In questi giorni la mia attività principale è quella di cercare, leggere e usare materiale bibliografico utile alla mia tesi. Molti articoli, pubblicati su riviste specialistiche perlopiù americane e inglesi, riguardano la correlazione tra obesità e sedentarietà nei bambini: il fine del mio lavoro è infatti quello di dimostrare se e quanto incida l’inattività fisica nel determinare un eccesso di peso, pur praticando regolarmente una qualche attività sportiva. In altre parole: se i vostri bambini fanno calcio (pallavolo, atletica, qualsiasi altro sport) 2-3 volte a settimana, ma passano il resto del tempo davanti a TV e videogiochi, è più probabile che prendano peso piuttosto che lo perdano.
Uno degli articoli più significativi che ho trovato è molto recente; pubblicato pochi mesi fa sul Journal of the American Medical Association, si proponeva di indagare che effetti avesse sulla salute una delle attività più praticate nei Paesi industrializzati: guardare la TV. In particolare ci si chiedeva: che effetti può avere la televisione sul rischio di contrarre diabete di tipo II, di sviluppare patologie cardiovascolari come ictus e infarti, e sulla mortalità in generale?
I numeri parlano chiaro: i risultati della metanalisi hanno evidenziato che bastano solo 2 ore al giorno trascorse davanti alla TV per aumentare del 20% il rischio di diabete, del 15% quello per le patologie cardiovascolari, oltre che incidere per il 13% sulla mortalità in generale. Non si tratta semplicemente di avere qualche kg di troppo, che magari ai bambini può dar fastidio per una questione più estetica che di salute: si sta parlando di aumentare di 13 volte su 100 il rischio di morire per una qualsiasi causa. E per far ciò bastano solo 2 ore quotidiane di cartoni animati: e se a questo sommiamo i videogiochi, la playstation, il computer, di quanto aumenta il rischio?
La televisione e il mondo virtuale in genere sembrano essere correlati a un cattivo stato di salute non solo perché sottraggono tempo all’attività fisica, e quindi costribuiscono a creare un esiguo dispendio calorico quotidiano: anche un bambino che passa molte ore leggendo si muove poco. Guardare la TV è un’attività che si correla anche a un’alimentazione scorretta: davanti ad uno schermo si mangia con più frequenza junk-food, si pilucca di più, si perde con più facilità il senso di sazietà e ci si rende meno conto di quanto si ha mangiato.
Alla luce di questi risultati (e di altri offerti da innumerevoli studi) è troppo semplice fare del moralismo e dire: portate i vostri bambini in bici, fateli giocare all’aria aperta, non assecondate i loro capricci comprando nuovi videogiochi. Se entrambi i genitori lavorano è difficile trovare quotidianamente del tempo da dedicare al gioco, e se anche ci fosse il tempo a volte mancano le strutture pubbliche adeguate: nelle nostre città c’è carenza di parchi, piste ciclabili, spazi attrezzati per bambini. Ci si può tuttavia muovere in altre direzioni, meno onerose e più immediate: ad esempio spegnendo la televisione durante i pasti consumati in famiglia. Già questo può determinare un piccolo cambiamento per tutto il nucleo familiare: senza il cicaleccio di sottofondo di telegiornali (o pseudo-telegiornali…) l’attenzione è maggiormente focalizzata su ciò che si sta mangiando. Il cervello ha tempo per rendersi di conto del gusto, e del graduale senso di sazietà procurato dal cibo, sensazioni che l’influsso della televisione sacrifica.
11 Comments
Questo è un problema che mi tocca da vicino perché come sai ho un bimbo piccolo che a breve comincerà a camminare, parlare e curiosare. E dimostrerà curiosità anche verso il “mostro”. Io non guardo la tv, fosse per me nemmeno l’avrei in casa. Chef invece è un televidiota fatto e finito: la prima cosa che faceva entrando in casa (come molte persone che conosco) era proprio accendere la tv. Io ho sempre preteso che durante i pasti rimanesse spenta e gradualmente sono riuscita a raggiungere il mio obiettivo: la accendiamo solo quando il nano dorme. Voglio che la veda il più tardi possibile.
Io odio la televisione, è più forte di me.
La televisione può essere anche uno strumento positivo, dipende da come viene usata… Io ad esempio a volte mi metto d’impegno a guardare film in inglese, poi abbandono l’impresa dopo 20 minuti scarsi -.-‘ Comunque sì, sui bambini se non controllati può diventare una pericolosa dipendenza: quando comincerà a mostrare interesse per quel ‘malefico’ schermo avrai il tuo bel daffare, però cerca di sfruttare i film d’animazione e… nascondere il telecomando 😛
Sorrido perché un’amica di mia madre aveva un prontuario a fine dieta che consigliava esattamente questo: spegnere il televisore ai pasti per concentrarsi sul cibo – io in cucina non ho il televisore ma spesso il cibo è l’ultimo dei miei pensieri -.-” -. Il problema è che – tolta questa che ha una sua logica ed un senso – per il resto consigliava di tenere la dispensa vuota per non cedere in tentazione e di comprare solo pacchi singoli – perché il risparmio del multipack è il male -.-” – pure se si trattava di ammorbidente…
Smettendola di ciarlare a vanvera – che sarebbe pure il caso – mi associo a quanto detto sopra. La televisione è uno strumento che ad oggi viene sfruttato in maniera sbagliatissima. Occorrerebbe riniziare a usarla – e non usarla – consapevolmente, anche per il piacere di un pasto (in questo caso) passato a chiacchierare di tutto e niente, di quelli in cui il piatto si fredda senza che nessuno se ne curi particolarmente. =)
Direi che non avere in casa tentazioni può già essere un incentivo a seguire la dieta più rigidamente, ma il rovescio della medaglia è il desiderare ardentemente ciò che è proibito. Quindi credo che alla lunga sia controproducente…
E per il resto, non posso che quotarti!
in casa nuova il punto fermo è stato: niente tv in cucina!
anche perchè, al di là che fa ingrassare o no, ormai s’è perso anche il dialogo. ci si siede assieme solo la sera, perchè perdersi dentro quella scatola invece che parlare e interagire?
Assolutamente d’accordo! =)
Beh, come sempre alimentazione & società vanno di pari passo, non trovi? 🙂
Sarà, ma io più che bambini vedo mamme e nonne teledipendenti.
Ma come, ancora non mi conosci? 😛 I bambini non hanno colpe, i genitori sì: l’educazione va fatta ai grandi, mica ai piccoli 😉
Colui è da quotare tutta la vita, secondo me ha centrato il problema: i primi a piantare i bambini davanti allo schermo sono i genitori/nonni. I bambini non ti chiedono di essere messi davanti alla tv, almeno non prima dei 3 anni. Ma si sa, se li rincoglionisci lì davanti almeno puoi tirare il fiato mezz’ora… ma alla lunga non ripaga.
Qui il discorso si sta spostando dall’alimentazione, ma condivo: la TV è il metodo più veloce per far star zitti i bambini per un po’, soprattutto quando non si ha tempo/voglia di assecondarli.