ma cerco di impegnarmi. Solo che ultimamente sono veramente stanca e non ne ho nemmeno voglia sinceramente…non vedo risultati x cui anche la motivazione sta andando via. Mi chiedo: come è possibile essere più stanca allenandomi a casa piuttosto che in palestra? L unica cosa diversa è che, non avendo tutti i pesi della palestra, sto compensando aumentando un po’ il numero delle ripetizioni e le serie