Ho cominciato a parlare della Paleodieta per patologie autoimmuni qui e qui, e vi ho detto che io stessa seguo un modello alimentare molto simile alla paleo per tenere sotto controllo la mia tiroidite di Hashimoto.
Ho aperto un profilo Instagram sul quale pubblico i miei pasti, e un paio di settimane fa ho tenuto un seminario a colleghi dietisti e nutrizionisti per la terapia alimentare in caso di ipotiroidismo.
Siete stati in molti a scrivermi per farmi domande, ma io non riesco materialmente a trovare il tempo per rispondere a tutti, quindi ho pensato di fare un piccolo intervento con le risposte alle domande più frequenti.
Ricordo che il mio indirizzo mail (info@alimentazioneinequilibrio.it) è riservato per concordare appuntamenti, e naturalmente per i miei pazienti; perdonatemi, ma non riesco a rispondere a tutti, né sarebbe professionalmente corretto sbilanciarmi con consigli che non tengano in considerazione lo stato di salute complessivo della persona, cosa che mi è possibile solo previo appuntamento.
Che cos’è la Paleodieta?
E’ un modello alimentare che prevede il consumo di verdura e frutta, grassi “buoni” (olio evo di oliva, olio evo di cocco, frutta secca, avocado, ghee, grassi di animali allevati secondo natura), carne, pesce, uova. Spezie. Sale marino integrale. Erbe aromatiche.
Non sono previsti cereali di alcun tipo, latte e derivati di alcun tipo, legumi di alcun tipo, zuccheri semplici, cibi industriali.
Che cos’è il protocollo autoimmune?
E’ una Paleodieta più stretta, da seguire per un periodo di tempo ristretto, così da valutare la risposta del proprio organismo ad un’alimentazione completamente naturale e basica.
E’ consigliato in casi di patologie autoimmuni. Va poi integrato opportunamente con gli alimenti che sono stati eliminati, di modo da trovare un equilibrio: è consigliabile tenere comunque esclusi gli alimenti che già la Paleo esclude, in particolare il glutine.
Cosa vuol dire che segui la Paleodieta, ma non al 100%?
Come avevo specificato negli articoli precedenti (sopra linkati), rispetto alla Paleodieta ‘classica’ io introduco anche piccole quantità di cereali senza glutine: riso bianco (l’integrale mi dà problemi intestinali), quinoa e amaranto. Raramente grano saraceno. Ogni tanto uso anche lenticchie rosse decorticate: sono i legumi che tollero meglio e che riesco ad alternare quali fonti di carboidrati.
La mia alimentazione è simile a quella proposta da Paul Jaminet, Ph.D, e Shou-ching Jaminet, Ph.D, nel loro libro The perfect health diet (sito qui).
Non ti stanchi di mangiare sempre proteine?
Come avevo specificato nei primi 4 punti di questo articolo, il contributo proteico della mia dieta è sufficiente al mio fabbisogno, tenendo conto della mia attività sportiva. Non seguo una dieta iperproteica.
Usi grassi? Quali?
Uso TANTI grassi: ghee (burro chiarificato), olio extravergine d’oliva e di cocco, frutta secca senza pellicina, tahin, quando disponibile strutto e lardo grassfed. Uso anche grassi saturi, se “puliti” (ossia non provenienti da animali cresciuti in allevamenti intensivi): sono positivi per la tiroide, accendono la combustione mitocondriale bruciagrassi, aiutano le connessioni cerebrali e mi danno energia.
Non hai paura di ingrassare?
No.
Fai sport?
Non ho mai fatto così tanto sport in tutta la mia vita, inteso sia come sport vero e proprio, che come attività fisica quotidiana.
Seguendo una dieta Paleo, cosa è possibile mangiare fuori casa?
Non è particolarmente difficile: antipasti, secondi piatti, verdura, frutta. Eventualmente piatti con riso, se adatto a voi. Non fatevi tanti crucci a chiedere modifiche nelle voci in menu: mettete in primo piano la vostra salute, non quello che il cameriere o le persone che sono con voi possono pensare di voi. So che è difficile, so che probabilmente vi sentirete “diversi” e che inizialmente prevarrà il desiderio di non spiccare con le proprie ordinazioni e le proprie richieste, ma non appena comincerete ad avvertire i benefici della dieta sarete propensi a essere più egoisti – se così vogliamo definirci qualora decidessimo di far prevalere il nostro benessere al desiderio di omologazione.
Questo ragionamento vale per qualsiasi tipo di alimentazione: è un problema che spesso i pazienti mi pongono, a prescindere dal tipo di dieta che ho dato loro. “Io mi trovo bene con questa dieta e se mangio diversamente comincio a non sentirmi bene di stomaco o di intestino, o mi sento stanco; ma come faccio quando mi offrono questo o quest’altro? E quando sono fuori a cena?”.
Per quanto possa essere brutale, rispondete “no, grazie” e sorridete alle insistenze.
Voi venite prima, non dimenticatelo.
Discorso diverso invece quello del voler trasgredire, e dell’essere tentati da ciò che non si potrebbe o dovrebbe mangiare. Ci tornerò in un altro articolo.
Tornando alla Paleodieta fuori casa: come vi accennavo, non è così difficile orientarsi. Bene o male verdura, frutta, secondi piatti o insalatone sono disponibili anche nelle tavole calde e nei bar: bisogna sapersi adattare. Difficilmente troverete materie prime biologiche, spesso ci saranno prodotti conservati come affettati e tonno in scatola, frutta e verdura avranno porzioni irrisorie rispetto a quelle di cui vi servireste a casa. In quelle occasioni non cercate “il meglio possibile”, bensì “il meglio cui potete ambire in quel momento”. Magari, imparate a portare con voi qualcosa da sgranocchiare qualora le porzioni non vi soddisfacessero: mandorle, noci, banana, mela, olive…
Dedicherò un articolo a parte al mangiare fuori casa seguendo protocolli dietetici particolari.
La Paleodieta è adatta a chiunque?
Credo che per rispondere a questa domanda si debba rimanere sempre con i piedi ben piantati a terra: ho avuto testimonianza di tantissime persone che, da quando hanno adottato la Paleo, guardano con sdegno e con superiorità chi non la segue, chi mangia cereali tutti i giorni, o chi è vegetariano. Ancora una volta si riduce il mondo al bianco o al nero, al giusto e allo sbagliato, all’estremismo. Si rischia di cadere vittime del “se ha fatto bene a me, allora fa bene a tutti”: mai approccio fu più sbagliato!
Dal mio punto di vista, la Paleodieta può essere adatta a chiunque se vengono rispettate le considerazioni fatte in questo articolo. Tuttavia, andrei estremamente cauta in certi specifici casi patologici, come i tumori: se è vero che le proteine animali -quando date secondo fabbisogno e da fonti “pulite”- non causano il cancro, è pur vero che possono diventare uno stimolo alla crescita di masse tumorali già formate. Quindi, nel paziente oncologico starei estremamente attenta al contributo proteico di una Paleo, e valuterei più opportunamente l’uso di cereali e legumi. Parimenti, necessitano di adeguati correttivi i casi di iper- o ipo-cloridria gastrica, gotta, amenorrea da sottopeso, esaurimento surrenalico, e altri inquadramenti patologici. Quindi, qualora vi vogliate avvicinare alla Paleo per risolvere problemi di salute, informatevi il più possibile circa la vostra specifica sindrome prima di fare scelte drastiche.
Dire che “la Paleo può essere adattata a chiunque” non vuol comunque dire che sia “indispensabile a chiunque”: non possiamo ignorare che esistano ancora migliaia di persone che arrivano a 90 anni in salute e in armonia seguendo una classica dieta mediterranea o una dieta vegetariana. Come detto poco fa, sarebbe un comportamento alquanto meschino affermare che “se ha fatto bene a me, allora farà bene anche a te”.
Credo che la scelta della Paleodieta (al 70-80-90-100%) sia consigliabile qualora non si riuscisse a venire a capo di certi problemi di salute pur seguendo una dieta “presumibilmente sana”, ma evidentemente non adeguata alla propria condizione: stanchezza cronica, fame atavica, disequilibri endocrini, colon irritabile, malattie autoimmuni. Può essere consigliabile anche a sportivi che vogliano migliorare la propria perfomance*, o semplicemente a persone che vogliano verificare le risposte del proprio corpo a questo modello alimentare.
Dobbiamo comunque sempre ricordare che il cibo non è semplicemente un “combustibile”: è anche piacere, condivisione, coccola, affetto, godimento. Dunque, se una persona si nutre bene secondo le linee guida standard conosciute da tutti, e se non ha problemi di salute di alcun tipo, onestamente non trovo motivo di ritenere che per questa persona la Paleo possa apportare più beneficio dell’alimentazione che già sta seguendo. Magari avrebbe più energie e meno fame, ma magari gli diventerebbe insopportabile uscire con gli amici e dover fare continue rinunce.
In definitiva, a chi consiglieresti la dieta Paleo?
Di prima istanza, da dietista preferisco sempre partire con un approccio meno estremo rispetto alla Paleo: il rischio di cadere nei ‘tranelli’ della Paleodieta comporterebbe effetti negativi non indifferenti (il mio paziente mangerebbe sempre carne? La comprerebbe da allevamenti intensivi? Mangerebbe davvero ad ogni pasto verdura? Avrebbe paursa dei grassi?). Ecco perché la maggior parte delle volte parto con un approccio differente, a meno che non abbia la certezza che la persona che ho davanti abbia già un’infarinatura all’approccio paleo e sia d’accordo nell’applicarlo.
Ad ogni modo la Paleodieta potrebbe essere un valido aiuto** per (tra le tante): patologie autoimmuni (Hashimoto, artite reumatoide, lupus, sclerodermia…; patologie infiammatorie croniche (Crohn, rettocolite ulcerosa, psoriasi, artrosi…); acne; candidosi; stanchezza cronica; esaurimento surrenalico; ipotiroidismo; PCOS; iperinsulinemia.
Chiaramente, ciascuno di noi deve valutare secondo le proprie condizioni e attitudini, parlandone anche con medici che conoscano il valore terapeutico del cibo, e il discorso legato alla permeabilità intestinale (coinvolta in molte patologie di cui sopra).
*Consiglio agli sportivi la lettura di La Paleozona di A.Romano e Paleodiet for athletes di L.Cordain.
**Tenendo conto degli specifici accorgimenti per ogni tipo di patologia, e considerando l’affiancamento di terapie e integrazioni ad hoc di cui spesso si necessita. La Paleo può essere sufficiente alla regressione quasi totale dei sintomi in svariati disturbi, ma per quadri patologici complessi diventa necessario un supporto terapeutico. Sta alla persona valutare se affidarsi alla medicina tradizionale o a quella naturale, ponendo come conditio sine qua non il supporto di un medico competente in materia.
Io non volevo accettare le cure ormonali, ecco perché ho trovato aiuto e supporto nella medicina naturale (tramite il dott. Perugini Billi). Non è una via che consiglierei a chiunque, o per la quale chiunque è “pronto”: cinque anni fa, sono onesta, non avrei seguito nemmeno mezza delle sue prescrizioni; sono arrivata nel suo studio dopo un percorso personale molto articolato, che mi ha permesso di approcciarmi alle sue cure senza la pretesa della “pillolina magica”.
28 Comments
Grazie grazie e ancora grazie! Per tutto ciò che fa dottoressa e per la sua sensibilità verso problematiche ancora poco conosciute. È sempre un punto di riferimento 🙂
Grazie mille 🙂
Ciao Arianna, grazie per tutte le preziosissime informazioni che ci fornisci! Una curiosità: se il ghee è burro chiarificato, dunque un latticino, non dovrebbe essere escluso dalla paleo? oppure c’è qualche ragione (che ignoro) per la quale non è un latticino da evitare? Grazie ancora 🙂
La paleo intesa come dieta salutista (e non come ‘quello che si mangiava nel paleolitico’) esclude cereali, caseine e legumi. Le caseine sono comprese in latte e derivati, ma non nel burro ghee/chiarificato, che è grasso al 100%, cosa privilegiatissima nella paleo 🙂
Grazie mille 🙂
Ciao Arianna, ho un dubbio (molto sciocco): il burro chiarificato (ghee o ghi, che dir si voglia) contiene glutine? Essendo celiaco, non vorrei sbagliare… Grazie mille! 🙂
Ciao Riccardo! No, non contiene glutine 🙂
Dottoressa mi sono avvicinata a questa dieta da 1 settimana un po’ per perdere peso un po’ per cercare di contrastare le mie allergie, sto però allattando al seno la mia piccolina di 5 mesi può alla lunga questa alimentazione compromettere l’allattamento? Premetto che mangio un sacco di frutta e vedura una porzione di proteine a pasto e ghee frutta secca nn patisco fame e mi sento piena di energie cosa che non capitava da mesi
Cara Mayra, le conviene contattare un nutrizionista che la possa seguire di persona, evitando il fai-da-te per non incorrere in carenze pericolose per sua figlia, io non me la sento di dare consigli in una situazione tanto delicata.
Io seguo una paleo zona con 40%di frutta e verdura il 30%di proteine come carne bianca albume e pesce non allevato ei 30%di grassi preferendo l olio extravergine di oliva della nostra tradizione. Ho tolto quindi tutti i cereali i pseudocereali I legumi e anche tutti i latticini compreso quelli di capra e di pecora. Non riesco purtroppo a togliere il caffè
Salve
Vorrei porle una domanda e fare qualche appunto:
Da quanto tempo segue quest alimentazione?
la quota di carboidrati essenziali al funzionamento ormonale e cerebrale come la integra?
Il mio appunto: Ovvio che non può ingrassare ha eliminato completamente i carboidrati dal suo schema alimentare giornaliero!
La ringrazio della disponibilità
Gentile Sonia, seguo questa dieta da un paio di anni, e prendo i miei carboidrati (circa il 40-45% della mia dieta, con picchi di 60% quando faccio camminate in montagna, per la cronaca) da patate americane, frutta e riso, che -come forse avrà letto- non ho escluso dalla mia dieta.
Come specificato in più punti:
1. La dieta paleo non è priva di carboidrati.
2. Personalmente non seguo (più) una paleo stretta, uso riso e talvolta legumi.
A presto! 🙂
OGGETTO: CONNETTIVITE INDIFFERENZIATA/SCLERODERMIA
Ciao Arianna,
come stai?
Ti ho già scritto qualche anno fa e tu gentilmente mi hai risposto.
Ora la mia situazione è peggiorata e vorrei provare la paleo dieta.
Tu non hai per caso fatto anche un e-book su quell’argomento?
hai pubblicato qualche libro ?
Grazie per una tua risposta, buon lavoro e buona serata.
Ciao Arianna, mi spiace molto ma non ho ancora scritto nulla sulla paleo, conto di farlo nel 2016. Per ora applico il protocollo autoimmune solo a livello ambulatoriale.
Buona serata a te!
Grazie mille.
Ciao Arianna,
intanto da “scienziata” devo farti i miei complimenti perchè non è facile trovare dei blog fatti così bene e che non dicano castronerie in fatto di chimica e di alimentazione (e da neo-sportiva ho molto apprezzato la collaborazione con una personal trainer). Ho visto che hai scritto che la paleodieta potrebbe aiutare in caso di candidosi ma che bisogna prestare attenzione nei casi di ipo- o iper -cloridria gastrica….due tre anni fa mi hanno diagnosticato la cistite insterstiziale (a dire la verità molto blanda) e soffro spesso di gastrite e colon irritabile (soprattutto ai cambi di stagione o quando sono molto nervosa), nonchè ogni tanto sporadicamente di candida. …diciamo che ho un apparato intestinale un po’ sottospra 🙂 Secondo te visto la varietà di disturbi potrebbe venirmi in aiuto o causarmi più problemi (penso soprattutto alla gastrite)? Grazie mille
Grazie per i complimenti 🙂
Potresti trarre giovamento dalla paleo con alcune correzioni mirate alla candida e con l’ausilio di fitoterapici ad hoc per prevenire le recidive.
Ciao Arianna innanzitutto complimenti per i tuoi articoli e per gli approcci innovativi che hai con alcune patologie.Sono una nutrizionista che presto ti seguira’ alla sns ma nel frattempo ho una curiosità. Quando parli di eliminare il glutine in chi ha malattie autoimmuni intendi bandire anche gli alimenti senza glutine ad esempio la pasta di mais che si dà ai celiaci? E poi per quanto riguarda le % devo stare su una dieta 40/30/30? Grazie per l’aiuto e a presto.
Buongiorno Lucia, discuterò di tutto il 16 ottobre alla SNS. Ad ogni modo, sì: si eliminano anche i prodotti industriali gluten-free. La ripartizione % è ovviamente dipendente dal paziente 🙂 In linea di massima una Zona è efficace, ma mi sbilancio spesso più sulle proteine.
Buongiorno Arianna,
apprezzo tantissimo, anche se ti seguo da poco, il lavoro che porti avanti. Proprio incuriosito dai tuoi articoli sulla paleodieta, da un paio di mesi ormai, ho deciso di provare. I risultati sono stati subito strabilianti.
Diminuzione della massa grassa ed aumento della massa magra, aumento della forza, aumento della concentrazione, diminuzione della stanchezza, miglioramento della memoria, miglioramento della resistenza e del recupero durante l’attività sportiva, scomparsa delle afte che frequentemente mi colpivano anche più volte al mese. Integro con vit.c, d, omega 3 e polvere alcalina.
Detto questo devo purtroppo segnalare un disturbo all’altezza del colon che si fa sempre più insistente. Il dottore mi dice che potrebbe dipendere dalla grande quantità di fibre che mangio e dalla frutta secca. Premetto che non ho alcun tipo di allergia/patologia. Cosa ne pensi?
Suggerirei di diminuire il quantitativo quotidiano di fibra e valutare i sintomi, prenotando una consulenza privata con un nutrizionista esperto di Paleo per bilanciare opportunamente la dieta.
Ciao Arianna!
Innanzitutto, come hanno già fatto in tanti, voglio ringraziarti per le accuratissime informazioni che trasmetti sul tuo blog. Quello dell’ipotiroidismo è un mare sempre aperto dove passano onde di opinioni qualunquiste e approcci clinici non integrati, dove ahimè ognuno deve bracciare a fatica per raggiungere la propria spiaggia. La notizia buona è che sono convinta che si può e la tua proposta di ridurre l’infiammazione dell’organismo attraverso una dieta specifica, mi piace molto! Io sono Hashimoto dall’età di 12 anni, adesso ne ho 28 e da circa 18 mesi sto avendo varie complicazioni dopo aver tentato di passare da eutirox a Nature Throid; mi sono stati dati dei dosaggi errati, quindi son tornata al solito eutirox ed adesso con un nuovo medico stiamo facendo un passaggio a Tiroide Ibsa + Tirosint. Detto ciò, il mio tormento rimane però: cosa mangio?! Ho l’intestino sempre costantemente sottosopra. Tendenza alla stitichezza, ovviata con strategie varie e colon facilmente irritabile. Pratico yoga due volte la settimana, altre due arrampicata indoor ed un altro giorno nuoto. Sport a parte non ho però uno stile di vita molto attivo, anzi passo molto tempo seduta ed uso uno scooter per spostarmi. Mi ritrovo perfettamente in tutto quello che dici riguardo l’affaticarsi facilmente ed il trovare un giusto equilibrio con l’allenamento ed il recupero. Sono però altrettanto convinta che il 90% delle cause sono racchiuse nella mia pancia attualmente. Mi piacerebbe moltissimo poter seguire un percorso con te, ma mi trovo a Roma. Puoi per caso indicarmi qualcuno che sia altrettanto specializzato in nutrizione per patologie autoimmuni e che abbia il tuo stesso orientamento? Ti sarei ancora ulteriormente grata! Maria
Potresti provare a contattare la dott.ssa Chiara Belli, in bocca al lupo!
Il ghee potrebbe essere considerato un grasso sano per chi ha sempre seguito un’alimentazione priva di grassi e vorrebbe reintrodurli?
Sì, bilanciato dai monoinsaturi.
Complimentissimiiii
Come dividere in percentuali un alimentazione paleo chi come me fa sport7/7
Grazie
Leggo solo ora questo suo post. Oltre che farle i complimenti per quanto detto, glieli faccio per il coraggio mostrato nel trattare un tale “tema”, la paleodieta, o presunta tale, tanto demonizzata da ogni sorta di figura sanitaria tanto quanto estremizzata ad arte dai piu estremi b.b. Complimenti davvero per la sua moderazione su tale tema. Da un futuro collega (sono al 1 anno di dietistica)
Credo sia interessante come dieta, anche se non l’ ho mai provata.
Ci vuole coraggio a rinunciare ai cereali, pasta ecc…
Ma se uno poi ha calo di zuccheri che fa?
Si mangia un dolce x non sentirsi male?!?
Dato che sono diabetica e ho la sclerosi multipla non so se fa x me.
Io, ora, mangio mediterraneo e preferisco pesce alla carne.
A volte brodini di pollo la sera e però a mezzodì se non mangio il mio piatto carboidrati a metà pomeriggio collasso..
Come posso fare x fare una dieta sana, pulita, adatta a problemi come i miei?
Grazie per i consigli che mi farete