Non so come sia messo il resto d’Italia, ma qui al Nord le giornate veramente calde per ora si contano sulle dita di una mano, nonostante il calendario ci dica che manchino giusto un paio di settimane all’inizio dell’estate. Purtroppo quest’anno non c’è stata una vera e propria primavera: abbiamo avuto un aprile e un maggio freddi e piovosi, senza una continuità di temperature miti e gradevoli che abituano pian piano il nostro corpo alla calura estiva. Quando finalmente il clima comincerà ad essere in sintonia con la stagione le giornate si faranno implacabilmente calde, e per il nostro corpo sarà uno shock: alzi la mano chi non ha già risentito di quest’altalena di sole e pioggia con raffreddori, mal di testa, stanchezza e mancanza di concentrazione!
Di seguito trovere appunti sparsi di alimentazione estiva: non saranno i soliti consigli da rivista patinata sul genere “mangiate più frutta e verdura per idratarvi”, perché credo che indicazioni di questo tipo siano ovvie e scontate. Spero invece che i miei spunti possano concretamente esservi utili per orientare le vostre scelte in cucina.
1. Tenete sempre in frigo una bottiglia di infuso di karkadè: aromatica e intensa, questa bevanda è anche ricca di minerali, e contribuisce così a reintegrare le perdite che immancabilmente si hanno dal momento che d’estate si suda anche stando fermi. Comprate un sacchetto di karkadè essiccato in erboristeria, e buttatene un paio di cucchiai in acqua bollente lasciando a lungo in infusione, poi filtrate e tenete la bibita al fresco, bevendone qualche bicchiere lungo la giornata. Non c’è bisogno di dolcificare: anzi! Se aggiungeste zucchero o miele andreste solo a contrastare gli effetti tonici di questa bevanda che di per sé è dolce e speziata. Oltre al karkadè potete provare anche altri infusi: frutti di bosco, ciliegia e more, vaniglia e arancia… Ne troverete i mix più disparati, soprattutto se la vostra erborista si occupa personalmente di confezionare le miscele di fiori e frutti secchi. Evitate gli infusi in bustina: sono di qualità inferiore.
2. Usate pesti di vario gusto per condire le vostre insalate fredde di cereali: in pochissimo tempo avrete preparato un pranzo gustoso e bilanciato quasi senza aver acceso il fornello! Basterà far bollire orzo, farro, riso integrale o altri cereali in chicchi (calcolate un paio di pugnetti a persona, pari a 3-4 cucchiai): dopo aver scolato, passate velocemente i cereali sotto acqua fredda per bloccarne la cottura. Potete prepararne una buona quantità in modo che basti per i 2-3 giorni successivi, proprio come si fa per le insalate di riso. Ora armatevi di un mixer da cucina e ispiratevi al classico pesto genovese come ingredienti base: erbe aromatiche, frutta secca, olio extravergine e sale. Vi lascio qualche idea con gli abbinamenti che ho provato io:
* Basilico + mandorle + mollica di pane
* Zucchine + semi di sesamo + scorza di limone
* Rucola + pistacchi
* Foglie di sedano + pinoli
* Menta + prezzemolo + mollica di pane + scorza di limone
* Semi di girasole + basilico + olive nere
3. Preparate delle cremine di legumi simil-hummus e conservatele in vasetti di vetro nel frigorifero: sono ottime per accompagnare la verdura cruda tagliata a bastoncini a mo’ di pinzimonio (carote, cetrioli, peperoni, zucchine, ravanelli), oppure per delle bruschette di pane ai cereali da mangiare in accompagnamento a un’insalatona. Queste cremine sono velocissime e versatili: la ricetta dell’hummus prevede di frullare ceci cotti con tahin (crema di sesamo, si trova nei negozi bio), succo di limone, olio extravergine, cumino e prezzemolo, ma potete sbizzarrirvi a speziare e insaporire con altri aromi: zafferano, paprika, basilico, timo. Al posto dei ceci potete usare anche fagioli, lenticchie o fave: sconsiglio i piselli perché sono un po’ più acquosi, e renderebbero la salsa meno cremosa.
4. Il gazpacho è un’ottima idea per combattere la calura estiva: si tratta di una zuppa di origine andalusa a base di verdure crude estive. Se ne conoscono molte interpretazioni, ma la ricetta base prevede pomodori, peperoni, aglio, cetrioli e cipolla (quella di Tropea è la migliore in questo caso): si tagliano le verdure molto finemente e si passano al mix con olio extravergine a filo, una presa di sale e -a piacere- prezzemolo, paprika, succo di limone e pepe. Per rendere la zuppa più densa si può aggiungere anche mollica di pane raffermo strizzata in poca acqua. Consiglio di togliere i semini ai pomodori e la buccia ai cetrioli perché sono le parti che rendono indigesti questi ortaggi per alcune persone. Potete arricchire il gazpacho con yogurt intero bianco e/o crostini di pane: conservatelo in frigorifero fino al momento di servire!
5. Si sente spesso dire che il beta-carotene contenuto negli ortaggi arancio-gialli sia utile a proteggere la pelle in soggetti particolarmente sensibili: è vero, ma un consumo eccessivo può conferire alla pelle una sfumatura aranciata troppo visibile. Sì dunque ad albicocche, carote, peperoni e meloni, ma senza pensare che siano miracolosi!
6. Attenzione alle insidie dei classici “pasti veloci estivi”, che spesso nascondono più sale e grassi di quanto potremmo pensare… Abbiamo già visto in uno dei precedenti articoli che gli affettati sono molto ricchi di sale, favorente la ritenzione idrica e il gonfiore; altri alimenti estivi che possono trarci in inganno sono i formaggi: chi d’estate non ha mai cenato con la classica caprese di mozzarella, pomodorini e basilico? Appunto, la mozzarella: formaggio fresco e leggero. Leggero?! Un etto di mozzarella di mucca contiene ben il 18-20% di grassi, percentuale che nella mozzarella di bufala sale fino al 24-27%: la mozzarella è ‘leggera’ semplicemente perché l’aggettivo si riferisce a una classificazione dei formaggi che li suddivide in grassi, leggeri e magri. Vale a dire: tutti i formaggi hanno una percentuale di grassi elevata rispetto ad altri alimenti (pensiamo che la carne ne contiene in media il 4%), ma all’interno della categoria ne esistono di molto grassi e di meno grassi; la mozzarella rispetto alla fontina contiene la metà dei grassi, ma allo stesso tempo ne contiene ben 20 volte in più del petto di pollo!
7. Gelati: se è giusto fare peccati di gola, state sempre attenti alla qualità di quello che mangiate. Spesso e volentieri non sono altro che un concentrato di zuccheri (o peggio edulcoranti di sintesi), acqua e altri ingredienti che conferiscono al prodotto sofficità, cremosità e densità. Purtroppo il gelato veramente artigianale è il fiore all’occhiello di pochi artisti del gusto che si preoccupano di reperire le materie prime migliori, il latte intero non in polvere, la panna fresca e gli aromi naturali: in Italia non esiste una vera e propria legislazione, e una gelateria può fregiarsi del titolo di “artigianale” anche quando non fa altro che mantecare una miscela in polvere già pronta e di scarsa qualità con acqua. Fortunatamente da qualche tempo è obbligatorio che gli esercizi commerciali a fine alimentare espongano un cartello unico con gli ingredienti utilizzati: per capire quanto sia davvero artigianale la vostra gelateria di fiducia dateci un’occhiata prima di scegliere i vostri gusti, e se leggete ingredienti sospetti fate retro-front. Che senso ha fare un peccato di gola se la qualità è mediocre, e non sentirete altro che il gusto stucchevole degli zuccheri? Un’idea può essere quella di farsi il gelato in casa: non c’è necessariamente bisogno di una gelatiera professionale, basta avere un mixer abbastanza potente. Io faccio così: congelo dei cubetti di acqua o di latte intero (o altra bevanda vegetale), congelo della frutta fresca lavata e tagliata a dadini, e il giorno successivo frullo il tutto con zucchero integrale o miele; per la frutta più acquosa aggiungo anche un bianco d’uovo (categoria 0, e freschissimo per evitare salmonellosi) che conferisce maggiore coesione. E’ un’ottima merenda, magari cosparso di granella di nocciole o mandorle tostate.
8. …se sentite la testa appesantirsi e la mente annebbiarsi quando cercate l’ispirazione per una ricettina veloce e fresca, e se percepite un vago senso di stanchezza solo pensando di dover accendere il fornello, cucinare, apparecchiare, lavare i piatti… Rassegnatevi: è un chiaro sintomo di debilitazione, urge che qualcuno vi porti fuori a cena! 🙂 Anche per un motivo salutistico… D’estate sicuramente il pesce è preferibile alla carne: è più digeribile e ha meno grassi saturi, e chi meglio di uno chef è in grado di cucinarlo nel modo migliore? 🙂
A proposito di pesce: se lo comprate state sempre attenti che sia freschissimo, e cucinatelo in giornata o al più il giorno successivo. Con le alte temperature fa presto ad andare a male anche se conservato in frigorifero: le sue carni diventano facilmente amare anche se la materia prima è di ottima qualità.
Spero di avervi dato qualche spunto interessante! Nel prossimo articolo parlerò di insalatone estive: quali ingredienti, quale condimento e quali abbinamenti sono i migliori?
11 Comments
A proposito di gelato, lascio qua – per chi volesse provare – la variante crudista che – d’estate – trovo assolutamente deliziosa! Basta congelare delle banane mature tagliate a rondelle, poi frullarle aggiungendo fragole o frutti di bosco. Oppure ancora cacao crudo (per i non crudisti il cacao normale va più che bene 🙂 ) o farina di polpa di carruba. E’ delizioso, rinfrescante e naturalmente dolce. 😀
Vero, le banane congelate sono un ottimo sostituto di uova e latte, non ci avevo pensato! Danno un gusto un po’ particolare al gelato, ma se mischiato al cacao a me non dispiace… 🙂
Cara Arianna,
ho scoperto da poco il tuo sito e lo trovo interessantissimo.
volevo il tuo parere su alcune questioni:
– ho ben compreso la necessità di limitare latticini e formaggi per l’effetto acidificante che hanno, ma – mi chiedevo – lo yogurt e la ricotta, di cui in un articolo hai elencato molteplici effetti positivi, non sono anche loro acidificanti? oppure lo sono meno? oppure i vantaggi sono superiori all’effetto acidificante?
insomma, il loro consumo è consigliato, o vanno presi sempre con molta moderazione?
– ho praticamente eliminato lo zucchero dalla mia dieta ma…i dolci mi piacciono! per questo, nei miei esperimenti casalinghi, uso malto di riso, succo di mela, o succo d’acero: vorrei però un tuo parere sul miele! mi è stato detto che, avendo un indice glicemico altissimo, è paragonabile allo zucchero e, come tale, bisogna evitarlo…insomma, se va bene alle api, non è detto che vada bene per l’uomo.
cosa ne pensi?
– sempre per i dolci, avevo cominciato a sostituire il latte normale con il latte di soia pensando che facesse meglio ma…ho visto che sconsigli anche quello! insomma, per fare un bel budino una volta ogni tanto, alla fin fine è meglio il latte normale se non si hanno problemi di intolleranza, ho capito bene?
grazie!!
Ciao Valeria e benvenuta!
Cerco di rispondere alle tue domande…
– Lo yogurt intero bianco è, al contrario dei formaggi, lievemente alcalino; la stessa cosa vale per il siero del latte preso in sé e per sé: la ricotta, a cui è stato aggiunto caglio, è leggermente acida, ma sicuramente meno acida dei formaggi. Non ho un’opinione negativa della ricotta perché essendo prodotta dalle proteine del siero del latte non contiene caseina, e ha più aminoacidi ramificati utili al recupero di energie soprattutto nello sportivo.
– Va benissimo usare dolcificanti naturali come quelli che tu mi hai elencato, ma ti sconsiglierei di usare il miele nei dolci perché la cottura va a inattivarne gli enzimi che rendono questo alimento unico nel suo genere! Infatti sarebbe meglio usare solo miele ‘crudo’, ossia non pastorizzato: in genere il miele che si presenta come cristallino è sottoposto a temperature inferiori rispetto a quello liquido (fanno eccezione miele di acacia e di castagno che sono naturalmente fluidi). Purtroppo però il miele si cristallizza quando ha una maggior % di glucosio e inferiore di fruttosio: ha quindi un IG alto. Un buon compromesso è appunto quello di acacia e di castagno, se non pastorizzati: hanno più fruttosio, e quindi cala anche l’IG. Basta non cuocerli, mi raccomando 🙂
– Latte… Se tu prendi il latte (sia di soia, che di mucca, che di mandorla) come ‘alimento di consumo abituale perché fa bene’ ti dico che stai sbagliando. Se invece, come tu mi scrivi, lo usi quando vuoi fare un budino o un dolce, ti dico: perché no? 🙂 Diventa un ingrediente come gli altri, quindi non fa né male né bene. E’ quello che è: un alimento, punto. Il consumo abituale di latte vaccino fa male, il consumo abituale di latte vegetale in sostituzione al latte vaccino lo sconsiglio per i motivi che avrai letto in uno dei commenti. Il consumo sporadico senza caricare l’alimento di chissà quali proprietà benefiche non mi trova affatto contraria 🙂 Quello che disapprovo è la pubblicità che si fa di certi alimenti, volendoli far passare a tutti i costi come “necessari” quando non è così, e anzi diversi studi dimostrano ormai il contrario.
Spero di aver risposto a tutte le tue curiosità in modo soddisfacente!
Grazie Arianna,
risposta chiarissima ed esauriente!
solo una precisazione:
– sempre a proposito di yogurt e ricotta, fermo restando che è chiaro che il loro beneficio sia valido soprattutto se consumati freschi e “crudi”, tuttavia quando vengono cucinati come “ingrediente” (tipo gnocchi di ricotta, o ciambella allo yogurt), perdono completamente le proprietà positive (come dicevi a proposito del miele), oppure possiamo considerarli buoni comunque, o per lo meno non dannosi?
– lo stesso discorso che fai per il latte di soia immagino sia valido anche per i loro derivati che si trovano in commercio (“panna” di soia, “yogurt” di soia…), vero? per cui, per il consumo sporadico, per esempio, di panna…tanto vale che sia di mucca, mi correggi?
grazie ancora!
valeria
Se cuoci lo yogurt perde completamente il suo contenuto di fermenti lattici, che risentono anche di minime variazioni di temperatura: per questo deve essere conservato a +4°C 🙂 Di certo non è dannoso! La ricotta invece preserva un po’ di più le sue proprietà anche da cotta.
Derivati di prodotti di soia: infatti, hai detto bene. Vale lo stesso discorso del latte, e anzi peggio: per rendere appetibile uno yogurt di soia o una bistecca di soia ci aggiungono esaltatori di sapidità e altri additivi, che fanno perdere alla soia quel magro baluardo salutistico che potrebbe avere 🙂 Attenzione poi a dare prodotti di soia ai bambini: ne possono squilibrare la produzione ormonale, soprattutto nei maschietti!
Ti ha risposto la dottoressa, io sono solo un appassionato di gastronomia: ti prego, i dolci a base di fagioli li fanno i giapponesi ed è già più di quanto l’umanità possa sostenere.
t’adoro, sappilo 🙂
E’ il minimo 😛
E, dai, così, con tutte queste idee e ricettine varie, lasci davero senza parole.
Dovrò provare, in primis, i pesti e le cremine di legumi, giacché interi son esiliati dal mio intestino e, poi, m’ispira assai questa ricetta facile facile del gelato in casa, anche senza gelatiera, ché con due nipotini a casa sarebbe finalmente, dai soliti yogurtini e biscotti vari (o altro di peggio), uno spuntino diverso, sano e molto gustoso….anche, per me.
Grazie Arianna
Beh, inutile dire che ci tengo a essere aggiornata man mano che sperimenti i miei consigli! 🙂