Gli italiani e la pasta: un matrimonio, un cliché, un sodalizio impossibile da sciogliere.
Sì ma… che tipo di pasta? Quale marca scegliere? Meglio affidarsi a un marchio ‘noto’ per sentirsi un po’ più tranquilli circa la qualità (a ragione o a torto?), oppure prediligere il risparmio mettendo nel carrello prodotti a marchio proprio? Se lo sono chiesti anche quelli di Altroconsumo, che hanno stilato una classifica dei prodotti da supermercato migliori e peggiori, pubblicata a gennaio 2012. Sottolineo: sono stati presi in considerazione solo marchi da supermercato, non pastifici più piccoli e con minore diffusione sul territorio, ma magari più buoni.

Le valutazioni sono state date indagando diversi aspetti; eccone alcuni che ritengo più importanti:
Quantità di proteine; per legge le proteine devono essere almeno il 10,5%: la loro presenza è importante per trattenere l’amido e aumentare la resa in cottura. Quasi tutti i marchi in esame contengono più del minimo stabilito per legge, e quindi sono stati giudicati ‘ottimi’ sotto quest’aspetto. Buitoni, Alce Nero e Antonio Amato, invece, contengono solo il 10,5% previsto.
Trattamento termico; Altroconsumo ha indagato la quantità di furosina presente nella pasta, una sostanza che quando presente è segno di trattamento termico eccessivamente spinto. La quantità è stata giudicata ‘accettabile’ in tutti i marchi: la concentrazione minore è vantata da De Cecco, Alce Nero e Delverde.
Impurità; punto molto importante in quanto denota la situazione igienica degli stabilimenti di produzione. Sono stati trovati peli di roditore nella pasta di Delverde, Esselunga e Pam. Qualche perplessità sono suscitate anche da un giudizio appena ‘accettabile’ di Coop (non la linea Coop bio Vivi Verde, che invece ha giudizio ‘ottimo’), La Molisana, Eurospin, e -a sorpresa- Barilla e Divella.
Tenuta di cottura; le migliori sono Voiello e De Cecco. La Carrefour è stata l’unica con giudizio insufficiente. Nella media le altre.
Assaggio; solo un marchio è stato giudicato ‘ottimo’ dal panel di assaggiatori: si tratta della Voiello. Conad, Carrefour e Antonio Amato, invece, non hanno meritato nemmeno la sufficienza.

Dalla classifica emerge che alcuni marchi “classici” della pasta all’italiana non sono forse così di qualità come la pubblicità tenderebbe a farci credere: mentre la Voiello (prima in classifica) totalizza un punteggio complessivo di 77/100, Agnesi, Barilla e Divella ottengono rispettivamente 66, 60 e 59. Al contrario alcuni prodotti da discount si distinguono con punteggi alti a basso prezzo: la pasta Dico vanta un 72/100 al prezzo di 0,90€ al kg; l’Auchan 67/100 per 0,89 € al kg.
Tra i prodotti biologici ne sono stati presi in considerazione solo due: Coop bio Vivi Verde, che con il punteggio di 73/100 supera Alce Nero bio (70/100).

Altri risultati interessanti sono quelli che hanno riguardato l’etichettatura dei prodotti. Ad esempio, sapevate che quasi tutta la pasta italiana è prodotta con grano estero? Usare grano italiano è motivo di vanto, quindi in genere il pastificio lo specifica in etichetta; solo tre marchi tra quelli indagati riportano l’informazione sul pacchetto: si tratta di Alce Nero, Coop bio Vivi Verde e La Molisana.