Nel precedente articolo vi ho lasciato alcuni consigli per arricchire di gusto le vostre preparazioni in cucina (traendone, mi auspico, una maggior gratificazione), e avevo concluso promettendovi che avrei scritto un articolo-fratello riguardo l’organizzazione in cucina. Infatti, eccomi qui!

Tanto la mia esperienza personale quanto il confronto con le mie pazienti mi portano a credere che siano essenzialmente due le cause per le quali siamo insoddisfatti dei pasti che prepariamo, eppure fatichiamo a fare diversamente:
1) L’automatismo. Leggiamo decine e decine di ricette “facili, gustose e veloci”, ma poi finiamo per usare sempre le solite preparazioni perché ci viene automatico: magari il nostro metodo non è più veloce, ma è quello con il quale abbiamo maggiore confidenza.
2) La mancanza di tempo. Se torniamo a casa dal lavoro alle 18-19 (o anche più tardi) è impensabile che ci impegniamo in lunghe preparazioni: la nostra pancia che brontola, i bambini che devono essere seguiti nella routine serale, o semplicemente un enorme desiderio di mangiare in fretta per poi buttarsi sul divano!

Ecco, in questo articolo vorrei darvi alcuni suggerimenti pratici e semplici: sono quelli che io stessa adotto, e che mi hanno permesso di avere una concreta svolta nel modo in cui cucino.
Prima di iniziare a leggere, riporto la doverosa avvertenza che vi ho sottolineato nel precedente articolo: il presupposto perché vi sentiate invogliati ad applicare i miei consigli è che *vi piaccia cucinare*. Se trovate che il tempo passato ai fornelli sia tempo sprecato, questo articolo non fa per voi: non voglio convincervi che cucinare sia meraviglioso e che con il giusto metodo tutti ne diventino appassionati! D’altronde, io non mi farei mai convincere a iscrivermi a un corso di acquarello o di scrittura creativa: le passioni sono soggettive. Non c’è assolutamente nulla di male se le vostre cene continueranno ad essere composte da ingredienti semplici e assemblati senza pretese: la mia raccomandazione, al più, è quella di non ricorrere troppo spesso agli alimenti confezionati, ma è un vostro diritto risparmiare tempo in cucina per riservarlo a quello che vi coinvolge di più!

Fatta questa premessa, entriamo subito nel vivo dell’articolo con i miei consigli.

1. Circondatevi di aiutanti efficienti
Non mi riferisco a sous-chef, quanto piuttosto alla vostra attrezzatura in cucina. Gli strumenti veramente indispensabili sono pochi, e vale la pena investire in quelli di qualità ed efficienza più elevate.
Coltelli e strumenti affilati (pelapatate, grattugia…): sceglieteli con la lama ben tagliente e teneteli lontani dalla portata dei bambini. In cucina è più pericoloso un vecchio coltello che non taglia bene rispetto ad uno con la lama affilata. Ricordate che le lame non vanno messe in lavastoviglie e che andrebbero lavate e asciugate subito dopo l’uso.
Mixer, frullatori e robot da cucina: tenere in casa solo quelli che effettivamente usate, non spendete soldi in costosi elettrodomestici che usate poco. Personalmente ho venduto tre frullatori molto potenti che non sfruttavo pienamente per comprare l’essenziale: un buon tritatutto + minipimer della Kenwood, più che sufficiente per l’utilizzo che ne faccio.
In merito agli strumenti elettrici, prima di acquistarli valutate sempre anche l’effettivo aiuto *complessivo* che possono darvi: a cosa mi riferisco? È presto detto: se acquisto una grattugia elettrica che mi trita le carote in 10 secondi, ma che poi richiede 10 minuti di attento lavaggio delle singole componenti, non sono molto sicura che sia più efficiente di una bella grattugia manuale in acciaio inox. Lo stesso dicasi per frullatori con lame particolari sotto le quali si appiccicano le vostre preparazioni (e che richiedono un attento e lungo lavaggio), centrifughe ed estrattori (che devono essere smontati e lavati dalla fibra), e simili esempi.
Taglieri: comprateli di ampie dimensioni. Inutile avere piccoli taglieri da cui gli ortaggi appena affettati continuano a cadere. A livello igienico-sanitario, sarebbe ideale avere 3 taglieri: per la verdura, per la carne e per il pesce.
Padelle e pentole: con gli anni, ho preferito investire su materiali che permettessero un’ottima diffusione del calore, così da ottenere una cottura uniforme, e soprattutto per evitare che le pietanze bruciassero se per qualche motivo non riuscivo a seguire in modo ottimale la cottura. A quanti è successo di mettere le zucchine in una padella scadente, attardarsi un attimo al telefono e ritrovarle bruciate e attaccate al fondo del tegame? Ecco, avete capito cosa intendo! Io consiglio di avere:
* 1 o 2 pentole con coperchio, dal doppiofondo (oppure 1 in acciaio inox con doppiofondo, per la pasta o simili, e 1 in ghisa per le lunghe cotture: ragù, spezzatino, zuppe…)
* 1 padella a un manico antiaderente di ottima qualità, con coperchio
* 1 padella in ghisa a un manico con coperchio
* 1 pentolino piccolo con doppiofondo con coperchio, per riscaldare o cucinare piccole porzioni
Per me, la ghisa è stata la vera scoperta: nella mia padella (marca La Creuset) preparo verdure che rimangono deliziosamente arrostite, polpette di carne e vegetali, uova, e tagli di carne dalla cottura perfetta. Ho poi acquistato anche una pentola in ghisa che ha parzialmente sostituito la mia Instant Pot.
– Se avete poco tempo, una pentola elettrica è una soluzione ideale: la avviate quando avete tempo, e la cottura termina senza rischio che nulla bruci. La potete anche far andare di notte, oppure avviarla dopo colazione e lasciarla lavorare mentre voi siete fuori al lavoro o per commissioni. Io ho una Instant Pot, che permette tre funzioni: 1) Sautè (per spadellare/per soffritti) 2) Modalità slow-cooking (per luuunghe e dolci cotture: brodi, spezzatini, zuppe, ragù…) 3) Pentola a pressione (per verdure fibrose, piovra e seppie, cereali integrali, legumi). Unico lato negativo: le preparazioni non diventano corpose; i liquidi inseriti non si concentrano (come potrebbe essere invece in una lunga cottura sul fornello). Bisogna avere un pochino di dimestichezza nel suo uso per evitare che ogni cosa che cuocete lì dentro risulti bollita/stufata/molliccia. Per questo io mi sono resa conto di trovarmi meglio con la pentola in ghisa, dove le preparazioni in umido diventano ben corpose. *Tuttavia* da quando è nata la mia seconda bambina sono tornata a usare parecchio la Instant Pot: è indubbiamente utile avere una pentola che cuoce da sé, senza bisogno che io ne segua le tempistiche per assicurarmi che nulla bruci!

2. Ragionate sul lungo termine
Spesso prediligiamo cotture rapide, “così la cena è pronta in fretta”: 10-15 minuti per cucinare, non di più.
Lecito e giusto, ma vi pongo una riflessione: così facendo dovete cucinare ogni giorno. Se invece investite un po’ di tempo durante la settimana per avviare cotture di lunga durata, potete pensare di farne in grandi quantità così da averne una parte da congelare e usare nelle settimane successive. I cibi che si prestano per le cotture rapide sono difficilmente congelabili, per una questione legata al quantitativo di acqua: cuocendo in modo rapido, quasi sempre il cibo si disidrata; se lo congelate e poi scongelate la sua consistenza sarà molto stopposa: pensiamo al petto di pollo o alle fettine di carne in padella.
Cosa si adatta bene al congelamento? Le preparazioni brodose, stufate, con una buona componente di liquido: lo spezzatino, le fette di arrosto con intingolo, le zuppe di cereali e legumi, i ragù di carne o vegetali, i sughi di verdura.
Penso che solo una cosa di rapida preparazione possa essere congelata con successo: i condimenti simili al pesto (vale a dire: metti gli ingredienti nel mixer, frulla e condisci; io li preparo usando verdure cotte che mi sono avanzate dai contorni + una manciata di frutta secca + olio evo e sale, spesso aggiungo aromi). Anzi, questo tipo di condimento viene meglio quando è preparato in grande quantità: vi sfido a frullare un pesto monoporzione! Troppo poco olio e volume di ingredienti, non sarà mai della giusta consistenza. Se invece usate ingredienti in abbondanza viene perfetto, e ne potete surgelare 2-3-4 (o più) vasetti.
Una nota importante: le verdure possono essere congelate sia crude (pulite e tagliate a pezzi) che cotte, *MA* in ogni caso quando vengono scongelate hanno una consistenza molto molliccia. Potete usarle per minestroni e vellutate (o congelare sughi di verdura da condimento), ve le sconsiglio come contorno perché non sarebbero affatto invitanti.

3. Dividete le preparazioni
Personalmente trovo molto comodo dividere i vari step di una preparazione, così non devo ritagliarmi un’ora (o più) per stare continuativamente in cucina. Vi faccio un paio di esempi:
– Verdura al forno. Il primo step è lavarla e mondarla: carote sbucciate, zucchine spuntate, cavolfiori privati delle foglie fibrose… Cerco di fare questo passaggio il giorno stesso in cui acquisto le verdure, così le ripongo in frigo che sono già pulite e pronte all’uso: le conservo in contenitori in acciaio a chiusura ermetica. Con un frigo ad elevata efficienza energetica si possono conservare fino a 3-4 giorni. Il secondo step è tagliare la verdura in previsione della cottura: a dadini, brunoise, a bastoncino… Se ho tempo lo faccio subito quando lavo e mondo gli ortaggi, altrimenti rimando questo step al mattino prima di colazione, quando i bimbi ancora dormono. Se la verdura è già lavata, mi porta via solo 10 minuti: il tempo che il caffè e il porridge siano pronti! Ultimo step: la cottura. Cerco di prediligere cotture che vanno avanti da sole, quindi bassa temperatura e lunga durata, così posso avviarle mentre io faccio altro: metto una teglia di verdure in forno mentre sto cenando o guardando un documentario, avvio un sugo nel primo pomeriggio sapendo che può andare avanti a lungo, attivo la Instant Pot in slow-cooking prima di andare a dormire…
Polpette o burger (di carne o di legumi). Gli step di preparazione sono due: preparazione dell’impasto, formazione di polpette/burger con cottura. In genere preparo l’impasto la sera dopo cena, tengo in frigorifero nottetempo e il giorno successivo, appena ho tempo, preparo velocemente le porzioni e metto a cuocere (di nuovo, prediligo cottura al forno o in padella in ghisa con sugo e fiamma bassissima, così da non starci troppo dietro).

4. Calendarizzate
Non impegnatevi ogni giorno: scegliete 1 o 2 (o 3) preparazioni ‘importanti’ ogni settimana, e scrivete su un planning come suddividerle. Ad esempio: lunedì sera tagliare le verdure, martedì mattina avviare il sugo e martedì sera mettere in forno le verdure (già pulite) d’avanzo. Oppure: giovedì sera marinare la carne, venerdì sera avviare il forno per cuocerla.
Ritengo che scrivere nero su bianco la programmazione delle cotture sia utile a fare ordine mentale, e anche per farsi venire in mente combinazioni di preparazione e cottura. Ad esempio, quando programmate di fare qualcosa al forno provate a vedere se riuscite a organizzarvi per sfruttare il forno acceso per altro: dovete fare il pollo arrosto? Perfetto, sfruttate il calore per cuocere anche una teglia di verdure, o per infornare velocissimi cookies di avena. Dovete cuocere le lenticchie per una zuppa? Aggiungetene un paio di manciate per un velocissimo hummus (ossia: metti gli ingredienti nel frullatore e attivalo!).

Sottolineo una banalità: *per me* è utile avere un’organizzazione settimanale. Ma *ad altri* lo stesso tipo di organizzazione potrebbe creare ansia. Vi sto dando qualche suggerimento per come *io* sono abituata, ma potrebbe non essere il giusto metodo per voi!

Spero, comunque, che abbiate trovato qualche suggerimento utile in questo mio articolo!