La bulimia è un disturbo dell’alimentazione di cui soffrono persone di ogni età, prevalentemente donne.
Per bulimia si intende il ricorrere di crisi bulimiche, accompagnate nella maggioranza o totalità dei casi da condotte compensatorie atte a prevenire l’aumento di peso. Una crisi bulimica è, sostanzialmente, un’abbuffata con sensazione di perdita di controllo: non di certo la classica “abbuffata da invito ad un matrimonio”, o “abbuffata di Natale”.
I metodi di compensazione sono di vario tipo: vomito autoindotto, uso e abuso di lassativi, diuretici e altri farmaci, digiuno ed esercizio fisico forsennato.
Si crede che il numero di persone che soffrono di bulimia sia ampiamente sottostimato; a differenza che l’altro DCA per eccellenza, l’anoressia, la bulimia non è una malattia “evidente”: la persona che ne soffre è tendenzialmente normopeso, e in presenza di altri mangia normalmente (anzi, spesso trattenendosi e non mangiando nulla in eccesso, per vergogna e per disagio). Esistono anche pazienti affetti da anoressia che attraversano periodi di bulimia, ma nella maggior parte dei casi è più facile trovare la bulimia da sola, o al limite alternata a periodi di binge (abbuffate senza condotte di eliminazione).
Quando il metodo di compensazione preferenziale è il vomito autoindotto con gli anni si possono verificare conseguenze evidenti a livello di dentatura: smalto intaccato, sensibilità dentinale, perdita di denti. Una ragazza che vomita utilizzando le dita in gola può avere anche un segno di ferita sul polso, ma spesso vengono utilizzati altri strumenti, come ad esempio penne o spazzolino da denti. Questi due segni potrebbero essere le uniche conseguenze visibili della bulimia.
Tutt’altro discorso, invece, quando si prendono in considerazione le conseguenze organiche, invisibili agli occhi, che le condotte di eliminazione vanno a determinare, e che sono tanto più gravi quanto più spesso si reitera il comportamento e tanto più a lungo si è sofferto di bulimia.
Conseguenze del vomito
Le conseguenze del vomito autoindotto sono principalmente a livello di stomaco: lesioni ulcerative a esofago e stomaco, difficoltà digestive croniche, lesioni abrasive e vera e propria rottura dello stomaco
. E’ spesso riscontrabile anche una riduzione della motilità dell’intestino, gengiviti, infezioni e abrasioni ai denti. Con il tempo si determina anche una progressiva impossibilità a digerire materiale proteico e una carenza di vitamina B12.
La bulimia porta ad un’alterazione dell’equilibrio idro-elettrolico, e in particolare a ipopotassiemia (carenza di potassio nel sangue): questo fatto può essere particolarmente rilevante, in quanto porta come conseguenza a gravi alterazioni di battito cardiaco, con rischio di arresto nei casi più gravi. Altre conseguenze dell’ipopotassiemia sono la disidratazione, la sete inestinguibile, spasmi nervosi e gonfiore agli arti inferiori.
Nel vortice del disturbo alimentare la ragazza che ne soffre potrebbe trovarsi a preoccuparsi più della ritenzione di liquidi, che non di altre conseguenze fisiche ben più gravi e, spinta dalla paura di ingrassare, potrebbe arrivare ad assumere diuretici che non farebbero altro che peggiorare il problema.
Conseguenze dell’uso di diuretici
Chi soffre di bulimia tende a usare diuretici per contrastare la sensazione di ritenzione di liquidi, determinata dai continui picchi glicemici delle abbuffate e degli altri metodi di compensazione.
I diuretici, presi senza motivo, possono portare ad alterazioni dell’equilibrio idro-elettrolitico con un conseguente effetto rebound di ulteriore ritenzione, innescando un circolo vizioso senza fine. Altre conseguenze sono la disidratazione (che a sua volta porta a problemi cardiaci, debolezza muscolare e apatia), crampi muscolari, polso debole, confusione mentale, deficit dell’attenzione.
Conseguenze dell’uso di lassativi
I lassativi utilizzati possono essere a base di erbe naturali (come la senna o la cascara) o a base di principi farmacologici. L’utilizzo cronico di qualsiasi lassativo porta ad assuefazione, ossia all’incapacità del colon di rispondere allo stimolo del principio attivo: pian piano le dosi con cui si può ottenere l’effetto lassativo devono essere aumentate, con conseguente peggioramento dell’infiammazione intestinale.
L’uso cronico di lassativi porta a gonfiore intestinale, disbiosi (che può durare anche anni), episodi di diarrea incontrollata (e non necessariamente dipendente dall’assunzione del farmaco), irritazione del retto, malassorbimento vitaminico, permeabilità intestinale, disidratazione, perdita di potassio.
Può essere interessante sottolineare che la Farmaco Vigilanza italiana ha evidenziato che l’uso eccessivo di antrachinolonici (cascara, senna, rabarbaro e aloe, quindi tutti principi “naturali”) può determinareperdita massiva di cellule epiteliali, accorciamento delle cripte intestinale e conseguente aumento della proliferazione con effetto pro-cancerogeno a livello di colon.
Quando si vuole smettere: le conseguenze
Uscire dalla bulimia non è semplice.
Nemmeno decidere di farsi aiutare è un passo che non preveda insidie: chi soffre di bulimia tende a sminuire il proprio problema perché “apparentemente non c’è nulla che non vada”. La paura di essere considerati egocentrici e vanitosi, anziché malati, è grande, e non è del tutto ingiustificata: molte persone che non conoscono la portata devastante di un DCA, purtroppo, non riescono a capire la sofferenza sulla quale la patologia si erge. Perché di patologia di tratta: non è una fissazione, non è un capriccio.
La terapia della bulimia, come quella di qualsiasi altro DCA, si basa sulla sinergia tra medico, psicologo e dietista: non è possibile rivolgersi solo al dietista, o solo allo psicologico, o solo ad uno specialista medico. La malattia va affrontata sotto tutti gli aspetti che va ad opprimere: l’ossessione per il cibo, i pensieri disfunzionali, i danni organici che ha causato.
In questa sede non è mia intenzione dilungarmi sul percorso terapeutico in sé e per sé, quanto piuttosto sensibilizzare alle conseguenze fisiche che il periodo di terapia comporta.
Perché le conseguenze ci sono, e si tratta esattamente di quei sintomi che possono confondere ancora di più la paziente bulimica: gonfiore, rallentato transito intestinale, ritenzione di liquidi.
Ovviamente, la parte principale della terapia è tesa all’evitamento degli atti compensantivi come vomito autoindotto o uso di diuretici e lassativi. Altrettanto ovviamente, la sospensione di tali pratiche, a cui il corpo si era abituato, causa un acuto effetto rebound: sospendere l’abuso di lassativi comporta un rallentamento del transito intestinale, così come sospendere i diuretici comporta un periodo di ritenzione di liquidi. Questo può gettare nel panico una paziente ossessionata dal peso e dalla propria immagine allo specchio, e purtroppo queste difficoltà iniziali della terapia non sempre sono affrontate nel modo giusto, rischiando di predisporre a un abbandono precoce del percorso per sconforto e terrore di ingrassare.
Anche il lato terapeutico volto all’evitamento delle abbuffate è di complessa gestione a causa degli effetti collaterali: non ci si può certo aspettare che anni di bulimia scompaiano in un soffio; le abbuffate continueranno inizialmente ad essere una costante, ma si comincerà a lavorare sul diradarne la frequenza e diminuire la portata. Nel momento in cui la regola aurea è “qualsiasi cosa succeda, non compensare”, appare chiaro che l’abbuffata trattenuta e non eliminata con metodi di compensazione potrà creare, di nuovo, accumulo di liquidi, senso di torpore, ingrossamento dei centri linfonodali. Anche questo può rappresentare un fattore precipitante della terapia.
E’ per questo motivo che ho scritto quest’articolo: per sensibilizzare alle difficoltà che si possono incontrare durante la terapia, di modo da non temerle, essere consapevoli che sono fasi passeggere, e che ci possono essere validi strumenti per smorzarne l’effetto.
Affrontare la ritenzione di liquidi
Come abbiamo visto, la ritenzione di liquidi è probabilmente l’effetto più temuto e più frequentemente riscontrabile nel momento in cui si interrompe l’uso di metodi di compensazione. In realtà, quest’effetto rebound lo può notare chiunque di noi abbia avuto la sfortuna di contrarre un virus gastrointestinale che porti a vomito e dissenteria: finché il virus è attivo, in genere 1-3 giorni, perdiamo peso e liquidi; ma non appena l’infezione viene debellata, ecco che recuperiamo quanto perso, inizialmente con una spiacevole sensazione di gonfiore.
E’ normale e transitorio. Quest’effetto dura generalmente da dieci a trenta giorni, con tempi più lunghi a seconda delle abbuffate intercorse nel frattempo.
Per poter contrastare la ritenzione di liquidi è assolutamente sconsigliato l’uso di drenanti, anche se naturali, o diuretici: peggiorerebbero il quadro clinico.
Ecco qualche consiglio utile, e, spero, non scontato:
– Riabituate il corpo al sale, e non abusate dell’acqua. Vi verrà spontaneo evitare il sale (“trattiene i liquidi! Fa venire la cellulite!”) e bere tanto, anche 3-4 litri al giorno, nel tentativo di “drenare”: in realtà avete bisogno proprio dell’opposto. Poca acqua, all’incirca un litro e mezzo al giorno (di più se fate sport di un certo livello), e la giusta quantità di sale, purché sia integrale. Tale affermazione è giustificata da un meccanismo biochimico che coinvolge il sistema renina-angiotensina-aldosterone, responsabile del mantenimento della pressione sanguigna e della volemia. In parole semplici: meno sale usate e più acqua introducete, più il vostro corpo sarà indotto a produrre aldosterone, il cui secondo nome è “ormone antidiuretico”; a voi le conclusioni…
Potrebbe essere utile, nei primi 10-14 giorni, fare un piccolo carico di acqua e sale al mattino: un bicchiere di acqua calda e un pizzico di sale marino integrale, quello che ci sta tra due dita. Magari aggiungete un po’ di limone per mitigare il gusto. Questo, per altro, aiuta anche nella normalizzazione dei cicli circadiani di cortisolo, l’ormone dello stress, che spesso in bulimia nervosa è scompensato (in particolare in caso di frequenti abbuffate serali o notturne). In alternativa, potete tener bevuto circa mezzo litro di acqua ad elevato residuo al giorno, come l’Uliveto o la Sangemini, completando con un altro litro di acqua di vostro piacimento.
– Utilizzate sostanze naturali che aiutino a normalizzare la volemia (ovvero il contenuto complessivo di sangue nel corpo, variabile in relazione all’idratazione). Ad esempio: tè verde di leggera infusione (2-3 minuti al massimo, tuttavia da evitare se soffrite di cali repentini di pressione), karkadè (fiori di ibisco), tisana allo zenzero, zenzero usato per insaporire i primi piatti.
– Cercate di non lesinare sul contenuto proteico dei vostri pasti, e mi riferisco a proteine nobili: carne, pesce e uova. Le proteine aiutano a normalizzare gli scambi idro-elettrolitici delle cellule. Viceversa, non esagerate con le porzioni e la frequenza dei legumi, che potrebbero crearvi gonfiore intestinale antiestetico, che non sopportereste.
– Non usate troppo frequentemente yogurt e latticini: per il loro effetto pro-insulinico causano picchi di quest’ormone che, in presenza di uno scompenso ormonale e minerale come nel vostro caso, determinerebbero ulteriore intenzione di liquidi. Potete usare quotidianamente qualche pezzettino di parmigiano (10-20 g) e saltuariamente yogurt intero bianco, magari di capra o pecora. Dopo le prime settimane sarà per voi più facile reintrodurre questa categoria di alimenti.
Affrontare la stitichezza
Ecco l’altro grande disagio che si deve essere pronte ad affrontare: un intestino pigro, non collaborativo, che acuirà il senso di disagio e di gonfiore. Questo accadrà soprattutto in quei casi di bulimia che hanno fatto abuso di lassativi, ma sarà piuttosto comune avvertire stitichezza anche a seguito di un’abbuffata non compensata nemmeno con il vomito.
La paura più grande, in questo caso, è che l’intestino non riprenda più a funzionare: in effetti lo spettro del cosiddetto colon atrofico in risposta ad anni di lassativi è da tenere in seria considerazione, perché può portare ad un blocco intestinale con gravi conseguenze per la salute.
Chi soffre di bulimia mal sopporta la stitichezza anche perché, inevitabilmente, le feci pesano: qualche etto, nulla di che, ma sufficiente a fare la differenza sulla bilancia e a mandare nel panico chi tende ad assolutizzare quel numero.
Cercate di essere calme e razionali: è pressoché impossibile che l’intestino non riprenda mai più a funzionare. Ci vuole pazienza, tranquillità e perseveranza.
Ecco i miei consigli:
– Ricordate che un corretto transito intestinale è agevolato dalla presenza di fibra, ma non di tutta la fibra! Non abusate della verdura: qui avevo spiegato come grossi quantitativi di fibra possono portare a stitichezza, fungendo da ‘tappo’ anziché da stimolo. Privilegiate piccole quantità di verdura, preferibilmente cotta, sia a pranzo che a cena. Non consumate troppi broccoli e cavoli, che sono fermentativi; ai fini di sbloccare una condizione di stitichezza possono essere utili zucchine, zucca, melanzane.
– Anche la frutta è da inserire con attenzione nelle vostre giornate: non eccedete (sempre perché potrebbe darvi una spiacevole sensazione di gonfiore), e preferitela cotta. Ad esempio mela renetta cotta, servita con cannella e mangiata a colazione con un porridge di avena: una ricchezza di fibra specificamente utile al transito intestinale.
– I grassi. I grassi, intesi come oli, sono utilissimi ad ammorbidire le feci e ad agevolare il transito intestinale: per quanto ne abbiate paura, ricordatevi che state intraprendendo un percorso terapeutico, e in questa fase sarebbe assai utile non lesinare sull’olio extravergine, usato a crudo sugli alimenti. Non vi farà ingrassare, e anzi stimolerà il vostro senso di sazietà.
– Sebbene in tanti siano convinti che il limone sia astringente, e quindi peggiori la stitichezza, non è sempre così: provate a bere una tazza di acqua tiepida con circa ¼ di limone spremuto tutte le mattine appena prima di colazione. Dovrebbe aiutarti nella stimolazione del transito. Attenzione: il limone è acidulo, e se la vostra malattia è stata caratterizzata da vomito frequente potrebbe darvi molto fastidio a livello gastrico; in questo caso, evitatelo.
– Nel primo periodo di transizione, per aiutare il vostro intestino, usate rimedi naturali per facilitare la formazione delle feci e il transito intestinale; ad esempio: 1-2 cucchiaini di semini di chia lasciati in ammollo in 100 ml di acqua tutta notte, da mangiare al mattino a digiuno (magari aggiungete un po’ di cacao e vaniglia per mitigare il sapore); 1-2 prugne secche rinvenute in acqua tiepida prima di andare a dormire; 1-2 cucchiaini di magnesio in polvere in acqua calda prima di andare a dormire o al mattino appena sveglie; un kiwi maturo insieme alla colazione. Sono molto utili anche alcuni preparati erboristici e fitoterapici, come la Quercus Peduncolata. Fatevi comunque aiutare dal vostro medico per dosaggi e metodi di somministrazione, e fate attenzione agli integratori a base di senna, cassia e rabarbaro: possono essere d’aiuto se le quantità non sono eccessive, ma, come abbiamo visto prima, l’abuso è controproducente per la vostra salute.
– Evitate di usare integratori a base di carbone vegetale, tanto di moda in questi mesi: potrebbero addirittura peggiorare il gonfiore intestinale; fate attenzione anche ai fermenti lattici: in commercio ne esistono di tutti i tipi, alcuni utili, altri inutili, altri ancora peggiorativi del problema. Aiutare la flora batterica intestinale a ristabilirsi sarebbe quanto mai utile, ma inizialmente orientatevi verso alimenti fermentati, reperibili in negozi biologici: kefir e kombucha, ad esempio, oppure miso fermentato, crauti a lunga fermentazione, verdure fermentate. Avevamo parlato qui delle proprietà benefiche degli alimenti fermentati.
Nel prossimo articolo vi parlerò di come aiutarvi verso altri effetti collaterali dell’interruzione dei metodi di compensazione: aumento di peso, squilibri del sonno, mancato senso di sazietà, abbassamento del tono dell’umore.
47 Comments
Peccato non averti letto quando ero bulimica…fortunatamente ne sono uscita, come dici tu diminuendo entità e frequenza delle abbuffate grazie a tanta determinazione e all’aiuto ricevuto al centro di disturbi dell’alimentazione del policlinico Umberto I di Roma. Oltre ad un brutto ricordo ora devo fare i conti con reflusso biliare soprattutto notturno, difficoltà digestive (più che altro serali), intolleranza al lattosio, ovaio policistico e altri fastidi. Sono stati “solo” 3 anni ma sono bastati a scombussolarmi sotto ogni punto di vista. Nonostante tutto devo riconoscere che la bulimia e il percorso intrapreso per guarire mi ha fatto crescere, migliorare e conoscere aspetti di me che forse non sarebbero mai venuti fuori.
Grazie ancora per i tuoi articoli, in passato non ho mai trovato nessuno sul web trattare questi argomenti così a fondo, credo che siano d’aiuto a molte persone 🙂
Grazie mille per il tuo commento, spero davvero di poter raggiungere, con le mie parole, ancora tante ragazze che ne hanno bisogno.
Un enorme in bocca al lupo per il tuo percorso, ti auguro di risolvere gli ultimi strascichi.
Ciao Arianna, ho bisogno di parlare con te, come posso contattarti?
Vivo questo problema con mia figlia…E non so come aiutarla visto che non vuole farsi aiutare..
info@alimentazioneinequilibrio.it
Però non sto più prendendo in carico DCA, posso eventualmente indirizzare a colleghi…
Avrei bisogno di consigli e aiuto.
Come posso fare?
Le consiglierei di rivolgersi ai professionisti dell’ADEPO.
http://www.adepo.it
Non penso in effetti che gli articoli del web siano decisivi….se fosse così facile..
Sono bulimia da quasi 25 anni, a un livello direi gravissimo. Ho distrutto la mia vita da ogni punto di vista (emotivo, lavorativo, sociale, familiare) e non penso potrò mai guarire..
Ti capisco.
Sonia
Ciao Sonia, anch’io soffro di questo disturbo da tantissimi anni (per la precisione 35)… se vuoi potremmo scriverci per condividere questo destino.
vi consiglio caldamente la lettura di “bulimia-help” di ali e richard kerr. su amazon- anche in italiano
é un metodo di auto aiuto, scritto da una bulimica che ne è uscita e che la bulimi ala conosce bene.
non è un “destino”, se ne può uscire!
Salve a tutti Ho un disturbo alimentare dato dai diuretici e l acqua che mi stanno creando un rebound assurdo rispondetemi grazie mille
Ciao sono Stefania. Io ne doffro da 15.sto provando ad uscirne.. Leggo tutte le cose brutte che provoca.. Ma ad un certo punto mi si blocca la testa e ci ricado… Ci sono periodi intensi con addirittura 4 abbuffate al giorno ed i quei periodi io non sento più emozioni solo male di cibo.. È terribile.. Siamo persone che come tutti è giusto vivano felici. Aiutiamoci.
E poi mi vedo più brutta.. I capelli li perdo.. Che senso ha???!
Ciao sono flavia. Anch io soffro di bulimia da circa 15 anni. Seguo una dieta fatta dal nutrizionista nella speranza di imparare ad alimentarmi in modo corretto. Ho imparato che la carne e così tanti alimenti non fanno ingrassare ma purtroppo circa 1 vokta a settimana non so cosa scatta in me!! Magari mangio un biscotto x gola ma nel mio cervello scatta la scintilla! Il biscotto fa ingrassare e rovina la mia dieta così ne mangio 20 più 5 o 6 brioches accompagnate da latte tanto da riempirmi per poi riuscire meglip a vomitare. Allucinante!! Nel fattempo mi chiedo cosa sto facendo ma non riesco a frenarmi. Perdo il controllo!! Dopo di che mille sensi di colpa xché anche questa volta non ce l ho fatta e mi riprometto che la prossima volta non ci casco più! Nessuno sa niente e vorrei uscirne senza far preoccupare nessuno. Ho provato mangiando un pezzettino di cioccolato a fine pasto x darmi la soddisfazione del dolce nella speranza di non sentire l esigenza delle abbuffate così come ho inparato a tenere la cicca alla menta sempre in bocca così previene almeno un po la voglia di abbuffarmi ma questi metodi funzionano fino a metà settimana poi ci ricasco
Ciao Daniela anch’io come te soffro da quasi 35 anni, mi piacerebbe condividere in privato qualche parola
Io ho due figlie e una vita apparentemente normale ,non mi abboffo ma vomito quasi sempre!
Ed ora ho dei problemi allo stomsco
Da 25 anni anche io
Il mio equilibrio psicofisico è talmente devastato che il suicidio assistito per depressione maggiore (la bulimia cronica ne è indubbiamente sintomo) mi sembra l’unico modo per uscire da questa gabbia
Perche dobbiamo vivero tutto questo ?
Ciao! Io sono bulimia da 5 anni!sono una ragazza giovane di 25 anni.. ogni volta mi prometto di smetterla di mangaiare poi volitare tutto … ma e difficile… quando mangio sto bene perche sonk golosa e me ne mangerei dolce poi salato poi dolce .. piu che altro i dolci… poi mi sento in colpa.. e volmito.. la mia mamma mi ha scoperto e “mi rompe ” sempre per farmmi cure.. vorrei diventare una mamma fra qualche anno e ho paura di rovinare la mia vita… ho paura di non ammalarmi di avere dei problemi di salute per colpa di questa cosa.. come devo fare..
Io sono un ragazzo e ne soffro anche io e lèggendo i vostri commenti mi rispecchio anche io in tutti i comportamenti è un circolo vizioso una speciale di prigione
ciao sono Laura..
anche io bulimica da 20 anni circa
.. mi. piacerebbe scriverci in privato
Leggendoti ho pianto , perche anche io sto distruggendo la mia di vita.
Ciao scusa se ti disturbo anche io ho problemi di bulimia come hai fatto a guarire?
Ciao Arianna,
Non appena ho visto che avevi pubblicato questo articolo, mi sono precipitata a leggerlo. Non ti nego che è stato molto difficile, e che io abbia provato molta paura nel farlo.
Non sto qui a scriverti i miei soliti papiri, ma vorrei solo ringraziarti per l’ennesima volta, incontrare te nel mio difficile percorso, mi ha fatto capire che la luce alla fine della galleria c’è! 🙂
Sapevo che sarebbe stato difficile per te leggerlo, Sharon, ma continuerò a ripetertelo: ne uscirai.
Ci sono io, c’è il tuo ragazzo, e ci sei tu con tutta la tua forza. Un abbraccio!
Anch’io ti ringrazio per il tuo articolo Arianna,io purtroppo ormai da quasi un anno lotto contro le abbuffate compulsive e non riesco a smettere,ora sono seguita da un giovane psicologo che mi fa pagare solo 40 euro a seduta, ma forse avrei bisogno di ricoverarmi per stare un po’ lontana dal mio nucleo familiare. Se possibile vorrei evitare gli psicofarmaci ma sono pronta a tutto pur di guarire. Non sto lavorando e non posso permettermi permanenze in centri specializzati o visite costose,anche perché qui in provincia di Alessandria le strutture pubbliche non sono granché e il mio medico di base dice che sono una malata immaginaria, bisognosa solo di una cura psicologica o psichiatrica (soffro anche da anni . ma la diagnosi è arrivata da poco, di fibromialgia). Cerco di uscirne il più possibile con le mie forze (e con l’aiuto di Dio essendo credente) ma non è facile. Non pretendo che tu possa aiutarmi ma in questo momento mi sento male e colpevole dopo l’ennesimo cedimento. Non capisco quando ho fame e quando no, ma questo mi ha sempre accompagnato fin dall’infanzia. A quasi 50 anni sto ancora combattendo, e mi vergogno soprattutto di farlo sapere a mia figlia, che fortunatamente ora vive per conto suo. Scusami per lo sfogo ma non sapevo davvero con chi parlare e dal tuo blog, che seguo assiduamente, ho imparato tante cose buone. Sono sicura che un giorno ne uscirò e ringrazio il Signore che ci siano persone come te, che svolgono la loro professione anche e soprattutto con vero amore per il prossimo. Ti faccio tanti auguri per il nuovo ambulatorio e ti abbraccio.
Grazie per i complimenti, e… in bocca al lupo per il percorso, di vero cuore.
Anche io soffro di reflusso biliare, e voglio uscire da questa cosa, soprattutto senza più assumere glutine e latticini. Ora iniziero un percorso con specialista, psicologo internista, è devastante caderci. A un giorno di digiuno ho mangiato poi due pacchetti di gallette, 6 banane, 100 GR di semi e cioccolato..e yogurt anche se mi fa male. Ho il terrore di ingrassare. Quando è chela bulimia è davvero tale? Questo caso lo è? Anche io sono credente spero di uscirne. Grazie
L’entità delle abbuffate conta poco, quello che fa la differenza nella diagnosi è la “sensazione di perdita di controllo”, con successivo senso di colpa e metodo compensativo.
Grazie, è esattamente il punto. Io mi sento in colpa anche con un insalatona o un pezzetto di cioccolato fondente. Per non parlare del senso di colpa delle crisi di fame dopo i digiuni.
Grazie
Complimenti! Mai trovato una esposizione così precisa e dettagliata come la tua.Mi ritrovo in questa situazione da …più di 30 anni…è terribile, ora ho deciso di smetterla del tutto, ma il mio principale problema è l’intestino: proprio come dici tu, non funziona pur adottando tutti gli accorgimenti consigliati ovunque, dopo tre giorni sono costretta ad usare supposte di glicerina…quanto ci vorrà all’incirca per riequilibrare la sua funzione? Sono terrorizzata
Non so dare una previsione sulla ripresa dell’intestino, purtroppo. Dipende da quanto è stato compromesso. Comunque, se dopo aver usato un lassativo non si va in bagno per 3 giorni è perfettamente normale: l’intestino è vuoto. Ne avevo parlato qui: http://www.alimentazioneinequilibrio.com/dieta-fodmap-qualche-approfondimento/
Salve da circa venti giorni ho provato a cominciare a seguire il libro bulimia help ma gli effetti collaterali che tu hai descritto in me sono talmente enormi da rendermi difficile continuare (nausea costate, gastrite da piangere e un gonfiore anche di 4/5 kg….come si fa ad andare avanti tenendo conto del terrore che ovviamente ho di ingrassare e il disagio fisico che mi sta provocsndo?piangerep
Suggerirei di rivolgersi a un professionista che la segua di persona, io attraverso i commenti non posso fare nulla…
Ciao Arianna e la prima volta che scrivo circa la mia malattia soffro di bulimia nervosa da 10 anni e ancora lotto e non ne vedo la luce farmaci psicoterapia vomito autoindotto depressione etc momenti di leggero benessere e momenti di malessere ma il mostro c è sempre da domani comincero una nuova terapia ma sono molto molto stanca di tutto ciò comunque grazie per i tuoi consigli mi impegnerò a seguirli un abbraccio Sara
Un grandissimo in bocca al lupo!
Ciao a tutte .. sono bulimica da 13 anni ho fatto un percorso in una clinica specializzata e mi ha aiutato molto anche se non sono guarita del tutto..
Comunque molto utile l’articolo
Ciao Arianna, anch’io a fasi alterne della vita ho sofferto e soffro di questo terribile male, sto ricorrendo all’ipnosi per cercare di uscirne…ho tanta paura.
Ciao Inri. Vorrei tanto sapere se funziona l’ipnosi contro la bulimia nervosa.
GRAZIE ❤
Ho pensato anch’io all’ipnosi ma ho paura. Fammi sapere la tua esperienza per favore.
Articolo molto chiaro e interessante
io sono una mamma con una figlia adulta anoressica con momenti di bulimia.. è una gran sofferenza vedere tua figlia che si sta “asciugando” sempre più e che non vuole farsi aiutare… è adulta quasi trentenne ed è psicologa a breve anche psicoterapeuta… e io mi sento impotente….
Ciao…ho letto l’articolo e tutti i commenti. Anch’io sono bulimica. Ma forse non ho la forza x uscirne. Ho paura e vergogna….ditemi che se ne esce!
Annak
È imbarazzante soffrire di bulimia e avere due figli, anche se piccoli. Voglio guarire per loro. Dopo quasi 5 anni dal mio primo periodo da bulimica (durato 6 mesi), ecco che ci risiamo. Vorrei solo imparare a controllare il mio bisogno emotivo di cibo. È dugra, ma ce la farò. Non posso perdere il controllo finché me n’è rimasto. Bellissimo articolo e complimenti per voler aiutare gli altri.
È agghiacciante la situazione di perdere così facilmente il controllo. In quasi due anni non c’è sgatk un giorno senza abbuffata
Me ne capitano anche una decina al giorno
Sono così arrabbiata con me stessa per non riuscire a farmi un freno e ad uscirne
Scusate, ma sono molto preoccupata… Non ho il ciclo da sette mesi… Sono bulimia da 5 anni, ma sono sulla via della guarigione. Le mestruazioni torneranno? Ho 26 anni… Vorrei tanto poter avere figli un giorno! Posso fare qualcosa per contribuire a ristabilire la mia omeostasi? Attendo risposta… Da qualunque persona possa darmi una mano! Grazie mille in anticipo… Grazie anche a chi ha scritto questo articolo e alle persone che hanno commentato, le vostre parole mi hanno dato una spinta accessoria alla difficile risalita!
Ciao….
Io soffro di questo male da circa 20 anni, tutto è iniziato perché volevo essere perfetta per il mio ragazzo, attuale marito, già ero magra, ma nn mi vedevo perfetta x lui ( ma x lui lo ero)…poi cn gli anni il tutto è diventato un vero e proprio problema quando ho perso il lavoro, quando la situazione economica è crollata, quando mi vedo inutile, quando penso alle mie giornate inutili e vuote e mi sfogo con il cibo…dico “mangio solo questo”, poi una cosa in più mi sembra troppo e passo ad abbuffarmi e vomitare.
Sono certa che morirò x questo, ma non riesco proprio ad uscirne!!
Salve più o meno mi sa dire quanto tempo ci vuole a guarire se vado in clinica …2 /3 mesi o quanto??
Non esiste, purtroppo, una risposta: ogni percorso è a sé.
Salve, sono tutt ora bulimica, sto cercando di smettere, ma è dura. Sono caduta in qst circolo vizioso dopo una grande delusione, e poi altre delusioni a seguire. Nel cibo ho trovato un po’ di dolce che la vita mi ha tolto. Compensazione così si chiama no? Ma poi , per paura di ingrassare, ho cominciato a vomitare. E così via… a diventare un abitudine. Mi guardo allo specchio e piango, quello che vedo e quello che sono diventata non mi piace. Ogni volta è sempre l’ultima volta. Poi succede qualcosa, scatta qualcosa che parte da dentro e non riesci a fermarti. Mangiare fino a scoppiare da schifo. Ora va meglio, cerco di uscirne da sola, perché ho vergogna nel parlarne. Da qualche mese va meglio, ma quando ricado , ricado veramente di brutto. Ho problemi di stitichezza, ritenzione idrica e disturbi del sonno. Voglio vivere, e bene. È dura , ma ne uscirò, devo farlo per me stessa e per le persone che ci amano. Amiamoci di più perché abbiamo smesso di farlo. Quando la testa sarà a posto, lo sarà anche il corpo. Speriamo.