Tempo fa avevo letto un articolo interessante e curioso, ma non sono più riuscita a recuperarlo perché non riesco proprio a ricordare dove fosse riportato. Coincidenza vuole che una mia lettrice mi abbia recentemente inviato un file che parla proprio dello stesso argomento di quell’articolo: la somiglianza tra la forma di certi alimenti vegetali e la parte del nostro corpo su cui esplicano la loro azione protettiva.
Non credo proprio che siano stati condotti studi mirati a dimostrare questa connessione (e d’altronde come si potrebbe attestare un legame causa-effetto tra le due cose?), ma le proprietà di frutta e verdura che vedrete citati in questo articolo sono sostenute da valide osservazioni scientifiche. Con quanto riporterò sono ben lungi dal voler fare informazione scientifica: semplicemente mi limito a ricordare alcune caratteristiche salutistiche di frutta e verdura in modo più informale del solito!
Cosa intendo quando parlo di una somiglianza di forme tra ortaggio e parti del corpo umano? Prendiamo ad esempio la carota, e tagliamola a rondelle: vedete le linee radiali che si concentrano attorno ad un punto leggermente più scuro? Non vi ricordano l’occhio umano, con la pupilla al centro? La carota curiosamente contiene abbondanti carotenoidi precursori della vitamina A, la cui carenza determina emeralopia, ovvero scarsa capacità di vedere al buio. Il deficit protratto di vitamina A porta inoltre a xeroftalmia, una condizione di mancata lacrimazione che determina danni permanenti all’occhio.
Passiamo ad un altro ortaggio, il pomodoro. E’ ormai noto che il suo contenuto di licopene si è dimostrato essere un importante fattore di protezione per l’insorgenza di patologie cardiache; al di là del colore rosso, provate ad immaginare un altro punto in comune tra pomodoro e cuore… Se tagliamo il pomodoro a rondelle in senso verticale vedremo che si distinguono quattro compartimenti che ricordano le quattro camere in cui è diviso il cuore umano.
E se le fette di pomodoro sembrano atri e ventricoli cardiaci, un grappolo d’uva non assomiglia forse al cuore come organo intero? Infatti il resveratrolo dell’uva nera sembra essere quella molecola che fa sì che un calice di vino rosso al giorno protegga dall’infarto (ma è doveroso ricordare che recentemente molti studi sul resveratrolo siano stati messi in discussione).
L’avocado ricorda la forma dell’utero femminile. Questo frutto tropicale da noi è poco conosciuto e apprezzato: a differenza della nostra frutta contiene pochissimi zuccheri e molti grassi prevalentemente monoinsaturi: il prodotto tipico italiano che contiene una quantità maggiore di questi acidi grassi è l’olio extravergine derivato dalle olive, che diversi studi hanno correlato a una minor incidenza di cancro al seno e all’utero. E un’oliva non ha forse la stessa forma tondeggiante degli ovuli da fecondare? Nei paesi tropicali il consumo avocado da parte della popolazione femminile ha lo stesso effetto protettivo delle olive (e dell’olio che se ne ricava) riscontrato presso le popolazioni mediterranee che ne fanno abbondante uso in cucina.
Se avocado e olive sono benefici per la donna, i fichi lo sono per l’uomo: aumentando la concentrazione e la motilità degli spermatozoi, contribuiscono a combattere la sterilità maschile. Se tagliamo a metà un fico vedremo che questo frutto è pieno di centinaia di grani che ricordano la classica forma degli spermatozoi.
Un gheriglio di noce cosa ricorda? Beh, questo è piuttosto scontato: ha la forma del nostro cervello. Sebbene tutta la frutta secca contenga omega-3, la noce è quella che ne presenta la quantità maggiore in rapporto agli omega-6: quando questo equilibrio è armonico, gli omega-3 incidono in modo decisivo nella formazione del sistema nervoso centrale dei neonati. Se l’alimentazione della madre prevede un buon apporto di omega-3 sia in gravidanza che in allattamento, i bimbi hanno dimostrato avere capacità intellettive più spiccate e precoci.
Il sedano e il rabarbaro hanno una forma allungata che ricorda le ossa di braccia e gambe. A differenza di altri vegetali contengono molto sodio: nel nostro organismo il sodio si concentra per il 50% nei fluidi extracellulari, e per la rimanente metà… nelle ossa! Quando si perde troppo sodio con la sudorazione, il nostro corpo lo sottrae allo scheletro: sedano e rabarbaro sono un’ottima integrazione naturale di sodio, che classicamente si pensa contenuto solo nel sale da cucina.
I broccoli e cavolfiori ricordano nella loro forma i bronchi dei nostri polmoni: il sulforafane che questi ortaggi contengono aiuta a ripulire l’albero respiratorio da batteri e impurità, mentre i loro isotiocianati si sono dimostrati essere in correlazione con una minor incidenza di cancro polmonare.
…e a voi, viene in mente qualche altra somiglianza?