Questa settimana vi presento qualche studio molto interessante riguardo la masticazione.
Ci viene detto fin da piccoli: masticare è importante! Ma vi siete mai chiesti perché sia così fondamentale…?

Inghiottire bocconi non ben masticati implica un lavoro maggiore per lo stomaco, comportando una digestione più impegnativa e -alla lunga- anche problemi di acidità gastrica.
Come ci ricordano i latini, “prima digestio fit in ore” (la prima digestione avviene in bocca): la saliva, infatti, contiene la ptialina, un enzima digestivo che permette di scindere gli amidi (carboidrati complessi) in unità più semplici, che verranno poi elaborate e assorbite a livello intestinale.

Oltre a questo beneficio, che bene o male tutti noi conosciamo, una buona masticazione presenta anche un ulteriore vantaggio, prezioso per fosse a dieta.
Masticare bene e soprattutto lentamente permette di sentirci sazi prima: è stato dimostrato che una masticazione lenta permette di rilasciare le cosiddette sostanze anoressigene (ossia, anti-fame) più velocemente rispetto a una masticazione lenta. Tali sostanze sono peptidi (ossia, unità di aminoacidi) secreti dal tratto gastrointestinale, che sono implicati nei meccanismi che riducono l’appetito. E’ per questo motivo che chi mangia più lentamente mangia anche meno: si sazia con quantità di cibo inferiori rispetto a chi mangia di più.

Forse, quanto ho appena detto è una notizia che avete già letto da qualche parte. Però scommetto che pochi di voi sanno già quanto sto per dire: la masticazione è correlata anche alle funzioni cognitive, in particolar modo nell’anziano. E’ stato infatti dimostrato che una dieta liquida causa deficit di memoria e di apprendimento, probabilmente dovuti a cambiamenti patologici nell’ippocampo, ossia quella parte del nostro cervello deputata alla memoria a lungo termine. Viceversa, un’alimentazione ricca di cibi che vanno ben triturati e masticati è di sostegno all’ippocampo.
Se pensiamo a quello che le mense ospedaliere o le case di riposo propinano di solito ai malati, c’è da porsi qualche interrogativo: semolino, minestrina, purè di patate, mousse di frutta… Compatibilmente alla capacità di masticazione dell’anziano bisognerebbe invece proporre cibi croccanti, e non mi sto riferendo a crackers e grissini… Verdura in pinzimonio, frutta cruda, alimenti ricchi di fibra che impegni maggiormente la masticazione: ecco che cosa si dovrebbe inserire nella loro (e nostra!) dieta quotidiana!

La correlazione tra masticazione e funzioni cognitive deve interessarci anche in funzione della crescita del nostro bambino, se abbiamo un pulcino che sgambetta in casa… Ovviamente nei primi anni di vita dobbiamo trovare un giusto compromesso con quello che la dentizione del nostro bimbo permette, ma non appena sarà possibile dovremo cercare di introdurre ai suoi pasti alimenti che debbano essere ben masticati prima di essere inghiottiti. In questo modo gli facciamo del bene su più fronti: rafforziamo le sue capacità cognitive e di memoria; gli permettiamo di regolare al meglio gli stimoli di fame e sazietà, senza che si abbuffi di alimenti “facili”; da ultimo, gli diamo cibi ricchissimi di nutrienti: infatti, gli alimenti ai quali dover dedicare più tempo per la masticazione sono anche quelli più ricchi di vitamine, minerali, proteine e fibra.

In effetti, ci avete mai pensato? Il junk-food viene inghiottito in due bocconi: merendine sempre più soffici, bibite iper-zuccherate, gelati sofficissimi… Non solo è cibo anti-nutriente ai massimi livelli, ma potrebbe anche danneggiare chi lo mangia frequentemente in modo molto più subdolo e meno reversibile: come abbiamo visto, il “cibo soffice” determina progressivamente una minor stimolazione di centri nervosi fondamentali alla memoria e alle funzioni cognitive.

In conclusione, spero di avervi dato almeno tre buoni motivi per prendervi il tempo che vi serve per consumare il vostro pasto, e per arricchirlo di alimenti croccanti e ricchi di fibre!

* Vi sazierete prima.
* Mangerete meno (ma avrete cibo più nutriente!).
* Stimolerete il vostro ippocampo a preservare memoria e funzioni cognitive.

…o preferireste la comodità di un pasto sostitutivo iperproteico e a ridotto contenuto di carboidrati, pieno di conservanti e ingredienti industriali?

Bibliografia

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