Punto sesto per prevenire il cancro: gli alcolici.

La raccomandazione del Fondo Mondiale per la Ricerca sul Cancro (WCRF) è quella che noi tutti conosciamo non solo in relazione all’insorgenza di tumori, ma per la salute in generale: evitare il consumo di alcolici.

Le bevande alcoliche sono state correlate con un livello di evidenza di I grado a una lunga serie di tumori: bocca, faringe, laringe, esofago, seno (pre e post-menopausa), colonretto (per gli uomini); con un’evidenza di II grado sono invece collegate al tumore al fegato per entrambi i sessi e al colonretto per le donne.

La review di studi scientifici attuata dal WCRF non ha saputo individuare un livello minimo per il quale l’alcol possa essere considerato sicuro. Ciò significa che anche un consumo moderato di alcol sarebbe da evitare: questa raccomandazione viene fatta pur tenendo conto che alcuni alcolici (i vini rossi) potrebbero avere un effetto protettivo verso l’insorgenza di patologie coronariche. Vale a dire: i rischi a cui sottoponiamo il nostro corpo bevendo alcol sono molto maggiori a suoi eventuali benefici.
Sempre secondo la review effettuata, tutti gli alcolici hanno lo stesso effetto; la vodka non fa più male del vino: quello che conta è la quantità di etanolo che viene assunta, che varia a seconda della bevanda e della gradazione alcolica.

Tenendo conto della corporatura media dei due sessi, l’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda agli uomini di non superare le due unità alcoliche al giorno (20-30 g di etanolo), e alle donne di non superare un’unità alcolica (10-15 g).

Mediamente, 12 g di etanolo sono contenuti in una birra piccola (330 ml) o in un calice di vino (125 ml) o in un bicchierino di superalcolico (40 ml).

Quanto etanolo in un drink?
La gradazione delle bevande alcoliche varia a seconda di come vengono ottenute:
– Le bevande ottenute per fermentazione sono quelle che contengono meno alcol; la birra ha gradazioni medie del 3-8% e il vino del 10-15%. Ciò vale a dire che 100 ml di birra contengono circa 2-7 g di etanolo (una birra piccola da 330 ml ne contiene 6-26 g, quindi se la birra è forte si colloca già oltre il limite consentito sia per l’uomo che per la donna); 100 ml di vino (un calice) contengono 8-12 g di etanolo.
– Le bevande ottenute per distillazione hanno una gradazione variabile del 40-60%: fanno parte di questa categoria grappe, brandy, rum, vodka. Un bicchierino di distillato da 40 ml contiene 12-19 g di etanolo.
– Le bevande ottenute per miscelazione o macerazione (i liquori, gli amari e i digestivi) hanno gradazione alcolica del 27-70%. L’assenzio è uno degli alcolici con maggiore gradazione alcolica: un bicchierino da 40 ml contiene ben 22 g di etanolo.

Vi allego una griglia che potrebbe esservi utile per capire quanto alcol state bevendo.

Per sapere quanti grammi di alcol si stanno bevendo è sufficiente moltiplicare la gradazione alcolica per 0,8: il risultato ottenuto va moltiplicato per il volume della bevanda (espressi in cc).
Esempio: state bevendo un calice (=125 ml) di vino di 9°.
1. Moltiplicate 9 x 0,8 = 7,2    
Questi sono i grammi di etanolo contenuti in 100 ml di vino
2. Moltiplicate 7,2 x 1,25 (cioè i cc di vino che state bevendo) = 9    
Questi sono i grammi di etanolo contenuti nel vostro calice

Altri effetti dell’alcol
Forse è superfluo ricordarlo, ma di certo i primi effetti avversi dell’alcol non sono sull’insorgenza di tumori, ma su altre condizioni psico-fisiche. L’alcol modifica l’umore delle persone, ne causa l’abbassamento delle difese e dell’inibizione, determina la perdita di coordinazione e di funzioni cognitive.
Il consumo di alcol nel breve termine determina un aumento dei trigliceridi ematici (infatti si raccomanda di non bere alcol il giorno prima di fare gli esami del sangue); quando questa condizione si protrae nel tempo si aumenta il rischio che i grassi liberi circolanti vadano ad infiltrarsi nei tessuti degli organi. Proprio per questo motivo il consumo prolungato di alcol è una delle cause più frequenti di steatosi epatica (ossia accumulo di grasso nel fegato); se la steatosi degenera in cirrosi si ha una progressiva riduzione delle funzioni epatiche (tra cui sintesi proteica e disintossicazione organica).

I cocktail analcolici
Chi è attento alle calorie e chi deve guidare dopo una serata tra amici opta per i cocktail analcolici, ma attenzione… Dietro a molte proposte dei locali ci sono le insidie degli zuccheri: spesso infatti vengono usati sciroppi e granatine, e in alcune ricette è prevista la panna. Meglio scegliere bevande a base di puri succhi di frutta: la Virgin Colada ad esempio è la variante analcolica della Pina Colada, ed è fatta con succo di ananas e latte di cocco. Per l’aperitivo provate un Virgin Mary a base di succo di pomodoro e spruzzato di tabasco; se invece state cercando l’alternativa migliore tra gli alcolici, consiglio un calice di prosecco: la gradazione è mediamente bassa (sui 10°), e dunque anche i grammi di etanolo non sono eccessivi (circa 11 g per calice).

Sitografia
World Cancer Research Fund