Se avete letto il mio primo articolo riguardo al dimagrimento, potreste essere molto interessati a quello di oggi: parliamo di quando il peso non risponde più alla dieta. Vale a dire: seguo la dieta alla lettera, ma non dimagrisco. Cosa faccio?
Il rallentamento metabolico
Qualsiasi tipo di dieta, se efficace, porta ad un rallentamento del metabolismo.
In nocciolo della questione è tristemente matematico: se avete una grande stanza da scaldare avrete una certa richiesta di calore. Se la stanza è più piccola, la richiesta diminuisce.
Succede la stessa cosa all’interno del vostro corpo: un corpo grosso ha un certo dispendio energetico, un corpo piccolo avrà un dispendio inferiore.
Esiste tuttavia un grande discrimine di cui tenere conto: i muscoli. Ci torneremo nel prossimo articolo, ma per ora vi basti sapere che più muscoli avete, più elevato è il vostro metabolismo.
Una persona potrebbe pensare: “Se io perdo solo grasso, e non muscolo, posso pesare meno ma avere comunque un metabolismo elevato”.
Giusto?
Giusto. Ma impossibile.
Qualsiasi percorso di dimagrimento, anche se supportato da un’idonea attività fisica, comporta *inevitabilmente* una perdita di massa muscolare. Tale perdita sarà più o meno consistente a seconda di come si è perso peso (vale a dire: dieta seguita, sport praticato, stimoli stressogeni cui si è stati esposti).
Quello che si può fare per tenere un metabolismo elevato è ragionare in termini di ricomposizione corporea, più che di perdita di peso: mantenere il peso di partenza, ma attuare strategie dietetiche e di allenamento che portino a “trasformare” il grasso in muscolo.
Difficile, ma non impossibile.
Ha un senso farlo solo se il peso di partenza non è elevato: se siete una donna alta 1,60-1,70 che pesa 58-64 kg potete raggiungere un’ottima ricomposizione corporea, risultando più toniche e asciutte pur mantenendo il vostro peso. Se però pesate 70-80 kg il vostro percorso dovrà essere di dimagrimento *E* di ricomposizione.
Torniamo al nostro rallentamento metabolico.
Le situazioni che possono profilarsi sono, in linea di massima, di due tipi:
Esempio 1.
Peso di partenza = 70 kg – Dieta bilanciata da 1500-1800 kcal (in relazione all’attività fisica praticata)
Peso attuale = 65 kg – Seguendo la stessa dieta non si riesce più a perdere peso
Obiettivo da raggiungere = 60 kg
Come ci si arriva? Restringendo ulteriormente le calorie? Aumentando l’attività fisica? Forse un pochino andrebbero diminuite le quantità e forse sarebbe bene incrementare il dispendio energetico… Ma in che modo farlo senza causare danni?
Esempio 2.
Peso di partenza = 70 kg – Dieta drastica da 1000-1300 kcal
Peso di arrivo = 63 kg
Però… Però si ricomincia ad aver voglia di mangiare di più e di “cibi proibiti”. Si attraversa una fase di alimentazione poco controllata, e si torna a 68 kg. Si riprende in mano la dieta drastica fatta in precedenza, ma si nota che già a 65 kg si fa molta più fatica a perdere peso. Momento di sconforto e di frustrazione: ci si rifugia nel cibo e si torna a 69 kg. Di nuovo dieta: con fatica si arriva a 66 kg, ma da lì non ci si schioda più anche tenendo l’alimentazione molto limitata.
E qui, come si sblocca il metabolismo?
L’importanza della ciclizzazione
Per trovare la soluzione dell’esempio n.1 è necessario apprendere qualche concetto basilare del dimagrimento, iniziando a conoscere l’ormone leptina.
La leptina viene prodotta dal tessuto adiposo e agisce in tre modalità sinergice: sopprime l’assunzione di cibo, aumenta il dispendio energetico e regola il peso corporeo. Semplificando potremmo dire che livelli ottimali di leptina permettono di dimagrire in modo efficace.
La produzione di leptina dipende da diversi fattori, tra i quali il livello di insulina e l’introito calorico: quando le calorie quotidiane e l’insulina sono basse per un periodo di tempo continuativo la leptina diminuisce; di conseguenza: aumenta la fame, diminuisce il dispendio energetico, si accumula peso. Sembrerebbe essere proprio questo il motivo per cui le diete dimagranti non hanno effetto sul lungo termine… Per quanto noi *a livello volontario* ci sforziamo di seguire la dieta, il nostro *mondo interiore involontario* ci rema contro: non ce ne accorgiamo, ma cominciamo a diminuire l’attività fisica non volontaria (ad esempio tambulerriamo meno con le dita, spostiamo meno le gambe, siamo più rigidi negli spostamenti corporei per renderli meno dispendiosi) e ad aumentare leggermente l’introito calorico; contemporaneamente nel nostro corpo si attivano vie metaboliche non controllabili tali per cui estraiamo più calorie dal cibo (ci torneremo in uno dei prossimi articoli).
Il segreto per poter continuare a dimagrire durante una dieta ipocalorica è contenuto nel concetto di ciclizzazione, tanto del quantitativo di carboidrati quanto dell’introito calorico complessivo.
Una prima fase di dieta dimagrante deve necessariamente prevedere un apporto di carboidrati inferiore rispetto al normale: ecco perché la prima volta si riesce a dimagrire semplicemente eliminando pane e pasta. Questo permette di diminuire i livelli di insulina e ottimizzare l’ossidazione dei grassi; tuttavia, come ho detto poco fa, l’insulina bassa determina un abbassamento consequenziale della leptina, con rallentamento metabolico e aumento dell’appetito. Quando questo fenomeno inizia a verificarsi è importante prevedere una fase di ricarica di carboidrati, che alzi i livelli di insulina e di leptina e che permetta di continuare a dimagrire.
In parole povere, ciclizzare significa far sì che ci siano alcuni giorni/settimane in cui i carboidrati sono bassi, e altri in cui sono elevati.
Quando si alzano i carboidrati si abbassano i grassi: i due macronutrienti, in dieta dimagrante, devono essere antagonisti. Perseguire una dieta perennemente low-carb è inutile e dannoso.
In termini pratici…
Per capire quanto e come ciclizzare i carboidrati dovete farvi aiutare: potete fare da soli solo documentandovi a fondo e capendo come gestire gli ormoni che regolano il peso corporeo. In particolare, fate attenzione a ciclizzare correttamente se soffrite di squilibri endocrini o autoimmuni per i quali l’eccesso di carboidrati è deleterio per la patologia stessa (ad esempio PCOS, Hashimoto, psoriasi, endometriosi).
In linea generale, nell’arco della settimana dovrebbero essere presenti due giorni (non consecutivi) in cui i carboidrati sono più elevati rispetto al resto della settimana. Nell’arco di tre mesi di dieta dovrebbero alternarsi 4-5 settimane ipocaloriche (all’interno delle quali ciclizzate solo i carboidrati, non le calorie) e 5-7 giorni ipercalorici.
La dieta è un programma. Se avete da perdere tanti chili non è nel vostro interesse saltare gli appuntamenti bi o trimestrali con il dietista o nutrizionista che vi segue: potrebbero essere cruciali per il vostro dimagrimento (…a patto che nel frattempo abbiate seriamente seguito la dieta proposta!).
Aumentare, non diminuire
Arriviamo ora all’esempio n.2, quello che, purtroppo, interessa tantissime persone, soprattutto donne: l’effetto yoyo ha completamente abbattuto il metabolismo.
Chiaramente in questo caso sarebbe indispensabile fare *prevenzione*: non esporsi a diete drastriche fin da ragazzine, affidandosi a persone competenti per intraprendere un dimagrimento bilanciato e duraturo.
Altrettanto chiara deve (dovrebbe…) essere la consapevolezza che prima di iniziare un percorso di dimagrimento bisogna avere un buon rapporto con il cibo e con sé stesse. Ne avevamo parlato nello scorso articolo.
Torniamo al nostro metabolismo rallentato: che facciamo? Riprendiamo una dieta ipocalorica, ben sapendo che ormai ha un’efficacia pressoché nulla?
No. Dobbiamo fare un passo indietro.
Vi faccio un paragone. E’ inverno e siete in una stanza la cui unica fonte di calore è un camino a legna. Il fuoco è acceso, ma si sta estinguendo. Accanto al camino avete a disposizione piccoli legnetti con cui tamponare la situazione in qualche modo, sapendo che comunque non creano quella fiamma di cui avete bisogno. La catasta di legna da ardere, invece, è posizionata fuori casa: dovete perdete tempo, fare fatica, esporvi al freddo, ma poi avrete ottenuto un Signor Fuoco davanti al quale accucciarvi a vedere un bel film. Cosa scegliete di fare? Legnetti o legname?
Ecco. Adesso voi avete un metabolismo significativamente rallentato, e una scelta da compiere: dieta ipocalorica con risultati scarsi e frustranti o… riattivazione del metabolismo, accumulando legna da ardere?
La seconda opzione è sicuramente quella più efficace e saggia. Il prezzo da pagare è uno: l’attesa.
Dovete prendervi 4-12 (o 20…!) settimane di tempo per seguire una dieta che non vi farà dimagrire, ma vi permetterà di dimagrire più efficacemente in seguito.
Sì, avete letto bene: parlo di settimane di pazienza, non di giorni. Lo so: volete tutto e subito, volete tornare in forma, volete vedervi bene allo specchio… Ma siate oggettivi. Ci avete già provato: mettervi a dieta ora significa solo aumentare la vostra fame e ottenere qualche sparuto risultato, che viene annullato con la prima pizza del sabato sera.
Una dieta ipocalorica, in caso di metabolismo bloccato, è completamente inutile. Potete provarci… ma sapete già che non otterrete risultati.
Prendetevi tempo. Lavorate sull’accatastare legna.
Il ragionamento sotteso al mio consiglio consiste più o meno in questo.
Avete un sovrappeso di 5-10-15 kg e, anche seguendo una dieta da 1200-1300 kcal e facendo il giusto sport, non ottenete risultato. Significa che il vostro metabolismo basale è bassissimo (ne riparleremo nel prossimo articolo). Se ora voi fate una dieta ancora più restrittiva (800-1000 kcal) sentirete i morsi della fame e… farete una fatica incredibile a dimagrire, perché avreste un deficit calorico di sole 100-200 calorie rispetto al metabolismo basale: per perdere un chilo, senza mai sgarrare, potreste impiegarci tre mesi, letteralmente!
Invece, potete decidere di iniziare ad *aumentare progressivamente* le calorie, facendole provenire prevalentemente da carboidrati: un surplus di 100 calorie ogni settimana, fino ad arrivare a 1800-2000 calorie al giorno. L’aumento graduale, soprattutto se da carboidrati, permette di “mettere legna da ardere” al vostro metabolismo. Forse aumenterete di un paio di chili, forse no: questo dipenderà anche dallo sport praticato.
Cosa avrete ottenuto? Semplice. Avete aumentato la vostra tolleranza calorica: se prima il vostro organismo richiedeva 1400 kcal per mantenere il peso che avevate, ora ne richiede 1800-2000. E’ meno efficiente in termini termodinamici, ma… a questo punto potete iniziare un percorso di dimagrimento da 1500-1600 calorie perdendo peso in modo molto più efficace: potete mangiare di più rispetto a prima, dimagrendo. Avrete dato una spinta propulsiva al vostro dimagrimento.
In termini pratici…
Un surplus di 100 kcal a settimana provenienti da carboidrati è un contributo molto esiguo e semplice da raggiungere, però dovete farvi aiutare. Prima di aumentare è necessario conoscere più o meno l’apporto di carboidrati attuale, così da non aumentare né troppo né troppo poco.
Normalmente un blocco del dimagrimento è causato da diete con carboidrati inferiori a 150 g al giorno. Considerate che un metabolismo può cominciare ad essere definito efficiente quando è in grado di tollerare, senza ingrassare, circa 3 grammi di carboidri per chilo di peso: se pesate 60 kg, dovreste tollerare quotidianamente 180 g di carboidrati (di più se fate sport intensamente… Se vi allenate molto ma non tollerate bene l’aumento di carboidrati, dovreste seriamente porvi il perché del problema).
Di settimana in settimana dovete aumentare il vostro introito di carboidrati di circa 25 grammi (pari a 100 kcal). Fate in modo che questi carboidrati provengano da fonti amidacee (patate e cereali in chicchi), perché non ha assolutamente senso aumentare i carboidrati da dolci e frutta: la tipologia chimica è molto diversa, e di conseguenza anche l’effetto sul corpo. Per intenderci, una mela contiene circa 30 grammi di carboidrati semplici, ma non è mangiando una mela in più al giorno che alzerete il vostro metabolismo…
Altra cosa fondamentale: i carboidrati vanno aumentati a fronte di un aumento calorico complessivo. Se state seguendo una dieta da 1200-1300 kcal dovete arrivare pian piano a 1600-1800 kcal… Non dovete rimanere a 1200-1300 con una riduzione di grassi e proteine ed un aumento dei carboidrati: questa sarebbe una compensazione, non un aumento netto!
Quando il vostro corpo sarà pronto a tollerare 3-5 grammi di carboidrati per chilo potrete passare alla fase successiva: dieta leggermente ipocalorica, con ciclizzazione dei carboidrati (pressapoco nelle modalità descritte nel paragrafo precedente). E, magari, con concentrazione dei carboidrati stessi solo in determinate fasce orarie.
Per darvi un’idea del contenuto di carboidrati complessi nei diversi alimenti vi lascio questa tabella.
Nel prossimo articolo vi parlerò delle componenti del dispendio energetico e… dell’importanza delle proteine nei percorsi di dimagrimento.
Cominciate a capire perché per dimagrire non è sufficiente leggere una rivista di benessere?
59 Comments
Salve
leggo con interesse i tuoi articoli perchè propongono un approccio nei confronti dell’alimentazione lontano anni luce da quello che solitamente si legge, è scritto infatti da una professionista, non solo, ma anche una professionista che non ha problemi a condividere le sue conoscenze.
In effetti non c’è niente di più deleterio delle diete “fai da te” e ho sperimentato questo su di me, solo con il dietologo infatti sono riuscita ad ottenere un risultato, e di pazienza ce ne vuole, non è facile perdere in poco tempo i chili accumulati da anni e anni di gattiva “gestione”.
Credo di essere arrivata anche io alla fase cruciale, e vedrò cosa mi indicherà il mio medico, è anche importante la componente psicologica, è facile rifiutarsi di aumentare i carboidrati per paura di ritornare grassi, e quindi si tende a mangiare ancora di meno di quanto consigliato dal dietologo, e poi si cede di fronte alle tentazioni…
non so, ma io penso che l’obesità sia una delle malattie più difficili da debellare
L’obesità è una sindrome multifattoriale: si deve tener conto dei rischi fisici, ma anche del forte freno psicologico, che spesso non è solo “mancanza di volontà”, come invece viene bollata.
Ti faccio un grandissimo in bocca al lupo per il tuo percorso, e grazie per i complimenti!
Ciao Arianna, sono un neo collega, seguo sempre con attenzione i tuoi post e spesso e spesso mi piace andare ad approfondire quello che suggerisci nei post e soprattutto gli studi che spesso citi. Ti volevo chiedere un consiglio da collega, quali testi mi consiglieresti per approfondire il discorso della, ciclizzazione dei carboidrati anche in termini pratici?
Grazie e complimenti .
Grazie per i complimenti Lorenzo 🙂 Puoi consultare i testi di Lyle McDonald. In bocca al lupo!
grazie mille,
Salve dott.ssa Arianna, ho letto con interesse quello che lei ha pubblicato. Mi piacerebbe trovare un nutrizionista che segue il suo stesso metodo sul mio territorio. Antonietta da Lecce (Puglia)
Purtroppo non ho contatti lì, mi spiace…
Anch’io sarei interessata, sono di Palermo!
Articolo molto interessante. Mi ha sorpreso che le patate abbiano solo 20 grammi di carboidrato dal momento che per quel che ne so hanno un indice glicemico molto alto. Come mai hanno l’indice glicemico alto se hanno solo 20 g di carboidrati su 100 grammi di prodotto?
Grazie,
Annamaria
Perché l’IG tiene conto della velocità con cui gli zuccheri si riversano nel sangue, non della loro quantità per porzione: per questo si deve considerare il CARICO glicemico e non l’indice. Nei miei articoli passati trovi maggiori info 😉
Segni di metabolismo rallentato: ne ho 14 su 18!! Oddio!!
Sono una ragazza di 25 anni ed ho perso circa 15 chili in un anno seguendo una dieta e allo stesso tempo ho cambiato un po’ stile di vita e alimentazione, infatti non mangio carne da qualche mese e sono quasi sempre fuori casa e abbastanza stressata… Cosa consiglia nel mio caso? Anche io vorrei rivolgermi ad uno specialista preparato che segua il suo metodo (Napoli).
Sì, rivolgerti a uno specialista della tua zona è la soluzione migliore: io, non conoscendo nulla di te, non saprei proprio cosa poterti dire, mi spiace. Il dott. Manuel Salvadori, se vuoi, riceve a Salerno ed è un grande esperto di blocco metabolico. In bocca al lupo!
Ciao Arianna, ho letto tutto d’un fiato i primi due articoli sul dimagrimento. Ok, ci siamo. Ho capito che devo farmi aiutare. So che tu fino a primavera inoltrata non sei disponibile. Sono in provincia di Monza Brianza. Se tu torni disponibile non troppo in là ti aspetto. Altrimenti ti chiederei anche io se puoi aiutarmi a trovare un nutrizionista che segue il suo stesso metodo nella mia zona o Milano…ecco… Alla fine devo solo perdere quei 5 kg, faccio anche attività..2vv/settimana – cardio e pesi… – e non scendo (certo, nel we sgarro almeno un giorno). Mi sa mi sa che ho un blocco? Mi piacerebbe farmi seguire da un professionista che controlli anche i valori del mio sangue per esempio! Mi sai aiutare? Grazie!
Io mi trasferisco in Veneto ad aprile, non tengo più nuovi pazienti a Verdello, non per dimagrimento almeno… Seguirò solo percorsi di disequilibri ormonali o patologie autoimmuni qui in Lombardia. Però puoi provare a contattare la collega Teresa Valitutti: http://www.fool4food.it/contatti
Segue protocolli di sblocco del metabolismo 🙂 Dille pure che ti ho dato io i contatti.
In bocca al lupo!
Ciao Arianna, mi ero decisa ad andare al Fool4food ma la dottoressa è in maternità fino a fine Gennaio. Continuo ad avere cistiti e dolori e gonfiori a livello intestinale (molto gas), hai qualcun altro di pari valore al tuo da indicarmi? Mi fido di te! Grazie!
Grazie Arianna!!! 🙂
Salve Dottoressa, sto disperatamente cercando un nutrizionista valido, che abbia la sua linea di pensiero e di azione, perchè nonostante abbia raggiunto un buon decremento ponderale (partivo da 84 kg per 1.75, ora ne sono 66) ho ancora da perdere massa grassa, e ora sono in una fase di stallo da circa 5 mesi.
Ha da suggerirmi un collega in Umbria o Toscana?
Grazie mille!
Uhm, ci sarebbe il dott. Manuel Salvadori, ma riceve in Abruzzo e Roma, non so se sia comodo per te: lui comunque è un esperto di ricomposizione corporea. Ti lascio i suoi contatti: Tel. +393407963654 manuel.salvadori@vivereinforma.it
La ringrazio moltissimo, vedrò se posso spostarmi!
Buongiorno Dott.ssa!
Ho trovato nei suoi articoli spunti interessanti, molte informazioni valide e soppesate. Complimenti ! Il suo metodo mi incuriosisce moltissimo! Nutrizionisti o dietisti che lo seguono in Emilia-Romagna? La ringrazio
Mi spiace, non avrei nominativi in quella regione.
Buongiorno, ho seguito il corso tenuto dalla Dott.fra Rossoni e seguo la sua forma mentis e il suo metodo. Sono una collega e lavoro a Bologna. Se vuole può contattarmi.
…se viene visualizzato solo un nome senza alcun riferimento, la vedo dura che qualcuno riesca a contattarla 🙂
Si lo so, ma mi aspettavo una risposta di consenso:)
Seguo il tuo consiglio, lascio i miei dati aldilà della risposta.
Dott.ssa Anna Borraccino, 3295613635 annaborraccinobiologa@gmail.com
Bologna
molto interessanti gli articoli, fa ben sperare che una giovane ben preparata proponga approcci decisamente diversi, ma non meno accurati, dalle solite direttive in materia di nutrizione.
abito in provincia di genova, avrebbe qualche contatto in zona? grazie, complimenti e buon lavoro!
Grazie per i complimenti! 🙂
Non ho contatti su GE, mi spiace…
Salve Dott.ssa,io abito nel messinese,per caso conosce qualcuno ,in questa zona , da cui potrei farmi seguire?
No, mi spiace.
Ciao Arianna, sto attraversando un periodo di blocco .. sono parecchi mesi che non riesco a scendere di peso, nonostante la mezz’oretta di aerobica con i pesi, alternata da mezz’ora di cardio ogni 3 giorni. Mi vedo più tonica rispetto a qualche mese fa, ma al livello di kg assolutamente nessun risultato. Peso 65 kili /170 cm e seguo un’alimentazione bilanciata, di cca 1400 Kcal/ giorno. ho bisogno di un consiglio professionale. Abito a Fano, a chi potrei rivolgermi, secondo te nella mia zona?
grazie per la disponibilità!
Purtroppo il contatto più vicino che avrei è quello del dr Salvadori, che riceve in Abruzzo ed è esperto di ricomposizione corporea: Manuel Salvadori.
Salve cara Arianna 🙂
Leggo con grande interesse i suoi articoli e non posso proprio evitare di farle un complimento sentissimo (solo uno? Mi correggo: complimenti al plurale!).
Grazie a quest’ultimo post, inizio a capire i grandi errori che ho commesso fin da giovanissima, con il risultato di una pelle molto rovinata, qualche sballamento ormonale evidente in particolare sotto stress ed un metabolismo basale pressoché inesistente.
Accumulo facilmente chilogrammi, anche 4/5, in appena una manciata di settimane (che con sempre maggiore fatica e tempo perdo, insieme all’autostima) ed inizio a pensare che sia pure dovuto ad un continuo spiluccare. Cibo sanissimo per giunta (non uso alimenti raffinati/latticini/lieviti ecc… se non in via eccezionale) ma… senza orari.
Da molti anni cerco un/una nutrizionista che possa aiutarmi in un percorso di rieducazione alimentare (zona nord-est; veneto) con la sua linea di pensiero e soprattutto esperto/a in ricomposizione corporea, perché, sarà pure che non ho più 20 anni, ma con questo “maltrattamento autoindotto”, ultimamente noto una certa “morbidezza complessiva”. Ciccia vuota (non saprei come definirla) 🙂
Cosa ne pensa? So bene che non può, giustamente, dare valutazioni personali via web (ci mancherebbe!), ma se ha qualche consiglio e/o riferimento utile (oltre al fatto che, se non erro, lei stessa sarà presto in veneto) sono tutt’orecchie!
Grazie e buon lavoro 🙂
Buona sera Annamaria, purtroppo non ho nominativi nel nord-est da suggerirle, a meno che lei non sia vicina a Rovigo: in questo caso le suggerirei la collega Alice Gamba. Io mi trasferisco in provincia di Padova ad aprile, ma aspetterò ancora un bel po’ prima di aprire un nuovo ambulatorio lì.
Se invece volesse farsi seguire online da veri esperti di body recomp le consiglio il servizio Fitsmart: http://www.vivereinforma.it/fitsmart
Buonasera Arianna 🙂
La ringrazio per la sua risposta e per le dritte. Non sono molto distante da Rovigo ed inoltre, quando mai aprirà un ambulatorio, Padova potrebbe essere di gran lunga più comoda per gli spostamenti quotidiani.
Dunque grazie di nuovo. Veramente cortese e velocissima. Buona serata !
Scusi Dott.ssa Arianna, una curiosità: ho notato che il mio consueto spiluccare, ha luogo praticamente ogni ora ! È questo il modo “migliore” proprio per non dimagrire ed accumulare facilmente chilogrammi in eccesso/grasso ? Grazie e Buon tutto !
Ne avevo parlato qui 🙂
Grazie tante e scusi la svista 😉
Bellissimo articolo! Pieno di informazioni e nozioni importanti.
Una cosa però mi è poco chiara: la ciclizzazione dei carboidrati. Ho cercato articoli online, in tutti si parla di ciclizzare anche i grassi in base all’assunzione dei carboidrati (giorni con più carboidrati, meno grassi e viceversa). Tu invece parli che la ciclizzazione va applicata solo ai carboidrati. Potresti approfondire l’argomento? Ho anche letto online che il fabbisogno proteico dovrebbe essere almeno 1-1.5 di grammi di proteine per pound. Non è troppo? Scusa ma ho una gran confusione in testa! Grazie mille 🙂
Ovviamente non posso essere specifica fino all’ultima virgola su questo sito di divulgazione, su cui scrivo per passione e non per lavoro: la pratica ambulatoriale viene prima di ogni altra cosa. La personalizzazione, anche.
Sei una studentessa di dietistica? In questo caso puoi approfondire su libri specifici. Se invece non lo sei, perché crucciarsi su calcoli che non hai le basi per poter comprendere fino in fondo? 🙂 Lo dico per te: i calcoli non servono a nulla, se non si applicano alla pratica: sai per caso che tipo di microbiota hai? Sai se hai un metabolismo glucidico o lipidico? Sai se sia necessaria una fase preparatoria alla dieta vera e propria? Sai modulare i grammi in base al tuo specifico allenamento (aerobico/powerlifting/body building/funzionale)? Ecco. Queste sono solo 4 delle circa 20 variabili da tenere in considerazione.
*dici invece che parli. Ops! 🙂
Buonasera dottoressa Arianna, ho letto con ammirazione molti dei suoi articoli! Anche io ho la tiroidite di hashimoto con tutti i suoi sintomi in particolare aumento di peso,(15 kg ), stanchezza cronica ,depressione ecc. In piu dermatite atopica. Sono in dieta da gennaio ma sto facendo una fatica immane a perdere peso, nonostante abbia completamente eliminato glutine e latticini. Mi piacerebbe mettere in pratica i suoi consigli che trovo molto validi…abito in provincia di Milano, sarebbe disponibile ad aiutarmi?
No, mi spiace: mi sono trasferita da Bergamo a Padova e non sto più prendendo nuovi appuntamenti. Mi spiace davvero…!
🙁 io sarei disponibile anche a venire a Padova…
Il fatto è che qui ancora non ho riaperto, come ho scritto nella sezione “Contatti” 🙂
Probabilmente in autunno.
Ciao Arianna, complimenti per i tuoi articoli innanzitutto.
Sono una biologa che da poco si sta affacciando grazie ai vostri corsi a piani alternativi in termini di percentuali di macronutrienti ai classici protocolli terapeutici di dimagrimento. E’ utile secondo te partire subito con la ciclizzazione dei carboidrati in caso di obesita’ grave o solo se e quando si presenta lo stallo?
Grazie mille e continuate a fare formazione…
Ciao Giuseppina; in caso di obesità grave io partirei con una dieta normale, facendo in modo di avere ALTE le proteine. In caso di stallo sarebbe meglio passare a una PSMF, 2 settimane alternate a 3 di ciclizzazione graduale dei carboidrati. Dipende da paziente a paziente 🙂
Grazie mille Arianna e buon lavoro
Salve Arianna
sto facendo una dieta (Scarsdale) ad alto contenuto di proteine per perdere 14 kg. Ne ho già persi 4 ma ora sono in fase di stallo da circa una settimana (perdo 100 gr circa al giorno). I kg li ho presi dopo aver assunto glutine per fare la gastroscopia (son risultata negativa alla celiachia anche se credo ci sia una sensibilità al glutine). E purtroppo soffro di tiroidite di Hashimoto e negli ultimi mesi in concomitanza con assunzione di glutine il TSH è salito a 6. Ora la dieta che faccio prevede di togliere sia il glutine che il lattosio. Mi sto trovando abbastanza bene direi e son diminuiti anche i problemi allo stomaco (gastrite, esofagite). Per perdere gli altri kg e quindi uscire dalla situazione di stallo consiglia anche a me la ciclizzazione del contenuto di carboidrati o cos’altro?
grazie …il suo blog è molto interessante
Gentile Caterina, la priorità attualmente è abbassare quel TSH a 6: troppo elevato, segno di infiammazione, metabolismo rallentato e pericolo per la tiroide. Le conviene per prima cosa accertarsi di T3, T4 e degli autoanticorpi. Reintroduca al più presto carboidrati per non peggiorare la situazione.
Tenga esclusi glutine e latticini: entrambi peggiorano il quadro infiammatorio intestinale che si correla ad un Hashimoto/tiroide infiammata.
Mi scuso…mi son dimenticata di precisare che nelle ultime analisi di fine luglio il Tsh si è abbassato a 4,53 (Ft4 15,51) perché il medico mi ha alzato il dosaggio di Eutirox da 100 a 125 (x 5gg). In ogni caso il metabolismo è ancora rallentato.
Ripeto, meglio evitare questa low-carbs.
Ah dimenticavo di chiederle una cosa… leggendo i vari articoli sul tuo blog mi sembra di aver capito che per l’Hashimoto è consigliabile non assumere formaggi latte e yogurt. Mi può spiegare il motivo? Quindi non è solo sufficiente assumerli senza lattosio…mi piace il formaggio sigh!…
Un dubbio interpretativo..: con “aumentare l’introito di carboidrati di circa 25 grammi di settimana in settimana” intendi + 25 g al giorno ( cioè ad esempio +175 g la prima settimana, + 350 g la seconda ecc..), giusto ? Grazie!
Assolutamente NO: 25 g a settimana.
Esempio: 100 g la prima settimana, 125 g la seconda, 150 g la terza…
Gentile dott.ssa,
è utile fare un giorno di ricarica glucidica anche ad alto IG dopo 5-6 giorni di ipocalorica prevalentemente proteica? (glucidi solo da verdura-pochi legumi)al fine di dimagrimento?
Non esattamente una chetogenica che penso non sia salutare per le scorie acide della chetosi.
Penserei che visto che ci deve essere un deficit calorico,i carboidrati -in più-sarebbero controproducenti,anche ammettendo lo sprint al metabolismo.
Grazie
Dovrebbe valutare sulle basi del suo stato ormonale, una dieta del genere può ammazzare il TSH.
GRAZIE!
Sono molto felice di vedere che esistono professionisti che “non trattano i pazienti come bambini” dando regole “senza capire il perchè”. Mi piace l’aspetto divulgativo, di trasferimento della CONOSCENZA.
Ciao Arianna, ti seguo sempre, sono una tua collega… volevo chiederti ho preparato una reverse ad un ragazzo portandolo da 1400 a 2500 kcal(mangiava 1 fettina e 1 panino al giorno tranne il sabato) e a circa 4 gr. di carbo al giorno. Adesso vorrei cominciare a scendere con l’apporto calorico facendo 2 giorni a settimana con ciclizzazione di carbo; ma quando tu parli di 5-7 giorni ipercalorici, intedi 5-7 gg consecutivi? e fino a quanto credi possa spingermi con le kcal e i carbo in tali giorni?
Spero riesca a rispondermi …grazie mille. E complimenti….come sempre
Buongiorno Arianna, posso chiederti tu cosa intendi per dieta low-carb? Lavoro anche io come nutrizionista, ma sono alle primissime armi e leggere i tuoi articoli è sempre un validissimo aiuto. Baci
“Low carb” = da personalizzare in base ad abitudini del paziente e storia dietetica e ponderale.