Alimentazioneinequilibrio
  • Chi sono
    • Chi sono
  • Blog
    • Tutti gli Articoli
    • Ricette
    • Curiosità sul cibo
    • Alimentazione terapeutica
    • Allenamento e Sport
    • Mondo femminile
  • Pubblicazioni
    • Ebook
    • Libro cartaceo
    • Infografiche gratuite
    • Webinar
  • Consulenza
  • Contatti
  • Carrello
  • Chi sono
    • Chi sono
  • Blog
    • Tutti gli Articoli
    • Ricette
    • Curiosità sul cibo
    • Alimentazione terapeutica
    • Allenamento e Sport
    • Mondo femminile
  • Pubblicazioni
    • Ebook
    • Libro cartaceo
    • Infografiche gratuite
    • Webinar
  • Consulenza
  • Contatti
  • Carrello

Nutrirsi in Armonia

Sei in: Home » Download » Nutrirsi in Armonia

Nutrirsi in Armonia

15 Marzo 2018
Checkout Aggiunto al carrello
Share This

Arianna Rossoni

Togliersi lo sfizio con la Pcos
A Tavola con l’Endometriosi

Richiedi un appuntamento

Essere attenti a cosa e come mangiamo è il primo passo per avere cura del nostro corpo e la nostra mente.
Per chiedere un appuntamento, chiama a questo numero 0039 347 5054458 o scrivi una email a info@alimentazioneinequilibrio.it

Seguimi anche su…

Articoli recenti

  • I bias cognitivi in ambito nutrizionale
    21 Settembre 2023
  • Padelle e pentole: quali le migliori?
    15 Settembre 2023
  • Immagine corporea nei bambini
    7 Settembre 2023
  • Percorsi nutrizionali non prescrittivi in caso di dietoterapia
    16 Agosto 2023
  • Non chiamateli “bambini selettivi”! – Parte 2
    4 Luglio 2023

Tags

sindrome premestrualeendometriosipmalipedemavortexgelatogourmetbulimiawheypsoriasicellulitepsicologia nello sportfegatorimedi naturaliebookcontorniistaminachetogenicaalimentazioneosteopenia

Commenti recenti

  • Claudia su Gli effetti collaterali delle diete
  • Arianna Rossoni su Quando la fibra è causa di costipazione
  • Antonio Sofia su Quando la fibra è causa di costipazione
  • Arianna Rossoni su Latte dopo lo svezzamento
  • Silvia su Latte dopo lo svezzamento

Seguimi su Instagram

unadietistacontrocorrente

SVEZZAMENTO E MASTICAZIONE Quando proporre cibo pr SVEZZAMENTO E MASTICAZIONE
Quando proporre cibo propriamente solido, e perché è importante?
Lo so: dare ai bimbi piccoli e ancora mezzi sdentati cibo “che deve essere masticato” spaventa molti genitori per il rischio di soffocamento. Non dovete sentire alcuna ansia da prestazione: potete tranquillamente cominciare l’alimentazione complementare con le classiche pappe tutte frullate, oppure alternare con alimenti comunque estremamente morbidi (penso ad un risotto molto cotto, un ragù di carne o lenticchie, un minestrone con pastina…). 
Tuttavia, ricordate che intorno all’anno (magari un pochino prima: 10 mesi circa) inizia ad essere importante che il bambino prenda confidenza con l’atto vero e proprio della masticazione.
Perché? 
* Motivazione logopedica: la masticazione e la deglutizione sono azioni importanti per il bambino che inizia a lallare e parlare; bambini non abituati a masticare possono incontrare maggiori difetti di pronuncia e difficoltà nella formulazione delle parole (tali difficoltà sono più concrete dopo i 2 anni di età).
* Motivazione ortodontica: masticazione e deglutizione stimolano i muscoli facciali e coordinano la posizione della lingua in un modo positivo per la disposizione dei denti, diminuendo l’insorgere di problematiche ortodontiche durante l’infanzia.
* Motivazione ORL: masticazione e deglutizione influiscono anche sulla formazione del palato e sulle modalità di respirazione, facilitando la respirazione dal naso anziché quella dalla bocca.
* Infine, motivazione in ambito nutrizionale: alcuni studi ci dicono che bambini a cui venga proposto cibo solido troppo avanti nel tempo, possono aver maggiori problemi di selettività alimentare; diciamo che cognitivamente rimangono più confusi, perché è come se dovessero affrontare due svezzamenti: uno “morbido” e uno “masticabile”. 
(continua nei commenti)
TORTA DI MELE MORBIDA SENZA ZUCCHERO *Finalmente* TORTA DI MELE MORBIDA SENZA ZUCCHERO
*Finalmente* si inizia a sentire profumo di autunno - o quasi! 
Personalmente non vedo l’ora di lasciarmi alle spalle l’umidità estiva per tuffarmi in tutto quello che la nuova stagione offre: torte di mele, zucca al forno, foglie che scricchiolano, camomilla la sera, luce calda all’alba, maniche lunghe… 
Con l’autunno so anche che ricomincerò ad accendere più spesso il forno: in estate sono stata poco creativa, soprattutto perché (per fortuna) abbiamo fatto molte vacanze, e nei giorni a casa mi sono concentrata più a lavorare che non a cucinare. Da domani invece Mattia comincia la scuola primaria (posso dirlo? Che emozione!), riprende tutta la nostra routine.
La torta che vedete in foto l’avevo preparata con le ultime mele di maggio, ma non vedo l’ora di riproporla: ha una consistenza perfetta per i bambini ancora sdentati in fase di svezzamento, e può essere proposta come colazione o come merenda. Per i bambini più grandicelli potete pensare di accostarne una fetta a crema di cioccolato, panna da montare dolce o confettura di mirtilli: a mio parere la torta è molto gradevole anche senza zucchero nell’impasto… Ma ovviamente non c’è da aspettarsi che sia lo stesso per bimbi abituati allo zucchero! Preparare la torta come da mia ricetta e abbinare a qualcosa con un sapore dolce più marcato può essere un buon compromesso!
(ricetta nei commenti)
MESSAGGIO RIVOLTO AI GENITORI! Avete presente quan MESSAGGIO RIVOLTO AI GENITORI!
Avete presente quando vostro figlio ha meno di 3 anni e voi siete alla costante ricerca di giochi con una certa coerenza educativa, magari al 100% artigianali, e di vestiti che siano lontani dalla grande distribuzione? 
Cercate informazioni, scandagliate aziende, ma spesso perdete tanto tempo senza concludere granché. 
Ecco perché ritengo che l’idea di Barbara ed Elena possa essere utile a tanti! 
Uno shop che racchiude articoli da diverse realtà artigiane, realizzate da professionisti che lavorano con materie prime naturali e assolutamente atossiche, adatte anche a bambini molto piccoli: nel Baby Cauliflower Shop troverete giochi in legno, pannolini lavabili, ecocosmesi e vestiti handmade. Lo shop ha debutatto da poco, ma vale assolutamente la pena seguirle, anche perché hanno una marcia in più: Barbara è una pedagogista, ha un consiglio utile per la funzionalità di ogni gioco che vende! Ad esempio, quando ha regalato ad Elena la macchinina che vedete in foto mi ha spiegato che l’avrebbe aiutata a sviluppare la motricità fine. Io devo ammettere di essere stata dubbiosa, a casa abbiamo decine di macchinine di Mattia… E invece, mi sono ricreduta! L’impugnatura orizzontale e le dimensioni adatte alle sue manine hanno fatto sì che Lena la usasse subito con successo e interesse! Nota a margine: ovviamente, se avete due figli sarà un successo anche per il maggiore, perché è chiaro che i suoi giochi sono *solo suoi* e quelli della sorella *vanno condivisi*… ma questo è discorso a parte!
Vi invito a seguire i consigli pedagogici di Barbara sulla sua pagina @baobab_pedagogico e di annotarvi gli sviluppi dello shop @babycauliflower_shop ! Viste le premesse e i principi che abbracciano, il futuro non può che essere luminoso! 
#gifted
MINI-PASTO ASSEMBLATO Siete alla ricerca di un mod MINI-PASTO ASSEMBLATO
Siete alla ricerca di un modo per rendere interessante ai bambini il miglio decorticato? “Polpettarlo” può essere una buona soluzione! Con Mattia prima e con Elena poi, non c’è stato verso di farlo apprezzare nelle classiche minestre e vellutate: forse giusto Elena, le primissime volte che lo assaggiava. 
Ritengo indispensabile il miglio nell’alimentazione infantile?
No! L’importante è che abbiano almeno 4-5 fonti di carboidrati da poter ruotare, non per forza su base settimanale, anche allargando la finestra temporale di 20-30 giorni. Il problema è che spesso conoscono, e quindi apprezzano, solo pasta, pane e patate, magari un pochino di riso. Riuscire a inserire anche altri cereali o pseudocereali è utile a tenere variata l’alimentazione e ampliare la loro esperienza alimentare: fate solo attenzione ai chicchi con troppa fibra nei bimbi sotto i 2 anni. Non sono vietati, ma *non* devono essere la fonte esclusiva, in quanto sui bambini in crescita la presenza di antinutrienti, che sottraggono minerali dall’assorbimento, è troppo elevata. 
Il miglio decorticato non è integrale, e può essere usato per minestroni, porridge dolci e salati e -appunto- polpette. Presenta un piccolo problema: si gonfia molto in cottura, quindi una porzione di 20-50 grammi (adatta, grossomodo, dai 6 ai 18 mesi) è *molto* voluminosa* e il bimbo difficilmente riesce a terminarla. Non preoccupatevi: non vedete i singoli pasti come un momento in cui raggiungere il 100% del fabbisogno, quanto piuttosto un’esperienza di gusto che approccia correttamente l’educazione alimentare. 
Quando preparate queste polpette, potreste abbinare a alimenti più calorici così comunque da sopperire non solo alla sazietà ‘di volume’ ma anche a quella da ‘densità di nutrienti’. Ad esempio, in foto, un pasto di Elena quando aveva circa 9 mesi: polpetta di miglio e piselli + formaggio di pecora + fagiolini conditi.
Ricetta nei commenti!
AUTODETERMINAZIONE DELLE SCELTE ALIMENTARI Ne sto AUTODETERMINAZIONE DELLE SCELTE ALIMENTARI
Ne sto parlando sempre più spesso. Ora più che mai ritengo che il vero successo di un percorso alimentare non sia il raggiungimento di un equilibrio, quanto piuttosto la rivendicazione di scelte autodeterminate. 
Per alcuni le scelte autodeterminate coincidono anche con un equilibrio nutrizionale, per altri no - ma magari fanno parte di un equilibrio personale più ampio.
Cosa vuol dire autodeterminazione?
“Il determinarsi dell’individuo secondo le proprie leggi, indipendentemente da ciò che non è in suo potere; espressione della ‘libertà’ positiva dell'uomo, e quindi della responsabilità e imputabilità di ogni suo volere e azione”
Applichiamo la definizione all’ambito della nutrizione. 
“Autodeterminazione” significa fare scelte alimentari che rispondano alla propria sfera di valori, di principi, di priorità. Non significa necessariamente fare la scelta nutrizionalmente più adeguata, equilibrata e condivisa: significa fare il meglio per sé, in relazione al proprio vissuto.
Significa mangiare quello che si vuole?
Beh, fondamentalmente sì.
E allora tutti gli studi che dimostrano che una dieta sana è fatta così e cosò?
Beh, ma quelli non smettono di esistere! Il compito del professionista della nutrizione è quello di divulgare, con oggettività e competenza, quello che gli studi dicono. È suo compito informare il paziente di quali siano le opzioni dietetiche migliori per la sua specifica situazione di salute e i suoi obiettivi, magari dando anche qualche giustificazione più dettagliata alla base di queste opzioni.
Ma non è suo compito imporre ai pazienti scelte alimentari senza possibilità di personalizzazione, senza pensare alle conseguenze psicologiche che tali scelte possono comportare. 
Ad una persona è permessa una concreta autodeterminazione solo quando ha dati oggettivi su cui fare le proprie valutazioni.
Volete due esempi pratici? Nei commenti!
ALIMENTAZIONE E FASE LUTEALE BREVE La fase luteale ALIMENTAZIONE E FASE LUTEALE BREVE
La fase luteale del ciclo mestruale è quella che va dall’ovulazione (in un ciclo regolare, cade al 14° giorno) all’inizio del ciclo. È una fase contraddistinta dal progesterone, ormone prodotto dal corpo luteo: senza ovulazione, il progesterone non viene prodotto e si crea uno sbilanciamento ormonale che, alla lunga, può incidere sul benessere psicofisico della donna. 
L’equilibrio tra estrogeni e progesterone, infatti, è importante ad armonizzare diverse dimensioni, tra cui metabolismo, ritmo sonno-veglia, stato di idratazione, tono dell’umore, libido. 
In caso di fase luteale breve il progesterone viene prodotto, ma per un numero di giorni minore all’auspicabile (meno di 14 giorni).
L’alimentazione può aiutare? 
Sì e no.
Alcuni alimenti ricchi di zinco, colesterolo e vitamine del gruppo B possono contribuire alla produzione di progesterone.
Tuttavia, molto spesso in caso di deficit di progesterone bisogna indagare quanto incida lo stress, condizione che sottrae materia prima per la produzione di progesterone.
Cosa è questa materia prima?
Colesterolo da un lato, calorie e carboidrati dall’altro. 
In pratica: poche calorie e pochi carboidrati, in un contesto di stress più ampio, possono contribuire al deficit di progesterone. 
Quindi, in questi casi cosa sarebbe bene fare?
1) Valutare quanto lo stress stia influenzando il proprio ciclo ormonale
2) Capire come diminuire lo stato di stress e/o adottare tecniche di decompressione/modulazione
3) Evitare diete strettamente ipocaloriche
4) Valutare se si stiano assumendo troppi pochi carboidrati, in particolare in relazione all’attività sportiva svolta
Alimenti ricchi di carboidrati a lento rilascio che possono essere utili:
- Patate e patate dolci
- Fiocchi di avena
- Riso integrale e semintegrale
“Di ciò di cui non si può parlare, si deve tac “Di ciò di cui non si può parlare, si deve tacere” (L.Wittgenstein)
ALIMENTAZIONE E CAMBIAMENTO CLIMATICO 
PREMESSO che Instagram non è il luogo adatto.
PREMESSO che (volontariamente, consapevolmente) non ho mai trattato tematiche di cronaca che infuocano il dibattito social per breve tempo, e poi cadono nel dimenticatoio (della coscienza, della politica, delle notizie).
Questa volta però i miei two cents sento di volerli spendere. 
Parliamo di cambiamento climatico: gli eventi di quest’estate sono sotto gli occhi di tutti gli italiani. 
Spaventano, e annichiliscono. 
Non voglio addentrarmi nella tematica; quello su cui vorrei far riflettere è il semplicismo che ammanta (quasi) tutti i post dal fil rouge “3 cose che puoi fare fin da ora per interventire sul cambiamento climatico”: in ambito alimentare, si sta sottolineando l’importanza di un’alimentazione vegetariana/su base vegetale. 
POSTO CHE sempre di più io stessa caldeggio la scelta a orientamento veg per un discorso di sostenibilità ambientale.
POSTO CHE sto anche progressivamente rivedendo le mie posizioni sulla sostenibilità degli allevamenti al pascolo (in contrapposizione all’allevamento intensivo).
PREMESSO e POSTO tutto ciò.
Non capisco il senso di fare leva sull’attuale paura della popolazione e sul senso di colpa intrinseco ad alcune scelte alimentari per illudere che le scelte al supermercato possano avere una ricaduta sul cambiamento climatico: non è così. 
Fare post e reel con aria accusatoria (… “puoi fare qualcosa, ad ogni tuo pasto!”) senza minimamente entrare nella complessità dell’argomento, è pura scena, pura vetrina social. 
(continua nei commenti)
e mi seguite da un po’, sapete che sto perseguen e mi seguite da un po’, sapete che sto perseguendo uno svezzamento senza zucchero per mia figlia Elena, quasi 12 mesi. 
Ho fatto lo stesso con Mattia: ogni tanto mi sforzo di focalizzare a quando risalgono i suoi primi assaggi di dolce, ma proprio non ricordo con esattezza. Ho una sua foto a 20 mesi con la bocca sporca di cioccolata calda; ho il vago ricordo che nella prima vacanza in Valle D’Aosta (15 mesi) gli facessimo mangiare qualche biscotto e la panna montata con lo zucchero, ma non vorrei ricordare male, e che fosse l’anno successivo. Insomma: di certo dopo l’anno compiuto, e prima dei due anni. 
In teoria, sarebbe meglio procrastinare il più possibile la proposta dello zucchero nei bambini: senza negarlo, senza fare terrorismo; semplicemente, più tardi lo conoscono, meglio è. Con Mattia non sono mai stata rigida. Con Elena nemmeno lo sarò: adesso comunque è piccola, non ha senso farle assaggiare gelato, dolci o leccornie varie.
Vi confesso però che a volte, quando preparo le sue colazioni e le sue merende, sono io la prima a pensare: “certo che se le preparassi dolci ‘veri’ potrei avere più varietà di proposta…”. Perché, ammettiamolo, se prepari dolci con sola frutta gira che ti rigira il gusto e la consistenza sono sempre quelle. Vuoi mettere usare un pochino di zucchero (integrale), di miele (in cottura, non crudo), di gocce di cioccolato (fondente), di marmellata ben fatta? Io adoro cucinare dolci, e sono un’esperta nel realizzarli con pochissimo dolcificante - ma oggettivamente quel ‘poco’ fa la differenza! 
A fianco a questi pensieri, scorro la galleria delle mie foto e ritrovo questi biscottini di ceci e cioccolato. E un pochino sogghigno pensando a cosa direbbe il mio compagno se condividessi con lui queste riflessioni: “certo che se devi farle assaggiare lo zucchero per un dolce con i ceci, tanto vale continuare a farle conoscere solo la frutta…”. 
Ehm. Forse, chissà, potrebbe aver ragione.
Intanto a voi la ricetta ceci&cioccolato la propongo (se usate ceci decorticati è meglio). 
Mi fate sapere se la provate, e se vi piace?
Qui ci siamo noi nella nostra brillante, caotica e Qui ci siamo noi nella nostra brillante, caotica e a volte conflittuale vivacità. Ci siamo noi nei nostri abbracci intricati. Nei loro sorrisi sdentati. Nei miei capelli spettinati. Ci siamo io e Mattia nei nostri caratteri simili, ma per fortuna nella sua solarità così diversa dalla mia “lunastorta” appartenente ad un’infanzia su cui, da adulta, si fanno riflessioni profonde. Ci siamo io ed Elena nel nostro luminoso rapporto (ché piccola, hai già quasi un anno, e io che ero pronta alle montagne russe per la seconda maternità: mi hai donato un mare calmo, rassicurante). Ci sono loro due: argento vivo e un pizzico di gelosia lui, dolcezza e fiducia incondizionata lei. Eccoci. In un’estate fatta di partenze continue, vacanze bellissime, brevi routine casalinghe. 
(Manca Lui, che in foto non c’è mai: ma che è il papà più presente che conosca, e l’unica persona ancora in grado di riequilibrarmi quando l’energia nervosa mi sfugge di mano)
Primogenito vs secondogenita - Post con sorrisi e Primogenito vs secondogenita - Post con sorrisi e riflessioni
Genitori, gli stessi. Bambini, caratterialmente opposti. Si tratta di predisposizione innata, o il mood genitoriale è cambiato? Per esperienza personale direi: entrambe le cose. 
Mattia ed Elena hanno dimostrato fin dai primissimi giorni un’indole diversa: questo non dipende di certo da noi (anche se nessuno mi toglierà mai la convinzione che Mattia ha sofferto di reflusso silente, che aveva male e nessuno mi ha sensibilizzata al suo malessere).
Io e la mia Metà Vita non abbiamo cambiato convinzioni di cura e di educazione da un figlio all’altro: abbiamo, finora, preso le stesse scelte per entrambi.
Ci sono tuttavia alcune diversità, che di certo influenzano Elena come non avevano influenzato Mattia: ad esempio, la casa è già a misura di bambino, Elena trova nel suo ambiente stimoli che a Mattia inizialmente sono mancati. Inoltre, noi siamo consapevoli di alcuni sbagli commessi, e di alcune variazioni pratiche su aspetti educativi: anche in campo di alimentazione!
Cosa sto facendo di diverso con Elena rispetto a Matti? (continua nei commenti)
*FOCACCIA DI CECI E RICOTTA*
300 g di ceci cotti
½ cipolla di Tropea tritata
50 g di pangrattato (o fiocchi di avena tritati)
1 uovo
150 g di ricotta di bufala
Due manciate di pomodorini
Olio, sale, origano
Tagliate i pomodorini e conditeli con olio, sale e origano tritato (io ho usato sale aromatizzato). Tritate i ceci con l’uovo e 30 g di olio evo, fino ad ottenere un composto omogeneo e denso. Mescolate con pangrattato, sale e cipolla tritata. Stendete l’impasto su una leccarda da forno ricoperta di tappetino in silicone. Tenete basso lo spessore della focaccia affinché possa cuocere bene. Farcite con la ricotta e i pomodorini. Infornate a 180°C (forno caldo) per 40-45 minuti.
Ho preparato questa focaccia stamattina, una piccola variante di una ricetta che ho usato spesso in passato: l’aggiunta della cipolla nell’impasto e l’abbinamento ricotta e pomodorini mi ha permesso di avere un connubio veramente, veramente, veramente delizioso! Dovete solo ricordarvi di stendere l’impasto basso: se spesso, all’interno non cuocerà mai e la focaccia sarà molliccia. 
La focaccia è stata molto gradita anche da Elena (ho usato ceci decorticati proprio per fargliela assaggiare), e persino Mattia non ha disdegnato. 
Matti non ama i legumi, quando è a casa. In materna hanno un menù vegetariano e la maestra mi assicura che è un avido divoratore di fagioli, farifrittata, piselli&carote e polpette di ceci: il magico potere dell’emulazione tra coetanei…!
Cosa è un #pastoassemblato? Di fatto è uno svuo Cosa è un #pastoassemblato? 
Di fatto è uno svuota-frigo: metti in tavola quel che c’è.
Però, di solito io la intendo con uno sprint di gusto in più rispetto al semplice “accostamento di ingredienti”: uno sprint semplice e rapido da realizzare, che tuttavia fa una grande differenza sotto l’aspetto di gratificazione dal pasto. 
Prendete ad esempio il piatto della fotografia: è stato (parte di) un pranzo di rientro da una vacanza, risalente a quest’inverno. Avete presente quando tornate dopo le ferie la sera tardi, e il giorno dopo non solo tornate alla solita routine, ma dovete anche fare mille lavatrici, rifornire la dispensa e provvedere ai pasti principali? Ecco, un caos: torna utilissimo avere qualcosa di già pronto da dover solo assemblare. 
In questo caso: ceci, uova e formaggio (portato dalla montagna, dalla quale stavamo per appunto tornando!). In che modo questo pasto è *assemblato ma senza noia*? 
* I ceci precotti sono stati sciacquati sotto acqua corrente e spadellati con olio evo, sale affumicato e maggiorana essiccata. 
*Ho sfumato con un goccio di aceto di miele (anche questo acquistato in montagna) e ho rotto nella stessa padella 4 uova, aggiungendo un filino di acqua, formaggio a tocchetti e sale. 
* Ho coperto, abbassato il fuoco e proseguito la cottura 5-6 minuti: la base di ceci è diventata leggermente croccante, le uova hanno mantenuto il tuorlo morbido e il formaggio si è fuso. 
Una specie di focaccia vegetariana, che si taglia a coltello. Avevo accompagnato con pane di segale (sempre dalla montagna) e spinaci spadellati, bolliti e congelati prima di partire: li ho solo dovuti ripassare in padella, con sale, uvetta e pinoli (anche avere qualcosa in freezer è un aiuto prezioso per i pasti post-vacanza!).
Carica altro Segui su Instagram

Seguimi su Facebook

Dove ricevo

Address: Via del Donatore 14 Villafranca Padovana, PD
Phone: 0039 347 5054458
Email: info@alimentazioneinequilibrio.it

Licenza Creative Commons 2016 Alimentazione in Equilibrio è un Blog di Arianna Rossoni | Dietista P.IVA 03827330162

Top