Siamo nella settimana più fredda dell’anno: non so da voi, ma qui nel bergamasco sono previsti anche -10°C nel weekend, con massime che non superano lo zero!
Il nostro corpo ha bisogno di alimenti che scaldino, quasi che coccolino: sono i giorni più adatti per vellutate di verdure, per pasta al forno, per strudel di mele accompagnati da una tazza di tè caldo. Sbaglio?
Viste le temperature rigide e la neve, chi ha voglia di mangiarsi lo yogurt freddo di frigorifero a colazione? Ammettiamolo, con questo clima è più allettante una cioccolata calda! Che però, vista la sua ricchezza in zuccheri semplice, non è proprio l’ideale per tutti i giorni…
Uno dei segreti dei nostri nonni per scaldarsi di più durante l’inverno non era solo quello di consumare abbondantemente zuppe e minestre calde, ma anche quello di arricchire le ricette invernali di grassi (all’epoca soprattutto saturi, provienienti da maiale, lardo e formaggi). A seconda del tipo di nutrienti che introduciamo, infatti, il nostro metabolismo ha una determinata termogenesi: in altre parole dissipa immediatamente una parte dell’energia ricevuta in calore. Le proteine hanno la più alta termogenesi, i grassi la più bassa: ciò significa che produrremo più calore dopo aver mangiato una bistecca, di meno dopo aver mangiato una manciata di frutta secca. Tuttavia i grassi hanno una funzione metabolica a lungo termine ben precisa: quella di scaldare l’organismo. Le riserve di adipe sono quantomai preziose nelle popolazioni nordiche, che devono affrontare lunghe settimane di freddo polare; arricchire il menu invernale di grassi (ma che siano grassi ‘buoni’, non trans o idrogenati) è un buon modo per permetterci di affrontare le basse temperature, soprattutto se svolgiamo una professione non sedentaria, o se siamo atleti che si devono allenare all’aperto con qualsiasi condizione atmosferica.
Sappiamo che la prima colazione è un pasto che non deve essere considerato opzionale: cominciare la giornata con la giusta carica di energia ci permette di essere più concentrati, pronti, reattivi. Purtroppo la pubblicità tenta in ogni modo di far passare per colazione sana ed equilibrata quella composta da una fetta di pane con crema al cioccolato e un bicchiere di succo di frutta, oppure la classica tazza di caffelatte con cereali, oppure ancora il tè con biscotti frollini industriali fatti con oli vegetali di basso profilo nutrizionale. Ciascuna delle tipologie di colazione che ho citato è sbilanciata: troppo ricche di zuccheri semplici, sono proposte che non fanno altro che innalzare la glicemia e sollecitare la secrezione insulinica, predisponendo a una condizione di insulino-resistenza che alla lunga può degenerare in diabete. Eppure le opzioni per una sana prima colazione non mancano!
Oggi ve ne propongo una, grazie ad una ricetta che mi è molto cara: quella del castagnaccio. E’ un dolce tipico di una regione che mi ha rubato un pezzetto di cuore, la Toscana: è senza zucchero e senza uova, ed è adatta anche a chi ha allergie al latte e a chi soffre di celiachia, visto che non contiene né latticini né farine glutinose.
Il castagnaccio, infatti, è una sorta di focaccia, la cui dolcezza deriva in parte dalla farina di castagne (prodotto naturale e senza glutine), in parte dall’uvetta, che rappresenta anche l’unica fonte di zuccheri semplici di questo dolce. Gli altri ingredienti del castagnaccio sono la frutta secca (noci e pinoli), l’olio extravergine e gli aghi di rosmarino. I grassi sono dunque totalmente di origine vegetale, utili a rafforzare le difese immunitarie e a proteggere il nostro sistema nervoso; il rosmarino offre invece preziose sostanze antiossidanti e antitumorali, oltre che conferire un gusto particolare al dolce.
Vediamo dunque ingredienti e ricetta!
Ingredienti
300 g di farina di castagne; 500 ml di acqua; 50 g di uvetta ammollata in acqua tiepida; 30 g di noci; 15 g di pinoli; olio extravergine; rosmarino
Preparazione
Versate l’acqua in una terrina e setacciatevi la farina di castagne, lavorando una pastella con la frusta per evitare la formazione di grumi. Aggiungete l’uvetta strizzata, le noci tagliate a coltello (pezzi grossolani) e 1-2 cucchiai di olio extravergine. Mescolate bene. Versate la pastella in una teglia ricoperta di carta da forno e spargete sulla superficie i pinoli, gli aghi di rosmarino e un filo d’olio. Cuocete per 25-30 minuti in forno preriscaldato a 180°C.
Vi lascio i valori nutrizionali per 100 g di castagnaccio, che sono bene o male una fetta del dolce se lo consumate a colazione; se invece lo volete mangiare per merenda, vi consiglio di ridurre la porzione a 50-60 g.
Consiglio: per avere una mattina vitaminica ed energetica, suggerisco di mangiare un kiwi prima di colazione, che apporta vitamina C e fibre solubili che regolarizzano l’intestino. Abbinate alla fetta di castagnaccio una tazza di latte di soia dolcificato con un cucchiaino di miele, oppure un vasetto di yogurt bianco intero (magari togliendolo dal frigorifero appena svegli e aspettando una decina di minuti prima di consumarlo).
40 Comments
se al castagnaccio (odio le castagne e Chef le tollera ancor meno di me) antepongo una torta di carote? E bevo latte di mucca? Lo so che le calorie aumentano, ma andrebbe bene lo stesso per una che “sarebbe” a dieta, ma che corre tutto il santo giorno come una matta dietro a un bassetto molto vispo e da poco dotato della funzione cammino ergo spigolo? 🙂
Sul latte di mucca farò un articolo a parte, prima o poi: non è una questione di calorie…
Mentre per la torta di carote: dipende da ingredienti e quantità 😉 Ma anche a me piace molto… Quindi, diciamo che potrei approvare!
no immagino che per il latte non sia una questione di calorie, ma di intolleranze e affini, giusto?
Io lo bevo perché i surrogati mi fanno proprio venire il voltastomaco: non lo bevo, se devo sostituirlo con quello di soia o di riso. Ma è un puro e semplice fatto di gusto personale, s’intende.
Non tanto di intolleranze, quanto di effetti negativi sulla salute. Ho appena finito di leggere il libro Il male di latte di Lorenzo Acerra: appena lo metabolizzo (cioè cerco di cavarne un articolo riassuntivo allettante), sentirete parlare di latte su questi schermi 😉
Comunque. Sono yogurt-dipendente, quindi la vedo dura ad eliminare del tutto i latticini dalla mia alimentazione…
io mi ci ammazzerei, di latte. Latte e biscotti, latte e cereali, latte senza niente.
Insomma, ho smesso di fumare, mi faccio bastare quella 😉
Non è difficile e si lascia il llatte ai vitellini che ne vengono privati per venderlo…
Devo assolutamente provarla!!! Avevo trovato millemila ricette troppo elaborate, e questa è decisamente perfetta!!! 😉
Provalo, è squisito! Qui a casa è finito in un paio di giorni!
Che onore vivere in Toscana!! La mia colazione un paio di giorni alla settimana è questa.
La ricetta fornita è buona ma se vuoi puoi giocare con gli ingredienti. Io, per esempio, le ultime volte non ho messo le noci e nemmeno il rosmarino solo 30 gr di uvetta e 20gr di pinoli (tostati prima in padella) un filo d’olio sopra e via in forno!
La ricetta originale non prevede lo zucchero perché la farina di castagne o meglio quella di marroni è parecchio dolce.
Meglio lasciare il latte ai vitellini che ne vengono privati x venderlo e le mucche ingravidate di continuo per produrlo….
Il castagnaccio però ha una grossa controindicazione, crea dipendenza!
beato chi riesce a fermarsi alla fettina a colazione, a casa mia non vede l’alba del giorno dopo 😉
Dopo aver letto il tuo articolo però mi sento una briciola meno in colpa :p
Hai perfettamente ragione, ma è una buona dipendenza… 😉
Interessante la tua ricetta con il latte di riso, ma forse mi risulterebbe un po’ troppo dolce al gusto…
Ma cosa ne pensi del castagnaccio consumato dopo cena a mo’ di dolcetto ed evitando la frutta?
E’ più zuccherino e contiene grassi che la frutta fresca non ha (grassi insaturi, ma pur sempre grassi). Se ne si mangia una fettina perché si ha il castagnaccio in casa e si è tentati può andare; in generale i dolci dovrebbero essere un’eccezione, non la regola quotidiana 🙂
Se lo faccio mangio solo quello e ..tutto….
Ci vorrebbero si più proposte per una prima colazione varia come la tua il panorama è molto più vasto di quello che tutti pensano
Negli articoli “to do” ce n’è anche uno che mette a confronto i valori nutrizionali di diversi tipi di colazione… Magari qualcuno scopre cose nuove 🙂
Provata la tua ricetta, veramente ottima. Fatta e congelata immediatamente a fettine così è gia pronta per la colazione e non corro il rischio di mangiarmela tutta….
Mmmh, ho comprato ieri la farina di castagne, devo rifarla anche io! 🙂
Ciao Arianna,
ho fatto anche io il castagnaccio, ottimo! Ho pensato di integrarlo nel mio nuovo regime di colazione (seguendo le indicazioni che dai in un altro articolo. ma devo capire bene le quantità per le varie proposte).
Sono però rimasta perplessa quando ho letto i valori nutrizionali: 62% di lipidi? Se prendo a riferimento la mia colazione da dieta (sia dimagrante che di mantenimento, è uguale), che prevede ad esempio latte scremato o yogurt magro, fette biscottate e marmellata, non mi tornano bene i conti sul bilancio nutrizionale.
Cosa sbaglio?
Ciao Beatrice,
il 62% di lipidi indica una preponderanza di lipidi ma non un elevato valore assoluto: d’altronde, è un dolce in cui sono contenute frutta secca e olio, e come carboidrati solo farina e poca uvetta. Se ci fossero gli zuccheri i rapporti si invertirebbero 🙂
Detto questo, non darei mai e poi mai yogurt magro o latte scremato a colazione, soprattutto se abbinati a qualcosa di zuccherino e ad elevato indice glicemico come fette e marmellata: ti viene fame dopo due ore, no…? Le mie colazioni, in dieta dimagrante e non, prevedono sempre una componente grassa a colazione, tendenzialmente da frutta secca; se metto lo yogurt è sempre intero e bianco.
Non c’è comunque una ‘dieta giusta’ o ‘dieta sbagliata’: io do la priorità al controllo ormonale del cibo, altri colleghi al calcolo calorico.
Oh, quindi non devo interpretarlo come 62% su 100g di peso del dolce (e quindi 62g), ma sul totale dei nutrienti. In effetti già il fatto che tra gli ingredienti più del 50% sia acqua (togliendo magari una quota che evapora in cottura) dovrebbe scalare molto al ribasso il valore assoluto.
Hai ragione, facendo colazione alle 7:30, alle 9:30-10:00 già ho fame. Con le tue indicazioni invece vedo che riesco ad arrivare fino ad almeno mezzogiorno (anche se talvolta ho sbagliato in eccesso le quantità, in tal caso era ancora più facile che non mi venisse fame).
Oggi ho mangiato 100g di castagnaccio, una tazza di latte (PS) con un cucchiaino di zucchero, una tazza di tè e due clementine, e finora sto andando bene… 🙂
Esatto, il 62% dei nutrienti e non sul peso 🙂
A mio parere la colazione migliore è quella che ti permette di arrivare all’ora di pranzo con la giusta fame: a volte dev’essere molto abbondante, altre leggerissima (tipo quando ci si sveglia alle 10 nel weekend…!).
Ciao Arianna, questo fine settimana ho provato a fare il castagnaccio seguendo la ricetta che hai pubblicato nei minimi passaggi ma mi è venuto gommoso!!!!Non è che per caso la quantità d’acqua (500ml) è troppa rispetto a 300 gr di farina di castagne?Aiuto!!!
A me è sempre venuto bene con queste quantità, che per altro avevo chiesto a un’amica fiorentina… Il castagnaccio deve essere umido, e leggermente gommoso: magari però dipende anche dalla capacità igroscopica della tua farina, prova a lasciar 300 g e diminuire l’acqua a 400 ml, o lasciare 500 ml aumentando la farina a 350-400 g, e fammi sapere! 🙂
Si Arianna avevo pensato di fare così la prossima volta. Grazie del consiglio. Appena lo rifaccio ti faccio sapere. Un bacio.
Ciao Arianna,
Questo dolcetto, che io adoro, può andare bene una volta ogni tanto a colazione nella mia dieta? Con cosa posso sostituire l’uvetta e le noci? 🙂
Puoi usare comunque l’uvetta e usare noci di Macadamia o del Brasile, oppure mandorle bianche 🙂
Ciao Arianna, sono in attesa che al mio negozio bio arrivi la farina di castagne per provare questo dolce che mi ispira molto! Però non amo l’uvetta, che alternative ho? Frutta secca tipo albicocche o fichi da spezzettare? Qualche pezzettino di mela o pera? 🙂
Ciao Giulia, puoi usare tranquillamente della frutta disidratata spezzettata, come fichi, albicocche o prugne. Secondo me la frutta fresca di sta male, perché il dolce già di per sé è umido…
Ok grazie Arianna!
A cosa è possibile accostarlo per fare una colazione completa e sana in una paziente con pcos? Latte di avena bio? Quanta se ne può mangiare a colazione?
Potrebbe essere sufficiente anche solo questo: dipende dalla singola donna. Al più, si abbinino proteine. Se si soffre di PCOS come “liquidi” è bene usare solo acqua e tisane non zuccherate: niente “zuccheri liquidi”, come alla fin fine sono le bevande vegetali. Da abolire.
ricetta provata ed è buonissimo! ho messo al posto dell’uvetta un cucchiaio di sciroppo di agave e al posto dei pinoli ho messo un mix noci,nocciole,mandorle…
Cosa ne pensi dello sciroppo di Agave ho letto che ha un indice glicemico piu’ basso ed è indicato anche per chi ha il diabete..io spesso lo uso nelle ricette per dolci al posto dello zucchero…invece per una colazione bilanciata andrebbe mangiato il castagnaccio abbinato con un latticino/proteine(soya,ricotta,albumi) + un frutto? non è di per se gia ricco di proteine il castagnaccio dato che c’è un 50gr di frutta secca che ne contiene?
Io ti consiglierei di provare la ricetta originale, è proprio presa dalla tradizione toscana 🙂
Qui trovi il mio articolo sui dolcificanti naturali.
Gli abbinamenti della colazione dipendono da tanti fattori: il tuo metabolismo, il tuo stato di salute, la distanza dal pranzo, quello che farai al mattino… 🙂
Quindi lo sciroppo d’agave è a basso indice glicemico ma non è consigliabile per l’insulino resistenza e il diabete a causa della sua composizione(fruttosio) giusto?L’unico dolcificante che nn crea risposta da parte dell’organismo è la stevia…ma una volta ho provato a cuocerla e ho dovuto buttare tutto per via del retrogusto chimico,quindi a questo punto nei dolci conviene mettere il miele?naturalmente sempre limitandosi nelle dosi…
Sì esattamente: meglio il miele o dolcificanti naturali come uvetta secca o albicocche disidratate o datteri.
Usate solo la farina! Senza zucchero! oppure Stevia!
Parola di genitore di un bimbo con diabete 1!!
gentile Arianna, parlando della farina di castagne non castagne intere, chiedo se è indicata o utilizzabile ai fini del dimagrimento tenendo conto che ho optato per un’alimentazione senza cereali ne legumi ne latticini ne soia per disinfiammare l’intestino, seguendo non rigidamente alcuni principi paleo e del dottor Fabio Piccini. E’ indicata per colazione/pancake? al posto di tuberi patate dolci che non amo molto? per un sedentario studente quale puo essere la quantita indicativa? Ringrazio
Domande così specifiche sono di difficile interpretazione senza una visita di persona; le converrebbe chiedere a chi la segue dal punto di vista dietetico.